Vengo con questa mia …..
Posted on 05. feb, 2017 by L.P. in Amenità, Argomenti, Attualità, Città di Potenza, Commenti, Consigli comunali, Cronache marziane, Diario americano, Diritto e giustizia, La squallida della settimana, Le grandi interviste di Fred Mulligan, Le ricette del single, Letteratura, Letture, Oroscopo, pensieri e parole
Vengo con questa mia a raccomandarvi una persona squisita, critica, ingenua e cazzuta.
E’ Gigio Gigi, al di sopra dei partiti, delle raccomandazioni, del sistema, del banale. Un po’ Sc’veik, un po’ ET, marziano quanto terreno, debole ma non frustrato, superiore ma non estraneo, amico ma solitario.
E’ l’italiano 4.0, quello che ha gettato la prima pietra di una nuova patria, quella che non immagini, quella che sarà.
Seguilo, ti farà sorridere, ridere, ti farà rabbia e ti sfotterà, ma ti affascinerá, garantito.
Potenza: resoconto del consiglio comunale del 20 ottobre 2008. Rinfreschiamo la memoria
Posted on 02. ago, 2010 by L.P. in Città di Potenza, Consigli comunali

CITTÀ DI POTENZA Consiglio Comunale del 20 ottobre 2008 La seduta ha inizio alle ore 10.00. PRESIDENTE Si procede all’appello nominale. I presenti sono 26; la seduta è valida. Devo giustificare, in apertura dei lavori, l’assenza del Sindaco, dovuta, ovviamente, ai motivi che sono a tutti voi ben noti, e quelle dei consiglieri Sabatino, Mitro, Santangelo e Galante Paolo. Devo, poi, fare alcune brevissime comunicazioni. Come avrete saputo, ci sono in città delle celebrazioni per l’arrivo della statua della Madonna di Lourdes. Il 22 ottobre, in particolare, ci sarà una Santa Messa in piazza; per aderire ad analoga sollecitazione, ad analogo invito personale da parte del Vescovo, vi pregherei di essere presenti alle ore 16.00, in piazza. Io, purtroppo, sarò fuori sede per motivi istituzionali, ma ritengo che sarò egregiamente rappresentato da tutti coloro che intenderanno partecipare a queste importanti celebrazioni. Richiamo, poi, la vostra attenzione su una nota dell’U.R.P., che vi sarà stata consegnata, che avete trovato o che troverete nelle vostre caselle postali. E’ una nota con cui l’U.R.P. vi sollecita a trasmettere in formato elettronico tutte le interrogazioni o gli altri atti e documenti di vostra produzione per consentire l’aggiornamento costante del sito del Comune. Viene indicato anche un referente a cui rivolgervi per accelerare le operazioni, nella persona del signor Rocco Rosa, che è dipendente dell’U.R.P. C’è un’altra questione: sono stati presentati, come avevamo già concordato, come era stato già preannunciato in sede di Conferenza dei Capigruppo, due ordini del giorno da parte del collega Travaglini; uno riguarda i provvedimenti in materia di istruzione assunti con diverse disposizioni legislative, e porta la firma, oltre che del collega, anche di numerosi altri capigruppo; l’altro ordine del giorno riguarda la “promozione delle tesorerie etiche e disarmate; collaborazione su basi etiche con Enti di rilievo economico”. I due ordini del giorno, che sono da ritenere entrambi urgenti (quello sulle tesorerie è strettamente collegato con una pratica iscritta al numero 4 dell’ordine del giorno dei lavori del Consiglio odierno, che è l’affidamento del servizio di tesoreria), verranno discussi e votati in coda all’ordine del giorno, quindi verranno aggiunti all’ordine del giorno odierno. Mi sono preoccupato di farne fare delle fotocopie, che prego la Segreteria di voler distribuire ai Consiglieri, in modo che nel frattempo possano prenderne visione. Terminate queste comunicazioni, possiamo procedere con i lavori. Mi aveva chiesto di intervenire, in prima battuta, il collega Lomonaco per una comunicazione. Prego, consigliere Lomonaco. LOMONACO Signor Presidente, al primo punto dell’ordine del giorno di oggi sicuramente pensavo di trovare l’ultimo punto dello scorso Consiglio Comunale, che si riferiva ad “Aree denominate C5-C6 di Macchia Romana. Approvazione del progetto preliminare del tratto A-B di viabilità interna adiacente a Via Consolini. Applicazione delle procedure…” e così via, perché l’assessore Fiore, nell’ultimo Consiglio, diceva testualmente: “Chiediamo al Presidente del Consiglio di rinviare questo provvedimento alla prossima seduta di Consiglio Comunale, e nel frattempo, in questo lasso di tempo, valuteremo se rimandarlo in Commissione o se, con parere più puntuale della struttura, portarlo direttamente in Consiglio la prossima volta”. Tale scelta fu fatta perché sappiamo un po’ tutti come è stato portato avanti l’ultimo Consiglio Comunale, nel senso che c’è stato un momento emotivo e così via; nessuno ha avuto voglia di intervenire, o fare più di tanto quello che c’era da fare. Dopo venti giorni c’è una nuova convocazione del Consiglio Comunale; mi aspettavo, se non altro, di trovare quel tema iscritto al primo punto dell’ordine del giorno, come è prassi, e come prevedono lo Statuto e il Regolamento del Consiglio Comunale; mi aspettavo di discutere di quella questione, oppure che fosse ritirata la delibera per rimandarla in Commissione. Questo punto, negli ultimi due o tre Consigli Comunali, era sempre all’ordine del giorno: una volta all’ottavo posto, una volta all’ultimo posto, una volta al terzo posto e così via; non c’è mai stata la possibilità di discuterlo (al Consiglio Comunale scorso era all’ultimo posto dell’ordine del giorno ed è stato rinviato per questo motivo). Il rinvio fu chiesto per lo stralcio del quadro economico, che la Commissione aveva tolto dal deliberato. Io rilevo che c’era il dirigente in aula, in quella seduta; se il dirigente avesse fatto presente che era questo il motivo per cui non aveva apposto la sua firma sul deliberato, benissimo si poteva… il Consiglio Comunale è sovrano, quindi avrebbe potuto accertare che venisse reinserito il quadro economico e venisse votata la delibera stessa. Non vedo perché si sta rimandando di volta in volta. Se ci sono motivi particolari per cui questo punto va rimandato, lo si può dire benissimo, non c’è preclusione riguardo a questo. Caro Presidente, lei non si è reso garante del Consiglio Comunale; mi dispiace dirlo, lei sa che ho un rispetto personale nei suoi confronti, non da oggi, ma dal primo giorno che ci siamo conosciuti, 15 anni fa, però in questo caso non si è dimostrato garante del Consiglio Comunale, tutt’al più, forse, si è reso “galante” verso l’Amministrazione Comunale, ma questo non mi sta bene. Io, pertanto, oggi abbandono l’aula per protesta riguardo a questa valutazione. PRESIDENTE Collega, comprendo il suo stato d’animo, ma prima che abbandoni l’aula la pregherei di ascoltare le motivazioni per le quali quella delibera non si trova iscritta all’ordine del giorno dei lavori del Consiglio odierno. Nonostante le mie sollecitazioni in occasione dell’ultima seduta del Consiglio Comunale, nel corso della quale quella delibera fu rinviata, non mi risulta che da parte dell’Amministrazione, da parte degli uffici, siano stati superati i problemi che lei ben conosce e che ha già evidenziato. La questione è nei termini che lei ha già detto, nel senso che, avendo la Commissione apportato degli emendamenti, uno dei quali, praticamente, va a cancellare la risorsa finanziaria prevista per l’esecuzione di quei lavori, è chiaro che il deliberato non può essere approvato dal Consiglio così com’è. Non mi risulta che ad oggi ci siano… perché mi sono preoccupato di parlare sia con il dirigente interessato, sia con gli Assessori. Non è vero, quindi, che non ho fatto nulla, o che non sono stato – come dice lei – garante del Consiglio Comunale. Nel frattempo mi sono preoccupato di svolgere una serie di indagini, ed ho dovuto, purtroppo, verificare che la situazione era esattamente la stessa in cui il Consiglio l’aveva rinviata, pertanto non c’erano gli estremi per poterla nuovamente iscrivere all’ordine del giorno del Consiglio odierno, dal momento che la stessa Segreteria Generale, dopo il Consiglio del 29 settembre, aveva rinviato gli atti al dirigente per quant’altro di sua competenza. Il problema sta in questi termini: quel deliberato, quel progetto, o viene riproposto nell’ambito di una variante urbanistica che è in corso di predisposizione da parte degli uffici, e quindi segue un’altra via, oppure, se quel deliberato deve essere approvato dal Consiglio come procedura speciale prevista dalla normativa sui lavori pubblici, ci deve essere a monte una previsione di copertura finanziaria che allo stato, sulla base dell’emendamento approvato dalla Commissione, non c’è. Non posso fare altro che rinnovare la preghiera all’Amministrazione, agli Assessori competenti ed all’Ufficio di rivedere al più presto la questione e di riportarla. Colgo l’occasione anche della presenza del Presidente della Terza Commissione per pregarlo di riprendere la questione e di convocare in Commissione gli Assessori competenti, in modo da poter riportare in tempi rapidi quel deliberato in Consiglio e consentire la realizzazione, o comunque la sistemazione, dell’assetto viario di quella zona, che giustamente il collega lamenta come incompiuto da diversi mesi, se non anni. Prego, consigliere Lomonaco. LOMONACO Per questo volevo andare via; poi avrei letto il cartaceo con la sua risposta. A me l’esito della pratica “interessa e non interessa”, perché quello che contesto non è l’esito della pratica (venga o non venga approvata), ma è il metodo, perché quella delibera fu rinviata ed oggi doveva essere al primo punto dell’ordine del giorno. Il Consiglio Comunale poteva rinviarla, rimandarla in Commissione e così via. Il Presidente della Terza Commissione non può fare altro, non può convocare i due assessori, o chi per loro, riguardo a questa pratica, se la Giunta non ritira questo deliberato; anzi, il Consiglio Comunale deve ritirare questo deliberato, perché è il Consiglio Comunale che ha rinviato questo deliberato. Poi va rimandato in Terza Commissione. Solo allora il Presidente della Terza Commissione potrà intervenire su questo, però dicevo prima, e lo dico ora, con l’Ufficio che era in sede, con l’ingegner Restaino che era in sede, se il problema riguardava solo il quadro economico, il Consiglio Comunale poteva decidere all’istante; se lo riteneva opportuno, il deliberato poteva essere votato in quel momento. Perciò a me interessa poco ora… è la prassi che non va bene. Dopo oltre 20 anni di attività politico-amministrativa credo che qualcosa l’abbiamo imparata, se non altro come esperienza, riguardo a queste cose, e si sa benissimo che ho ricoperto pure ruoli istituzionali, perciò non è che arriva lo sprovveduto di turno che si fa ingabbiare su questioni che nulla hanno a che fare con il Consiglio Comunale. Pertanto, ripeto, oggi abbandono l’aula; successivamente valuterò cosa fare. Grazie, buon lavoro. PRESIDENTE Collega, grazie a lei. Comprendo – lo ripeto ancora una volta – il senso della sua protesta; non posso fare altro che ribadire che la pratica non poteva essere iscritta all’ordine del giorno perché a seguito del rinvio la Segreteria Generale ha trasmesso gli atti al dirigente competente, con nota numero 1393 del 3 ottobre, alla quale non è pervenuta ancora risposta. Pertanto, non essendo completo l’atto, non essendosi modificato nulla rispetto alla situazione preesistente, per la quale il Consiglio aveva ritenuto di rinviare, non ho ritenuto di poterla iscrivere all’ordine del giorno del Consiglio odierno. Consigliere Rinaldi, presidente della Terza Commissione, prego. RINALDI Io avverto il bisogno di intervenire solo per una ragione, perché lei prima ha dato una versione un po’ diversa da quella che ha dato adesso; cioè se viene detto che il deliberato è stato ritirato e mandato, a firma del Segretario Generale, agli uffici per una rivisitazione sulla base degli emendamenti fatti dalla Commissione, è un conto; se però dice, come ha detto prima, che la delibera non era approvabile a causa degli emendamenti della Commissione, su questo io dissento… perché poi, evidentemente, vorrò nuovamente in Commissione gli assessori ed il dirigente… Dissento per una ragione molto semplice: perché la delibera riguarda una variante urbanistica; la variante urbanistica è l’allocazione, in un piano esistente, di un’ipotesi. Quello che è stato definito impropriamente “quadro economico” era una stima molto sommaria di costi, ma nella delibera – vorrei ricordarlo – non si chiedeva al Consiglio Comunale di prendere atto della stima dei costi, cosa già di per sé abbastanza discutibile. Nella proposta di delibera (mi riferisco alla seconda, perché la prima era proprio fuori da ogni grazia di Dio) si chiedeva… Mi dispiace di essere “disarmato”: non sapendo di dover parlare di questo argomento, non ho con me la valigetta, però a mente, anche a costo di utilizzare termini impropri, si chiedeva al Consiglio di dare atto di uno scomputo di oneri di urbanizzazione e di altre questioni che attengono strettamente al profilo tecnico-amministrativo, e non già a quello riferibile al Consiglio Comunale. La Commissione non ha fatto altro che stralciare delle cose che non avevano assolutamente alcuna attinenza rispetto alla previsione urbanistica, stralciando peraltro, per la seconda volta, un moncone di strada che non era stato richiesto. Anzi, era stato chiesto in maniera molto esplicita, nella lettera di restituzione della prima proposta di deliberazione, che non ci fossero altri tratti di strada, se non quello per il quale la Commissione aveva fatto un apposito sopralluogo, che è già realizzato ed asfaltato e che è l’elemento imprescindibile attraverso il quale, ad oggi… al di là delle strade previste dai piani particolareggiati e di zona già approvati e non ancora realizzati… è l’unico che oggi è veramente indispensabile e può consentire, con questa variante, l’accesso ad un’area di questo rione. Se la delibera non è stata approvata, nego che sia a causa degli emendamenti della Commissione, salvo chiarire questa cosa in maniera adeguata ed opportuna; però prima di fare “salti in avanti” sarebbe il caso di approfondire bene la questione. Grazie. PRESIDENTE Grazie a lei, Collega. Per questo la invitavo, prima, quale Presidente della Terza Commissione, che può tranquillamente riprendere le questioni, ad approfondirla ed a definirla. Io mi sono semplicemente basato, la volta scorsa, sull’assenza del parere di legittimità del dirigente competente a seguito degli emendamenti apportati al deliberato dalla Commissione competente. Per questi motivi la delibera è stata rinviata ad altro Consiglio Comunale, e siccome ad oggi, in risposta a quella nota ufficiale della Segreteria Generale, il dirigente competente non ha ancora formulato un parere di legittimità sul deliberato come modificato, io ho ritenuto – legittimamente, ritengo – di non poter iscrivere la questione all’ordine del giorno odierno. Mi aveva chiesto di fornire qualche chiarimento su questa faccenda anche il Segretario Generale. Prego, Segretario. SEGRETARIO Forse qualche chiarimento è utile da un punto di vista strettamente tecnico, perché la Segreteria, ricevuta la proposta di delibera con gli emendamenti abbastanza rilevanti della Commissione, che però riguardavano esclusivamente l’aspetto economico, ha convocato il dirigente – la delibera sarà portata presumibilmente nel prossimo Consiglio – evidenziando di doversi attenere esclusivamente all’aspetto tecnico-amministrativo e non anche all’aspetto oggetto dell’emendamento della Commissione. Poiché il dirigente aveva avuto un attimo di disorientamento, è stata necessaria la mia convocazione ed abbiamo concordato sul testo definitivo che dovrà avere la proposta e che è conforme ai rilievi mossi in sede di emendamento dalla Commissione. Non c’è, quindi, nessuna volontà di ritardo; purtroppo il problema è scaturito da una sorta di approfondimento resosi necessario per l’intervento della Commissione e per verificare eventuali problematiche che scaturissero dall’emendamento del testo originario della proposta. Poiché non ce ne sono di rilevanti, in quanto la proposta, oltre che in fase di deliberazione, avrà seguito, per la parte di copertura finanziaria, con delibere e con determinazioni di esecuzione, non mi è sembrato che ci fossero problemi insormontabili, quindi l’atto sarà portato quanto prima in Consiglio Comunale. Fase interlocutoria LAIETA Due parole. Per quanto riguarda la richiesta del Consigliere, per la procedura, mi sembra che abbia ragione, nel senso che il provvedimento era già all’ordine del giorno; si poteva tranquillamente ripeterlo, riportarlo nell’ordine del giorno successivo, perché era in attesa di chiarimento, o presso la Commissione o presso l’Assessore. Era la procedura. Nella sostanza, io sono d’accordo: un provvedimento che non ha avuto legittimazione in Commissione e che, ritornato all’assessore, non era pronto, è chiaro che non poteva essere discusso successivamente in Consiglio. Per quanto attiene alla procedura, però, mi sembra che legittimamente e correttamente il Consigliere abbia chiesto che, così come era riportato, si riportasse nell’ordine del giorno del successivo Consiglio. Solo per questo chiarimento, grazie. SINGETTA Volevo soltanto ricordare, se me lo consentite, al Presidente della Commissione, al Capogruppo, ai Consiglieri che si sono succeduti, che il Piano di Zona C5-C6 è scaduto a febbraio di quest’anno, quindi la variante che noi eventualmente andremo ad approvare non può trovare finanziamento in un Piano di Zona scaduto, se noi non riapproviamo il Piano. Quindi, proprio rendendoci conto dell’importanza dell’intervento viario che veniva chiesto, avevamo effettuato questo stralcio. Il dirigente ha ritenuto – e qui mi riallaccio alla distinzione dei ruoli tra aspetti amministrativi ed aspetti politici – che, comunque, quella delibera non potesse essere oggetto di un suo parere favorevole, in mancanza della previsione finanziaria su come realizzare l’opera, proprio perché quello che noi abbiamo cercato di fare, e stiamo cercando di fare, è anticipare l’esecuzione di questa variante rispetto al piano complessivo di completamento della zona C5-C6. Ora, noi ci troviamo in una situazione in cui – a causa, evidentemente, anche di questo ritardo nell’approvazione della strada che è stata stralciata dal piano complessivo – comunque io ritengo che nel giro di qualche giorno, o tutt’al più di qualche settimana, saremo in grado di portare all’attenzione della Terza Commissione il nuovo piano. Quindi, praticamente, in un modo o nell’altro, il problema sarà risolto. Mi riallaccio anche a quello che ha detto il Presidente della Terza Commissione: è chiaro che si tratta di una variante, o comunque di un piano complesso, di una zona che ha le sue problematicità, per cui l’invito è quello di cercare, quanto più possibile, di inserire tutte le proposte di variante in un disegno organico complessivo proprio per avere il quadro completo della situazione. Quindi, a questo punto, sarà la Commissione, innanzitutto, e poi il Consiglio, a decidere se procedere separatamente con l’individuazione di questa strada o con il piano, se – come io mi auguro, e come ritengo sia concretamente possibile – riusciremo a mandare il piano in Commissione nell’arco, tutt’al più, di una quindicina di giorni. PRESIDENTE Ringrazio l’assessore Singetta. Assessore Fiore, prego. FIORE Intervengo sulla questione perché la delibera in oggetto è stata firmata da due Unità di Direzione, quella dell’Urbanistica e quella delle Opere Pubbliche, atteso che la strada veniva finanziata con oneri di urbanizzazione, e quindi diventava un’opera pubblica dalla quale scaturiva la variante da apportare al piano. E’ chiaro che l’Amministrazione – io, di concerto con il collega Singetta – si è mossa proprio per dare risposta ad un problema che veniva sollevato, affacciato e rappresentato da alcuni consiglieri, e che, da un sopralluogo fatto nella zona, rappresenta di fatto una problematica che va affrontata e risolta quanto prima. Per questo ci eravamo mossi in una certa direzione. Nel momento in cui la delibera, arrivata in Commissione, è stata emendata, sottraendo dal deliberato il quadro economico, aveva bisogno, naturalmente, di un parere da parte dell’ufficio proponente, almeno per quanto attiene le opere pubbliche, quindi i lavori da fare. L’ufficio – e quindi il dirigente della viabilità – ha visto venir meno il quadro economico, e questo era il motivo per cui noi abbiamo non ritirato la delibera, ma abbiamo pensato che fosse preferibile mandarla indietro per acquisire il nuovo parere alla luce dell’emendamento della Commissione. Naturalmente, nel momento in cui viene meno il quadro economico, e quindi l’intervento da fare, si tratta di fare una delibera di variante; come ha spiegato l’assessore Singetta, questa delibera è quasi pronta, e rientra in una variante generale del C5-C6; altrimenti dobbiamo riproporre la delibera con un quadro economico a sostegno, perché per realizzare quella strada è necessario mettere comunque a disposizione dell’Unità di Direzione una risorsa economica, dal momento che nel Piano triennale precedente e nel Bilancio di quest’anno non è prevista. Per questi motivi era opportuno ed utile acquisire di nuovo il parere sia contabile che tecnico. Se diventa solo una questione tecnica, sarà la variante a risolvere il problema, ma certamente ci siamo mossi soltanto per dare una risposta quanto più immediata possibile alle sollecitazioni arrivate all’Amministrazione. PRESIDENTE Colleghi, non volevo aprire un dibattito su questa cosa, che era una questione… però, visto che hanno parlato già in tanti, è obbligatorio per me cedere la parola al collega Petrullo. PETRULLO No, il punto è un altro: io volevo sostituirmi il Presidente perché oggi il Presidente non sta facendo il Presidente, e sono tre quarti d’ora che discutiamo di un fatto che non era all’ordine del giorno. Per quanto abbia ragione il consigliere Lomonaco, questi sono fatti da risolversi al di fuori di questa assemblea. Se vogliamo continuare a discutere di questo, vorrei anche che discutessimo della prossima stagione teatrale, perché c’entrerebbe così come c’entra questo, cioè come un cavolo a merenda. PRESIDENTE Collega, di fronte alla posizione assunta dal consigliere Lomonaco, che per le motivazioni che abbiamo ascoltato ha abbandonato l’aula, ho ritenuto quanto meno doveroso, da parte mia, offrire un minimo di giustificazione e di motivazione all’operato della Presidenza del Consiglio. Naturalmente, poi, a quello che ho detto si è reso necessario aggiungere qualche altra cosa da parte di altri esponenti della Giunta e del Consiglio chiamati direttamente in causa, quindi senza voler… PETRULLO Il bello è che lo scrupolo di interrompere la discussione sull’argomento è nato proprio quando io ho chiesto la parola (e l’ho chiesta proprio per ritornare alla discussione che ci riguarda); proprio allora è nato, perché fino a quando, evidentemente, la discussione era interna alla Maggioranza, non si è inteso volerla interrompere. Hanno parlato due Assessori, (fin troppo, dico io). Vuole parlare anche il vicesindaco, oggi? Manca solo il suo intervento. Fino ad allora tutto poteva succedere; chiedo la parola io, non si sa che cosa devo dire, se voglio intervenire sull’argomento o meno, e ci si pone il problema se si deve andare ancora avanti con un argomento che non è all’ordine del giorno. Non mi piace, questo; obiettivamente, non mi piace. PRESIDENTE Collega, assolutamente non era questo… PETRULLO Per quanto risicata, questa Opposizione, merita molto più rispetto. PRESIDENTE Non era quella la mia intenzione, ma siccome da più parti era stata evidenziata la necessità di evitare che si aprisse il dibattito su una questione che non era all’ordine del giorno, volevo evitare che si proseguisse ulteriormente su questo argomento. Chiudiamo la partita dicendo che, sulla base delle delucidazioni, dei chiarimenti forniti dal Segretario Generale, siccome – come sapete – c’è già un Consiglio Comunale in corso di convocazione per il giorno 27 prossimo, il deliberato in questione sarà iscritto all’ordine del giorno del Consiglio Comunale del 27 ottobre, con la preghiera, per gli uffici e per l’Amministrazione, di risolvere nel frattempo la questione e consentire al Consiglio di procedere all’eventuale approvazione dell’atto. Detto questo, torniamo finalmente all’ordine del giorno dei lavori odierni con il primo punto: “Interrogazione del consigliere Petrullo su «situazione zone adiacenti il Palazzo di Città e il Palazzo Loffredo»”; tale interrogazione, come convenuto con il consigliere, data l’assenza del Sindaco, viene rinviata alla prossima seduta di Consiglio Comunale. Secondo punto all’ordine del giorno: “Interrogazione del consigliere Napoli su «Referendum consultivo in merito alla chiusura al traffico del Centro Storico di Potenza»”. Prego, consigliere Napoli. NAPOLI Grazie, signor Presidente. Questa interrogazione nasce per affrontare un tema che, da qualche giorno a questa parte, tiene banco in città e sui mezzi di informazione, e che ha visto anche i cittadini esprimersi a favore o contro l’iniziativa della Pubblica Amministrazione, quindi credo sia giusto sottoporre formalmente a questa assise, ma anche all’Assessore al ramo, l’opportunità di ricorrere ad uno strumento che garantisce la piena e massima partecipazione dei cittadini, quindi dell’intera comunità, su quel provvedimento annunziato che è la chiusura del Centro Storico cittadino. E’ evidente che il richiamo che viene fatto formalmente con l’interrogazione proposta prende spunto anche da quello che il Sindaco, all’atto del suo insediamento, con il programma proposto in sede di rinnovo del Consiglio Comunale, indicò essere il vero elemento di novità o di discontinuità rispetto al passato, ovvero la piena partecipazione dei cittadini e, magari, la condivisione da parte degli stessi di alcune scelte che riguardavano l’intera comunità. Ho avuto, in passato, modo di sottolineare come, a dispetto di quello che era un principio assolutamente condivisibile, cioè la partecipazione della comunità alle scelte ed agli interventi della Pubblica Amministrazione, la stessa, questa Amministrazione, aveva peccato proprio con riferimento a questo principio; era il caso di Murate, era il caso dell’avvio di una nuova procedura di raccolta dei rifiuti solidi urbani, che ha interessato per un certo arco temporale il comune capoluogo – ed in maniera più precisa il Centro Storico -; a maggior ragione è un tema che si ripropone di fronte alla prospettiva della chiusura del Centro Storico all’intera comunità. A tal proposito, facevo riferimento, nell’interrogazione, allo strumento del referendum consultivo, che risulta essere richiamato dall’articolo 38 dello Statuto comunale, ma anche dall’articolo 22 comma 3 del Regolamento di partecipazione popolare. E’ evidente che si tratta di un provvedimento che produce effetti nei confronti dell’intera comunità, non soltanto di coloro i quali abitano, operano nel Centro Storico, anche in considerazione del fatto che il Centro Storico è il simbolo della comunità, ha una valenza tutta particolare e necessita del pieno sostegno da parte della politica e dell’Amministrazione in vista di una sua valorizzazione. A tal fine chiedo al Sindaco, e all’Assessore al ramo, se è volontà dell’Amministrazione avvalersi del referendum consultivo, se e con quali mezzi intende promuovere la piena e compiuta partecipazione della comunità ad una scelta che, naturalmente, produrrà effetti per quanti operano e vivono nel Centro Storico, ma anche per quanti amano la città. A tal proposito, rivolgo formale interrogazione all’Assessore perché dia delle risposte quanto più puntuali possibili, anche per sgombrare il campo da qualsivoglia equivoco. Non dimentico, né dimentica la città, che si è in prossimità del rinnovo del Consiglio Comunale, che avverrà il prossimo anno, e questa interrogazione va anche nel senso di comprendere se si tratta di un provvedimento che ha una ragion d’essere, proprio sul finire della legislatura o magari, dando vita al referendum consultivo, lo si voglia portare a compimento allorquando si insedierà il nuovo Consiglio Comunale, cioè l’anno prossimo. Grazie. PRESIDENTE Grazie, consigliere Napoli. La parola al Vicesindaco. MOLINARI Consigliere Napoli, effettivamente lei pone una questione che lo Statuto, più che altro, ma anche il Regolamento di consultazione popolare introducono; per la verità, a ben rileggere lo strumento, l’iniziativa sarebbe lasciata direttamente ai cittadini mediante la raccolta di firme. Lei pone, però, un interrogativo più ampio, che non ha una valutazione meramente e tuzioristicamente collegata al Regolamento, altrimenti la risposta sarebbe: l’interrogativo lei lo pone in maniera, forse, errata. Lei chiede, invece, se l’Amministrazione intenda avvalersi anche della partecipazione dei cittadini. Per la verità, come non solo le cronache di stampa, ma anche i cittadini hanno più volte verificato, il provvedimento di chiusura al traffico veicolare del Centro Storico, prima di tutto, è agganciato al provvedimento più generale – che l’assessore al traffico ha anche ben partecipato, sia in Commissione che nell’ambito di altre riunioni – dell’apertura dei collegamenti meccanizzati, tant’è che pone l’inizio della chiusura del Centro Storico a 15-20 giorni dall’apertura dei collegamenti meccanizzati. Le riunioni che si sono già svolte, e le altre che si svolgeranno a breve, partono da considerazioni che sono tutte quante ispirate alla consultazione dei cittadini: non a caso si sono svolti incontri con i commercianti del Centro Storico; un altro incontro – mi rassicura l’Assessore al traffico e alla mobilità – verrà effettuato nei prossimi giorni. Ci sono stati anche incontri con le associazioni, non solo di categoria, ma anche di cittadini. L’interrogativo che lei pone, però, riguarda la possibilità per l’Amministrazione di proporre un metodo di consultazione popolare, che, come lei ricordava, nell’ambito del Programma 2004/2009, all’interno del Programma di Maggioranza, e quindi di amministrazione della città, può ben trovare ingresso, nell’ottica delle ripartizioni dei compiti e delle scelte che l’Amministrazione Comunale viene chiamata a compiere, che importano, certo, da un lato, la possibilità di mediazione, e soprattutto di comprensione, con i cittadini, e dall’altro, però, anche la responsabilità di governo. Nel momento in cui si porta a casa un ulteriore risultato, come è quello dell’apertura dei collegamenti meccanizzati, evidentemente si è nell’ottica di un provvedimento più ampio che, se deve essere ancora ulteriormente comunicato, partecipato, “consultato” – usiamo questo termine – anche con i cittadini e dai cittadini, può trovare ingresso nell’ottica di quella che è la migliore amministrazione di questa città. PRESIDENTE Grazie, Vicesindaco. L’assessore Mancino vuole aggiungere qualcosa, prego. MANCINO Rispetto alla partecipazione, abbiamo deciso di tenere delle assemblee nella città, perché è giusto, perché il Centro Storico è di tutti i cittadini. Stiamo già programmando due assemblee: una nella parrocchia di Santa Cecilia ed una in quella di Sant’Anna; poi possiamo anche pensare di fare una terza assemblea nella città per presentare il progetto e per chiedere ai cittadini cosa ne pensano. Quindi diciamo che è in programma una serie di iniziative nella città per presentare il progetto a tutti i cittadini. PRESIDENTE Ringrazio l’assessore Mancino. Consigliere Napoli, prego. NAPOLI Grazie, Presidente. Io prendo atto della disponibilità, e lo ringrazio in tal senso, del vicesindaco Molinari, che ha evidenziato l’opportunità, nel caso, di dar vita quanto più possibile alla partecipazione dei cittadini su un tema così importante. Voglio anche sottolineare come certamente non sfuggiva all’interrogante l’opportunità di ricorrere ad una petizione popolare per dar vita a questo strumento, però vi era anche da evidenziare un aspetto: la ristrettezza temporale che non consentiva una raccolta di firme, l’attivazione di un iter procedimentale piuttosto lungo rispetto a questo aspetto. La petizione popolare è la cosa più semplice che possa essere messa in campo: si va dagli amici, si fa sottoscrivere la petizione… dopo di che si dice: “Vi è una larga parte della città che è contro questo provvedimento”. Poiché non sfugge a chi vi parla, mettendo da parte ogni volontà di strumentalizzare il tema, l’importanza di riportare decoro e dignità al Centro Storico, che significa anche migliorare la qualità della vita all’interno dello stesso, quindi garantire dei servizi, una funzionalità anche per chi risiede nel Centro Storico, per chi lo vive quotidianamente, abbandoniamo la logica della petizione, che è veramente fine a se stessa. L’obiettivo era quello di dar vita ad uno strumento istituzionalizzato che desse a tutti la possibilità di esprimersi compiutamente su tale questione. Dico questo anche perché – ed il Vicesindaco certamente ne è a conoscenza – si è in presenza di una situazione che vede il Centro Storico della città, anche per via di alcune scelte fatte dall’Amministrazione Comunale, essere sempre più carente di servizi, carente di uffici o di sportelli pubblici… un Centro Storico che, sostanzialmente, non è vissuto come invece lo era una volta. Non sfugge neanche la situazione di degrado che riguarda lo stesso, perché quando si parla di Centro Storico non ci si riferisce soltanto a Via Pretoria o alla piazza principale della città, ma ci si riferisce anche allo stato in cui versano i vicoli del Centro Storico, cioè i luoghi dove una volta vi era la socialità vera della città. Non dimentichiamo, poi, la crisi economica, che non riguarda soltanto gli operatori commerciali del Centro Storico, ma che vede gli stessi ulteriormente penalizzati da una scelta che, fino a questo momento, non appare partecipata nel migliore dei modi. Con riferimento, poi, all’intervento dell’assessore Mancino, mi preme sottolineare come non sia bastevole, Assessore, ricorrere a meri, sporadici incontri con alcuni “pezzi” della comunità cittadina. Sarebbe opportuno, da parte sua, rivedere il “via” di questo progetto un po’ più in là, cioè nel momento in cui i Comitati di Quartiere, di cui ci si avvia al rinnovo, avranno formalizzato la loro presenza in città. Si tratta di dar vita ad una partecipazione nel vero senso del termine, cioè: incontrare i singoli Comitati di Quartiere e dar vita un Consiglio Comunale aperto, dove vengano invitati tutti gli organismi che in un certo qual modo sono interessati a questo provvedimento (e mi riferisco alle espressioni della Camera di Commercio, della Confartigianato, degli esercizi pubblici, dei Comitati di Quartiere, dei cittadini che hanno a cuore le sorti della città, e quindi la funzionalità, la valenza del Centro Storico cittadino). Invito nuovamente l’Amministrazione, quindi, a prendere atto dell’aspetto tutto politico che era racchiuso in questa interrogazione, e a dar vita in ogni modo ad ogni forma di partecipazione che consenta a tutti i cittadini di poter esprimere compiutamente la propria opinione, e magari a dar vita prossimamente, signor Presidente del Consiglio, ad una seduta aperta sul tema del Centro Storico e sull’eventuale chiusura dello stesso. Faremmo cosa importante per la comunità che amministriamo, e soprattutto saremmo coerenti, sareste coerenti, con quanto dichiarato al momento dell’insediamento da parte del primo cittadino in ragione del tratto saliente del programma “Potenza sarà 2009″, che prevedeva come elemento innovativo quello della partecipazione attiva dei cittadini su scelte che riguardano l’intera comunità cittadina, e non soltanto il Centro Storico. PRESIDENTE Ringrazio il collega Napoli. Passiamo al terzo punto iscritto all’ordine del giorno: “Interrogazione del consigliere Napoli su «situazione di degrado in Via Ionio»”; per questa interrogazione – piuttosto complessa -, l’assessore Coviello mi faceva presente che l’Amministrazione ancora non è nelle condizioni di fornirle, così come le è dovuto, una risposta complessiva, visto che gli Assessorati interessati sono due, quello dei Trasporti e quello dei Lavori Pubblici. Pertanto, se lei non ha obiezioni al riguardo, la iscriverei all’ordine del giorno del Consiglio Comunale del 27 prossimo. Prego, consigliere Napoli. NAPOLI Io non ho difficoltà ad accedere alla sua proposta, signor Presidente, però mi permetterà di stigmatizzare questo comportamento. L’interrogazione ha una sua valenza nel momento in cui l’Amministrazione, che ha l’onere ed anche l’onore di amministrare la comunità, deve fornire delle risposte immediate; non ha senso, l’interrogazione, nel momento in cui si posticipa il tema. Capisco che il tema è complesso, che riguarda più Unità di Direzione, pertanto è anche opportuno acquisire ogni utile dato che consenta all’Amministrazione di rendere una risposta compiuta sul tema. Un appunto, signor Presidente: su questa vicenda, a seguito dell’interessamento di chi vi parla, che è l’interessamento non soltanto di un consigliere comunale, ma anche di un semplice cittadino, si è verificata – e lo vorrei dire nella pubblica assise perché non vi è timore di smentita – quasi una rincorsa al tema, con qualche altro consigliere comunale che si è immediatamente recato sul posto a dire: “Allora, probabilmente, voi non volete che l’intervento si faccia”. Che lo dica un consigliere di Minoranza o che lo dica un semplice cittadino, poco deve interessare a qualche consigliere comunale che deve tenere a cuore le sorti della comunità. Quindi, l’invito che faccio per il suo tramite, e che vorrei fosse pubblicamente esposto in questa assise, è che al di là del fatto che a proporre l’interrogazione sia un consigliere di Minoranza o di Maggioranza, l’obiettivo primario, quello che deve stare a cuore a tutti, è l’interesse della comunità. Anche quello di migliorare, consigliere Pesarini, lo stato in cui versa il quartiere in questione (cioè Via Ionio), che è interessato da smottamenti sul marciapiede, da fogne a cielo aperto, che rendono deprimente lo stato in cui versano le 150 famiglie insediate in quel fazzoletto di territorio a ridosso del Nodo Complesso e di quella che da tutti viene definita la via commerciate della città. PRESIDENTE Collega, proprio perché, come lei rilevava, noi siamo qui per fare gli interessi della collettività che amministriamo, l’interrogazione, che pone anche problemi complessi di ricerca di fondi, ecc. merita un momento di approfondimento maggiore da parte degli uffici competenti, che sono, per le questioni poste, diversi; pertanto il tema sarà discusso in Consiglio il prossimo 27 ottobre. Questa interrogazione viene, quindi, rinviata per essere iscritta all’ordine del giorno del prossimo Consiglio; prego la Segreteria di prenderne nota, visto che la convocazione è in corso di elaborazione. Esaurite le interrogazioni iscritte all’ordine del giorno, c’era un’interrogazione urgente del consigliere Napoli, della quale lo pregherei di dare lettura, per verificare se l’Amministrazione è in grado di dare risposta immediata oppure se anche questa andrà iscritta al prossimo Consiglio. NAPOLI Grazie, Presidente. Questa interrogazione urgente nasce da una ragione di opportunità. Come certamente lei avrà avuto modo di vedere – ma sicuramente lo avranno fatto anche altri consiglieri comunali -, ultimamente, nel giro degli ultimi 10 giorni, il cosiddetto Parco Fluviale, l’area interessata dal cosiddetto Parco Fluviale, è interessata da alcuni interventi di ripulitura ai margini del fiume. Poiché quella è un’area che ricomprende al suo interno due elementi simbolici sotto il profilo architettonico e storico della città, cioè il ponte romano ed il ponte Musmeci, volevo sottolineare all’Amministrazione l’opportunità di cogliere questi interventi, che sono tuttora in corso, per procedere anche ad una pulizia del percorso pedonale immediatamente a ridosso del letto del fiume, che viene ad essere frequentato costantemente e quotidianamente da tanti nostri concittadini che si recano lì per svolgere attività sportiva o semplicemente per trascorrere del tempo libero. Più che un’interrogazione, è un suggerimento all’Amministrazione: cogliere questa opportunità e rendere fruibile nel migliore dei modi questo percorso pedonale a chi quotidianamente si reca lì ed è stato costretto, fino ad oggi, a muoversi tra erbacce e carte che rendevano davvero poco vivibile quell’area, che è molto frequentata dai nostri concittadini. PRESIDENTE Grazie, collega Napoli, se vuole presentare l’interrogazione… Ovviamente, per le stesse considerazioni che facevamo sull’interrogazione precedente, per dare modo all’Amministrazione di fornirle una risposta quanto più completa possibile, l’interrogazione verrà iscritta all’ordine del prossimo Consiglio Comunale. Passiamo al quarto punto all’ordine del giorno: “Affidamento Servizio Tesoreria. Approvazione dello schema di convenzione. Articolo 210 D. Lgs. 267/2000″. La deliberazione è stata licenziata della Commissione a maggioranza, con il voto favorevole di PD, Verdi, Popolari Uniti, Rifondazione Comunista, con l’astensione di Forza Italia, Gruppo Misto, Alleanza Nazionale, e con l’assenza all’atto della votazione di SDI e Patto Segni. IMBESI Posso fare una richiesta di mozione d’ordine? PRESIDENTE Prego, Consigliere. IMBESI Mi pare che la delibera in questione sia strettamente collegata con l’ordine del giorno successivo; non mi sembra che abbia molto senso approvare la delibera per poi, eventualmente, approvare una possibile modifica della stessa con l’ordine del giorno che arriva in ultimo, presentato da Rifondazione Comunista. Forse andrebbe discusso prima l’ordine del giorno, che eventualmente prevede delle modifiche alla delibera stessa. E’ una richiesta che faccio alla Presidenza, che poi, ovviamente, la valuterà. PRESIDENTE Prendo atto della sua richiesta; le posso rispondere perché della questione abbiamo già discusso sia con l’Assessore che con il Consigliere proponente. L’ordine del giorno è un documento con il quale il Consiglio esprime un indirizzo, un orientamento; in questo caso non si tratta di un emendamento al deliberato, è un ordine del giorno. Il deliberato può andare tranquillamente “per i fatti suoi”, dopo di che, il Consiglio dà indirizzi all’Amministrazione su come andare ad approntare il bando di gara, perché con questo atto il Consiglio approva semplicemente, ai sensi dell’articolo 210 del Decreto Legislativo, la convenzione da porre a base del bando di gara, ed il bando sarà un atto successivo. In quel contesto, l’Amministrazione, se il Consiglio riterrà di approvare l’ordine del giorno, terrà in debito conto le indicazioni e gli indirizzi che il Consiglio, con l’ordine del giorno stesso, andrà ad esprimere. La parola all’assessore Pace, per l’illustrazione del deliberato. PACE F. Grazie, Presidente. Consigliere Imbesi, il Consiglio Comunale approverà soltanto la convenzione, come da precisa disposizione normativa. E’ richiesta l’approvazione del Consiglio Comunale perché è un atto normativo che gestisce i rapporti Comune-Tesoreria. Il bando di gara, il capitolato, gli eventuali punteggi, i punteggi che verranno assegnati in sede di valutazione delle offerte… sono atti successivi; l’ordine del giorno si può tranquillamente inserire successivamente all’approvazione dello schema di convenzione perché riguarderà i requisiti di partecipazione degli Istituti di Credito. Detto questo, andiamo ad approvare questa convenzione, che ha natura prettamente tecnica. Il servizio di Tesoreria del nostro Comune scade il 31 dicembre di quest’anno; speriamo di avere i tempi necessari per andare immediatamente in gara, e quindi non avere soluzione di continuità per un servizio così delicato. Sugli aspetti prettamente tecnici non mi voglio soffermare; voglio solo far presente al Consiglio che il servizio avrà una durata di tre anni; abbiamo previsto termini precisi per il pagamento dei mandati, che sono quelli del giorno lavorativo bancario successivo a quello della consegna al tesoriere del mandato. Abbiamo recepito, in sede di convenzione, alcuni suggerimenti provenuti dai consiglieri nel corso della gestione, soprattutto per quanto riguarda il costo dei mandati dei bonifici di rimborso ai gruppi consiliari, che spesso sono cumulativi ed il cui costo, a volte, supera anche l’entità del rimborso. Abbiamo, inoltre, calendarizzato – perché non era ancora stato fatto, era soltanto una consuetudine – il pagamento degli stipendi il 27 di ogni mese, ed infine abbiamo previsto una cosa importante, che riguarda l’installazione di POS, di terminali elettronici per il pagamento delle utenze inerenti ai servizi a domanda individuale di tutto il Comune di Potenza, quindi l’installazione gratuita di questi POS nei vari settori; penso alla piscina, penso agli Uffici Tecnici, in modo tale che il cittadino possa tranquillamente pagare con bancomat o carta di credito e non andare prima alle Poste e poi portare la ricevuta di versamento all’ufficio, per esempio per il rilascio di un certificato di destinazione urbanistica. Detto questo, credo non ci sia altro da aggiungere… Ovviamente sarà una gara incentrata, per la sua rilevanza economica, esclusivamente sulla economicità del costo, e soprattutto sul tasso debitore in caso di utilizzo delle anticipazioni di tesoreria, che per le note difficoltà finanziarie dell’Ente sono un istituto che utilizziamo quasi ordinariamente. L’ordine del giorno proposto dal consigliere Travaglini, che è stato già discusso in Commissione, riguarda una precisa volontà di questa Amministrazione: far sì che i proventi utilizzati dal Servizio di tesoreria ed i fondi che affluiscono al Servizio di tesoreria non vengano utilizzati dagli Istituti di Credito per tutte quelle attività moralmente ed eticamente non auspicabili, quindi per il finanziamento di aziende che commerciano in armi, oppure che sfruttano… sulle tematiche ambientali, sui rifiuti tossici e così via, il commercio di prodotti non eticamente e moralmente opportuni. Grazie. PRESIDENTE Ringrazio l’assessore Pace per l’illustrazione. Non ci sono interventi. Non ci sono dichiarazioni di voto. Possiamo passare alla votazione del deliberato: “Affidamento Servizio Tesoreria. Approvazione dello schema di convenzione «art. 210 D. Lgs. 267/2000»”. Favorevoli? Contrari? Astenuti? Il deliberato è approvato a maggioranza, con l’astensione di Alleanza Nazionale, Forza Italia, Gruppo Misto, ad accezione del collega Pace, che si è espresso favorevolmente, e del collega Roberto Galante. GALANTE R. La domanda che mi pongo è: perché nelle votazioni delle Commissioni viene riportato solo “Gruppo Misto”, senza il nome della persona che esprime il voto favorevole, contrario o di astensione, mentre in Consiglio Comunale si precisa il nome dei consiglieri? Vorrei che fosse fatto anche in Commissione, grazie. PRESIDENTE In Commissione il Gruppo Misto è rappresentato da un consigliere o da due consiglieri, che quindi esprimono… GALANTE R. Si chiama Gruppo Misto perché è misto, è formato da tante forze politiche. Se gli altri non fanno più parte della Maggioranza, lei me lo dice e noi ne prendiamo atto. Grazie. PRESIDENTE Siccome il gruppo è costituito, appunto, in gruppo, ha un suo capogruppo ed è rappresentato nelle Commissioni dai consiglieri designati, delegati dal capogruppo, evidentemente il consigliere, quando è presente in Commissione, esprime le valutazioni a nome dell’intero gruppo. In Consiglio Comunale… GALANTE R. Non credo sia così. PRESIDENTE Allora dobbiamo modificare il Regolamento. Probabilmente, in sede di elaborazione del nuovo Regolamento, quando si sancirà lo svolgimento dei lavori in sede di Commissione, dovremo prevedere, per quanto riguarda il Gruppo Misto, visto che la sua composizione è molto variegata… Però, finché il Regolamento è questo, in Consiglio io tengo conto dell’espressione di voto del capogruppo che lo rappresenta – legittimamente, fino a prova contraria – e dell’eventuale diversa formulazione di voto da parte dei singoli componenti del Gruppo Misto. Comunque, il deliberato è stato approvato a maggioranza, con l’astensione di Alleanza Nazionale, Forza Italia e Gruppo Misto, ad eccezione dei consiglieri Galante Roberto e Pace Donato, che si sono espressi, invece, favorevolmente. Per l’immediata eseguibilità del deliberato: favorevoli? Contrari? Astenuti? L’esito della votazione è identico a quello della votazione precedente: l’immediata eseguibilità dell’atto è approvata a maggioranza, con l’astensione di Alleanza Nazionale, Forza Italia e Gruppo Misto, ad eccezione dei consiglieri Pace Donato e Galante Roberto. Passiamo al punto numero 5 all’ordine del giorno: “Ratifica della deliberazione di Giunta Comunale numero 145 del 28.8.2008 ad oggetto: «Approvazione 4a Variazione al Bilancio di Previsione 2008, al Bilancio Pluriennale 2008-2010 ed al Piano Esecutivo di Gestione 2008»”. Il deliberato è stato licenziato dalla Commissione competente con voto favorevole a maggioranza, espresso da Partito Democratico, Rifondazione Comunista, Popolari Uniti e Verdi, con voto contrario di Alleanza Nazionale, Forza Italia e del consigliere Trombetta, a titolo personale, con l’astensione del consigliere Spadafora, a titolo personale, e l’assenza all’atto della votazione di SDI e Patto Segni. La parola all’assessore Pace, per l’illustrazione. PACE F. Grazie, Presidente. Questa è una variazione di bilancio che si è resa necessaria ed urgente per recepire i finanziamenti che la Regione aveva previsto per il Comune di Potenza per i trasporti meccanizzati (700 mila euro) e per spese relative soprattutto al rimborso allo Stato per le spese dell’amministrazione giudiziaria, per il Tribunale, per un’implementazione di vigilanza, di 60 mila euro. Altre sono piccole voci che abbiamo comunque l’obbligo di recepire, perché c’è un generale dovere, da parte del bilancio, di recepire anche i piccoli finanziamenti che arrivano nelle casse comunali dagli altri Enti, dalla Regione in special modo: mostra mercato 3 mila euro, Agenda 21 e così via. Grazie. PRESIDENTE Ringrazio l’assessore per l’illustrazione. Ci sono interventi? Prego, consigliere Petrullo. PETRULLO Il mio intervento non è relativo al problema inteso ragionieristicamente, ma a quello a cui si riferisce, e cioè agli impianti meccanizzati, che non funzionano, nonostante le ripetute, periodiche assicurazioni, se non proprio proclami. Il problema che mi pongo è questo: se i soldi ci sono, perché mai non funzionano? Evidentemente, quello che ci è stato detto, e cioè che i lavori sono completati, che il collaudo è stato fatto da mesi e mesi…tanto è vero che a queste affermazioni faceva seguito il classico proclama di prossima apertura degli impianti meccanizzati, tutti proclami traditi (nei confronti della città, ovviamente, non nei confronti di questa Opposizione)… Dicevo: se il problema ultimo – mai ufficializzato, ma che comunque tra di noi è stato detto – consisteva nella mancanza del finanziamento per farle funzionare, visto che i soldi ci sono, visto che oggi deliberiamo una variazione di bilancio, quindi sono stati messi a disposizione già da parecchio tempo, perché mai i trasporti meccanizzati non funzionano? D’altro canto, il finanziamento, come abbiamo appreso in Commissione, riguarderebbe il costo di gestione del ponte attrezzato e delle scale mobili di Via Mazzini – se non sbaglio – dal 1° settembre al 31 dicembre. Quattro mesi: settembre è già trascorso, ottobre sta per finire… quindi noi abbiamo chiesto ed ottenuto un finanziamento eccessivo rispetto a quella che è la spesa. Il problema più grande, però, per quanto riguarda la cittadinanza, rimane il perché non funzionino ancora i trasporti meccanizzati. Non è che ci viene nascosto qualche cosa? Risolto il problema giudiziario del sequestro della parte privata della stazione di arrivo a Porta Salza, risolto il problema del collaudo, risolto il problema del finanziamento… cos’altro ci è nascosto, che impedisce l’apertura del trasporto meccanizzato del ponte attrezzato? Io vorrei che venisse chiarito in questa sede; oggi, che ratifichiamo la variazione di bilancio, vorrei che ci venisse detto – a noi, ma soprattutto alla città – quando verranno aperti ponte attrezzato e scale mobili, o comunque perché ad oggi non sono state ancora aperte, nonostante ci sia stato detto che sono stati superati tutti gli ostacoli. Prima domanda. Altro problema: oggi andiamo a variare il bilancio, quindi porteremo una posta in attivo sulla voce “spese per il trasporto meccanizzato” pari ad una cifra manifestamente superiore al necessario. Manifestamente, perché settembre è passato, ottobre passerà, quindi possiamo dire che forse era sufficiente un contributo del 50 per cento. Non bisogna mai dire: “No, grazie” quando arrivano dei contributi, soprattutto in momenti di carenza, però credo che sia doveroso indirizzarli nel senso sostanziale della spesa necessaria. Allora, noi oggi stiamo deliberatamente mettendo sulla posta “trasporti meccanizzati” una cifra che sappiamo essere palesemente superiore perché il tempo di spesa da coprire non è più di quattro mesi, ma di due, ammesso e non concesso che apra, per esempio, entro il 31 ottobre. Mi dovreste, però, spiegare come si può fare ad aprire il ponte attrezzato entro il 31 ottobre, se la stazione di arrivo a Rione Cocuzzo ha tutti i vetri rotti ed una situazione del verde non attrezzato, in quel caso, tipica di una savana dell’America Latina, perché c’è erba altissima, perché non funziona niente ed è, apparentemente, la situazione di una stazione non che deve essere messa in funzione domani o dopodomani, ma che, invece, ha tutte le caratteristiche di una stazione di arrivo in pieno e totale abbandono. Se noi vogliamo portare rispetto alla città che pretendiamo di rappresentare, dovremmo comunque avere il coraggio di parlare in termini assolutamente chiari. Ho colto, quindi, quest’occasione per ottenere queste risposte e per sapere come verranno utilizzati i soldi che ci sono stati dati in contributo in palese eccesso rispetto alla spesa per la quale sono stati concessi, e chiedo, quindi, che già da oggi questo Consiglio deliberi come utilizzare quegli importi. PRESIDENTE Grazie, collega Petrullo. Ci sono altre richieste di intervento? Collega Laieta, prego. LAIETA Le preoccupazioni del Collega mi sembrano eccessive, ed anche il ragionamento non convince, perché il costo non sta nelle mensilità, non siamo mensilmente a carico della Regione; il costo sta nell’organizzazione del servizio. Il servizio era previsto per settembre-dicembre, però l’organizzazione può essere tale da richiedere – presumo sia così, l’Assessore sarà forse più chiaro di me -… presumo sia nel costo dell’organizzazione del servizio. PETRULLO Per la festa? LAIETA No, noi non vogliamo fare feste; noi lavoriamo per la città e per i nostri cittadini. Allora, più accortezza richiede anche di non essere, poi, eccessivamente… non dico duro, perché l’Opposizione non deve essere dura, ma di capire le ragioni dell’organizzazione di un servizio. Questa penso sia la garanzia che il nostro pensiero affronta il problema nella sua complessità, senza avere un retropensiero già all’inizio; cioè io lo dico, ma sono già sicuro… anzi: io voglio dire dicendo di dire diversamente da quanto sto per dire… Traduco: all’inizio già sai di dire che l’Amministrazione è inadempiente; non dai, invece, all’Amministrazione, la possibilità di spiegare il perché alla fine il ritardo ci può stare. Questa è stata una vicenda travagliata, purtroppo, tra veti, sequestri e così via. E’ ovvio che quando un progetto non ha in sé la potenzialità, e quindi non pone chi presenta il progetto stesso nella condizione di fare tutti i passaggi, si può anche verificare un ritardo, un ritardo non voluto dall’Amministrazione. Ho detto sempre che rispetto l’Opposizione, però dobbiamo essere, tutti insieme, convinti che un’Amministrazione non ritarda un provvedimento a beneficio di tutta la città, compresi noi stessi, per capriccio o per dispetto a qualcuno. E’ chiaro che ci sono delle situazioni che, purtroppo, bloccano o frenano la funzionalità, e quindi la messa in funzione dell’impianto. PETRULLO Io ho chiesto quali sono i motivi. LAIETA I motivi li dirà l’Assessore; io non sono assessore. Io ho preso la parola per dire che non si può addebitare a questa Amministrazione un ritardo che è in sé, purtroppo, ad una vicenda che ha subito, tra sequestri e così via, dei ritardi… Anche il cattivo tempo. C’è Berlusconi che ormai sta facendo la campagna elettorale sull’ambiente; anzi, addirittura si è schierato anche contro l’Europa… Vedete, può anche darsi che sia giusto, ma poi non venite… voi avete… Il ragionamento, quando si pone sul binario, non si incontra mai; il ragionamento non può essere su un binario; il ragionamento deve, alla fine, avere una sua logicità che deve portare ad una sintesi, una sintesi che noi stiamo cercando di portare. Il Sindaco non c’è, ma sono sicuro che per la fine del mese questo impianto dovrebbe essere messo a disposizione del cittadino, e quindi essere fruibile da parte di tutti. E’ un impegno che l’Amministrazione aveva preso già prima, e non per volontà dell’Amministrazione oggi registriamo il ritardo. Questo vorrei far capire all’Opposizione, altrimenti il messaggio distorto che diamo alla città è tale da mettere il cittadino nella condizione di dire: “Qua il ritardo c’è perché l’Amministrazione non vuole”. No, nel modo più assoluto, e sia chiaro questo. L’Amministrazione si sta impegnando da tempo, e non a caso ha chiesto le risorse alla Regione per poter essere in condizione di organizzare il servizio e, quindi, di far fruire la città del servizio stesso. Insomma, sono sicuro che questa Amministrazione, questa Maggioranza, per la fine del mese sarà in grado di dare alla città questi servizi che stiamo aspettando tutti, a partire dal cittadino fino a noi, che cittadini siamo e che siamo impegnati nell’amministrazione proprio per dare credibilità a quello che si fa e, soprattutto, alla città intera. Se passa questo messaggio significa che il Consiglio vuole portare a soluzione questo problema, e non soltanto una delle parti, perché schierarci l’uno contro l’altro su un servizio che è nelle cose… purtroppo, se si rompono i vetri non è colpa dell’Amministrazione; l’Amministrazione, anzi, perde altro tempo per mettere in condizioni anche di sicurezza l’impianto. Questo è, secondo me, il messaggio che dobbiamo dare alla città. Se diamo un messaggio di credibilità, tutta la classe politica, compreso questo Consiglio, verrà vista dal cittadino in modo diverso, con l’occhio non contorto o distorto, ma con l’occhio di chi ha fiducia nell’Amministrazione, non solo, ma nella classe dirigente e politica di questa città. Grazie. PRESIDENTE Grazie, consigliere Laieta. Ci sono altri interventi? Prego, consigliere Napoli. NAPOLI Certo che c’è un altro intervento, anche, in qualche maniera, favorito dall’intervento del capogruppo del PD in Consiglio Comunale, dottor Laieta, al quale vorrei subito dire che noi non ragioniamo per binari, ma ragioniamo per logica, e la logica impone ad un’Opposizione seria, credibile, di non porre la questione in maniera strumentale, ma seguendo un ragionamento, che è quello di garantire alla città un servizio efficiente, funzionale, di qualità, confacente a quelle che sono le esigenze della comunità; quindi la Maggioranza non può pensare di ottenere un voto favorevole da parte dell’Opposizione, se non si fa trovare con le carte in regola. Mi spiego meglio: allorquando si è trattato di favorire un percorso finanziario in favore della Pubblica Amministrazione, di questa Amministrazione Comunale, le forze di opposizione in Regione, anche dietro sollecitazione di chi ora sta parlando, non hanno battuto ciglio ed hanno votato a favore di un provvedimento che mettesse nella disponibilità dell’Amministrazione Comunale della città l’importo di oltre 700 mila euro, che consentivano alla città di avviare la sperimentazione delle strutture mobili che consentono anche al Centro Storico – e ci riallacciamo al ragionamento fatto prima – di immaginare una chiusura al traffico. E’ evidentemente, però, che c’è anche una questione di credibilità… Fase interlocutoria NAPOLI Il problema è di credibilità. Sa cosa è stato detto ai consiglieri regionali della città da qualche altro consigliere regionale presente in Commissione? Che la città di Potenza era solita battere i pugni sul tavolo, ottenere i finanziamenti e, poi, farsi trovare sempre impreparata. Era una questione di credibilità che ponevano, da parte di un’Amministrazione che tante volte prometteva interventi prossimi a partire, che poi venivano procrastinati nel tempo. Il compito dell’Amministrazione Comunale è quello, invece, di non farsi trovare impreparata, di rispondere con puntualità a queste sollecitazioni, perché volevo ricordare a chi ha poc’anzi parlato che, per quanto riguarda la riorganizzazione strutturale ed organica del servizio, questo Consiglio Comunale si era già pronunciato. Il PUM è stato presentato in Consiglio Comunale, e quello è lo strumento che consentiva di immaginare un’organizzazione del servizio. Allora, se il PUM è stato approvato, se il PUM è stato oggetto di concertazione, se i finanziamenti sono pervenuti… ci chiediamo come mai ci siano ancora questi ritardi. E’ proprio in ragione di ciò che l’Opposizione non può dare un voto favorevole soltanto sulla fiducia. Certo, a noi non sfuggono quelle che sono le lungaggini, anche burocratiche, su temi così complessi, a maggior ragione quando si è in presenza di risorse finanziarie di natura pubblica, però non si può tacciare l’Opposizione di tenere una posizione distorta, che non guarda con favore agli interessi della comunità, e magari si fa prendere da altre logiche che nulla hanno a che vedere con gli interessi della comunità. Allora il messaggio distorto che va evitato, che non bisogna dare a chi ci ascolta, alla comunità che rappresentiamo, è esattamente quello di una Pubblica Amministrazione che diffonde mediaticamente la sua disponibilità ad avviare nell’immediatezza questi progetti e questi interventi; poi, al momento del dunque, c’è sempre qualcosa che frena l’azione amministrativa, c’è sempre qualche vincolo ulteriore da superare, c’è sempre qualche problema da risolvere, e questo non va a vantaggio di quella credibilità che l’Amministrazione Comunale deve, naturalmente, recuperare. Badate bene: non è una questione di poco conto, perché chi siede tra questi banchi sa benissimo qual è la situazione del trasporto pubblico urbano in città; non sfugge a nessuno la situazione di enorme disagio che creiamo ai cittadini; non sfugge a nessuno il ricorso al regime di proroga che consente al COTRAB, in dispregio di ogni rispetto di norma, di esercitare un servizio a discapito di un bando di evidenza pubblica che l’Assessore e l’Amministrazione si erano impegnati a bandire. Noi ancora siamo in attesa di vedere dov’è questo bando di evidenza pubblica; siamo ancora in attesa di verificare se siamo in grado di garantire quel principio di trasparenza e di concorrenza che può favorire un abbattimento dei costi e un servizio funzionale alle esigenze della comunità. Ecco dove sono i ritardi, ecco perché un’Opposizione seria, responsabile, non può votare fideisticamente a favore di questo provvedimento. Vogliamo fatti concreti, vogliamo, finalmente, una Pubblica Amministrazione conseguenziale alla diffusione di messaggi che, quelli sì, lanciano una visione distorta della realtà dei fatti; ed attenzione: chi lo dice potrebbe gioire per questo modo di fare, perché potrebbe, di qui a qualche tempo, in maniera strumentale, sottolineare le responsabilità di una Pubblica Amministrazione che non è in grado di tener fede a degli impegni; ma poiché a chi parla – ma all’Opposizione – sta a cuore l’interesse della comunità, il richiamo forte, serio, che va fatto alla Pubblica Amministrazione, a chi gestisce la cosa pubblica, è quello di mettere in campo provvedimenti puntuali. Si tratta di credibilità; noi vorremmo che la si recuperasse il più presto possibile, perché a noi, come ho detto poc’anzi, sta a cuore l’interesse della comunità. PRESIDENTE Grazie, collega Napoli. Non ci sono altri interventi. La parola all’assessore Coviello, per qualche chiarimento. COVIELLO D. Un chiarimento mi pare assolutamente dovuto, limitatamente alla questione connessa ai 700 mila euro. Per quanto concerne gli impianti meccanizzati, noi siamo interessati – come voi, del resto – ad aprirli quanto prima, e li apriremo quanto prima. Per quanto concerne il bando di gara, tra la fine di novembre ed i primi 15 giorni di dicembre, così come avevo già anticipato in Commissione, saremo in grado di discutere il capitolato. Voi ricordate che quando abbiamo approvato il programma di esercizio, il 18 luglio, e non il PUM… il PUM è una cosa più vasta e più vaga, anche se assolutamente necessario; siamo partiti di lì e quello ha rappresentato la “stella polare”… Il 18 luglio di quest’anno abbiamo approvato il programma di esercizio, il 23 agosto è stato trasmesso al COTRAB per poterne cominciare a discutere con i sindacati, perché dovrà sovrapporlo alla turnistica del personale viaggiante, in modo da far scaturire sia i costi reali, sia gli orari di funzionamento degli impianti. Siamo in attesa che il COTRAB ci dia risposta, in modo da migliorare da subito il servizio che attualmente rende alla città. E’ chiaro che, senza gli impianti meccanizzati, quel programma di esercizio sarebbe assolutamente inattuabile. Per quanto riguarda i 700 mila euro, voglio fare un chiarimento. I 700 mila euro ci vengono promessi dalla Regione nell’assestamento di bilancio, all’articolo 34, per il funzionamento degli impianti meccanizzati dei comuni della regione Basilicata che dispongono di tali impianti, quindi non per la scala mobile, e sono conseguenti a quello che ho detto nella riunione di Commissione della Regione Basilicata, a cui ho partecipato, unitamente all’assessore Pace, e dove il consigliere Napoli era presente. Nella stessa riunione ho dovuto ribadire che la Regione Basilicata ha due compiti verso la nostra città: i compiti sanitari ed i compiti legati al trasporto. Per quanto concerne la sanità, la finanzia al 100 per cento; per quanto riguarda il trasporto, la finanzia al 30 per cento, quindi dovrebbe garantire almeno il 65 per cento del costo dei servizi minimi, cosa che non fa. Abbiamo dovuto ribadire questa inadempienza, e per questa motivazione abbiamo chiesto dei soldi. Come vengono trasmessi a noi, questi soldi? Con delibera numero 61097, che ripartisce fondi tra i vari comuni della regione Basilicata che effettuano servizio di trasporto pubblico (che sono 47), tarati sui dati del ’91, quando a Potenza ancora non funzionava nessun impianto meccanizzato. Null’altro abbiamo fatto, se non sottolineare che per noi già l’impianto funzionante rappresenta il trasporto pubblico integrato, per cui noi avremo il finanziamento per il 2008 – quindi 700 mila euro – soltanto se riusciremo a dimostrare che l’abbiamo consumato per quell’attività; ci riusciremo tranquillamente, perché già spendiamo un milione e 200 mila euro per la Scala Mobile 1, dalla quale non riceviamo dalla Regione Basilicata neanche una lira, mentre dovremmo avere almeno il 65 per cento, così come dice la legge. Per cui, su questo aspetto, tranne se qualche altro comune può dimostrare di avere impianti meccanizzati (forse il comune di Matera ha un ascensore che collega i Sassi), i 700 mila euro entrano nel calderone generale del trasporto pubblico. La Regione Basilicata aveva dato mandato all’Università per rivedere questi criteri di riparto, e non è riuscita, nel 2008, a farlo e a deliberare; ha, quindi, immaginato che potesse aiutarci nell’espletamento del servizio pubblico urbano con questi 700 mila euro, che noi leghiamo anche alla Scala Mobile 1, però è chiaro che tale importo non è bastevole rispetto a quello che sarà il costo degli impianti meccanizzati che di qui a breve andremo ad aprire. PRESIDENTE Ringrazio l’assessore Coviello per le sue precisazioni. Possiamo passare alle dichiarazioni di voto. Consigliere Petrullo, prego. PETRULLO Avevo chiesto i motivi in base ai quali, ottenuti i finanziamenti, il ponte attrezzato ancora non parte; il capogruppo del PD ha “lanciato la palla” all’Assessore, l’Assessore non l’ha acchiappata, e la “palla” è caduta per terra. I motivi, non li sappiamo; come non li sa l’Opposizione, non li sa la città. Perché ancora non funzionino il ponte attrezzato e le scale mobili di Via Mazzini, rimane un mistero, un inspiegabile mistero; se questo è un comportamento trasparente, ditemelo voi. Ve l’ho chiesto in italiano, forse non corretto, ma comprensibile. La risposta del capogruppo del PD è stata: “Queste non sono cose che posso sapere io, ve le deve dire l’Assessore”; l’assessore ci ha parlato dei 700 mila euro arrivati dalla Regione. Bellissimo spaccato, questo. La Regione ci dà 700 mila euro dopo la mancata comprensione di come dovevano essere spesi, cioè non è riuscita, la Regione, a capire quanti ne servivano per il ponte attrezzato e quanti ne servivano per la scala mobile, allora ha deciso, nella maniera che più piace a noi, e che noi nel nostro dialetto usiamo dire “a mozzo”: “Tieniti i 700 mila euro e li potrai spendere”. E’ quello che ci è stato detto: non è stata in grado di suddividere la contribuzione, allora oggi sappiamo come viene erogata la spesa nella regione di Basilicata, secondo criteri “scientifici”. Eccezionale, non si sa… “Ve li abbiamo dati per i trasporti meccanizzati”. “Chissà se qualche altro comune tiene qualche altro ascensore, perché forse ci potrebbe intaccare questo piccolo patrimonio, altrimenti sono sicuramente i nostri”. Alla Regione, evidentemente, quella somma avanzava, non aveva come spenderla diversamente e, senza fare un calcolo specifico delle reali esigenze, comune per comune, ha dato una somma e ha detto: “Vedi un po’ tu che cosa ne dovrai fare”. Noi, d’altro canto, non sappiamo cosa dobbiamo farne, perché se è vero – e temo che sia vero – quello che ci ha detto l’Assessore al Bilancio in Commissione, per il ponte attrezzato ormai ne occorreranno molti di meno di quelli stanziati, che sono specificamente previsti all’interno di quei 700 mila, perché se non fosse così… mettetevi d’accordo prima. Non è possibile che ci date una versione in Commissione e poi ce ne offrite un’altra in Consiglio Comunale; diventa doveroso, oltre che utile, mettervi d’accordo prima. Allora, di questi 700 mila euro, è vero che 400 mila euro e passa sono per il ponte attrezzato e le scale mobili di Via Mazzini? E’ vero che sono stati dati perché dovevano essere utilizzati per quattro mesi? Se due ce li siamo mangiati… e chissà quanti altri ce ne mangeremo… questi soldi come li spenderemo? Lo può sapere, questa assemblea, come verranno spesi questi soldini, visto che la città ha bisogno del pane, ha bisogno di tutto, e non si riesce a fare niente? Perché ce lo avete detto voi che non ci sono i soldi neanche per comprare le targhe per i vicoli del Centro Storico. Quindi, un’indigenza completa, salvo, poi, poterci gestire liberamente 700 mila euro, che non sono una “cifretta” qualsiasi. Oggi noi che facciamo? Con responsabilità, con senso di responsabilità, chiediamo come verranno spesi nell’interesse della città. E che cosa ci viene risposto? “Non lo sappiamo. Tempo passa e Dio provvede”. Perché non funzionano i servizi meccanizzati, visto che c’è tutto? Il collaudo è fatto, il finanziamento l’abbiamo ottenuto, il nastro per l’inaugurazione l’abbiamo preparato, le forbici le abbiamo già comprate ed i pasticcini sono stati già prenotati… Allora, perché non si apre? Ci volete dire un motivo per cui non si apre questo benedetto ponte attrezzato?! Se dobbiamo stare a sentire il capogruppo del PD, ci dirà – ci ha detto, e risulta dal verbale – che lui non lo sa. Allora Potenza deve sapere che il capogruppo della Maggioranza non sa perché non si apre il ponte attrezzato nonostante siano stati superati tutti gli ostacoli; almeno, questo ci è stato detto: sono stati superati tutti gli ostacoli. Ora, se si riuscirà a fare un tour de force nei prossimi 10 giorni, ed entro fine mese avremo l’inaugurazione del ponte attrezzato, le prime persone ad essere contente probabilmente saranno i potentini, ma più che altro per il risultato raggiunto, non tanto per l’utilità che si potrà avere con il ponte attrezzato, perché, come tutti sappiamo, in mancanza dei parcheggi, sia a monte che a valle, lo potranno prendere solo i residenti nei pressi delle stazioni di arrivo e di partenza. Sarà, quindi, una bellissima opera, che ci costerà centinaia e centinaia di euro, che servirà per un tot numero di persone, però purtroppo non per la collettività, perché in assenza di parcheggi chi abita, per esempio, a Rione Betlemme difficilmente si farà il giro della città in macchina, abbandonando la macchina – o vendendola al primo che capita -, perché non c’è parcheggio, per prendere il ponte attrezzato e andarsi a fare una passeggiata. Questo è un altro spaccato di come si programmano le opere pubbliche a Potenza e in Basilicata, per il qual motivo non posso che fare i miei complimenti a questa Amministrazione, ma soprattutto ringraziarla per le spiegazioni che ci sono state offerte oggi, rimbalzando la risposta da persona a persona, sulla mancata apertura, ad oggi, delle strutture. Il voto sarà contrario. PRESIDENTE Grazie, consigliere Petrullo. Ci sono altri interventi per dichiarazione di voto? Non ci sono altri interventi, quindi passiamo alla votazione del deliberato: “Ratifica della deliberazione di Giunta Comunale numero 145 del 28.8.2008 ad oggetto: «Approvazione 4a Variazione al Bilancio di Previsione 2008, al Bilancio Pluriennale 2008-2010 ed al Piano Esecutivo di Gestione 2008»”. Favorevoli? Astenuti? Contrari? Il deliberato è approvato a maggioranza, con il voto contrario di Alleanza Nazionale, Forza Italia e Gruppo Misto, ad eccezione del collega Pace, che è presente in aula e che ha votato favorevolmente. PETRULLO Presidente, fino ad ora è andata avanti così; ora vogliamo contarci un po’? PRESIDENTE Collega, lei mi fa una formale richiesta di verifica del numero legale? PETRULLO Evidentemente. PRESIDENTE Procediamo di conseguenza. Si procede ad appello nominale; i consiglieri presenti sono 13. A termini dell’articolo 50 comma 4 del Regolamento, la seduta è sospesa per 15 minuti; l’appello verrà ripetuto alle ore 12.02. Pregherei i Capigruppo di sollecitare il rientro in aula dei rispettivi componenti di gruppo. La seduta del Consiglio Comunale viene sospesa alle ore 11.46; riprende alle ore 12.02. PRESIDENTE Procediamo a nuovo appello nominale dopo la sospensione di 15 minuti, come da Regolamento. I consiglieri presenti in aula sono 14; per oggi abbiamo terminato. Riceverete convocazione per il prossimo Consiglio Comunale, già programmato per il giorno 27 di questo mese. La seduta del Consiglio Comunale viene sciolta alle ore 12.05.
Consiglio Comunale d’epoca sul difensore civico
Posted on 19. dic, 2009 by L.P. in Città di Potenza, Consigli comunali

Ho riletto per caso lo stralcio di consiglio comunale che vi ripropongo. Il duetto fra il sottoscritto e il Sindaco è interessante, a tratti buffo, e, mi pare di capire, non per colpa mia. Uno spaccato dell’opposizione della scorsa consiliatura. “PRESIDENTE Interrogazione del consigliere Petrullo relativa a: “Difensore Civico – mancato insediamento”. PETRULLO Così com’è stato detto c’è una sentenza; io devo chiedere se è stato insediato o meno, perché non lo so. “Con recente – ma non più tanto recente, perché questo veniva scritto il 5 giugno – delibera è stato nominato il Difensore Civico della nostra città. Non mi pare che abbia cominciato ad esercitare la sua attività, né credo di aver letto nel Bilancio di Previsione del 2006, nelle voci delle spese, quelle necessarie al funzionamento dell’ufficio intero, ivi comprese quelle relative al suo personale indennizzo. Per quanto esposto, rivolgo interrogazione al signor Sindaco per sapere se effettivamente il Difensore Civico ancora non sia stato insediato, in caso positivo per quale motivo e se il sottoscritto è riuscito a leggere bene nel bilancio, non trovandovi la posta necessaria al mantenimento dell’ufficio; anche in questo caso, se sì, per quale motivo”. PRESIDENTE La parola al Sindaco per la risposta. SINDACO Il collega Petrullo evidenzia una situazione di livello organizzativo che ancora non ci consente di risolvere al meglio la questione della localizzazione, non già propriamente dell’avvio dell’attività del Difensore Civico, il quale effettivamente, in questo momento, non ha una sede specifica e localizzata, che contiamo invece di mettere a disposizione sin dal prossimo mese di settembre, con le somme che saranno necessarie, entro l’anno, per lo sviluppo dell’attività, attraverso una variazione di bilancio. E’ evidente che il Difensore Civico, in questa fase, appoggiandosi direttamente presso l’Amministrazione Comunale, presso la struttura che il Sindaco può mettere a disposizione, sta sviluppando un’azione “generica” di avvio attività. Da settembre contiamo di mettergli a disposizione una sede idonea, con somme a disposizione per sviluppare al meglio la propria azione. PRESIDENTE Prego, consigliere Petrullo. PETRULLO Non so se vivo fuori dal mondo, ma ho qualche notizia diversa; non mi risulta che il Difensore Civico stia lavorando, seppure genericamente, e presso nessuna sede. Ho avuto richieste di informazioni personalmente dal Difensore Civico, e non mi sembra che gli sia stato messo a disposizione neanche un buco nella sede comunale e che non abbia fatto… SINDACO Infatti non ce l’ha. La sede a settembre sarà disponibile. PETRULLO Ma mi sembra che non sia cominciata neanche la sua azione generica. SINDACO Il Difensore Civico, per l’attività urgente che dovesse sviluppare, sa che ha a disposizione la Sala dell’Arco ed altre strutture; non sue, non con la scritta “Difensore Civico”, non a tempo indeterminato, però, per azioni da doversi sviluppare in maniera immediata ed urgente, sicuramente l’Amministrazione Comunale è in grado di mettere a disposizione delle strutture. PETRULLO Ma è stata fatta la nomina ufficiale, c’è stata l’accettazione? SINDACO Se mi chiede se ha una sede, non ha una sede; se mi dice che c’è un’urgenza ed il Difensore Civico ha bisogno di fare una riunione o di ricevere una persona, lo può fare. PETRULLO Ma è stato insediato, ha accettato la carica? SINDACO Sì. PETRULLO E con quale atto? Perché non mi risulta. SINDACO Mi scusi, non avevo compreso questa prima parte. PETRULLO Perché, per lavorare, anche con un’azione generica, se arriva un’urgenza, deve essere insediato. Se non è stato insediato come lavora? SINDACO Pensavo che per l’insediamento non fosse necessario un atto formale o altro. Personalmente, rispetto alle questioni della logistica, parlando con il Difensore Civico, ho riferito che in attesa della sede da mettergli stabilmente a disposizione… Il problema lo sappiamo: la sede del Difensore Civico, storicamente, è ubicata in un immobile oggetto di lavori; fatti i lavori presso quella struttura, che ci consentirà di avere a disposizione per le svariate esigenze dell’Ente quattro appartamenti, ivi compreso quello del Difensore Civico, che viene adeguatamente strutturato, il problema sarebbe risolto; il fatto è che non abbiamo fisicamente degli spazi a disposizione, stiamo riorganizzando i nostri uffici per trovare una soluzione. PETRULLO Signor Sindaco, ma io non ho chiesto se ha la sede, io ho chiesto se è stato insediato. SINDACO No, non è stato insediato. PETRULLO Quindi non può neanche fare quell’azione generica che è stata evidentemente, erroneamente… SINDACO Certo. Io ho detto a lui che qualsiasi cosa gli fosse stata… PETRULLO Non la può fare se non viene insediato. SINDACO Perfetto, ed allora non la può nemmeno fare; però c’è la disponibilità a mettergli a disposizione comunque… PETRULLO Ma perché non lo insediate?! SINDACO Ha ragione! PETRULLO Credo di interpretare le sue risposte, e quindi sono assolutamente insoddisfatto perché sono tutte negative: non è stato ancora insediato! I motivi non li capisco, perché potrebbe lavorare anche senza sede, mettendosi occasionalmente con un “bancarello” in Piazza Prefettura, ma dico: se non è stato insediato non lo può fare e non capisco il perché, dal momento che non mi sono stati dati i motivi. I motivi sono organizzativi, riguardanti la sede, l’ambiente materiale… SINDACO Me ne faccio carico. Ammetto la mia ignoranza. Non sapevo che, a seguito dell’atto consumato in Consiglio Comunale, si dovesse consumare un atto formale di insediamento. Pregherò il Segretario ed il Direttore di procedere. Il problema è la sede, è che bisogna avere un riferimento, e gli daremo il numero della segreteria del Sindaco e la sala dell’Arco. PETRULLO Ma la cosa più grave è che nel bilancio preventivo venuto a seguito della nomina del Difensore non è stato previsto niente. Io mi sento indifeso, inerme di fronte ad un comportamento che sta – e non so come potete contraddirmi – calpestando la volontà del Consiglio e prima ancora quello che detta lo Statuto. E questa è una situazione di assoluta inadempienza, intollerabile anche perché l’Amministrazione si sta rendendo attrice di una serie di attività eccezionali, da mille punti di vista encomiabili. Però ci sono delle cose assolutamente necessarie che vengono prima di ogni altra cosa. SINDACO Collega, capisco anche il riferimento. Non possiamo distogliere una lira dai fondi che l’Europa ci dà per il Bicentenario né per Bucaletto e né per il Difensore Civico. Potessimo farlo l’avremmo fatto. Il problema è che, purtroppo, quando abbiamo approvato il bilancio… sappiamo in che termini e in quale contesto, però è vero che non abbiamo quelle risorse, per settembre dobbiamo… PETRULLO Sindaco, io non immagino neppure che una lira arrivata dall’Europa possa essere indirizzata diversamente. Io ritengo, però, che cionondimeno sia doveroso, quando si fa un bilancio preventivo, stilare tutte le voci che sono doverosamente in uscita e non far finta che non ci siano e far passare, quindi, un bilancio che a questo punto non è reale e non è veritiero. SINDACO E’ vero. PETRULLO “E’ vero”, ma, Sindaco, si rende conto di quello che mi sta dicendo? SINDACO Collega, però dovremmo ritornare… ricordarci della Finanziaria che ci ha messo in una condizione… PETRULLO Ma ora è arrivato Prodi e stanno arrivando un sacco di soldi! SINDACO Purtroppo no, purtroppo no. PETRULLO L’ho sentito dire per due anni che il Governo Berlusconi ci aveva tagliato le gambe, dico: oggi non mi sembra che… anzi, si preannunciano giorni ancora più neri, perché evidentemente il temporale era stato giustamente preannunciato dal Governo Berlusconi, il temporale per gli Enti Locali! Allora dico: non discutiamo di cose che non servono! Questa è una voce esigua, una voce molto esigua. Non reperire i soldi per fare quello che è dovuto… Io voglio sapere come questa Amministrazione può pretendere di giustificarsi davanti alla città, oltretutto noi viviamo in un regime, a Potenza, in base al quale gli organi di stampa non danno voce all’opposizione ed alle questioni serie: una stampa filtrata! Non so come avvenga! Una stampa che non si preoccupa di rappresentare un serio problema che esiste nella città… e questo è l’unico ambiente nel quale l’opposizione, che si rende portatrice degli interessi della città, può protestare; non esiste altra maniera in questa città. Non c’è stato un articolo – ed è sconcio – che abbia rappresentato l’inadempienza gravissima del Comune in riferimento al Difensore Civico, al quale mi riferisco ora, ma ci sarebbe anche altro. E’ una piccolezza, una somma esigua e si è incapaci di sostenerla!”
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