Scusi Lei è un tecnico?
Posted on 29. nov, 2011 by L.P. in Argomenti

Varato il Governo al completo.
Tutti tecnici. Tranne uno. Il lucano D’Andrea.
Per la verità Monti lo spaccia per tecnico, ma noi lucani lo conosciamo esclusivamente come politico. Forse con gli anni si è trasformato. Una lenta evoluzione che nessuno deve aver percepito.
O forse percepita solo da chi sa tutto, per essere, per esempio, proveniente dalla Bocconi.
Un lucano al governo, tutto sommato, si trova sempre. Peccato non sortisca effetti per il territorio.
Che sia di destra o di sinistra, di centro siccome di dove cappero capita, benefici effetti per la Basilicata uguali a nisba.
Pensate una volta avevamo proprio il primo ministro, ma le calabro lucane stanno ancora lì.
Gli è che noi lucani non vogliamo farci trovare con le mani in pasta: un aiuto alla Liguria? Pronti. Un aiuto alla Toscana? Subito. Ma per la Basilicata c’è sempre tempo.
Montanari e onesti. Onesti, poi. Diciamo superiori.
Ultimamente ci siamo scoperti ricchi, e per snobismo non andiamo a lavorare ed emigriamo. Pfui. San Francesco docet. Poveri. E sicuramenti anche brutti. Tanto per gradire.
La Trinità rimane chiusa, e forse è giusto così. Un monumento alla memoria di cosa è successo lì dentro e lì attorno. Perché l’oblio non sopravvenga, perché l’edificio testimoni di quanto gli uomini possono essere malvagi, di quanto una stessa città possa essere nello stesso tempo partecipe e solidale, ovvero omertosa e indifferente.
Accetta un caffè? No, grazie. Mi è passata ogni voglia.
L’arringa
Posted on 28. nov, 2011 by L.P. in Amenità

E non lo dico alla Sua Eccellenza e ai Signori Giudici della Corte, ma lo dico a me stesso. E mi avvio a concludere.
Il mio rappresentato non è responsabile di quello di cui è accusato, nonevèro. Piuttosto….. dicevo……. Piuttosto andrebbe ricercato, il colpevole, nel caso, nel maledettissimo caso, che ha voluto inscenare una rappresentazione della realtà ben lontana, e me lo insegna Lei, esimio e superiore Presidente, ben lontana, dicevo, dalla corrispondente fattispecie fattuale siccome effettivamente accaduta.
Nonevèro.
Ma davvero ritenete possibile che un uomo possa rifiutare una proposta così ricca, eccitante, considerevole, tiè, commovente?
Ma davvero sareste capaci di ritenere questo difensore capace di difendere l’impossibile?
Ma suvvia.
Voi dite il diritto. Ebbene col diritto noi ci facciamo colazione, pranzo e cena, da soli, in famiglia e con gli amici.
Nonevèro.
E non mi si venga a dire, per Giove, cribbio, e Sua eccellenza perdoni l’uso di queste parole forti, capendo che è la passione, il fervore, l’amore per la verità che bolle dentro questo corpo.
E allora non mi resta che concludere perché questa supereccellentissima Corte, archivi il caso come merita, assolvendo il mio rappresentato da ogni accusa, e lo ripeto, o g n i a c c u s a, senza colpo ferire.
E ho detto tutto.
Lo specchio
Posted on 27. nov, 2011 by L.P. in Amenità, Città di Potenza

L’uomo si guarda perplesso allo specchio, mentre si sta vestendo:
“Non sono bello, ma non conta molto. Ho un po’ di pancia, va bene, ma chi non ce l’ha? Pochi capelli, ma fronte ampia. Naso importante, direi significativo.
Una mascella forte, tiè, diciamo greca.
Una diffusa peluria che, per la verità, mi fa anche un po’ schifo.
Porco, sì, sono porco. Mi volto a guardare un bel culo e non posso fare a meno di guardare le gambe delle donne. In spiaggia ho i radar al posto degli occhi, eh! eh!
Ma non sono maschilista, questo no.
Non leggo molto, solo il corriere dello sport e il giornale della mia regione. Libri? Ne ho uno sul comodino, ma non lo apro da molto.
Amo il calcio, e lo sport in genere, ma quello in televisione, perché non ne pratico. Ma un giorno giocherò a tennis.
Mi sono diplomato in un’epoca nella quale essere bocciati era una eccezione alle eccezioni. Mi sono laureato con calma e con un voto anonimo.
Mi piace la Simona Ventura e penso che Pippo Baudo sia un bravo professionista.
Non amo pagare multe e fare le file, e quando posso faccio il furbo. Se possibile, quando serve, cerco una raccomandazione perché in Italia se non fai così muori.
Ritengo che le donne al volante siano un pericolo, e che Craxi era un buon politico, come Andreotti e Colombo.
Comunque non amo gli omosessuali, per usare un eufemismo, ma per certi trans pagherei.
Vado periodicamente a troie, ma non tradisco mia moglie.
Mi piacerebbe avere solo scarpe inglesi e un paio di segretarie, casomai bone e brave, e l’ordine degli aggettivi non è casuale.
Non amo lavorare e tutto sommato me lo sono sempre evitato, con furbizia e intelligenza. Che lavorino gli altri, pfui.
Insomma non mi manca proprio niente. So anche essere un po’ ipocrita, ma il giusto, imbroglione, e so dire le bugie.
Santo Iddio, ma perché non sono ancora parlamentare?”
L’uomo, sconsolato, riprende a vestirsi.
La sentenza
Posted on 27. nov, 2011 by L.P. in Letteratura, Racconti

Il magistrato prese gli occhiali da lettura e si aggiustò le bretelle.
Aveva un arretrato spaventoso, ma questo non gli metteva ansia. Semplicemente se ne fregava.
Sulla sedia aveva una pila di fascicoli di cause che aspettavano la sua sentenza.
Ne scelse uno, non il più vecchio, quello della vecchiaia non era un criterio che lo soddisfaceva, ne scelse uno nel quale era costituito un avvocato che detestava.
Con scrupolo lesse gli atti, uno per uno, con attenzione quelli del malcapitato avvocato, con leggerezza e bonomia quelli dell’avversario.
Concluse che la parte difesa dall’avv. Martoni aveva pienamente ragione. Peccato si fosse scelto quell’avvocato, però. Perché lui, di dare ragione a Martoni, non ne aveva proprio voglia. Martoni era un avvocato molto riservato, dall’aria spocchiosa, mai incline a un atto di servilismo, come, invece, la maggior parte degli altri avvocati. E, da che mondo e mondo, un avvocato poco servile nei confronti dei magistrati, era un avvocato da educare. Con la mazza, solo con la mazza.
Aveva sempre ritenuto che gli avvocati fossero un ingombro; trovarne poi di quelli che provavano anche a saperne di più di un giudice, era una cosa semplicemente inaccettabile.
Buttò giù una motivazione scarna e diede torto a Martoni. Condannò anche il suo cliente al pagamento delle spese di causa che liquidò in maniera generosa.
“E per oggi basta. Domani si continua.”
Si sistemò davanti al televisore, cercò un canale piccante e passò la serata.
Manichini
Posted on 27. nov, 2011 by L.P. in Argomenti

Monti accelera!
E’ la notizia del giorno.
Una bruciante ripartenza che ha lasciato una bella sgommata. E che rombo.
Questo governo è appoggiato dalla destra, dal centro-destra, dal centro, dal centro-sinistra e dalla sinistra.
L’ipocrisia italiana ha fatto sì che una ciambotta del genere dovessimo chiamarla governo tecnico, e che i partiti dovessero rimanerne formalmente fuori. Ridicoli.
Pare però che facciano dei vertici. Tutti assieme, appassionatamente. Fino a ieri si sbranavano. Forse.
Manichini o burattini? Entrambi: buoni per la vetrina, coi fili mossi da chissà chi.
La nuova squadra dà solo una certezza: non ha le idee punto chiare se, come pare, non riesce a fare niente dopo tredici giorni, quando a Berlusconi contavano i secondi.
E lo spread se ne va, canterebbero oggi i Rokes.
Varie e eventuali
Posted on 26. nov, 2011 by L.P. in Amenità

Non ci credo mai.
Te lo prego, te lo perfavoro.
Del Piero applaude.
Gli ordini professionali saranno aboliti.
Il Signore sia con voi.
Monti riflette. Ogni secondo di riflessione, ci costa qualche milione.
La Juventus vincerà lo scudetto.
Abbiamo muscoli tonici, riflessi pronti, e acume tattico.
Non credo agli ufo, né ai fantasmi, né alle stelle. Sarà per questo che sono triste?
Per favore mi faccia la multa, non faccia il distratto.
Le tasse non guardano in faccia a nessuno; sono fedelissime; beati i tassi.
Lo spread aumenta, ma il mio yogurt ha sempre lo stesso sapore: squisito.
Ho letto un paio di sentenze abominevoli, poveri quelli che ci capitano.
Il capo cannoniere della serie A è uno che negli ultimi anni ha fatto sempre la riserva.
A me piace il calvados.
Magari ne parliamo dopo.
Era meglio votare.
Non è che gli arbitri sono cornuti, è che il giudicare è tipico dei cornuti.
Meglio farsi giudicare che giudicare.
Meglio giocare al calcio che fare l’arbitro.
Meglio il dolce o il salato?
Aperta una pasticceria per diabetici e ciliaci. Per informazioni chiamami al cellulare.
Lieto di averti conosciuto.
Il piacere è stato il mio.
Tanti saluti alla signora.
Riferirò.
Hai un euro per un caffè?
Sei scoppiato anche tu?
Buongiorno sono Mario Monti. Tanda piacer.
Lei non sa chi sono io, ma in fondo non lo so neanche io.
Sono il Presidente del Comitato di controllo.
E chissenefrega.
Bacioni per tutti.
E ora tutti insieme: “T’adoriamostia divina”, “Signore sei tu il mio pastore”.
Capperi! Vero rock inglese. Per gradire.
Cià.
Cià.
Giochiamo a scacchi
Posted on 25. nov, 2011 by L.P. in Argomenti

Una maggioranza schiacciante, tenuta insieme dal collante della schiziparina; un buonismo dilagante; un coro di “Monti faccia di noi quello che crede”, in definitiva una situazione ideale per governare, per poter azzannare il povero italiano e per sfilargli fino all’ultimo centesimo per tasse, senza restituirle in servizi, ma garantendo ogni privilegio.
La stampa asservita, che arriva finanche a minimizzare i crolli in borsa.
Eppure, con tutto questo popò di meraviglia, Monti segna il passo.
Non c’è fretta, né urgenza alcuna. L’Europa non ci mette più fretta. L’importante era eliminare Berlusconi.
Incapace, perbacco, ma per cacciarlo via, l’inetta opposizione ha dovuto aspettare il miracolo; il miracolo di un meno 12% di valore alle azioni Mediaset.
Casini, Bersani e lo stesso Berlusconi stanno aspettando il risanamento dell’economia, sono Impacciati di fronte al silenzio del governo, che, beninteso, le sue cose va a riferirle in Europa, giammai in Parlamento.
Il solo Bossi non le manda a dire “Il governo Monti fa schifo. I ministri sono improvvisati.” E come dargli torto.
I professori dovrebbero fare i professori e basta.
Non possono governare. Non lo sanno fare. Perché non si mettono in discussione. Perché sono professori, loro sanno, a prescindere.
Non rimpiangerò Berlusconi, questo no, ma nulla mi convincerà a sopportare un governo di dottorini in gessato.
Per favore andiamo a votare.
E che nessuno degli uscenti si ricandidi, per l’amore di Dio.
Frasipachini e nulla più
Posted on 24. nov, 2011 by L.P. in Argomenti

“Impresionanti le riforme di Monti”, dice la Merkel.
Noi non possiamo essere d’accordo per il semplice fatto che non le conosciamo.
E forse non le conosceremo mai. Diverso è subirle, perché le subiremo solo noi.
Del resto il cornuto è l’ultimo a sapere che la moglie lo tradisce e quindi…
Ma c’è una cosa che mi arrovella.
In Italia non si fa niente per niente. Garantito. E’ l’unica certezza che ho ereditato da una manciata di anni in politica, sebbene di basso cabotaggio.
E allora, buondio, cosa ha pattuito il Berlu per la sua resa?
Lecito chiederselo.
Il suo atto di generoso ha poco, per non dire nulla. E allora cosa l’ha convinto?
Come sarebbe bello saperlo.
Ma in questo campo, e solo in questo, vige il segreto di stato, che non è come quello istruttorio, che di segreto ha solo il nome, o meglio che è come il segreto di Pulcinella, e quindi, ciccia.
Possiamo immaginare.
Ma a questo punto ognuno immagini di suo.
Bacioni a tutti, estensibili in famiglia.
Augh!
PS: gli italiani non conoscono le riforme, e passi pure; ma i politici le conoscono?
A riAugh!!!
Il “non credo”, nuova preghiera religiosamente trasversale
Posted on 23. nov, 2011 by L.P. in Argomenti

Non ci casco
Non potete pensare che possa cascarci.
E’ un’illusione bella e buona.
E allora ve lo dico chiaro e tondo:
non credo che Berlusconi abbia fatto un atto di generosità nel dimettersi;
non credo che lo spread facesse paura solo con Berlusconi;
non credo che lo spread sia significativo di future catastrofi;
non credo che le future catastrofi siano figlie dei mercati;
non credo che Monti l’abbia scelto Napolitano;
non credo che i ministri li abbia scelti Monti;
non credo che vi va a messa sia un buon cristiano;
non credo che un buon cristiano sia un buon uomo;
non credo che i giornali scrivano la verità;
non credo che i giornalisti conoscano la verità;
non credo che i comunisti siano comunisti;
non credo che chi è sotto processo sia un delinquente;
non credo che chi è condannato sia un delinquente;
non credo che chi ha un certificato penale pulito sia una persona per bene;
non credo che sia mai esistito l’interesse pubblico;
non credo che chi fa carriera in politica sia una persona che ha a cuore l’interesse pubblico;
non credo nella giustizia;
non credo dei politici;
non credo nei preti;
non credo negli oroscopi;
non credo nel mercato;
non credo nel calcio pulito;
non credo sia stata fatta pulizia nel calcio;
non credo che il calcio sarà mai pulito;
non credo nell’uomo;
non credo in un Dio.
Purtuttavia, direbbe un professore, credo in tutto quello che esiste, così com’è, ma preso in blocco, e senza distinguere una parte dal tutto.
Augh!
Non un alito di vento sui Monti italiani
Posted on 22. nov, 2011 by L.P. in Argomenti, Commenti

Le borse non vanno granché bene, anzi. Lo spread sta lì, ma l’allarme è passato.
I titoli sono più soft di qualche settimana fa.
Eppure sembrava che l’ingresso di Monti nella stanza di comando avrebbe fatto invertire il segno.
Lo stesso Monti, a fronte di una urgenza dichiarata drammatica, ancora non ha adottato una misura.
Il neo premier è celebrato come una star, non rilascia interviste, e appare serafico come un Buddha.
Questa la fotografia dello status quo.
Nel frattempo Fiorello impazza in Tv, a qualcuno non piace, io per esempio lo preferisco in radio, ad altri piace assai.
I programmi politici languono un pò. Senza Berlusconi non è la stessa cosa.
Tutto d’un tratto una situazione ribollente si è trasformata in un mare piatto. E dire che non ci siamo abituati. La noia già fa capolino.
Va bene allora pensiamo alle elezioni. Quelle del 2013, ammesso che ci arriviamo senza cadere in letargo. Pare ci saranno nuove formazioni. C’è chi parla di un nuovo centro destra capitatanato da Casini. Sì, quello che flirta con Bersani. C’è chi parla di un terzo polo centralissimo nel quale confluiranno tutti i nomadi della politica, e non sono pochi. C’è chi parla di un Pd spaccato e chi di un Pd liberale.
Il bello è che cambiano le sigle, le formazioni, gli accordi, ma le persone sono sempre le stesse. Come in un ballo in maschera. Le coppie cambiano spesso e nascono tresche inimmaginabili, e subito dopo una tresca lascia il posto a un’altra.
Saranno due anni di autentico bordello. Tutti tradiranno almeno una volta tutti. Allegria.
In Parlamento, nel frattempo, ci si annoia assai. Tanto che cominciano a riunirsi di mercoledì. Inaugurata la settimana lampo. Quella che va dal mercoledì al giovedì. Ma del resto non hanno davvero niente da fare: le prossime norme le farà a dio piacendo Monti, le elezioni sono lontane, nessun parlamentare è in odore di galera (ma che strano…..); bene finalmente un po’ di tempo libero per corteggiare una velina, e spendere i soldi che con tanto sacrificio arrivano in saccoccia.
Meno male che c’è il calcio con tutte quelle partite. L’italiano ha bisogno di stress. Anche se solo televisivo. Ma senza allarmi, urgenze, straordinarietà, omicidi, stragi e quant’altro (direbbe l’assessore), proprio non si vive più bene.
Monti ha calmato anche le piogge.
C’è chi dice che abbia fatto un patto col diavolo, e questi abbia acconsentito. Non succederà nulla fino a nuovo ordine. In cambio consegnati uno stok di pensionati e disoccupati.
Che affare.
Augh!
E se lui fosse uno di noi
Posted on 21. nov, 2011 by L.P. in Argomenti, Commenti

Mario Monti è andato a messa e poi al museo, e, udite udite, ha pagato pure il biglietto. Roba da non credere.
E chi sarà mai?
Niente niente domenica prossima va pure allo stadio, e semmai va nei distinti, si scola un paio di borghetti, e fa la ola.
Insomma il neo premier sta conquistando tutti. I giornali riferiscono di ogni passo che fa, e sgranano gli occhi di fonte ai suoi comportamenti tanto normali quanto anormali per un premier, per giunta italiano.
La speranza è che beva anche la coca cola, e alla fine emetta anche un garbato ruttino; se poi mangia anche i fagioli, e dopo qualche ora arriva finanche a scoreggiare, signori, avremo la prova provata, come dice il buon Nino, che è umano come noi.
In fondo noi eravamo abituati al Berlusca, umano fra gli umani, donnaiuolo, piacione, ottimo linguaggio da bar dello sport. Di fronte a Monti, ci siamo sentiti un po’ spaesati: la sua compostezza, la riservatezza, la classe, la cultura, il tecnicismo, le amicizie, la moglie over, i grigi, le mani lunghe, insomma tutte caratteristiche non umane, men che meno italiane. E invece pare sia fatto di carne e ossa come noi. Insomma, come noi, bè…., più o meno, si intende.
Nel belpaese ci vuol poco per diventare miti.
Quando passa Monti pare che la gente lo applauda, e ancora deve farci sputare il sangue, pensa te!
Per un po’ tutto quello che toccherà diventerà oro, e come è bello lui, e come è bravo lui, e nanì e nanera.
Che salami gli italiani, o almeno buona parte. E che salami i giornalisti che ci raccontano anche di quando ha attraversato la strada ringraziando gli automobilisti di esistere.
Ma gli italiani, privi di qualsiasi forma di equilibrio, prima o poi lo scaricheranno, e gli tireranno le monetine. Finisce sempre così.
A ogni modo Monti si gode il suo bel momento di gloria, nenche tanto conquistata, ma piovutagli dal cielo. Oggi può tutto; potrebbe anche reistituire la pena di morte che gli italiani se ne farebbero una ragione. Certo!, non lo farebbe mai, moderato com’è. Ma era per dire, e che picchio!
Per finire: pare che la sera Monti ceni con la moglie ascoltando Mozart, una cena frugale, poi la lettura di un passo di Pareto, uno scorcio di bibbia, le preghiere, camicia da notte e papalina.
Roba da non credere!
Augh!
La rivoluzione
Posted on 20. nov, 2011 by L.P. in Argomenti

L’Ici sulla prima casa deprimerà l’italiano, e costituirà un altro fardello da portare sulle spalle, già carica di delusione e alleggerita solo delle speranze.
Un punto in più di Iva deprimerà i già diminuiti consumi, e darà un altro duro colpo all’economia.
La patrimoniale sui capitali cospicui non cambierebbe la vita dei ricchi, e non deprimerebbe l’economia.
Eliminare le pensioni di anzianità non deprimerebbe l’economia, ma comporterebbe solo un po’ di sacrifici per chi vedeva la pensione prossima, e la vede, invece, allontanarsi. E farebbe risparmiare un sacco di danaro, soprattutto se venissero riformate subito.
Eliminare le province, diminuire i costi della politica, combattere la corruzione e la delinquenza soprattutto se organizzata, farebbe solo bene a tutti, e non svuoterebbe negozi e ristoranti, alberghi e spiagge.
Infine fare la riforma delle riforme, e cioè premiare la meritocrazia, farebbe scattare in avanti tutto il paese.
Ovviamente in Italia si comincia dalle cose più facili anche se più ingiuste. E allora si comincerà con Iva e Ici.
Senza calcolare che un grande risparmio si potrebbe avere ritirando le truppe dai territori di guerra, ma questo è un argomento non discutibile, e chissà perché.
Un’altra grande riforma sarebbe quella di accorciare i tempi di durata dei processi. Ma anche a questo riguardo non si muove una foglia, e le Corti di Appello continuano a rinviare le cause anche a quattro anni per una sola udienza.
Se la politica delega le sue funzioni a un tecnico ci si aspetta da questi che faccia proprio le cose più utili per tutti, andando a sceglierle fra tutte quelle che non vanno.
Se Monti comincerà davvero aumentando l’Iva e reistituendo l’Ici, non ci troveremo davanti a un tecnico specialista di economia, ma davanti a un surrogato dei politici, anzi, della peggior specie dei politici.
Io una proposta ce l’avrei: si andasse a votare. Ma tutti i parlamentari che hanno contribuito al fallimento dell’Italia non dovrebbero ricandidarsi. Per legge.
Così come non dovrebbero candidarsi tutti quelli che hanno una condanna, o un processo pendente. Così, almeno per far capire che c’è un’Italia onesta che può fare quello che fino a ora, troppo spesso, abbiamo affidato a personaggi in attesa di giudizio.
E non credo che si tratti di un modo di pensare populista. Penso si tratti di politica. Quella vera.
Augh!
Questo non è un paese per giovani
Posted on 19. nov, 2011 by L.P. in Argomenti

L’Italia non è proprio un paese per giovani.
Lo dimostra il calo delle nascite, la stagione appena terminata del settantenne Berlusconi, e la promozione a primo ministro dello stagionato Monti.
Questi, poi, ha pensato bene di creare una squadra da reparto geriatria, anche se sicuramente e senza fallo, adotterà una politica che salvaguardi il futuro dei nostri figli.
I geni in Italia, ma anche i saputelli, sono tali se over sessanta. Prima sono acerbi, se la fanno addosso, e usano ancora il ciuccio.
L’America, per Giove, ma pure l’Inghilterra e la Spagna sono lontane assai.
In Italia è una specie di classifica a punti, un concorso perenne per soli titoli. Più ne hai più stai all’apice. I giovani che partono da zero devono arrangiarsi, anche se ci farebbe tanto bene una spolveratina seria, un po’ d’aria fresca, una ventata di gioventù.
Monti ha un palmares, ma anche i suoi ministri, lungo come la Divina Commedia.
Ma alla sua età dovrebbe fare il nonno e, ogni tanto, sparare una sentenza che il paese potrebbe commentare benevolmente.
Anche Berlusconi sono anni che dovrebbe fare il nonno, invece sta sempre dietro una gonnella.
Ma questi sono i guai creati dal Viagra, non v’è dubbio.
E un settantenne che si immagina un giovanotto sempre in tiro, ovviamente, non vede che se stesso, e i veri giovani li vede come neonati ancora in culla.
Invece la vita è dei giovani. Loro hanno un futuro e delle speranze. E i babbioni gliele stroncano con il tipico cinismo dei vecchi che ancora comandano perchè ancora non hanno abdicato.
Ai giardini pubblici! A leggere il giornale!
Va bene il rispetto per gli anziani, ma evitiamo di doverne subire sempre il dominio.
Perché, senza volerlo, sono portatori di idee vecchie, e quant’altro, direbbe un assessore alla Regione Basilicata e non solo.
In parlamento, comunque, sebbene i nostri Gilberti abbiano impianti dentari sofisticatissimi, è scattato l’ordine: alla bouvette minestrine e brodini come se piovesse, e, sulle regali sedie dei ministri, un bel plaid da mettere sulle ginocchia.
E tutti a letto presto, mi raccomando.
L’indignado
Posted on 18. nov, 2011 by L.P. in Argomenti, Città di Potenza

Ill.mo Signor Presidente del Tribunale di Potenza
Mercoledì scorso, la dott. Musi, Giudice del Tribunale di Potenza, nel corso dell’udienza civile ha detto degli avvocati che le sembrano “tanti questuanti”, evidentemente riferendosi al fatto che sono costretti ad aspettare il turno con il fascicolo in mano e con l’aria di chiedere l’elemosina.
La circostanza che si trattasse di una frase scherzosa o seria non cambia i termini della vicenda che trovo del tutto sgradevole.
Così come poca importanza ha il fatto che l’espressione usata corrisponda, o meno, anche all’opinione che il Giudice Musi ha degli avvocati, per il semplice fatto che ognuno può avere le opinioni che crede.
Resta il fatto che una tale espressione è offensiva della dignità e del decoro degli avvocati, o, quantomeno, della mia dignità e del mio decoro.
Ragion per cui non ho più nessuna voglia di collaborare con la giustizia, scrivendo i verbali e ammorbandomi in estenuanti attese in lunghe file in ambienti davvero poco confortevoli, perché piccoli e non adatti a un’udienza civile.
Le chiedo, pertanto, di disciplinare le udienze in maniera da non rendere la figura dell’avvocato simile a quella del questuante, e, se non fosse possibile dare il giusto risalto alla funzione difensiva, quantomeno evitare che il ruolo dell’avvocato venga sminuito in maniera tale da ingenerare anche “battute” come quelle cui ho fatto cenno, che restano, francamente, e almeno ai miei occhi, insopportabili.
Per esempio potrebbe disporre per una chiamata delle cause a orario fisso, cosa che se da un lato potrebbe irrigidire il ruolo, dall’altro garantirebbe alla figura dell’avvocato di non regredire, nell’immaginario di qualche giudice, nel ridicolo e nel farsesco.
Nella certezza che saprà cogliere il significato di questa nota per quel che vuole davvero reclamare, e nella convinzione che il Suo giudizio non potrà che concordare con quanto Le ho rappresentato, mi è gradito rivolgerLe i segni della mia stima.
La presente viene inviata anche al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati perché, se lo ritiene, intervenga in difesa della classe.
Il genio incombe
Posted on 18. nov, 2011 by L.P. in Argomenti

Ebbene sì, ci voleva Monti, il professore.
Per reintrodurre l’Ici e inventarsi una patrimoniale, sì, ci voleva il genio.
I nostri politici non ne erano capaci.
Possibile, a questo punto, che per fare un’addizione verrà incaricato il nipote di Einstein, e per fare una scoreggia il miglior fisico nucleare.
Ma volete mettere! Un’Ici che scaturisce dal ragionamento composto e articolato di un genio bocconiano, con l’Ici eventualmente partorita da un berlusca qualsiasi, con l’avallo del grezzo Di Pietro?
Ma voltando pagina, già mi immagino il PDL, che abolì l’Ici, sconfessarsi con un voto favorevole alla geniale trovata montiana. E se dovesse passare la patrimoniale, bene allora saremo all’apoteosi.
Per le pensioni aspettiamo il voto del PD e degli altri.
Monti deve avere qualche altro coniglio nel cappello, ne sono certo. Aspettatevi una lotteria in più, un aumento della benzina, il rincaro dei francobolli, e una “una tantum” a favore dei privilegi dei parlamentari.
Io, signore e signori, mi scappello, entusiasta dinanzi al nuovo statista italiano.
Con quel mito di Mario Monti
ci sarà folla sotto i ponti
con a posto tutti i conti
viva viva Mario Monti.
PS: Caro italiano tartassato dalle tasse, ora dovrai pagare anche una imposta su quell’unica casa che hai con mille sacrifici acquistato. Ma lo ha dciso Mario Monti, e allora ….. ciccia!
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