Viva i sacrifici.
Posted on 31. gen, 2012 by L.P. in Argomenti

Amici dobbiamo fare i sacrifici.
Perché dobbiamo salvare l’Italia.
Altrimenti falliremo.
Facciamocene una ragione.
Dobbiamo fare i sacrifici perché, per anni, milioni di italiani hanno evaso le tasse, e i governi se ne sono letteralmente fottuti; perché la mafia, la camorra e le loro cugine, producono ricchezza a nero, e lo Stato è stato solo a guardare, per decenni; perché ogni appalto costa il doppio, per pagare le mazzette, e lo Stato ha lasciato fare, perché erano gli uomini di stato i destinatari delle mazzette; perché dobbiamo pagare i privilegi, o 30.000 euro di pensione ai cocchi di stato; perché dobbiamo pagare migliaia di auto blu; perché dobbiamo pagare l’edilizia pubblica inutile, come carceri e uffici giudiziari mai utilizzati; perché dobbiamo consentire alla Regione Basilicata di avere decine di migliaia di metri quadri di cemento armato; perché paghiamo i pranzi dei parlamentari alla bouvette; perché paghiamo i falsi invalidi; perché paghiamo la pensione a baby pensionati; perché gettiamo i soldi in inutile pseudo-formazione; perché gettiamo i soldi nella sanità; e poi per pagare i gettoni di presenza; per pagare l’università a studenti in e fuori corso che alla fine degli studi saranno dei perfetti ignoranti; per garantire una cattedra ai figli dei baroni; per fare la guerra in medio oriente; per sostenere l’usura bancaria; oltre che per altri nobilissimi motivi, tutti meritevoli del sacrificio di quella parte di italiani più stupidi.
Quindi ne vale la pena.
Facciamoli questi sacrifici.
Facciamolo per i figli dei fortunati che una raccomandazione la troveranno sempre.
E senza particolari illusioni: in paradiso ci andranno i furbi, che falsificheranno i documenti, salteranno la fila, e arriveranno con la raccomandazione. Ebbene sì, le raccomandazioni valgono pure in paradiso, almeno per gli italiani. E in fondo che ci frega, è tanto un inferno la vita che, immaginarlo anche dopo, non costituisce gran problema.
Il segno della Vergine nel mese di febbraio secondo Fred.
Posted on 31. gen, 2012 by L.P. in Oroscopo

Febbraio si preannuncia pesante per i nati sotto il segno della Vergine.
Un coro astrale concomitante al passaggio di un meteorite dalle parti di Nuova Dely, e il trigono che i miei piedi formano con Nettuno e un Plutone con la testa svagata, consigliano di stare bene coi piedi per terra. La consapevolezza in voi stessi vacilla sotto i feroci colpi di una Venere invidiosa.
Siete belli? Val poco in questi 29 giorni: di voi apparirà sempre un grugno indolente, figlio di una depressione latente ma passeggera. Già dal 20, infatti, il transito dei pullman sotto casa vostra, coerente con una luna gattona, vi apriranno le porte delle cassaforti.
Brufoli in aumento, e forfora come se nevicasse.
Per il resto piedi al caldo e attenti ai biscotti della nonna.
Fred Mulligam, l’astrologo preferito da Nero Wolfe
Aiuto!, la giustizia!!!!
Posted on 30. gen, 2012 by L.P. in Argomenti, Diritto e giustizia

Non ci credo mai! Diceva mio nipote da piccolo. Non che ora sia grande, ma insomma, prima lo era di meno.
Eppure bisogna crederci. E passo al racconto:
un dottore sta incolonnato in autostrada, fermo da più di un’ora. Sta andando a un funerale. Arriva una telefonata dal suo posto di lavoro per richiamarlo di urgenza: un paziente dà in escandescenza e lui è l’unico capace di calmarlo. Il rischio è che si faccia del male o ne faccia a terzi.
E’ un violento, quando dà in scalmane.
Il dottore ci pensa su, e, visto che il blocco è totale anche nell’altro senso di marcia e non proviene nessuna autovettura da molto tempo, fa inversione per andare a soccorrere il malato. Per il diritto è il classico stato di necessità, esimente pura.
Ovviamente sopraggiunge una gazzella che lo ferma e non vuole sentire ragioni. Gli sospende la patente e gli contesta la violazione, perché la legge non guarda in faccia a nessuno. Bene, bravi.
Il medico ricorre al giudice di pace di Sala Consilina chiedendo la sospensione del provvedimento e il conseguente annullamento, invocando lo stato di necessità e l’interesse superiore.
Il Giudice di Pace se la prende comoda e fissa un’udienza quando la sospensione è già maturata al 50%.
All’udienza il giudice non sospende il provvedimento, vuole vederci chiaro, vuole sentire gli agenti. Il rinvio è senza urgenza e va a scadere dopo il periodo di sospensione.
Sentito l’agente, questi racconta l’episodio, e dice che la manovra venne eseguita in assoluta sicurezza. Sentito un altro teste, che conferma l’urgenza della chiamata, il Giudice si convince e annulla la contestazione. Ce ne è voluto di tempo, e soprattutto la sospensione è stata già ingiustamente espiata, ma questa è la giustizia italiana.
Nel frattempo la Prefettura di Salerno ordina al medico di pagare una corposissima multa, conseguenza dell’infrazione. Circa 1500 euro, per gradire, uno stipendio normale.
Altro ricorso al Giudice di Pace. Questi non sospende il provvedimento e fissa una bella e comoda udienza.
All’udienza l’avvocato fa presente che la contestazione originaria è stata annullata e che, a pioggia, deve essere annullata anche l’ordinanza ingiunzione. Il Giudice annuisce ma rileva che non c’è prova della notifica dell’udienza alla Prefettura, che, ovviamente non è comparsa attraverso qualche delegato, perchè non aveva tempo da perdere.
Dispone, quindi, un bel rinvio di oltre un mese, e alla richiesta dell’avvocato di sospendere nel frattempo l’ordinanza, risponde picche, ci mancherebbe altro, così, senza motivazione “Ho già provveduto a riguardo”, afferma, “Sì, dice l’avvocato, ma c’è un fatto nuovo, e cioè la sentenza che ha annullato la prima contestazione”, ma la risposta è “picche”. La giustizia deve fare il suo bel corso.
Ora c’è il rischio che l’ordinanza ingiunzione venga posta in esecuzione e il medico debba pagare prima di avere totalmente e inequivocabilmente ragione. E per la restituzione, poi, ci vorranno mesi e mesi.
Che giustizia.
Che dire: questa non è giustizia, ma burocrazia, ingiustizia, superficialità, cattivo funzionamento delle amministrazioni, tutto il contrario di efficienza, trasparenza, vicinanza al cittadino.
Notifiche che non funzionano, poste che non lavorano, giudici stupidamente irrigiditi in binari sbagliati, tempi lunghissimi.
Caro ministro della Giustizia, ecco dove non va la giustizia in Italia. Vuoi metterci mano? E iamm’ bell’. Qualunque cosa verrà fatta sarà sempre enormemente tardiva. Nell’epoca della velocizzazione di tutto, la giustizia tira il freno a mano, quando l’andatura è già lenta.
Sarà colpa degli avvocati.
Sì.
Forse perché non ribaltano le scrivanie dei giudici in pubblica udienza.
E ti vengo a cercare
Posted on 30. gen, 2012 by L.P. in Argomenti
Ma quando si voterà in Italia?
Domanda difficile.
Chi provoca le elezioni rischia il flop, questo è sicuro, perché questo governo, pur maltrattando tutti, gode della generale stima. Un europarlamentare ha affermato, di recente, a Potenza, che finalmente questo governo sa di cosa parlare, e lo fa in italiano, cosa che non succedeva prima. E poi gli italiani, tutto sommato, senza vallette e vamp a comandare, si sentono un po’ più sicuri e un po’ più italiani.
Bossi insiste per le elezioni anticipate, ma immagino lo faccia per tenere alta la guardia, chè se si votasse oggi, la Lega invertirebbe la sua decennale tendenza di consensi in ascesa.
Berlusconi lo sa e sta tornando a giocherellare con la vita, tanto che non si è nemmeno accorto della morte di Scalfaro, il Milan merita più attenzione.
Bersani è tranquillo: c’è chi lavora per lui, e poi ogni cosa a suo tempo.
Il terzo polo marca gli attuali governanti per poterli candidare nel 2013: ha deciso che la classe dirigente è meglio prenderla già fatta che farla crescere.
E, quindi, questo governo piace a tutti, quasi, tranne che a qualche categoria danneggiata ma che va calmandosi.
Il rischio di disordini sociali?
Normale che ci sia, anzi meno male che c’è, altrimenti sarebbe un paese cerebralmente morto, speriamo solo che non degeneri mai.
I nuovi ministri, con in testa Monti, comunque, ci stanno prendendo gusto, tanto che cominciano a litigare. Niente niente mi diventano normalissimi politici del tipo che già ben conosciamo?
E’ arrivata la benzina in città. Cominciavo ad abituarmi a una situazione di lieve emergenza. In questo piattume, fatto di blitz della finanza e di sconfitte del Napoli, anche l’emergenza fa vita.
Il governo combatte il lavoro nero: una volta riemerso che abbassino i costi del lavoro, altrimenti creeremo una altra sacca di disoccupazione. In fondo con il lavoro nero si mantengono molte famiglie. E solo quello si trova, purtroppo.
La terra trema. Si sarà scocciata o vuole mandare un segnale. Con l’ultimo segnale in Basilicata e Irpinia girò un bel po’ di danaro. Storica una frase che disse un professionista a un suo collega il 24 novembre 1980 a Potenza: collega, questo terremoto è un affare!, e così fu per molti. Le imprese nacquero come funghi dopo la pioggia e il consumo salì alle stelle: macchine, suv, parcelle. Pensa te.
Poi semmai non si è ricostruito tutto e bene; ma questo è un altro discorso.
Comincia un’altra settimana, e già sono stanco. Ma arriverà di nuovo il sabato, giorno felice, e la melanconica domenica, e lunedì prossimo saremo già stanchi prima di cominciare.
Ma questa è la vita.
Buon lunedì.
Inaugurazione dell’anno giudiziario. Sempre lo stesso film.
Posted on 29. gen, 2012 by L.P. in Argomenti, Diritto e giustizia

Ogni tanto torna di moda parlare del termine di prescrizione dei reati. Un esercizio verbale tanto inutile quanto buffo.
Faccio l’avvocato da una barca di anni, e, qualsiasi sia stato il termine di prescrizione, le sentenze che la dichiarano sono sempre state troppe.
E in effetti il problema sta altrove. Il problema è il tempo necessario per la celebrazione di un processo.
In Italia, dove si comincia a parlare seriamente della situazione nelle carceri, sebbene i radicali abbiano combattuto su questo fronte da sempre, inascoltati, come problema di civiltà, ancora non si affronta il tema della giustizia lenta, autentico cancro della nostra società.
Secondo alcuni soloni, che non affrontano mai questo problema, sarebbe più utile, addirittura, allungare oltre misura il termine prescrizionale, in attesa dei comodi della giustizia.
Se questo governo affronterà questo problema avrà fatto quello che in cinquant’anni di repubblica nessuno è stato capace di fare o soltanto prevenire.
I magistrati hanno grandi responsabilità al riguardo: innanzitutto perché dettano loro i tempi dei processi, e secondo perché se non riescono a sopportare i ritmi di una giustizia veloce, non hanno mai ritenuto di dover sollevare il problema di un loro numero inadeguato, o di sacche di inoperosità al loro interno.
La politica ha fatto il resto, accomodandosi su una situazione sempre più tragica e non ritenendolo un problema grave, come invece è.
Lo Stato italiano ha alzato i costi della giustizia, e ha varato norme che allontanano la gente dal ricorrere alla giustizia, negandola di fatto, e negando, quindi, l’esistenza di un vero stato di diritto. Oggi sento addirittura parlare della eliminazione del doppio grado di giudizio, vero pilastro del nostro diritto, una delle poche garanzie residuate per i cittadini. In maniera di rimanere in balia del primo magistrato, fallibile come chiunque, corruttibile (siamo in Italia) come chiunque, o soltanto inesperto, come tantissimi.
Invece di risolvere il problema della giustizia lo si sta eliminando, eliminando lo stato di diritto.
Anche se basterà che il primo politico ci lasci le penne per ritornare a parlare della sacralità del doppio grado di giudizio.
Buona domenica a tutti.
Lucanità
Posted on 24. gen, 2012 by L.P. in Argomenti

Il centro storico di Potenza ha chiuso i battenti. Le autovetture non potranno più accedervi. Eccezion fatta per i residenti e gli autorizzati che speriamo non costituiscano una comunità.
C’è chi minaccia ricorsi, chi protesta e chi è soddisfatto. Quindi tutto normale.
Vero è che il sindaco Santarsiero sta sfidando parte del suo elettorato, e pare che non abbia fatto neanche sondaggi. Ma a Santarsiero piace vincere facile: con quell’opposizione che si ritrova gli riesce facile accontentarla, bastano le molliche avanzate a tavola. E chi oggi si lamenta, domani starà in fila con gli altri per la questua.
Santarsiero, non amministrasse in Basilicata, dove i consensi sono bloccati come le firsule sull’ammanco, si potrebbe definire un tecnico alla Monti. E scusate se è poco.
D’altronde i politici lucani sono sempre in zona Champions nelle classifiche di gradimento dei politici. Non dicono però che barano, che quelle classifiche sono truccate, perché i politici lucani si dopano, e boicottano gli avversari versandogli litri di valeriana con enormi endovene spacciandola per ricostituente.
Il modello lucano è spesso stato sotto osservazione dei politici nazionali. Oggetto dell’approfondimento era: come può un territorio depresso, ma ricco di risorse naturali, povero, abbandonato, isolato, premiare sempre i suoi politici?
Le ipotesi allo studio erano:
1) sono scemi, o come si dice in loco ciuoti
2) sono particolarmente intelligenti
3) sono masochisti
4) sono altruisti
Ma le ipotesi sono state tutte disattese, perché i lucani non sono né scemi, né dritti, né altro, sono solo lucani. E ho detto tutto.
Non c’è popolo che parli tanto male dei suoi amministratori e che contestualmente li voti con convinzione. La spiegazione pare stia nei cromosomi che fatalmente danno come numero 90, inteso come gradi, ovviamente.
90 gradi per garantire sempre a qualcuno di saccheggiarli e contemporaneamente consentire ai lucani di inchinarsi in segno di ringraziamento.
Ma un minuto dopo il voto, il lucano si scatena e il suo sarcasmo è impareggiabile, tagliente, feroce.
***
Maroni è tornato al Ministero per riprendere il cuscino che aveva dimenticato.
Al ministro Passera manca un accento.
La Brambilla e la Prestigiacomo giocano alla Play Station.
Il senatore Di Gilio si annoia.
Il senatore Viceconte sorride.
L’on. Luongo fa i puzzle.
Io lavoro, come tanti altri italiani. Ma questa è un’altra storia.
Cronache sparse
Posted on 23. gen, 2012 by L.P. in Argomenti

Un caffè in Friuli costa più che in Basilicata.
Il caffè, in Basilicata, è molto più buono che in Friuli.
Dirò di più. In alcuni piccoli comuni del Cilento, per settanta centesimi ti servono un caffè sopraffino.
Con questo cosa volevo dire? Non lo so.
La protesta contro Monti monta sempre di più.
Non si protestava così neanche contro il peggior Berlusconi.
E il bello è che la protesta non riceve impulsi dalla politica. Nessun sindacato si è opposto seriamente a Monti, nessun partito. Solo la Lega, un po’.
Voci più o meno allarmistiche prevedono un peggioramento della situazione; c’è chi parla di prossima guerra civile.
Ma fintantochè si gioca il campionato di calcio, la situazione non è particolarmente critica.
Hai montato Lyons? Ancora no, quasi 4 giga! Ci vorrà una notte.
La Trinità è sempre sbarrata ai fedeli.
Sulla terra esistono tante religioni. Ognuna fa riferimento a un Dio migliore di quello della concorrenza. C’è gente disposta a tutto pur di difendere il suo immateriale credo. Un Dio la cui esistenza non è provabile se non che con i rimorsi di coscienza, fa più vittime delle bombe.
Signore ho peccato, ma mi pento. Vanno bene due pater e sette ave?
Fatto. Ora sono pulito, buono per il paradiso.
Ma c’ho certe voglie!
Devo resistere. Almeno fino a domani, così il Signore mi fa vincere il Pescara.
Ma se un premier finanzia operazioni belliche, nelle quali muore gente, fa peccato mortale, o c’è qualche esimente?
No, perché non vorrei io pagare per tutti, e mi spiego. Se io bestemmio faccio peccato, se Monti finanzia un’operazione bellica, non sarà che la passa liscia, e io no?
Comincia a scarseggiare la benzina. Forse ora qualcuno, a vedermi in bici, non penserà più che sono strambo. Chissà.
Non fumo da 15 anni, circa. Non sono redditizio per lo Stato.
Bene, bravo.
Lo Stato mi paga le medicine, perché sono malato. Questo significa guardare il bicchiere e vederlo mezzo pieno. Ogni volta che ritiro le medicine senza pagare che pochi spiccioli, una sottile soddisfazione si impadronisce di me. Peccato che per farmi restituire qualche spicciolo debba essermi ammalato.
Comunque, giuro, la politica ha fatto troppi danni, e tanti ne farà ancora. Mondo ladro, mondo boia.
A volte a fare i sofisticati si finisce per rompere.
Essere sofisticati non è zen.
Quanto porti di scarpe? 41 e mezzo, ti dispiace?
No, figurati. Io porto 43.
E cosa me ne importa?
Non so, fai tu.
I ciclisti si dopano ancora?
E i calciatori si vendono ancora le partite?
E perché?
Per fare i soldi.
Meschini.
I politici non commentano la rivolta in atti. Non sanno che dire.
Ma Monti metterà le cose a posto. Certo.
Non vedo l’ora.
Niente evasione, tutti con un bel lavoro. Felici. Le banche ricche, la gente sorridente che se ti urta sbadatamente ti dice “sorry”.
Sorry e sorry u c..z. Direbbe qualcuno.
Paniz è francamente antipatico. A guardarlo. Ma quando parla cambia tutto e me lo sposerei.
Ma il peperoncino fa male alle emorroidi?
Ti ringrazio per la domanda.
Le ultimissime dicono che Berlusconi ha sospeso le sue attività ludiche. Mi dispiace, davvero, e lo capisco. Io le mie le ho sospese da anni.
Amici un abbraccio. Sincero. Senza esagerare però.
Buongiorno sono mediocre. Assunto. Avanti un altro
Posted on 22. gen, 2012 by L.P. in Argomenti

Il Pescara Calcio, l’anno scorso, concluse un più o meno anonimo campionato a metà classifica. Ebbe qualche giornata di gloria e niente più.
Cionondimeno perse l’allenatore, il quale, evidentemente messosi in luce, venne chiamato in serie A, dalla quale, però, è oggi già sparito, perché esonerato.
Il Pescara Calcio pensò di prendere Zeman. Questi suggerì di acquistare un manipolo di giocatori freschi di serie C. I dirigenti non credevano ai loro occhi, vista la esigua spesa necessaria.
Ora il Pescara, dopo 23 giornate, è terzo a un punto dalla vetta, e ha segnato 50 gol, cioè, più di due a partita. Ha il capocannoniere del campionato, e si prepara a guadagnare un mucchio di quattrini dalla cessione di quelli che sono diventati, di colpo, veri e propri gioielli. Lo stadio è sempre stracolmo di tifosi e il suo gioco fa notizia.
Strano che un tecnico di tal valore alleni in serie B, e addirittura provenga dalla serie C.
Col pessimo gioco che si vede in serie A, poi, davvero non si capisce la logica delle società, che preferiscono affidarsi a tecnici di sicura e collaudata mediocrità, anziché scegliere uno bravo davvero.
Ci deve essere qualcosa che non funziona in Italia.
Ma dai!
Sto guardando Bologna-Parma e lo spettacolo è di una modestia allarmante. Contenti loro.
Ieri ho guardato Empoli-Pescara e mi sono divertito.
Ripeto in Italia eccellono i mediocri, e gli italiani annuiscono compiaciuti.
Monti, il mago delle finte liberalizzazioni, ma che pure qualcosa sono, dovrebbe intervenire. Come?
Liberando (e non liberalizzando) il merito, secretato dai mediocri, e costretto a vivere o nelle soffitte, o negli scantinati, o, addirittura, a mascherarsi da mediocre per vedere la luce del giorno.
“Vito, voglio l’Ipad”. “Vai a prenderlo e dì che passo io a pagare.
Posted on 21. gen, 2012 by L.P. in Città di Potenza, Regione Basilicata

Corre voce sulla rete che i consiglieri regionali lucani si regaleranno l’Ipad. Coi nostri soldi, beninteso.
Io sono contento.
Io ero candidato alla regione e nessuno mi ha votato. Avevo già l’Ipad. I lucani avrebbero risparmiato.
La gente mugugna, dopo averli votati, però.
I forconi siciliani ancora non fanno paura, evidentemente.
Proposta indecente:
ogni lucano, seppur macchiato dal peccato di aver votato questa classe politica (termine che non meritano affatto i nostri statisti) ogni santo giorno invia una mail a un politico qualunque con su scritto esclusivamente “bafancul”.
Così i nostri statisti potranno testare l’Ipad ricordandosi di chi glielo ha regalato.
I nostri regali non meritano mai un grazie. Che scostumati.
Se si inventasse una macchina capace di trasformare lo sdegno in energia io costituirei un giacimento inesauribile.
A ogni modo, sia chiaro!, io non vorrei mai un Ipad regalato dai lucani. Ma se c’è da fare l’elemosina sono sempre pronto. Talchè, ai morti di fame che non riescono a sborsare 400 euro per un Ipad personalmente a fronte dei migliaia di euro che percepiscono per non fare niente, e comunque mal governarci, io sono disposto a offrire anche il caffè. Bar Primavera domattina alle dieci, offro io. Basta portare un certificato regionale che attesti lo status di consigliere, che è un po’ come il certificato di povertà, evidentemente.
Essere politici, oggi come oggi, però, non è il massimo. Certo, c’è sempre la fila dei questuanti dietro di loro, ma l’indice di gradimento, nei loro confronti, volge al nero.
Ed era ora, poffarbacco.
Arriveranno i forconi anche nell’isola felice?
Staremo a vedere.
In fondo con questi amministratori, sebbene Ipadmuniti, abbiamo conosciuto l’abc del perfetto incapace, e una qualsiasi forma di anarchia non può che fare meglio. Ci aspettano tempi da giungla, affilate i machete.
L’occasione mi è favorevole per rivolgere a tutti i segni della mia incondizionata stima.
Buongiorno, sono Gigio Gigi, uno della casta degli avvocati
Posted on 20. gen, 2012 by L.P. in Argomenti, Città di Potenza

Buongiorno, sono Gigio Gigi, avvocato.
Sì, sono uno della casta degli avvocati, uno di quelli la cui professione dovrà essere liberalizzata.
Per incominciare aboliranno le tariffe.
Sono Gigio Gigi, un avvocato normale, della casta degli avvocati. Però non so di quali tariffe si stia parlando.
Se va bene vengo pagato al 30%, se va male non vengo pagato. E quindi mi dite cosa sono le tariffe?
Quelle che i magistrati non hanno mai applicato?
Quelle buone per farci un quadretto da appendere vicino al camino (ad avercelo)?
Sono Gigio Gigi, avvocato, della casta, e il mio è un lavoro di merda.
Ieri all’udienza penale decine di cause sono state definite per prescrizione. Non c’era bisogno dell’avvocato, quindi. Hanno fatto tutto loro, i magistrati, dal PM ai giudici. Semmai nessuno ha responsabilità specifiche, ma quando mai un magistrato è responsabile di qualcosa?
Sono Gigio Gigi, uno della casta, avvocato, normale. Dovrei far parte della classe medio-alta, della buona borghesia. Balle. Sono lanciatissimo per creare il nuovo proletariato. Diranno che è una casta sempre e comunque. Ma va bene.
Sono Gigio Gigi, uno al quale piace che si liberalizzi la sua professione di avvocato. Uno a cui piace che si siano abolite le tariffe, così non deve più violarle incassando di meno. Uno che, però, vorrebbe che la liberalizzazione fosse totale. Uno che non sa cosa significhi, davvero, liberalizzare in Italia, se non pesare di meno sulle tasche degli italiani. I costi fissi della Giustizia, però, aumentano. Bravo Monti così si fa, l’avvocato può non essere pagato, ma il malservizio quello deve costare caro, perdinci.
Sono Gigio Gigi, avvocato, uno della casta. Uno che non protesta in piazza. Uno che si scontra quotidianamente con chi sa per legge, i magistrati. Uno che sa che non c’è giustizia e che mai potrà esserci in Italia, fintantochè costa troppo e non arriva mai.
Sono Gigio Gigi, uno della casta, che non ce l’ha con Monti, ma con chi ce l’ha messo, a causa della sua ineccepibile incapacità. Sono Gigio Gigi e sono contento che il treno Italia lo guidi uno senza patente, senza consenso, senza elezioni. Perché è quello che ci vuole per l’Italia. Magari fosse stato pure tedesco o americano, sarebbe stato anche meglio. Anzi, ve lo chiedo per favore, supplicandovi in ginocchio: un domani, il nuovo Monti, importatelo. Non fa niente da dove, andrà sicuramente meglio.
E venne l’ora del GNH
Posted on 18. gen, 2012 by L.P. in Argomenti, Città di Potenza, Regione Basilicata

In Bhutan, paese buddhista, hanno inventato il GNH. Il GNH è un indicatore della felicità interna lorda, alternativo al Pil, e, nella sostanza, molto più serio e utile del Pil.
Il grado di benessere di quel paese non viene valutato in base alla ricchezza, ma in base alla felicità che, mediamente, i cittadini riescono a conseguire.
Un qualsiasi nuovo progetto, edilizio o cos’altro, viene sottoposto al vaglio di una commissione specifica che ne valuta l’impatto sulla scorta del GNH.
Dire che in Bhutan stiano più avanti di noi, o semplicemente a un livello diverso e superiore, dal mio punto di vista, sarebbe una cosa giusta.
Ma ve li immaginate Berlusconi a fare i conti con il GNH? Di sicuro lo scambierebbe con la possibilità di scopare liberamente e con mille gnocche disponibili, oppure con la possibilità di girare in aereo o elicottero, o vincere la Champions.
E per Monti? Lasciamo perdere. Sono convinto che non sono argomenti interessanti per un uomo che veste sempre il loden, e dell’economia ne fa una scuola di vita.
Di sicuro deve cambiare tutto nella nostra vita. Dai valori alle priorità.
Per esempio buttare immondizia per la strada dovrebbe diventare una cosa ignominiosa e deprecabile per tutti, e non un gesto normale e sopportabile, come invece è.
Stamane, per esempio, mi sono recato alle Poste di Potenza, zona Regione Basilicata, esatto, quella cittadella nella città, con chilometri quadrati di cemento armato a simboleggiare il potere politico. Ebbene nelle aiuole che sono site fra l’edificio delle poste e il parcheggio, e che si trovano in posizione parallela alla strada delle Poste, sono depositati rifiuti di vario tipo: bottigliette di vetro gazzosa, bottiglie di plastica di the da un litro, carta, fazzoletti sporchi, lerciume vario. E’ evidente che si tratta di rifiuti gettati lì da avventori casuali o gente di passaggio. Tutte persone che non hanno cura per la città, per gli altri, e cosa davvero più preoccupante, per se stessi.
Per questi sfaccendati incivili il GNH, forse, si misura a forza di rutti, chissà.
Il Bhutan è lontano dall’Italia e dalla Basilicata molto più di quello che indica il numero dei chilometri.
Della Basilicata si diceva fosse un’isola felice, e si parlava non solo di delinquenza. Oggi possiamo dire che rimane sicuramente un’isola, ma solo perché isolata dal resto del mondo; e possiamo aggiungere che è anche un’isola di inciviltà.
Basta girare per la città capoluogo di regione e guardare le abitudini degli automobilisti per capire che le regole servono soltanto come esercizio linguistico, anche mal riuscito, per la verità.
E che ci vogliamo fare, e che lo diciamo a fare, e gnegnegnè e gnagnagnà.
Un’idea per i nostri amministratori l’avrei, però.
I prossimi corsi di formazione facciamoli in Bhutan: materia? Impariamo a campare.
Augh.
Le grandi interviste di Fred Mulligam. De Filippo sotto il torchio di Fred.
Posted on 13. gen, 2012 by L.P. in Argomenti, Le grandi interviste di Fred Mulligan, Regione Basilicata

F: Carissimo Governatore, quanto hanno influito i suoi studi umanistici sul suo modo di amministrare la regione Basilicata?
G: Caro Fred, ti ringrazio per la domanda acuta, direi pungente, che dimostra una perspicacia non comune. Io, come saprai certamente, sono innamorato dei miei studi, che ho affrontato con non poco spargimento di sacrifici. Ma gli uomini di Basilicata sanno sacrificarsi. Ecco vede, io amo la mia terra, più di ogni altra cosa al mondo. Pensi, anche più delle melanzane sott’olio di zia Filomena, che sono una prelibatezza tanto lucana quanto di famiglia.
Caro Fred, non ti nego che per la Basilicata io sacrificherei anche la mia poltrona, per uno scranno romano, beninteso, e a patto che i parlamentari tornino a contare qualcosa. Perché oggi come oggi un governatore vale quanto cento parlamentari.
E poi la Basilicata ha capito il mio impegno e lo premia, votandomi e stravotandomi. Quando sento qualche menagramo che parla di elezioni bulgare, io sorrido. Perché in Bulgaria ci volevano i fucili, da noi basta il mio sorriso. Guardami bene Fred, guarda che sorriso.
F: Perbacco che bel sorriso.
G: E allora, Le dicevo caro Fred, che dovete farmi lavorare in santa pace. Io vedo una Basilicata al centro di un vortice di sviluppo globale, italiano, ma anche europeo, territorio di eccellenza per la promozione di una energia più verde, di una tecnologia più tecnologica, motore dello sviluppo, forza motrice trainante del vecchio continente, ambasciatrice, nel mondo, di nuovi e rivoluzionari valori umani, etici, economici.
Ecco, caro Fred, io vedo la salsiccia di Cancellara nei migliori ristoranti di New York, e il pecorino di Moliterno nei supermercati di Tokio.
F: E le melanzane di zia Filomena?
G: Quelle ce le mangiamo noi, se permetti.
Guardi, noi possiamo essere i protagonisti di una nuova stagione di ricchezza, una nuova primavera italiana. Io, che sono la sintesi perfetta di uomini politici lucani, quali Emilio Colombo, Vincenzo Verrastro, ma anche di tutti i giuristi e letterati che la Basilicata ha regalato all’Italia, accoppiando ai geni che mi hanno gentilmente trasmesso questi eroi, la mia personale predisposizione al governo, con quel senso dell’altruismo che è merce rara, mi creda, ebbene io, proprio io, nel mio piccolo, posso segnare la storia di Basilicata, e così anche la tua. Caro piccolo Fred.
E mi avvio a concludere. Caro Fred a te non sarà sfuggito questo alternare, così civettuolo, se vogliamo, dal tu al lei. Ebbene l’ho fatto per farti sentire ora vicino ora giustamente più lontano, in quel mix di solidarietà e rigore istituzionale del quale sento di essere il nuovo fautore.
E ora vai, Fred, e semina il nuovo verbo. Ti benedico. A presto risentirLa. Hallo. By by.
Avanti il prossimo.
(questa intervista è frutto di fantasia, a colori)
Ciao Amore, ciao Amore, ciao amore, ciao.
Posted on 11. gen, 2012 by L.P. in Argomenti

Conferenza stampa del Governatore di Basilicata De Filippo. Ho l’impressione che sia riuscito a non dire assolutamente niente di significativo. Solo un ammasso di parole in simil-politichese.
Alle tre domande poste dal Quotidiano, poi, non ha risposto. Complimenti a lui e a chi non lo ha rilevato.
Oggi, però, le donne di Basilicata insorgono contro De Filippo “Siamo belle ma non al tuo servizio”. Il solo fatto che abbiano pensato di dirlo, depone male per le donne insorte.
ma lasciamo da parte le cose amene e passiamo a quelle tristi, melanconiche.
Un sottosegretario si dimette. E questa è una bella notizia. Si dimette perché personaggi di rilievo basso, moralmente parlando, gli pagavano le vacanze. E questa non è una bella notizia. Ma non dimentichiamoci che siamo in Italia, dove il miglior politico c’ha la rogna, e quindi….
C’è poi un ministro che acquistò una bella casa a quattro soldi. Davvero storie di piccola italianità. Monti dovrà faticare per raccattare una squadra davvero immune dalla italianità.
C’è chi pensa che da Melanconico a Patroni Griffi ci sia la mano di qualche rimestatore di merda che punta al governo Monti. Se è vero e le sua armi sono fatti concreti, poco male. O no?
La Lega si è “scocchiata” con Berlusconi è ha votato per l’arresto di Cosentino. Questo ci fa capire quanto questi voti siano il frutto di considerazioni etiche. Se fossero ancora a braccetto Cosentino avrebbe meritato un voto diverso. Viva la Lega.
Monti ce la farà a dare una immagine cristallina del governo?
Chissà. Per ora non ci è riuscito.
C’è chi dice che Berlusconi stia brigando per salvare Cosentino. Evidentemente si sente in dovere.Anno nuovo solita Italia, insomma. A ogni modo per far sorridere qualche amico ricordo a tutti che è possibile esprimere un’opinione sul livello etico del nuovo governo scrivendo a cosìlapensoiognegnegnè.it, oppure accedendo al sito www.vivalitaliananìnanera.com, oppure ancora telefonando al 73106969 chiedendo di Paolone quel pezzo di maschione.
E con questo è tutto.
Buongiorno Italia.
Non c’è pace fra gli ulivi
Posted on 09. gen, 2012 by L.P. in Argomenti, Città di Potenza

Stamattina, non ricordo a quale ora, ho acceso la radio in macchina.
Davano un’intervista al Governatore De Filippo.
Ho avvertito un capogiro e un malore.
Mi è passato quando ho spento la radio. Che coincidenza strana.
O anche che roba di noi.
Anzi, di me.
In Austria il gasolio costa 1,395 euro a litro. Che culo gli austriaci. In Basilicata si estrae petrolio. Che culo i lucani.
Ho trovato il traffico autostradale, durante le ultime feste, più disciplinato.
Ho trovato comunque meno traffico.
Ho letto Auslander. Due libri. Ne cerco un terzo.
Leggo quotidianamente Dylan Dog. Voi no? Strano.
Ho visto e ascoltato il TG3 Friuli. Non ve lo raccomando. Ma se dovesse capitarvi sappiate che non subirete traumi, nè positivi nè negativi: il livello è come quello lucano. Il che non so se è un dato positivo o negativo. Per la cronaca con entrambi accuso malori passeggeri che mi passano non appena passo ai Simpson. Che strana coicidenza.
Il medico mi dice che soffro di allergia. Una strana forma di allergia. Pare si tratti di allergia da omologazione.
E non lo dico che a me stesso.
Questo blog è attivo da molti anni.
Tutto nacque un giorno uscendo di studio. Un amico mi ferma e mi dice: la comunicazione è necessaria, e bla bla bla.
E io: da dove si comincia?
E lui: vieni ti spiego.
Vegetariano? No, tedesco.
Lo Zen nasce in Giappone, ma sempre buddhismo è.
Io vorrei essere zen. E tu?
Io no. Voto PDL, e fino a ieri votavo PD.
Capisco.
Anzi, mi rendo conto.
Berlsuconi è scomparso, e con lui tutta la truppa. Anche Bersani è scomparso, con tutta la truppa.
Chi avverte la loro mancanza è un alieno.
Capo!: non si registrano alieni. Solo italiani.
Gli italiani ci mettono poco a cambiare padrone. Ci sono abituati. Purchè ne abbiano uno.
Altrimenti a chi si raccomandano?
Proposta di legge: costruire un muro del pianto a Roma, vicinanze parlamento. Nello stesso sarà possibile inserire un foglietto con una preghiera, una raccomandazione. Il Dio della politica valuterà il caso. E raccomanderà. Così saranno liberalizzate e democraticizzte le raccomandazioni. Monti acconsente.
Gli italiani sono molto religiosi. Hanno sempre un bel dio pronto, in terra.
Non sono tanto monoteisti, però. Ma questo è un problema secondario.
Indovinello: cosa fa la Prestigiacono da quando non è più ministro: A) legge Proust; B) si prepara per la maratona; C) si rifa il guardaroba. Inviare la risposta all’indirizzo www.gnegnegnè.it, o telefonare al 73106969 e chiedere di Milena, quella che non si frena.
Del che è verbale.
Letto, confermato e non sottoscritto perchè il teste si dichiara felicemente analfabeta.
Bacioni.
http://www.youtube.com/watch?v=5Y7RM8VeXJkEstensibili.
Un solo refuso
Posted on 07. gen, 2012 by L.P. in Argomenti
Nel mio ultimo post sono stati notati innumerevoli refusi. Tutto vero, poffarbacco. Ma ciò è dipeso, nonevèro, da una insopprimibile esigenza pernesca.
Sarà perché sto in montagna, ma mi sento molto più vicino al nostro premier che nei giorni scorsi.
Il suo stile, la sua pernambucità, la sua empatia, hanno stravolto la minimale visione che avevo dei politici. Oggi so che si può fare.
SI PUÓ FARE.
Forse sarà addirittura possibile rispettare le regole senza avvertire quella brutta sensazione di frustrazione tanto italiana.
Certo, ci vorrà del tempo, ma qualcosa si move già.
Pensate hanno anche fatto accertamenti fiscali su ricchi vestiti da poveri. A Cortina.
È un significativo inizio.
Un giorno anche i medici, chissà, emetteranno fattura.
Basta che non finisce come a ogni capodanno: un gran fragore, qualche morto, e dal due tutto come prima.
Ma non è giusto ipotecare il futuro, n’è sognare a occhi aperti, n’è desiderare la roba d’altri.
E ho detto tutto.
Bacioni, estensibili.
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