Morte
Posted on 03. ott, 2014 by L.P. in Città di Potenza

Non era proprio vecchio, ma sentiva che le forze lo stavano abbandonando. Non che ci pensasse molto, ma, non avendo a chi dirlo, o non avendo chi potesse confortarlo, a prescindere, ogni tanto se lo diceva da solo.
Era appena rientrato dal quotidiano lentissimo giro per fare la spesa. Niente di speciale, roba da non cucinare, non ne aveva voglia. Un bel piatto l’avrebbe pure mangiato, ma se doveva prepararselo da sé, poteva farne a meno. L’importante era che ci fosse il vino. Questo era l’unico che ancora gli sussurrasse qualcosa, lo riscaldasse, lo rallegrasse.
Sedette vicino alla finestra, dopo aver acceso la televisione, che gli faceva soltanto da sottofondo sonoro, e bevve un sorso di vino.
Sul tavolo gli schizzi di qualche modello di cravatta, abbandonati ormai lì, da più di un mese.
Fuori faceva caldo, ma a casa riusciva a sentire già qualche brivido.
Accese una sigaretta e si lasciò andare, chiuse gli occhi e si addormentò.
Si risvegliò dopo qualche minuto, completamente gelato, eppure fuori vedeva persone in camicia, se non in pantaloncini.
Si stese sul letto e si avvolse in una coperta.
Avrebbe potuto chiamare qualcuno, un medico o un parente. Ma non gli piaceva dare fastidio, era la sua fissazione. Sentiva che la vita lo stava lentamente abbandonando. E poi era abituato a stare solo, in salute come nella malattia, e non sarebbe certo stato perché era alla fine che avrebbe ormai potuto gioire della compagnia di qualcuno.
Provò a sognare come da ragazzo, allora. E si immaginò in compagnia di quella bellissima donna che lo aveva stregato con la sua bellezza e che aveva sognato ad occhi aperti per tanti anni. Ma scacciò il pensiero: non avrebbe mai voluto farsi vedere in quelle condizioni.
Per un attimo pensò che forse chissà quando se ne sarebbero accorti che era partito definitivamente, e pensò anche alla scena più o meno raccapricciante che si sarebbero trovati davanti. Ma non poteva farci niente, non aveva forze, e poi, se nessuno l’aveva cercato negli ultimi tempi, perché doveva cercare lui qualcuno?
Poi la mente si acquietò, riuscì a non pensare a niente. Si ritrovò sorridente e pianse, finalmente felice. Si sentì finalmente leggero e d’incanto si ritrovò a volare nel cielo, come aveva sempre sognato di fare.
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