Primo editoriale del 19 dicembre sul Roma
Posted on 20. dic, 2016 by L.P. in Argomenti, Politica nazionale, Regione Basilicata, Società e costume
Noio volevam savoir
Chi pensava di poter ragionare di Italia in termini di post referendum è servito.
Una discussione meramente politica, in quello che fu l’impero romano, un paese sminuzzato in tanti staterelli o comuni per secoli, per poi, di recente, tornare a vestire una bandiera comune, senza sentirci poi, noi, tanto uniti, peraltro, non è davvero possibile per più di un paio di giorni, trascorsi i quali, chi si sente evidentemente ingiustamente escluso, torna a calcare la scena con prepotenza e inusitata potenza, sminuendo il dibattito e facendo tornare i piedi di tutti per terra.
Talvolta si evocano i meccanismi a orologeria, ma stavolta non è accaduto nulla in previsione di una scadenza ufficiale, bensì immediatamente dopo, quasi a voler garantire una consultazione serena, avendola trovata già abbastanza avvelenata.
Sto parlando delle scorrerie della magistratura nella vita politica del nostro paese.
A torto o a ragione hanno caratterizzato la vita politica degli ultimi venti e più anni, provando a cambiare la storia, riuscendoci in parte, ma trovandosi sempre a rincorrere, un sistema che sembra essere, invece, inarrestabile.
Noi, o si sposa la teoria di Davigo che ci spiega come noi si sia tutti cromosomicamente delinquenti, ma in tal caso lo sarebbero pure i magistrati, e sarebbe il caso di farcene una ragione o dobbiamo seriamente impegnarci a trovare una via d’uscita.
Due casi diversi, quelli di Roma e Milano, ma uniti da un filo rosso di grande consistenza. Il filo rosso è costituito dal malaffare.
Poi abbiamo un partito, il PD, che ottusamente ha insistito, senza una apparente seria giustificazione, a candidare sindaco un personaggio che aveva già sentore di qualche problema e che una Procura stavolta troppo accomodante aveva sminuito, fino a essere smentita dalla Procura Generale che si è vista costretta a sottrarle il fascicolo, e abbiamo una sindaca fin troppo sicura del fatto suo, tanto da andare contro consigli, suggerimenti e minacce, per finire infine, trionfalmente, nel burrone.
In entrambi i casi sembra tutto piuttosto inspiegabile se non attingendo alla tradizione che vuole gli italiani il popolo più furbo che esista, capace quindi di evitarsi le regole.
Con gli anni, però, oltre alla furbizia abbiamo consolidato la faccia tosta e da schiaffi se, senza provare vergogna, nominiamo ministri all’istruzione e all’università personaggi che con gli studi si sono fermati alla terza media o mandiamo in Europa altri personaggi che poco manca utilizzino, per farsi capire in Europa, il mai dimenticato “Noio volevam savoir” di Totò e Peppino in quel di Milano, quindi all’estero per due napoletani.
In un paio di giorni abbiamo messo assieme l’ignoranza, l’arroganza, l’illegalità e la spocchia, nella declinazione di eccellenza di cui siamo capaci, per rinnovare un biglietto da visita tutto italiano che riassume i nostri difetti cronici, nascondendo agli occhi di tutti anche le virtù più magiche che, in fondo, ancora riusciamo ad avere.
L’italiano geniale, onesto e laborioso scompare dalla carta di identità del paese, rimanendo, al più, sotto la categoria delle eccezioni.
Ma la giustizia, se pur in grado di trovare un responsabile, lo fa sempre a babbo morto, e, cosa ancor più drammatica, non può fare argine contro la cialtroneria se non eletta, anche, a reato.
Io continuo a credere in una Italia sana, di valore, ma gli italiani che si riconoscono in questa categoria devono fare finalmente gruppo e difendersi dall’esercito dei furbi.
In fondo è questo l’unico bipolarismo di cui abbiamo bisogno.
Torna il Roma in edicola con le Cronche Lucane
Posted on 18. dic, 2016 by L.P. in Argomenti, Città di Potenza, Politica nazionale, Provincia di Potenza, Regione Basilicata, Società e costume
Da domani torna delle edicole lucane Il Roma con le Cronache Lucane. Queste cureranno l’informazione della regione, ma anche del Vallo di Diano e del Cilento. Quindi da Sala Consilina a Sapri, da Agropoli a Pollica, Palinuro e Vallo della Lucania.
Io avrò l’opportunità di scriverci e la cosa mi gratifica e onora.
Con l’occasione questo blog mi seguirà nell’impresa e diventerà uno strumento di collegamento fra i lettori del Roma-Cronache Lucane e il quotidiano, provando a offrire uno strumento di interazione quanto più necessario oggi che gli strumenti di vera partecipazione scarseggiano, sollecitandomi a trattare questioni o specificandomi situazioni particolari. Già esiste una versione web delle Cronache Lucane (lecronachelucane.com) oltre che la scontata presenza sui social, sui quali già è possibile interagire.
Il rischio di una deriva più autoritaria ha come contorno uno scadimento del linguaggio, della discussione e della politica. La magistratura torna a imporre sconvolgimenti, tanto opportuni quanto antipolitici.
Un sindaco che si autosospende è un comportamento imposto dall’antipolitica, quale la giustizia è, ma vivaddio che esiste la giustizia in un paese come l’Italia dove le regole non vengono rispettate per definizione.
Sono molti anni ormai che questo blog esiste e dopo qualche tempo di stanca, dettato più dalla concorrenza dei social che da altro, viole tornare alla quotidianità.
Buona lettura del Roma-Cronache Lucane a tutti.
Il popolo degli indecisi vive in Provincia
Posted on 01. dic, 2016 by L.P. in Argomenti, Città di Potenza, Politica nazionale, Regione Basilicata
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