Monday, 29th May 2023

Vieni a calcetto? Non ho tempo. Fregati! Editoriale del Roma Cronache Lucane del 31 marzo 2016

Posted on 31. mar, 2017 by in Argomenti, Politica nazionale

Vieni a calcetto? Non ho tempo. Fregati! Editoriale del Roma Cronache Lucane del 31 marzo 2016

Il ministro Poletti ha fotografato l’Italia in maniera memorabile.

Il riferimento alla partita di calcetto e’ illuminante, descrive la nostra societa’ meglio di un trattato di un gran studioso; svela i meccanismi della cosiddetta meritocrazia all’italiana con una immagine, tanto semplicemente, quanto proficuamente.

L’effettiva considerazione attribuita ai titoli di studio e’ marginale, serve altro, dalle nostre parti. Vuoi mettere con una buona conoscenza? Quella che dai piu’ ruvidi interpreti della contemporaneita’ viene chiamata raccomandazione?

Vuoi mettere con la solidarieta’ che si instaura, naturalmente, in ambienti amichevoli, dove si puo’ magicamente creare un gruppo vincente nella vita?

Del resto cosa ha fatto e insegnato Renzi? Che, per esempio, il capo dei vigili del suo comune puo’ diventare consigliere di Stato per nomina governativa. Il sogno americano in salsa fiorentina. La principessa che bacia la rana che diventa un principe.

Oppure, e sempre per esempio, che i titoli di studio anziche’ meritarli col sudore della fronte e le proprie capacita’ intellettive e critiche, possono essere recuperati copiandoli.

Insomma una serie di esempi chiari di come si va avanti in Italia.

Poi ci sono i fessi, quelli che a calcetto non hanno tempo di andarci, quelli che Poletti saggiamente stigmatizza per la mancanza di spirito o di adattamento alla realta’.

I fessi non comanderanno mai in Italia. C’e’ un filtro severo che blocca le intelligenze libere, gli sgobboni, gli scienziati. E’ la politica, la vera barriera del progresso nel nostro paese.

Poi arriva un Bersani, tanto apprezzato quanto incapace di esprimere una frase compiuta fino alla fine, che, in TV, giustifica Poletti, dicendo che, secondo lui, mancava solo la parolina “purtroppo” e il senso delle sue affermazioni sarebbe stato correttamente inteso.

Quand’anche …… ma puo’ un purtroppo, in riferimento a una situazione conclamata, giustificare un ministro della Repubblica?

Questi dovrebbe combattere una situazione come quella descritta, non accettarla mestamente perche’, casomai, “cosi’ si vuole e piu’ non dimandar”.

Che poi ….. a legger le cose fino in fondo pure si capisce che non bastava un “purtroppo” per aggiustare la dichiarazione infelice. Quali curriculum vantano molti dei ministri in salsa renziana e post renziana? Le lauree scarseggiano o sono solo annunciate ma inesistenti e, quando effettivamente esistenti, si portano dietro peccati mortali come quelli di un possibile plagio di opere altrui, circostanza inequivocabilmente riprovevole per non dire altro.

Ma da noi, in Italia, succede tutto e si giustifica tutto, ci mancherebbe.

Io continuo a convincermi che senza il Parlamento, inutile, costoso e di cattivissimo esempio, e senza un governo, privo di titoli di studio sufficienti, ma carico di menzogne e indagini sulle spalle, potremmo stare meglio.

Si’, in puro stile demagogico, penso questo di noi.

Del resto se la situazione continua a peggiorare, e la certezza di nuove sanguinose manovre finanziarie lo testimonia, vuol dire che chi governa non lo sa fare e chi sta all’opposizione non  fa bene l’opposizione, per via di quel consociativismo ancora ben presente nella vita politica italiana, come la salvezza di un Minzolini prova. Dice: ma il M5S non pratica il consociativismo. Magari, ma staremo a vedere.

Splenetenetonete. Comune di Matera alla svolta. Minieolico selvaggio. Misteri.

Posted on 31. mar, 2017 by in Amenità, Città di Potenza, Provincia di Potenza, Regione Basilicata

Splenetenetonete. Comune di Matera alla svolta. Minieolico selvaggio. Misteri.

https://www.youtube.com/watch?v=Bk3ld9pKwYQ selvaggio. Com. di Matera,svolta a sinistra.

Dimissioni, facsimile a uso generale. Editoriale Roma Cronache Lucane

Posted on 27. mar, 2017 by in Amenità, Argomenti, Attualità, Città di Potenza, Diritto e giustizia, Politica nazionale, Regione Basilicata, Società e costume

Dimissioni, facsimile a uso generale. Editoriale Roma Cronache Lucane

Cos’è un uomo senza la sua coscienza?

Ma può bastare la personale consapevolezza di aver agito sempre e soltanto per il bene comune e giammai per il proprio personale interesse o per quello di qualcuno che ci sta vicino, a farci tirare avanti?

La coscienza è la confidente cui non si può negare niente, capace, se non ammaestrata alla bisogna, di presentarci il conto salato delle nostre azioni, sebbene queste abbiano potuto viaggiare al di sotto dei radar dell’opinione pubblica.

Perché è proprio la nostra coscienza, nel restituirci un certificato di comportamento cristiano e altruista, a chiederci se lo stesso risultato provenga anche da chi ha diritto a pretendere il conto del nostro operato.

Diverso è l’agire privato, quello che si sostanzia all’interno del nostro personale tempio, mentre per l’agire pubblico, quello che scaturisce da un incarico che ci viene conferito alla luce della nostra specchiata onorabilità e credibilità, non conta quale arbitro solo la nostra coscienza, ma questo fa i conti con quello che si può pensare altrove, coi dubbi legittimi di tutti e con la necessità che alcuna ombra offuschi il nostro operato.

Ma quand’anche la generale indifferenza sottovaluti segnali all’apparenza portatori di sospetto, quantunque alcuna considerevole prova tanto avalli, cionondimeno è proprio la coscienza, quella che è sicura di noi, a consigliarci di dar più credito alla ipotetica altrui opinione, ovvero al possibile dubbio, chè basta questo per disonorare una funzione sacra perché pubblica, e, di conseguenza a imporci di lasciare il passo alla genuina limpidità, che, una mancanza di sospetti, immancabilmente tornerebbe a rasserenare la comunità.

E, torno a ripetere, a nulla varrebbe l’assuefazione dei cittadini a indagini e processi, perché il primo giudice, quello che non dà spazio ad appelli, è sempre lei, la nostra coscienza che, come un vigile severo e lucido, fa in modo che il traffico scorra serenamente negli affari della vita di un paese.

Senza la nostra coscienza saremmo poveri fra i poveri, esposti a ogni tipo di intemperie.

Non mi sfugge che la coscienza, talvolta ingiustamente, rimpicciolisce le nostre giuste ambizioni, ridicolizza i nostri meriti, si fa un baffo delle nostre virtù, ma non assecondarne i consigli ci ridurrebbe a non avere più la forza di avere di noi stessi quella gratificante opinione che solo il sacrificio delle ambizioni rende, se vogliamo, anche eroica e, nel lungo periodo, indimenticabile.

Ed è per tanto che, facendo violenza alle mie virtù, che mi onorerò, un giorno, di gratificare del vostro postumo riconoscimento, che mi vedo obbligato, non senza dolore, ma non senza orgoglio, a rassegnare le dimissioni dal prestigiosissimo incarico cui fui destinato dalla fiducia e stima che un paese intero, sebbene in maniera indiretta, mi aveva tributato.

Non lascerò un vuoto incolmabile, perché è mio principio di vita quello di pensare di non essere indispensabile, nella certezza che chi verrà dopo di me saprà svolgere l’incarico in maniera più degna e meritevole, forse anche a causa del mio passo indietro”.

- Queste ipotetiche dimissioni potrebbero essere firmate, oggi come oggi, da centinaia di persone, a vario titolo inquisite, indagate o solo sospettate. Farebbero un figurone. Talchè le metto a disposizione di chiunque voglia farle proprie. Non costano nulla se non una offerta libera che verrà destinata a quei disgraziati degli italiani.

 

 

La sigla del lunedì

Posted on 26. mar, 2017 by in Amenità

https://www.youtube.com/watch?v=bMI8RCVXsno

Bene domani uscirò con un sorriso da Studio Uno marciando pomposamente al ritmo di Mazinga e, perbacco, il mondo sarà mio.

 

 

 

Azzardi poetici

Posted on 26. mar, 2017 by in Racconti

Azzardi poetici

La musica si diffuse all’improvviso nelle aule di giustizia, dove si celebrava il nulla, fra rinvii, impedimenti, e sentenze ingiuste.

L’attempato avvocato non seppe trattenersi e si scatenò in uno sfrenato balletto.

Le reazioni furono diverse: un anziano avvocato storse la bocca disgustato; il giudice chiamò le guardie; la giudice si spaventò e chiamò il suo ragazzo col cellulare; il cancelliere sorrise di gusto; un giovane avvocato indicò il neo ballerino con sarcasmo agli amici; un testimone impallidì.

Ma nessuno ballò.

Volarono parole grosse. Le guardie arrivarono e arrestarono il ballerino. Lo portarono via. Ma la musica non smise di suonare. Appena fuori le guardie liberarono l’avvocato e gli chiesero “ma come si fa”?

E l’avvocato disse “basta seguire il ritmo e fottersene”.

E ballarono tutti e tre.

I dialoghi di Mario e Marcello, dalle Cronache Lucane del Roma

Posted on 26. mar, 2017 by in Amenità, Argomenti, Città di Potenza, Racconti, Regione Basilicata, Società e costume

I dialoghi di Mario e Marcello, dalle Cronache Lucane del Roma

-Insomma, benedica, ci pappiamo anche il comune di Matera.

-Caro Mario, ho dimostrato di essere una potenza, un trattore, un jet.

-Te lo riconosco, Marcello, sei un funambolo della politica, il Maradona degli enti locali, il Charles sui calci d’angolo, il …

-Stop. Non blandirmi oltre, Mario. Sai che ho bisogno di altro che dei tuoi complimenti. Io ho bisogno del tuo genio, della tua vivacità politica, ho bisogno di una iniezione di giovanile entusiasmo, perché sai bene che, in fondo, sono stanco.

-Ma tu devi riposarti. Ci sono io lo sai.

-Sì, provo a riposare. Mi canti la canzoncina, Mario?

-Certo, quale preferisci?

-Un classico, Mario, mi basta un classico.

-Ninna i, ninna o, questo bimbo a chi lo do, se lo do al……

-Ronf Ronf …. Ronf ronf.

-Come un angioletto. Che dolce.

(Mario prende il telefono e chiama)

-Rinviate il consiglio a data da destinarsi. Il Presidente ha assunto improrogabili impegni istituzionali. (Chiude il telefono) Che angioletto. Altro che Gianni, o Matteo, bah. Che angioletto.

Uno più uno fa sempre due. Purtroppo.

Posted on 26. mar, 2017 by in Città di Potenza, Società e costume

Uno più uno fa sempre due. Purtroppo.

I trasporti di Potenza sono il risultato dell’abnegazione, della competenza e della progettualità di chi è preposto alla loro organizzazione. Chiunque si aspetti risultati diversi, peggiori o migliori, dovrà cambiare gli addendi. Comunque visto il risultato generale dato da competenze dell’ultima ora da domani mi faccio filosofo ponendomi l’esistenziale domanda: le rotonde sono piccole giostre?

Il rinvio

Posted on 25. mar, 2017 by in Attualità, Letteratura, Letture, Racconti

Il rinvio

Il giudice sbirciò nell’aula e quando vide che si era creato il giusto clima di attesa, scampanellò e vi fece ingresso. Posò il codice, mormorò un “buongiorno” e si sedette. Un paio di avvocati fecero per avvicinarsi per perorare, probabilmente, situazioni particolari, come ottenere una precedenza in elenco di trattazione o altro. Li bloccò tutti con un cenno della mano e disse al microfono: “Signori è con profondo rammarico che devo prospettarvi l’impossibilità che l’odierna udienza si tenga regolarmente. Devo comporre il collegio per la concomitante assenza del giudice Paoloni, quindi provvederò a chiamare velocemente i processi ed a rinviarli nello stesso stato in cui venivano per la data odierna. Il rinvio è, per tutti i processi, al 30 giugno del prossimo anno, perchè purtroppo prima non si può. Mi scuso con gli avvocati, le parti e i testimoni, ma non posso farci niente”, “ma potevate avvisarci”, “io vengo da Salerno” “la mia causa viene rinviata da tre anni”; il giudice perse la pazienza: “non posso farci niente, come devo dirvelo. E ora silenzio in aula, o la faccio sgomberare.” –Insopportabili- pensò il Giudice. Quindi rinviò tutte le cause, riprese il codice e scomparve.

La capitale della barriera architettonica. Editoriale del Roma Cronache Lucane

Posted on 24. mar, 2017 by in Argomenti, Città di Potenza, Società e costume

La capitale della barriera architettonica. Editoriale del Roma Cronache Lucane

La città di Potenza è una barriera architettonica. Solo partendo da questo enunciato si può affrontare il problema della civiltà urbanistica del capoluogo di regione.

La conformazione di una città arroccata su una montagnola, di per sé, non consente una agevole programmazione di abbattimento delle barriere architettoniche esistenti. Il problema nasce quando anche nella realizzazione delle nuove costruzioni, di qualsiasi tipo, non ne sia prevista la totale assenza.

Giova far presente che la legislazione a favore dell’abbattimento delle barriere risale al 1971, quando una legge a tutela degli invalidi civili prevedeva sia l’abbattimento delle barriere esistenti che l’obbligo di non realizzarne di nuove. Parliamo, quindi, di una norma che ha quasi cinquant’anni. Poi altre leggi si sono succedute, talchè lo stato dell’arte dovrebbe prevedere barriere abbattute sia negli edifici che lungo le strade, marciapiedi inclusi, e, udite udite, anche nei trasporti pubblici.

Va da sé che gli amministratori locali, dei quali parlavo anche ieri discutendo di urbanistica, hanno fatto a gara a chi se ne fregava in maniera più eclatante della normativa richiamata, ma la circostanza che ancora oggi, nel corso del 2017, le barriere architettoniche siano tanto presenti nella vita dei potentini, convince nella certezza che le leggi, dalle nostre parti, sono come i fumetti, ossia letture per farsi quattro risate ogni tanto sui vaneggiamenti di un ironico legislatore, che progetta un mondo civile e a misura d’uomo ma che, un minuto dopo, indossate le vesti dell’amministratore si fa beffe di quello che ha scritto in un momento di ispirazione poetica.

E’ la perenne guerra fra l’idea e l’azione che si combatte quotidianamente nella mente umana, soprattutto in quelle menti che vestono il tricolore. Oppure quell’altra fra teoria e pratica, guerra i cui maestri vedono nell’Italia la loro patria d’elezione.

A Potenza, per tornare a bomba al problema barriere, se parli con qualche amministratore non troverai che sdegno nei confronti del perdurare dell’esistenza degli ostacoli alla deambulazione per tutti, e rimarrai colpito dalla passione che questi funambolici acrobati della rappresentanza politica riescono a produrre su argomenti così sensibili. Perché, appunto, la loro sensibilità è proverbiale, direi quasi connaturata alla funzione. Altra cosa, invece, è la pratica, o l’azione, cioè la declinazione materiale di quello che si va blaterando. A questo punto arrivano le eccezioni, i formalismi, i distinguo, la difficoltà del bilancio economico, l’opposizione che si mette di traverso, ma comunque la volontà di iniziare un percorso, la necessità, perbacco, di risolvere i problemi e l’indefessa abnegazione spesa in tal senso, di conseguenza la necessità del tempo utile affinchè il dibattito si compia e si maturi un piano di riforme strutturali condiviso che finalmente e definitivamente risolverà con una brillante ed eccellente programma di realizzazione degli intenti comuni.

Nel frattempo chi ha un disagio si arrangerà come ha sempre fatto, evitando l’umiliazione di chiedere che si monti un ascensorino alla bisogna e di entrare in un bar con annesso scalino o di prendere un autobus o di salire su un treno o di entrare in un ufficio.

Ma godiamoci anche gli aspetti positivi: Potenza è stata nominata capitale della barriera architettonica, evviva!

Splenetenetonete, le Province, lo sfratto dell’Avis e tanto altro.

Posted on 24. mar, 2017 by in Amenità, Argomenti, Città di Potenza, Politica nazionale, Provincia di Potenza, Regione Basilicata, Società e costume

Splenetenetonete, le Province, lo sfratto dell’Avis e tanto altro.

https://www.youtube.com/watch?v=vr6jgmFafqY

La miseria

Posted on 24. mar, 2017 by in Città di Potenza, Letteratura, Racconti

La miseria

“Ognuno dovrebbe rendersi conto della sua personale miseria, prima di giudicare quella degli altri”.

Queste furono le ultime parole dell’imputato prima che il giudice si ritirasse per deliberare.

Dopo appena dieci minuti il giudice fece rientro in aula e recitò un laconico dispositivo di sentenza che dichiarava l’imputato colpevole comminandogli una pena di quattro anni di reclusione.

L’ormai condannato sorrise discretamente, e, alzatosi in piedi disse rivolto al giudice “Io la ammiro, perché, quanto a stronzaggine, lei è un campione”.

Le guardie intervennero e lo portarono via, sebbene evidentemente non ci fosse pericolo alcuno per il magistrato.

La sentenza non era definitiva, pertanto il condannato si ritrovò fuori del tribunale a bighellonare. Entrò in un bar e bevve a sazietà birra fredda, poi, finiti i soldi, uscì e si incamminò verso casa.

Nel frattempo il giudice rimuginava sulle parole che gli aveva rivolto quell’irrispettoso delinquente e la presumibile figura che aveva fatto nella pubblica udienza. Già godeva fama di giudice severo, ma sentirsi chiamare stronzo era una infamante ingiuria che non buttava giù. Cionondimeno si rifiutava di chiedere personale giustizia per quel gesto, non voleva offrirsi allo scherno di colleghi e cancellieri, con contorno di avvocati. No, meglio non sollevare polveroni, tacere e far finta di niente. Ma non riusciva a rasserenarsi.

Chiamò la sua segretaria, sperando che la sua presenza lo riconciliasse col mondo, ma la gradevole collaboratrice non rispose al telefono. Allora le mandò un messaggio. Ma non ricevette risposta. La gelosia montò senza una ragione seria. Si incattivì ancora di più e sedette stravolto.

Poi ricordò la frase del delinquente sulla miseria e si accorse di quanto davvero fosse misero, nella sua cattiveria, nella sua mancanza di sentimenti, nella sua arida presunzione.

E pianse, pianse, a dirotto.

Quando si sentì scarico, però, riaffiorò la sua miseria, ma stavolta non lo colpì negativamente, gli servì come carica per la futura sentenza che lo aspettava. Quindi fece rientro in udienza più baldanzoso che mai.

 

Le belle c…te potentine. Editoriale del Roma Cronache Lucane

Posted on 23. mar, 2017 by in Amenità, Argomenti, Attualità, Città di Potenza, Regione Basilicata, Società e costume

Le belle c…te potentine. Editoriale del Roma Cronache Lucane

Chi amministra una città dovrebbe prevederne le esigenze future e progettarne lo sviluppo. Si chiama, se non sbaglio, urbanistica, la materia che sottende l’opera degli amministratori. Evidentemente la legge offre agli amministratori idonei strumenti per difendere il territorio e organizzarne il futuro sfruttamento secondo regole precise di ordine generale e di ordine locale.

Gli strumenti sono quelli che una volta si chiamavano piani regolatori o particolareggiati e ora diversamente, del tipo regolamenti urbanistici, piani di zona ecc.

Gli amministratori potentini, negli anni, si può dire che abbiano programmato poco o niente, facendo dell’improvvisazione urbanistica una vera e propria arte.

Abbiamo così zone più o meno amene, nel senso di soleggiate e verdi, pressocchè inarrivabili, che da residenziali e/o agricole degradano dolcemente in zone commerciali, che è in Italia sinonimo di zone tanto brutte quanto arrangiate, divise, casomai, da isole di cemento, imponenti, tipo pugno nell’occhio.

Queste isole di cemento costituiscono, poi, la sede di uffici pubblici, tanto importanti quanto frequentati, sebbene la viabilità scarseggi, volendola descrivere con sovraccarico di eufemismo.

Mi riferisco alla sede degli uffici dell’Agenzia delle Entrate che, non so con quante migliaia di metri quadrati, hanno devastato una magnifica conca fino ad allora a destinazione agricolo-residenziale.

Come dicevo quegli uffici rimangono isolati dal resto del mondo e se l’obiettivo era di mitigarne la severità e l’amarezza degli affari ivi trattati con un contorno naturale di rara bellezza, ebbene si è riusciti a non umanizzare l’attività impositiva, che in Italia è diciamo quantomeno esuberante e a devastare una piccola e amena vallata.

Il posto rimane inaccessibile, evidentemente, perché gli urbanisti potentini non hanno pensato ad adeguare la viabilità, ma la vicinanza col cimitero, con il parco di Sant’Antonio la Macchia e una squallida zona commerciale, rende palese l’intento artistico innovativo, estemporaneo e fantasioso degli amministratori potentini.

Mettere assieme tante cose così diverse rende l’idea della globalizzata e frenetica vita moderna, in un succedersi di emozioni che porta di frequente a momenti di commozione autentica.

L’urbanista potentino è, poi, cromosomicamente prudente. Non azzarda opere pubbliche in tempi normali, no, si prende delle pause di riflessione. Tipo quella adottata nella realizzazione del parco fluviale del Basento, le cui opere vanno avanti al ritmo dello spostamento di una pietra al giorno. Il cartellone avvisa che i lavori sono già conclusi da anni e può essere anche che sia così, nel senso che l’opera che volevano realizzare era effettivamente un’opera artistica, tipo scultura di un cantiere, a simboleggiare l’opera dell’uomo che costruisce continuamente un futuro sempre cangiante.

L’urbanista potentino, infine, ama i ponti e le gallerie, che edifica e scava a prescindere dalla loro effettiva utilità. Penso allo snodo del Gallitello, che rimane una zona altamente trafficata sebbene arricchita, appunto, di giravolte su ponti e avventure nella montagna.

Ma in fondo i nostri amministratori hanno talento, altrimenti avremmo avuto regole urbanistiche e programmazione razionale, invece del caos attuale. E chi ha talento, fantasia e genio, non può sottostare alle regole bensì deve sprigionare la sua energia secondo l’ispirazione del momento, altrimenti non sarebbero esistiti i Picasso e i Manet, per dire.

Quindi prendiamo atto, ringraziamo e aspettiamo la prossima “bella c…ta”, per parafrasare l’anomino sfregiatore di, appunto, belle c…te.

Rai, di tutto, di più, con spolverata sessista. Editoriale del Roma Cronache Lucane

Posted on 22. mar, 2017 by in Amenità, Argomenti, Attualità, Commenti, Società e costume

Rai, di tutto, di più, con spolverata sessista. Editoriale del Roma Cronache Lucane

Questo è un articolo sessista, avviso ai lettori.

Dice “ma come ti viene”?

Non lo so, certo è che se la Rai ha deciso che sessista è bello, non vedo cosa osti a una mia scorribanda al di fuori delle quote rosa della decenza.

Un mondo al maschile che guardi al mondo femminile quale complemento ai suoi sensi, dalla vista agli slip, passando per lo stomaco, è un corroborante cui avevamo perso l’abitudine travolti dalle parità di genere.

Sembra un ritorno al recente passato che vide protagonista il sesso maschile, consacrando l’eroica stagione azzurra con stereotipi del tipo, lavandini e lavatoi, donne al volante pericolo costante e schiccherie del genere.

Il la, come dicono i musicisti, lo ha dato appunto la Rai con una trasmissione al femminile e quindi ancora più autorevole a riguardo. Paola Perego si è lasciata trasportare in un tema di estrema attualità e di viscerale curiosità sul predominio che le donne dell’est stanno avendo sulle donne nostrane. Come parità di genere vuole, il discorso non verteva sulla capacità delle donne di imporsi nella società per qualità e puntualità, giammai, orrore, ma sul ben più globale piano della minigonna, dei tacchi e del sex appeal dispensato dalle donne dell’est in ambito casalingo, a fronte dell’ andamento quotidiano, pericolosamente asessuato, delle italiane, fatto di pigiamoni, tute e, perché no, babbucce per la notte.

Se da un lato, quindi, le donne combattono per avere una presenza in più nelle istituzioni, il giornalismo al femminile rema al contrario offrendo un decalogo delle qualità della donna italiana perchè non passi la straniera.

Il dibattito in studio ha toccato vertici intellettuali di tale raffinatezza che la cerimonia di inaugurazione di Alternativa Popolare di Alfano, che pure ha spiccato per ragionamenti dalla sociologia politica in su, del tipo “siamo alternativi a chi dice vaffa”,  è arrossita dalla vergogna.

La sintesi è che se sono le donne a parlare di loro in termini sì minimali e arrendevoli, autocandidandosi a un ruolo di contorno al mondo maschile, non c’è quota rosa che tenga.

Ma, passando dalla realtà televisiva a quella di tutti i giorni racconterò un aneddoto occorsomi in un ufficio pubblico.

Dovevo chiedere una informazione a un alto dirigente. Come ogni volta che un ufficio è importante, sebbene pubblico, la porta è sistematicamente chiusa. Ho bussato e aspettato che mi giungesse all’orecchio il permesso di accedere al cospetto dell’alto funzionario. Ottenuto il quale sono rispettosamente entrato.

L’immagine che mi è apparsa è stata questa: una bella donna, vestita in maniera tale da assecondare forme generose il giusto, PC immancabilmente acceso e un bel testo di studio aperto davanti con tanto di matita colorata per sottolineare le parti significative.

Insomma la dirigente stava studiando. Rimarchevole l’esigenza di migliorarsi, gratificante sapere che il settore pubblico socraticamente sa di non sapere, ma perbacco, un funzionario importante non ha niente da fare?

Forse no, capperi!, ma vengo al sessismo dell’articolo annunciato fin dall’inizio.

Quella funzionaria non aveva cura del suo lavoro ma ne aveva del suo aspetto. Quindi, cara Paola Perego, le donne italiane devono davvero temere le straniere? Beh, forse a casa, sì, ragionando nei termini sentiti nel programma, ma in ufficio sicuramente no.

Il sistema tolemaico del PD. Editoriale del Roma Cronache Lucane

Posted on 21. mar, 2017 by in Argomenti, Città di Potenza, Politica nazionale

Il sistema tolemaico del PD. Editoriale del Roma Cronache Lucane

Il sistema del PD è un sistema tolemaico. Le mutevolezze della vita non gli appartengono, quel continuo nascere e morire ne appannano la luminosa aura, quindi, dicevamo, sistema dove tutta la politica, l’economia, l’etica e la saggezza ruotano attorno a lui, che rimane immobile a infondere certezze.

Non induca in errore, poi, la recente scissione di un gruppetto di sedicenti nudi e puri ultima edizione, in quanto contraddetta da segnali positivi di ininterrotta unione, di intenti e di interessi.

Insomma, la scissione, nel sistema immobile del PD, altro non è che una missione spaziale nelle altrui atmosfere, per studiare la conformazione del territorio, la consistenza dell’atmosfera, la presenza di vita.

E difatti gli astronauti scissionisti mantengono ben salde le loro radici nel PD. Radici non ideologiche, chè le idee e le ideologie sono come le sentenze di Cassazione per il Parlamento, cioè scherzosi vaneggiamenti di nessuna valenza giuridica, bensì quelle radici ben più salde, sostanziose, concrete e reali, come il posto di lavoro con quanto a esso collegato, del tipo contribuzione pensionistica  e appannaggi vari.

Non a caso gli scissionisti hanno intitolato la loro missione al lavoro, sconosciuto ai più, ormai, ma ben noto ai nostri che, per difenderlo o reclamarlo per chi non ce l’ha, devono studiare il fenomeno dall’interno.

Ragion per cui non deve sollevare scalpore se uno Speranza scissionista risulti, pare, ancora dipendente del Partito Democratico. Piuttosto, non tanto alla contribuzione che ognuno di noi devotamente gli paga mensilmente, bisogna guardare, quanto al verosimile  carattere fittizio di quel rapporto di lavoro. Ma qui entriamo in un ambito off limits, talchè ci scusiamo e andiamo oltre.

Ma la solidità dell’impianto tolemaico del Partito Democratico è rinvenibile in altre circostanze che un occhio abituato alle sfumature non può evitare di trovarsi davanti. Anche Bubbico, Filippo Bubbico, (per rimanere al territorio che ci interessa, altrove temo, però, sia uguale) è tra quelli che hanno detto no al renzismo, aderendo alla missione nella stratosfera del mondo politico, sebbene ragioni di sicurezza l’abbiano spacciata per la nascita di una nuova formazione, contigua al PD, perbacco, ma altra, e, per tante cose, addirittura all’opposto del vecchio PD già in marcia verso il partito della nazione, novella democrazia cristiana. Ebbene Filippo Bubbico era e rimane sottosegretario del governo targato Renzi e sotto targato Gentiloni che, a onor del vero, sembra uno di quei marchi meno costosi di una stessa ditta che completa la gamma dei prodotti per soddisfare ogni esigenza.

Bubbico non si è dimesso dal prestigioso incarico, né qualcuno gli ha detto “prego si accomodi fuori della porta” a comprovare che gli scissionisti sono solo, appunto, gli incaricati di una missione nella stratosfera che non un nuovo partito.

E torniamo al sistema tolemaico del PD.

Non vale la pena far presente a Renzi e compagnia, ufficiale e ufficiosa, insomma da Gentiloni a D’Alema, passando per gli impiegati Rossi e Speranza, che il sistema tolemaico non esiste più, cancellato da un nuovo e stravagante sistema nel quale anche il PD, roba da matti, gira attorno a qualcos’altro, no, meglio lasciarli nell’illusione, non sia mai che a svegliarli non gli si faccia del male.

 

 

 

Il ca…che ci frega del parlamento. Editoriale del 20 marzo 2017 del Roma Cronache Lucane

Posted on 20. mar, 2017 by in Amenità, Attualità, Città di Potenza, Diritto e giustizia, Politica nazionale, Regione Basilicata

Il ca…che ci frega del parlamento. Editoriale del 20 marzo 2017 del Roma Cronache Lucane

La sua nascita e’ stata salutata con cori entusiastici e cortei festanti. Qualcuno ha trasceso, ma ci sta, quando l’avvenimento supera anche i piu’ benauguranti sogni. In piazza Bonaventura, infatti, qualcuno ha preso di mira i lampioni, fracassandoli col lancio di sassi, ma, ripeto, dai, ci sta.

Non accade spesso che nasca una formazione politica che, fin dal suo primo vagito, distribuisca speranze e sicurezze, programmi di sviluppo, posti di lavoro e qualita’ della vita. L’Europa, infatti, ci invidia. E noi rendiamo omaggio ad Alfano che, stravolgendo un ventennio di ipocrita messa in scena, ha, con le sue mani, dopo averlo fecondato, materialmente eseguito il parto di Alternativa Popolare. Un papa’ ostetrico, saturo di maieutica socratica, che apre le porte della felicita’ all’Italia.

Benvenuta, Alternativa Popolare, eravamo, purtroppo, scarsi.

Berlsuconi, invece, saluta il sistema proporzionale, capace, nonevero, da solo, di sgominare il M5S, potendo riunire un manipolo di perdenti contro la formazione piu’ votata dagli italiani, pare, o almeno questo temono tutti. Altro sistema non esiste, secondo una visione lungimirante che vuole il legislatore italiano capace di governare il qui e ora, confondendo zen e politica.

Ma il palcoscenico vero, quello piu’ importante, questo fine settimana ultimo venuto, e’ tutto del parlamento italiano che ha dichiarato di aver acquisito finalmente la sigla dei lavori parlamentari. E’ il noto successo di Fabio Rovazzi “il ca… che mi frega”.

Ebbene i nostri prodi sono riusciti nell’impresa, rimarchevole, di sdoppiarsi: sono una volta legislatori e una volta destinatari delle leggi che hanno fatto. Ma in ossequio alla nuova filosofia parlamentare, quando legiferano sono seri, sobri, leggiadri nel loro svolazzare oltre gli interessi particolari di tizio o di caio, quando, invece, sono i destinatari, si rimboccano le maniche dei loro completi grigi, mandano a palla Fabio Rovazzi e, scatenandosi in un frenetico ballo, testimoniano la loro beffarda autonomia da quello che hanno partorito quali legislatori.

Della legge Severino, in una parola e secondo quella che era la regola di un uomo tanto famoso fra i famosi, quanto sconosciuto fra i piu’, Vittorio Camardese, potentino capace di dare l’impressione di vergognarsi delle sue indiscusse e inarrivabili virtu’ professionali e artistiche, rendendole in questa maniera, semplicemente, divine, proprio perche’ non pubblicizzate e quindi di valore assoluto, e cioe’ la sintesi, che deve chiudere ogni discussione a riprova che quella discussione ha senso, ebbene il parlamento ha sancito che delle sue stesse leggi non gliene frega una beneamata cippa. Ha cosi’ riabilitato Minzolini da una sentenza passata in cosa giudicata, segno che della nostra giustizia non bisogna tener conto, perche’ e’ carta straccia. E se lo dicono loro, possiamo crederci.

C’e’ chi parla di comportamento eversivo. Balle. E’ solo la prova che l’Italia vive e prospera sul palcoscenico di Scherzi a parte, sempre, che non c’e’ piu’ vergogna al pari delle stagioni, che questa e’ la globalizzazione, che prima l’abbiamo voluta e ora ce la dobbiamo tenere.

Una domanda residua: ma a questo punto possiamo non pagare le tasse?

Piano, non siamo tutti parlamentari. C’e’ chi puo’ e chi no. Noi comuni mortali abbiamo il nostro bel privilegio, da tenere stretto, possiamo essere processati e finire in galera.

Beati i disgraziati, diamine, non costretti come i parlamentari a stare sempre in Paradiso.

<ul><li><strong>woo_feat_page</strong> - </li><li><strong>woo_inc_feat_page</strong> - false</li><li><strong>woo_feat_pages</strong> - </li><li><strong>woo_inc_feat_pages</strong> - false</li><li><strong>woo_uploads</strong> - a:3:{i:0;s:75:"http://www.lucianopetrullo.com/blog/wp-content/woo_uploads/5-safe_image.png";i:1;s:72:"http://www.lucianopetrullo.com/blog/wp-content/woo_uploads/4-Luciano.jpg";i:2;s:69:"http://www.lucianopetrullo.com/blog/wp-content/woo_uploads/3-logo.png";}</li><li><strong>woo_show_featured</strong> - true</li><li><strong>woo_textlogo</strong> - false</li><li><strong>woo_gravatar</strong> - true</li><li><strong>woo_contactme</strong> - Select a page:</li><li><strong>woo_bio</strong> - </li><li><strong>woo_twitter</strong> - </li><li><strong>woo_highlights_tag</strong> - potenza</li><li><strong>woo_highlights_tag_amount</strong> - 6</li><li><strong>woo_featured_tag</strong> - </li><li><strong>woo_featured_tag_amount</strong> - 4</li><li><strong>woo_highlights_show</strong> - true</li><li><strong>woo_also_slider_enable</strong> - true</li><li><strong>woo_slider_heading</strong> - Sul Blog si parla ancora di...</li><li><strong>woo_recent_archives</strong> - #</li><li><strong>woo_excerpt_enable</strong> - false</li><li><strong>woo_contact_page_id</strong> - </li><li><strong>woo_featured_image_dimentions_height</strong> - 371</li><li><strong>woo_featured_sidebar_image_dimentions_height</strong> - 78</li><li><strong>woo_hightlights_image_dimentions_height</strong> - 75</li><li><strong>woo_video_browser_init</strong> - 5</li><li><strong>woo_slider_pages</strong> - </li><li><strong>woo_inc_slider_pages</strong> - false</li><li><strong>woo_automate_slider</strong> - false</li><li><strong>woo_intro_page</strong> - </li><li><strong>woo_inc_intro_page</strong> - false</li><li><strong>woo_home_sidebar</strong> - Select a sidebar:</li><li><strong>woo_page_sidebar</strong> - Select a sidebar:</li><li><strong>woo_blog_sidebar</strong> - Select a sidebar:</li><li><strong>woo_also_slider_image_dimentions_height</strong> - 144</li><li><strong>woo_single_post_image_width</strong> - 280</li><li><strong>woo_single_post_image_height</strong> - 380</li><li><strong>woo_archive_page_image_width</strong> - 200</li><li><strong>woo_archive_page_image_height</strong> - 220</li><li><strong>woo_themename</strong> - The Journal</li><li><strong>woo_shortname</strong> - woo</li><li><strong>woo_manual</strong> - http://www.woothemes.com/support/theme-documentation/the-journal/</li><li><strong>woo_alt_stylesheet</strong> - brown_boxed.css</li><li><strong>woo_logo</strong> - http://www.lucianopetrullo.com/blog/wp-content/woo_uploads/5-safe_image.png</li><li><strong>woo_custom_favicon</strong> - </li><li><strong>woo_google_analytics</strong> - <script type=\"text/javascript\">

  var _gaq = _gaq || [];
  _gaq.push([\'_setAccount\', \'UA-703470-4\']);
  _gaq.push([\'_trackPageview\']);

  (function() {
    var ga = document.createElement(\'script\'); ga.type = \'text/javascript\'; ga.async = true;
    ga.src = (\'https:\' == document.location.protocol ? \'https://ssl\' : \'http://www\') + \'.google-analytics.com/ga.js\';
    var s = document.getElementsByTagName(\'script\')[0]; s.parentNode.insertBefore(ga, s);
  })();

</script></li><li><strong>woo_feedburner_url</strong> - </li><li><strong>woo_custom_css</strong> - </li><li><strong>woo_home_top</strong> - About</li><li><strong>woo_home_posts</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_page_ex</strong> - </li><li><strong>woo_popular</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_content</strong> - false</li><li><strong>woo_content_archives</strong> - false</li><li><strong>woo_resize</strong> - true</li><li><strong>woo_auto_img</strong> - true</li><li><strong>woo_home_width</strong> - 197</li><li><strong>woo_home_height</strong> - 100</li><li><strong>woo_thumb_width</strong> - 75</li><li><strong>woo_thumb_height</strong> - 75</li><li><strong>woo_cat_nav_1</strong> - false</li><li><strong>woo_ads_rotate</strong> - true</li><li><strong>woo_ad_image_1</strong> - http://www.woothemes.com/ads/woothemes-125x125-1.gif</li><li><strong>woo_ad_url_1</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_ad_image_2</strong> - http://www.woothemes.com/ads/woothemes-125x125-2.gif</li><li><strong>woo_ad_url_2</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_ad_image_3</strong> - http://www.woothemes.com/ads/woothemes-125x125-3.gif</li><li><strong>woo_ad_url_3</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_ad_image_4</strong> - http://www.woothemes.com/ads/woothemes-125x125-4.gif</li><li><strong>woo_ad_url_4</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_ad_image_5</strong> - http://www.woothemes.com/ads/woothemes-125x125-4.gif</li><li><strong>woo_ad_url_5</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_ad_image_6</strong> - http://www.woothemes.com/ads/woothemes-125x125-4.gif</li><li><strong>woo_ad_url_6</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_archive_content</strong> - false</li><li><strong>woo_search_content</strong> - false</li><li><strong>woo_cat_menu</strong> - false</li><li><strong>woo_portfolio_cat</strong> - Select a category:</li><li><strong>woo_port_in_nav</strong> - false</li><li><strong>woo_port_prev_title</strong> - Thumbnails</li><li><strong>woo_port_prev_ins</strong> - Click on images below to load a larger preview.</li><li><strong>woo_ad_125_adsense_a</strong> - </li><li><strong>woo_ad_125_image_a</strong> - http://woothemes.com/ads/woothemes-125x125-1.gif</li><li><strong>woo_ad_125_url_a</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_ad_125_adsense_b</strong> - </li><li><strong>woo_ad_125_image_b</strong> - http://woothemes.com/ads/woothemes-125x125-2.gif</li><li><strong>woo_ad_125_url_b</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_ad_125_adsense_c</strong> - </li><li><strong>woo_ad_125_image_c</strong> - http://woothemes.com/ads/woothemes-125x125-3.gif</li><li><strong>woo_ad_125_url_c</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_ad_125_adsense_d</strong> - </li><li><strong>woo_ad_125_image_d</strong> - http://woothemes.com/ads/woothemes-125x125-4.gif</li><li><strong>woo_ad_125_url_d</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_minifeat_height</strong> - 110</li><li><strong>woo_nav_exclude</strong> - </li><li><strong>woo_scroller_posts</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_about_header</strong> - </li><li><strong>woo_about_text</strong> - </li><li><strong>woo_about_button</strong> - </li><li><strong>woo_button_link</strong> - </li><li><strong>woo_about_photo</strong> - </li><li><strong>woo_cat_box_1</strong> - false</li><li><strong>woo_cat_box_1_image</strong> - </li><li><strong>woo_blog_navigation</strong> - false</li><li><strong>woo_blog_subnavigation</strong> - false</li><li><strong>woo_blog_permalink</strong> - </li><li><strong>woo_blog_cat</strong> - Select a category:</li><li><strong>woo_featured_posts</strong> - 2</li><li><strong>woo_ad_header</strong> - false</li><li><strong>woo_ad_header_code</strong> - </li><li><strong>woo_ad_header_image</strong> - http://www.woothemes.com/ads/468x60a.jpg</li><li><strong>woo_ad_header_url</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_ad_top</strong> - false</li><li><strong>woo_ad_top_adsense</strong> - </li><li><strong>woo_ad_top_image</strong> - http://www.woothemes.com/ads/468x60a.jpg</li><li><strong>woo_ad_top_url</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_ad_content</strong> - false</li><li><strong>woo_ad_content_adsense</strong> - </li><li><strong>woo_ad_content_image</strong> - http://www.woothemes.com/ads/728x90a.jpg</li><li><strong>woo_ad_content_url</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_ad_300_adsense</strong> - </li><li><strong>woo_ad_300_image</strong> - http://www.woothemes.com/ads/300x250a.jpg</li><li><strong>woo_ad_300_url</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_blog_cat_id</strong> - </li><li><strong>woo_the_content</strong> - true</li><li><strong>woo_ad_mpu_url</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_3col_height</strong> - 150</li><li><strong>woo_ad_footer_url</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_cat_color_1</strong> - </li><li><strong>woo_pf_cat</strong> - Select a category:</li><li><strong>woo_home_normal</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_portfolio_image_width</strong> - </li><li><strong>woo_portfolio_image_height</strong> - </li><li><strong>woo_posts_image_width</strong> - </li><li><strong>woo_posts_image_height</strong> - </li><li><strong>woo_sidebar_ad_img_1</strong> - http://www.woothemes.com/ads/woothemes-125x125-1.gif</li><li><strong>woo_sidebar_ad_href_1</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_sidebar_ad_img_2</strong> - http://www.woothemes.com/ads/woothemes-125x125-2.gif</li><li><strong>woo_sidebar_ad_href_2</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_sidebar_ad_img_3</strong> - http://www.woothemes.com/ads/woothemes-125x125-3.gif</li><li><strong>woo_sidebar_ad_href_3</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_sidebar_ad_img_4</strong> - http://www.woothemes.com/ads/woothemes-125x125-4.gif</li><li><strong>woo_sidebar_ad_href_4</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_enable_all_category</strong> - false</li><li><strong>woo_bgr</strong> - darkblue.css</li><li><strong>woo_right_sidebar</strong> - true</li><li><strong>woo_archives</strong> - Select a page:</li><li><strong>woo_layout</strong> - blog.php</li><li><strong>woo_other_entries</strong> - 6</li><li><strong>woo_other_headlines</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_nav_footer</strong> - true</li><li><strong>woo_box_colors</strong> - </li><li><strong>woo_about</strong> - Select a page:</li><li><strong>woo_more1_ID</strong> - </li><li><strong>woo_more1_link</strong> - Click here for more info</li><li><strong>woo_more1_url</strong> - </li><li><strong>woo_more2_ID</strong> - </li><li><strong>woo_more2_link</strong> - Click here for more info</li><li><strong>woo_more2_url</strong> - </li><li><strong>woo_highlight_url</strong> - </li><li><strong>woo_cat_ex</strong> - </li><li><strong>woo_highlight_text</strong> - </li><li><strong>woo_feedburner_id</strong> - Feedburner ID</li><li><strong>woo_home_link</strong> - true</li><li><strong>woo_home_link_text</strong> - Home</li><li><strong>woo_home_link_desc</strong> - </li><li><strong>woo_header_layout</strong> - about.php</li><li><strong>woo_about_bio</strong> - </li><li><strong>woo_about_gravatar</strong> - </li><li><strong>woo_about_readmore</strong> - </li><li><strong>woo_ad_header_adsense</strong> - </li><li><strong>woo_exclude_pages_main</strong> - </li><li><strong>woo_exclude_pages_footer</strong> - </li><li><strong>woo_featured_layout</strong> - large_no_ad.php</li><li><strong>woo_ad_block_adsense</strong> - </li><li><strong>woo_ad_block_image</strong> - http://www.woothemes.com/ads/woothemes-300x250-1.gif</li><li><strong>woo_ad_block_url</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_related</strong> - true</li><li><strong>woo_image_width</strong> - 430</li><li><strong>woo_image_height</strong> - 170</li><li><strong>woo_feat_alt_width</strong> - 130</li><li><strong>woo_feat_alt_height</strong> - 85</li><li><strong>woo_image_single</strong> - false</li><li><strong>woo_single_width</strong> - 180</li><li><strong>woo_single_height</strong> - 120</li><li><strong>woo_ad_content_disable</strong> - false</li><li><strong>woo_homepage_image_link</strong> - false</li><li><strong>woo_footer_left</strong> - </li><li><strong>woo_inc_footer_left</strong> - false</li><li><strong>woo_footer_right</strong> - </li><li><strong>woo_inc_footer_right</strong> - false</li><li><strong>woo_minifeat_width</strong> - 218</li><li><strong>woo_pages_ex</strong> - </li><li><strong>woo_breadcrumbs</strong> - false</li><li><strong>woo_features_page</strong> - Select a page:</li><li><strong>woo_featured_tabs</strong> - </li><li><strong>woo_featured_category</strong> - Città di Potenza</li><li><strong>woo_featured_entries</strong> - 10</li><li><strong>woo_4col_height</strong> - 100</li><li><strong>woo_flickr_id</strong> - </li><li><strong>woo_flickr_entries</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_asides_category</strong> - Sport</li><li><strong>woo_asides_entries</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_ad_page</strong> - Select a page:</li><li><strong>woo_home_arc</strong> - false</li><li><strong>woo_tabs</strong> - false</li><li><strong>woo_popular_posts</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_comment_posts</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_video_category</strong> - Select a category:</li><li><strong>woo_content_feat</strong> - true</li><li><strong>woo_home_thumb_width</strong> - 247</li><li><strong>woo_home_thumb_height</strong> - 92</li><li><strong>woo_ad_top_disable</strong> - false</li><li><strong>woo_ad_250_adsense</strong> - </li><li><strong>woo_ad_250_image</strong> - http://www.woothemes.com/ads/woothemes-250x250.gif</li><li><strong>woo_ad_250_url</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_flickr_url</strong> - Flickr URL</li><li><strong>woo_2col_height</strong> - 200</li><li><strong>woo_1col_height</strong> - 200</li><li><strong>woo_block_image</strong> - http://www.lucianopetrullo.com/blog/wp-content/themes/livewire/images/300x250.gif</li><li><strong>woo_block_url</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_port_images</strong> - false</li><li><strong>woo_all_category_title</strong> - Categories</li><li><strong>woo_home_layout</strong> - 3_columns.php</li><li><strong>woo_archive_layout</strong> - 3_columns.php</li><li><strong>woo_show_carousel</strong> - false</li><li><strong>woo_feat_entries</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_home</strong> - false</li><li><strong>woo_ad_mpu_disable</strong> - false</li><li><strong>woo_ad_mpu_adsense</strong> - </li><li><strong>woo_ad_mpu_image</strong> - http://www.woothemes.com/ads/300x250a.jpg</li><li><strong>woo_author</strong> - true</li><li><strong>woo_home_one_col</strong> - false</li><li><strong>woo_feat_image_width</strong> - 540</li><li><strong>woo_feat_image_height</strong> - 195</li><li><strong>woo_thumb_image_width</strong> - 75</li><li><strong>woo_thumb_image_height</strong> - 75</li><li><strong>woo_single_image_width</strong> - 100</li><li><strong>woo_single_image_height</strong> - 100</li><li><strong>woo_post_size</strong> - false</li><li><strong>woo_single_thumb</strong> - false</li><li><strong>woo_ad_footer</strong> - false</li><li><strong>woo_ad_footer_adsense</strong> - </li><li><strong>woo_ad_footer_image</strong> - http://www.woothemes.com/ads/woothemes-468x60-2.gif</li><li><strong>woo_twitter_enable</strong> - true</li><li><strong>woo_twitter_username</strong> - woothemes</li><li><strong>woo_about_enable</strong> - false</li><li><strong>woo_enable_blog_category</strong> - false</li><li><strong>woo_mid_exclude</strong> - </li><li><strong>woo_email</strong> - </li><li><strong>woo_vidpage</strong> - Select a page:</li><li><strong>woo_video_posts</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_cat_thumb_width</strong> - </li><li><strong>woo_cat_thumb_height</strong> - </li><li><strong>woo_home_title</strong> - Latest from my blog...</li><li><strong>woo_portfolio_category</strong> - Select a category:</li><li><strong>woo_portfolio_posts</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_portfolio_resizer</strong> - false</li><li><strong>woo_twitter_user</strong> - </li><li><strong>woo_flickr</strong> - </li><li><strong>woo_delicious</strong> - </li><li><strong>woo_digg</strong> - </li><li><strong>woo_facebook</strong> - </li><li><strong>woo_linkedin</strong> - </li><li><strong>woo_lastfm</strong> - </li><li><strong>woo_youtube</strong> - </li><li><strong>woo_stumble</strong> - </li><li><strong>woo_content_home</strong> - false</li><li><strong>woo_content_archive</strong> - false</li><li><strong>woo_ads_inner_content</strong> - true</li><li><strong>woo_blog_category</strong> - Select a category:</li><li><strong>woo_home_secondary</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_cat_mid_1</strong> - false</li><li><strong>woo_menupages</strong> - </li><li><strong>woo_intro</strong> - </li><li><strong>woo_featpages</strong> - </li><li><strong>woo_ex_featpages</strong> - true</li><li><strong>woo_featheight</strong> - </li><li><strong>woo_addblog</strong> - false</li><li><strong>woo_blogcat</strong> - </li><li><strong>woo_catmenu</strong> - false</li><li><strong>woo_about_button_1</strong> - </li><li><strong>woo_content_left</strong> - false</li><li><strong>woo_content_mid</strong> - false</li><li><strong>woo_image_disable</strong> - false</li><li><strong>woo_not_mpu</strong> - false</li><li><strong>woothemes_settings</strong> - a:0:{}</li><li><strong>woo_button_link_1</strong> - </li><li><strong>woo_about_button_2</strong> - </li><li><strong>woo_button_link_2</strong> - </li><li><strong>woo_carousel_header</strong> - </li><li><strong>woo_scroller_category</strong> - Select a category:</li><li><strong>woo_thumbnail_1</strong> - </li><li><strong>woo_featured_1</strong> - </li><li><strong>woo_featured_1_linkout</strong> - #</li><li><strong>woo_thumbnail_2</strong> - </li><li><strong>woo_featured_2</strong> - </li><li><strong>woo_featured_2_linkout</strong> - #</li><li><strong>woo_thumbnail_3</strong> - </li><li><strong>woo_featured_3</strong> - </li><li><strong>woo_featured_3_linkout</strong> - #</li><li><strong>woo_thumbnail_4</strong> - </li><li><strong>woo_featured_4</strong> - </li><li><strong>woo_featured_4_linkout</strong> - #</li><li><strong>woo_show_mostcommented</strong> - false</li><li><strong>woo_logo_left</strong> - false</li><li><strong>woo_cat_nav</strong> - false</li><li><strong>woo_cat_list</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_ex_cat_footer</strong> - false</li><li><strong>woo_cat_list_footer</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_cat_box_footer_1</strong> - false</li><li><strong>woo_image_archives</strong> - false</li><li><strong>woo_archive_width</strong> - 140</li><li><strong>woo_archive_height</strong> - 90</li><li><strong>woo_ad_300</strong> - false</li><li><strong>woo_ad_300_bot</strong> - false</li><li><strong>woo_exclude_pages</strong> - </li><li><strong>woo_exclude_cats</strong> - </li><li><strong>woo_steps</strong> - Select Format:</li><li><strong>woo_contact</strong> - Select a page:</li><li><strong>woo_blog</strong> - false</li><li><strong>woo_tabber</strong> - false</li><li><strong>woo_show_mpu</strong> - false</li><li><strong>woo_show_ad</strong> - false</li><li><strong>woo_ad_below_image</strong> - /images/ad468.jpg</li><li><strong>woo_ad_below_url</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_ad_leaderboard_f</strong> - false</li><li><strong>woo_ad_leaderboard_f_code</strong> - </li><li><strong>woo_ad_leaderboard_f_image</strong> - http://www.woothemes.com/ads/woothemes-728x90-2.gif</li><li><strong>woo_ad_leaderboard_f_url</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_alt_colours</strong> - default.css</li><li><strong>woo_aboutlink</strong> - </li><li><strong>woo_side_image</strong> - /styles/clean-light/images/ad-120x240.jpg</li><li><strong>woo_side_url</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_ads</strong> - false</li><li><strong>woo_disclaimer</strong> - </li><li><strong>woo_exclude_pages_subnav</strong> - </li><li><strong>woo_subnav</strong> - false</li><li><strong>woo_feat_width</strong> - 280</li><li><strong>woo_feat_height</strong> - 210</li><li><strong>woo_smallthumb_width</strong> - 56</li><li><strong>woo_smallthumb_height</strong> - 42</li><li><strong>woo_homepage</strong> - layout-default.php</li><li><strong>woo_slider</strong> - false</li><li><strong>woo_tabber_pages</strong> - </li><li><strong>woo_inc_tabber_pages</strong> - false</li><li><strong>woo_intro_page_left</strong> - </li><li><strong>woo_inc_intro_page_left</strong> - false</li><li><strong>woo_intro_page_right</strong> - </li><li><strong>woo_inc_intro_page_right</strong> - false</li><li><strong>woo_mag_featured</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_mag_secondary</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_blog_navigation_footer</strong> - false</li><li><strong>woo_embed</strong> - false</li><li><strong>woo_home_featured</strong> - true</li><li><strong>woo_home_content</strong> - false</li><li><strong>woo_get_image_width</strong> - 190</li><li><strong>woo_get_image_height</strong> - 142</li><li><strong>woo_ad_200_adsense</strong> - </li><li><strong>woo_ad_200_image</strong> - </li><li><strong>woo_ad_200_url</strong> - </li></ul>