Pressappoco, circa, si sente in giro …, dal Quotidiano del Sud
Posted on 23. nov, 2019 by L.P. in Argomenti

Che, poi, le cose non stanno mai così come te ne è arrivata voce. Il “sentito dire”, ciononostante, è diventato il mezzo più autorevole del sapere. Passi quando si parla di gossip, ma quando si parla di sapere scientifico, tecnico, letterario, il “sentito dire” dovrebbe scomparire dal catalogo dei sistemi di apprendimento.
Non è così per tanti, però.
Mi capita di sentire avvocati cioncionare su questioni giuridiche per “sentito dire”, oppure perchè qualcun altro la “pensa così”, senza mai, e dico mai, riuscire a farsi un’opinione personale, purtroppo perchè privi degli strumenti di base e cioè del sapere.
Ma il fenomeno assume aspetti preoccupanti quando si parla dei politici. Questi sono un pò come i giudici, periti peritorum per legge, per definizione, per pigrizia, quella altrui.
Sanno tutto, almeno così danno a vedere; poi se scavi poco poco, t’accorgi che quel poco che tanto spavaldamente mostrano, è quel “sentito dire”, solo appiccicato, con la saliva, ma facile a staccarsi.
E’ l’epoca del superficiale, del pressappoco, del circa. Stuoli di dilettanti allo sbaraglio affollano le professioni, gli uffici, le direzioni generali, spesso anche gratis, o per pochi spiccioli.
Tante volte, poi, perchè non si pensi che cotanta superficialità sia servita senza contorno, a questo stato di impegno light, si aggiunge un surplus di pigrizia, che rende l’uomo armato solo di “sentito dire”, anche sfaccendato, inoperoso, allergico al lavoro. Altre volte il condimento preferito è la malizia, che sconfina, volentieri, nella malvagità e nella mania di onnipotenza. Forse proprio per questi signori hanno inventato la democrazia, che apre loro spazi infiniti di sottobosco parlamentare e non, dove far finta di, avendo sentito dire che, ma sempre, e qui c’è il miracoloso segreto, con la supponenza giusta per poter bluffare coi più.
Se lo Stato della burocrazia, della giustizia, delle professioni e della politica sono sempre più comatosi, la spiegazione sta in questo, e cioè nel fatto che il “sentito dire” dice poco e male e che non porta sapienza. Ma deve andare così. E se penso che anche l’insegnamento, spesso, è di questo tipo, penso che non c’è futuro.
Cioè, i veri bravi vanno via o fanno la fame o vengono ristretti in riserve, comunque limitati.
I professionisti del “sentito dire” impazzano e purtroppo governano pure. Viva l’Italia.
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