Zona rossa elastica, diciamo modulabile, personalizzabile, tiè.
Posted on 09. mar, 2021 by L.P. in Argomenti
Zona rossa, non uscite di casa, non assembratevi, mascherina, distanziamento, lavatevi le mani, uno alla volta in ascensore, ehi che ci fa lei per strada?!, ecc.
Poi tu avvocato vai in tribunale e fai udienza, con altri avvocati, davanti al magistrato, con testimoni, parti e personale vario, aspetti il tuo turno in un corridoio ben frequentato e, semplicemente, ti senti preso in giro.
Se protesti, facile che vieni denunciato disciplinarmente, del tipo “come hai osato!”.
Poi vedi che le udienze in molti le tengono in forma scritta, altri in teleconferenza (vedi Tribunale dei Minori o Tribunale del Lavoro di Torino, per quello che ne so io), ma pare che presso il Tribunale di Potenza qualche giudice, soprattutto se onorario, non abbia gli strumenti per adeguarsi alla zona rossa.
Quindi?
Cuorniciello, grattatina periodica e che dio me la mandi buona.
Ma allora, se devo correre rischi per lavoro, buondio, caro ministro Cartabia, perché non farmeli correre anche per una pizza che, perbacco, me la sogno di notte?
Mistero della fede!
Non discuto la gravità del momento, ci credo; non discuto i provvedimenti emergenziali, li subisco serenamente, anche se mi sembra di dovermi difendere da un rapinatore armato di mitra e bomba a mano, soltanto scappando e rinchiudendomi a casa, con doppia mandata, come se bastasse.
Non discuto nulla, ma a essere preso in giro fa male.
Insomma è lecito assembrarsi solo agli avvocati, nei tribunali e alle sardine. E se c’è qualche altra categoria è la benvenuta nel gruppo dei disgraziati.
Ma la giustizia deve andare avanti. Strano che coi tempi medi dei processi cotanta sensibilità sia emersa proprio in questo periodo.
Quindi riassumendo io avvocato mi trovo di fronte a questo scenario:
udienza penale in trattazione scritta da casa
udienza penale in presenza
udienza civile in videoconferenza, a trattazione scritta e in presenza con attesa in corridoio
cioè tutto e il suo contrario, il catalogo è completo, non manca niente; di conseguenza se sono stato cautelato nell’udienza in videoconferenza, mi rigioco tutto con l’udienza successiva perché il giudice non ha la “consolle”. Un senso? No, grazie. Una regola per tutte le situazioni uguali? No, siamo allergici.
Ora, ditemi un po’, dopo aver fatto un’udienza in allegra e assembrata compagnia perché quella successiva la devo fare con le note di trattazione scritta, e viceversa?
Rimistero della fede.
In Tribunale a Potenza pare sia stato chiuso il bar per un contagio nel personale. Cioè teoricamente si potrebbero essere infettate dieci venti cento persone, per dire. Risultato? Chiusura immediata? Come no! Tutto come prima.
Ripeto mi ammocco tutto, ma essere preso in giro mi risulta un po’ difficile.
Ma come disse quello, meglio che mi taccio, altrimenti finisco un’altra volta in commissione disciplina, reo di essere ancora in possesso di un po’ di dignità.
Cosa?
Dignità.
Prego?
Niente, come non detto.
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