Un paese per automobili.
Posted on 18. gen, 2023 by L.P. in Argomenti
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Le strade cittadine di Potenza sembrano fatte apposta per respingere chiunque voglia percorrerle a piedi. A farla da padrone, a essere considerati sono solo le auto, sono solo gli automobilisti che, perbacco, sembrano costituire un genere a parte, protetto e privilegiato. Niente a che vedere con i pedoni, esseri non considerati, maltrattati, ma meglio ancora, ignorati e senza alcuna voce in capitolo.
Ci sono delle strade, nel centro storico, talmente strette che se passa un’auto, il pedone deve appiattirsi spiaggiandosi sul muro dell’edificio che delimita la strada, se vuol portare a casa la pelle. Strade, o per meglio dire vicoli, che le auto non dovrebbero vederle mai, eppure vengono percorse in via principale solo dalle auto.
I marciapiedi sono fatiscenti, impercorribili, pericolosi e comunque arricchiti da segnali stradali, alberelli o lampioni che, ogni pochi metri, ne restringono il già misero passaggio. Laddove esistenti. Spesso, infatti, i marciapiedi mancano del tutto e, poichè le strade sono zeppe di buche, avvallamenti, sinuosità, il pedone, nei giorni di pioggia, si becca anche gli schizzi che le auto provocano con spudorata indifferenza.
Pensare di percorrere a piedi un tratto di strada, magari con una busta nelle mani, una borsa o col cane al guinzaglio, è pensare a una impresa: tutto ti è contro, le auto, le buche, le pozzanghere, le mattonelle divelte o mancanti, tutto.
Stamattina un’auto dei carabinieri, in una viuzza del centro è passata a velocità folle sfiorandomi. Probabilmente si recava nel terzo nascondiglio di Messina Denaro e io non ho potuto fare altro che chiudere gli occhi e sperare riuscisse a evitarmi.
Ora è chiaro che la qualità della vita passa anche dalla possibilità di passeggiare tranquillamente in un contesto gradevole e privo di insidie e poichè questo non è possibile a Potenza, ne consegue che la qualità della vita è così bassa, se sei un pedone, un camminatore o un ciclista, che o ti “fai” automobilista o è meglio che rimani a casa, sempre che non sia un amante dell’avventura più spericolata.
Sia chiaro: questa situazione è tale da anni, è cronica, quindi addebitabile alle amministrazioni che si sono susseguite nel corso degli anni. Ma se il buongiorno si vede dal mattino, il cambio di guardia non è servito a cambiare lo stato delle cose. Si viveva male e si vive male. La sensibilità amministrativa a riguardo è come quella di Messina Denaro per le leggi, per dire una cosa attuale e dimostrare che un pedone alla fin fine non è un marziano, ma un essere che, per la Costituzione, dovrebbe avere diritti siccome un’auto, un automobilista o un qualsivoglia mezzo meccanico.
Per ultimo occorre dire che una città schiava delle auto, che non consente ai suoi cittadini di deambulare serenamente, è una città invivibile, brutta e disumana.
Bacioni, estensibili.
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