La parata
Posted on 18. feb, 2023 by L.P. in Argomenti
Se c’è una cosa di cattivo gusto è la parata che mettono in essere i politici quando si inaugura una nuova opera pubblica.
Portatori di sorrisi soddisfatti, con lo sguardo comprensivo di chi ha in agenda solo il bene della cittadinanza, sfilano davanti alle telecamere come attori protagonisti di un film premiato con l’Oscar.
Si danno appuntamento e non ne manca nessuno, ovviamente relativamente alla parte politica che governa al momento dell’inaugurazione.
La cosa che più che sconcerta, e che lascia davvero perplessi per la faccia tosta, è che i loro pistolotti, post o commenti che siano, lasciano trasparire come ogni merito sia il loro, finanche quando l’opera è stata ideata, progettata e finanziata con un’amministrazione di colore completamente diverso.
E’ quanto accaduto in queste ore a Potenza, con l’inaugurazione dell’apertura (era ora) del sottopasso della ferrovia che sbocca in via Mazzini.
Orbene quest’opera ha origine ben datata, non credo di sbagliare nell’indicare la giunta Santarsiero nell’organismo politico che ha avuto l’idea e ci ha messo tutto quello sforzo che occorre quando si crea un’opera pubblica. Un lavoro fatto di mediazioni fra amministrazioni, spesso sorde nel dialogo interistituzionale, di progettazione, insomma quello sforzo che normalmente si chiede a un’amministrazione e che ancora ci stupisce quando è rinvenibile.
La circostanza, or ora indicata, avrebbe dovuto imporre un atteggiamento meno spavaldo, da parte dei governanti di oggi, umile e soprattutto di riconoscimento dell’altruità dell’idea e della sua attuazione.
Garbo amministrativo, lo chiamerei.
A margine, comunque, della inopportunità della sfilata che ha visto anche politici che con l’opera davvero non ci azzeccano nulla, e che semmai, in un’altra epoca, l’avevano pure criticata.
Io avrei fatto qualcosa di molto sobrio con il riconoscimento, ufficiale, dell’altrui sforzo, dagli odierni amministratori soltanto, e con fatica, portati a compimento.
Ma io non sono buono per la politica, come disse un vecchio marpione, poi caduto in disgrazia, quindi quello che avrei fatto io non conta, e ci mancherebbe; conta la sfilata, i sorrisi soddisfatti, direi di persone sazie e pronte al ruttino per l’abbuffata di generosa dimostrazione della loro presunta e autocertificata competente operatività.
Colgo l’occasione per ricordare agli amministratori lo stato di abbandono in cui versa la città, nella quale ogni giorno si aggiunge una zona “a rischio”, di cui l’unico avviso è la presenza di qualche sbarramento arrugginito e una serie di strisce biancorosse che una volta poste, abbiamo la certezza che decoreranno il panorama per un periodo inimmaginabile, ma sicuramente più lungo del quadruplo del doppio del triplo e ancora del triplo, più le sospensioni per il cattivo tempo e i calli del capomastro, del tempo sufficiente a rimediare al pericolo.
E, a proposito, sarebbe possibile sapere perchè via della Pineta, a Potenza, non è più percorribile, visto lo sbarramento che fa solo presumere un qualche rischio? O è chiedere troppo? Insomma, non si può proprio passare o sono a rischio solo le autovetture?
Grazie per quanto saprete chiarire.
Bacioni, estensibili.
Fabrizio de André – La cattiva strada | Sub. Español (Testo) – YouTube
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