Centro democratico a chi???? Editoriale del Roma di Basilicata
Posted on 22. set, 2017 by L.P. in Politica nazionale, Regione Basilicata

Centro democratico, quella formazione politica imponente, importante, nota al paese per le sue idee politiche nuove e coraggiose, fantasmagoriche, notoriamente sistemata nell’ambito del centro sinistra, fra Pisapia e una poltrona, Renzi e un assessorato, non ci sta. Lo ha detto a chiare lettere a Benedetto, l’assessore regionale lucano che dalle fila di quel partito ha scalato le vette regionali per poi sedere alla corte di Quagliariello, capo di un’altra imponente formazione politica che, sebbene costituita da chi alfanizzava nel centro sinistra, dopo aver discettato dai banchi del centro destra, ivi è tornata per conquistare il governo del paese, delle regioni, delle contrade e dei rioni.
Non ci sta, e lo ha anche detto a Pittella, al quale ha rivolto la impertinente domanda se continui a presiedere una giunta di centro sinistra o non più, vista, appunto, la presenza di Benedetto che nei fine settimana ha frequentazioni impossibili.
Il buon Pittella, che al Comune di Potenza appoggia addirittura un sindaco di destra, come da sua stessa dichiarazione, proveniente da destra ed eletto dalla destra, ha sorriso alla domanda come solo chi ha fatto il militare a Cuneo poteva.
Destra, sinistra, ma siamo ancora a questo punto? Deve aver pensato il governatore della regione più ricca d’Italia e nel contempo la più povera e inquinata, secondo un machiavellico disegno divino che ci sta mettendo alla prova della pazienza, della sopportazione e del sacrificio.
Deve aver riso di gusto, Pittella, poi deve aver rabbonito l’inquieto Benedetto con un paterno buffetto invitandolo a pensare al bene della Basilicata. Cosa che l’assessore ambidestro deve aver confuso col suo bene personale se fosse vero, come sembra, che stia già preparandosi un futuro da ancor più prima donna per conto del miglior offerente.
Del resto Alfano, ottimo maestro, ci ha insegnato che si può governare da una parte con tizio e da un’altra con caio, senza che un tanto scalfisca l’integerrima strategia politica del suo partito e dei suoi uomini. Quindi perchè Tabacci non la smette di cianciare e non si prende quello che arriva dai suoi uomini di punta, quando questi dimostrano una ubiquità di idee che li rende divini, immanenti, persistenti, icone della modernità, e perché no, anche simpatici e affascinanti?
Ma pare che Benedetto non ci sia rimasto bene, “Cosa vogliono questi qui”? “Hanno dimenticato che mi sono “scocchiato”? Insomma pare abbia rinnegato l’appartenenza al Centro Democratico, sfoggiando una libertà politica e una insofferenza ai legami che lo rende quasi eroico.
Chissà se a destra, e dintorni, lo accoglierebbero a braccia aperte, come un Higuain qualsiasi proveniente dalle fila del più acerrimo avversario.
Dice, ma ancora ti meravigli?
Mannaggione, sì, mi continuo a meravigliare, ingenuo che non sono altro, ma con questa confusione di ruoli, partiti, posizioni politiche, con questa parte di mezzo della politica con un piede a destra e uno a sinistra, anche contemporaneamente, non riesco a capire la vera, unica, questa sì, immanente, regola della vita politica, ben sintetizzata da chi ha ironizzato sulla mitica figura del senatore Razzi nella frase “fatti li cazzi tua”.
Alla tedesca. Jawohl! Editoriale del Roma Cronache Lucane
Posted on 01. giu, 2017 by L.P. in Argomenti, Attualità, Politica nazionale

E allora pare che si voterà presto, a settembre addirittura, sempre che la nuova legge elettorale venga pubblicata. Si parla di un sistema elettorale alla tedesca, anche se c’è da aspettarsi sempre qualche italico accorgimento, di quelli decisivi per essere bocciati dalla Consulta, per dire.
La scelta sembra essere scaturita dalla possibilità di una coalizione più o meno allargata, da realizzare a urne chiuse, come una volta suvvia. Il tempo del maggioritario è passato, colpa del M5S, contro il quale anche cani e gatti diventano amici.
Potremmo ritrovarci Brunetta ministro di Renzi e Alfano a faticare: due possibili scenari, ma altri mille possiamo immaginarci, come per esempio Alfano che rientra in Forza Italia o Verdini che si propone quale nuovo autista di Berlusconi.
Il tentativo è quello di eliminare gli estremi. In tempi di revival, vista la resurrezione del proporzionale, Articolo Uno potrebbe tornare a chiamarsi Partito Comunista Italiano e Fratelli d’Italia Movimento Sociale Italiano. L’accoppiata Renzi – Berlusconi interpreterebbe, invece, la parte del centro-sinistra di una volta. Se anche il mago tornasse sulla panchina dell’Inter o Graziani e Pulici tornassero a segnare per il Torino, il quadro sarebbe perfetto.
Una sorta di restaurazione dell’Ancien Regime italico, per dire, con l’aggiunta del web, un tantino di globalizzazione della mediocrità e un carico da novanta di supponenza e arroganza.
Quando parlavano i democristiani o i socialisti, ma anche i comunisti i liberali e i missini, dell’epoca, infatti, il loro eloquio era scorrevole, forse un pò criptico, ma finanche elegante o fantasioso. L’uso dello slogan era talmente raro da risultare gradevole e originale. Non mancava mai un riferimento seriamente politico al domani se non addirittura al dopodomani. Poi i difetti erano gli stessi: debito pubblico e tassazione sempre crescente, ma anche riformismo non esagerato e talvolta finanche brillante (penso per esempio alle poche -questo è un evidente pregio-
rivoluzioni dei codici di procedura) e comunque ricordo, sempre per esempio, che una volta una causa durava molto anche per i ripetuti rinvii che chiedevano le parti, sempre accordati benignamente da una magistratura tollerante a dispetto di oggi; ora le cause non vengono mai rinviate su richiesta delle parti ma durano comunque di più. I nuovi eroi parlano solo per slogan, hanno una dimestichezza bislacca col vocabolario della lingua italiana e pensano più ad apparire che a fare seriamente politica.
Renzi da rivoluzionario rottamatore, però, a restauratore coalizzato con Berlusconi, ha fatto un salto triplo anche carpiato che Klaus Dibiasi era un pivello.
Ma almeno si voterà, diamine, e chi governerà avrà finalmente piena legittimazione e a chi lamenta che votare a settembre o prima della fine della legislatura, e che legislatura!, sia un danno, possiamo rispondere che per gli italiani difficilmente è ipotizzabile un maggior danno di quello provocato negli ultimi anni.
Una proposta provocatoria: per le prossime candidature, cari partiti, fareste bene a predisporre test attitudinali tesi a escludere semidei e bambole e bambolotti, pregiudicati e condannati, anche dalla Corte dei Conti, evidentemente, quantomeno, sempre che lo riteniate giusto, altrimenti fate come credete, tanto, ormai…..
l’Alfanismo, dialoghi telefonici intercettati.
Posted on 06. apr, 2017 by L.P. in Amenità, Argomenti, Politica nazionale

-Matteo, non scherzare, io non c’entro niente. Devi credermi …. ok ….. ok ….. sì, lo giuro. Lo giuro sulla Costituzione, va bene? Non ti va bene neanche questo. Ok lo giuro su San Biagione, il patrono delle poltrone, ok? Certo …. dimmi quello che posso fare….. ok, chiederò le dimissioni del presidente di commissione nominato …… sì, così gliela facciamo vedere a tutta l’accozzaglia, sì …… se non accetta …….. beh e che posso farci io ……. ah, in questo caso mi dimetto io? …….. Matteo, non scherziamo, no, non posso dirti di sì ……. non è per me, tu lo sai quanto sia disinteressato, ma ho la responsabilità di un partito, perbacco, …… quale partito? Beh, ora mi offendi, ok … offeso, l’hai voluto tu. Arrivederci.
-Paolo? Tutto a posto. E’ incazzato, ma gli passerà.
Il ca…che ci frega del parlamento. Editoriale del 20 marzo 2017 del Roma Cronache Lucane
Posted on 20. mar, 2017 by L.P. in Amenità, Attualità, Città di Potenza, Diritto e giustizia, Politica nazionale, Regione Basilicata
La sua nascita e’ stata salutata con cori entusiastici e cortei festanti. Qualcuno ha trasceso, ma ci sta, quando l’avvenimento supera anche i piu’ benauguranti sogni. In piazza Bonaventura, infatti, qualcuno ha preso di mira i lampioni, fracassandoli col lancio di sassi, ma, ripeto, dai, ci sta.
Non accade spesso che nasca una formazione politica che, fin dal suo primo vagito, distribuisca speranze e sicurezze, programmi di sviluppo, posti di lavoro e qualita’ della vita. L’Europa, infatti, ci invidia. E noi rendiamo omaggio ad Alfano che, stravolgendo un ventennio di ipocrita messa in scena, ha, con le sue mani, dopo averlo fecondato, materialmente eseguito il parto di Alternativa Popolare. Un papa’ ostetrico, saturo di maieutica socratica, che apre le porte della felicita’ all’Italia.
Benvenuta, Alternativa Popolare, eravamo, purtroppo, scarsi.
Berlsuconi, invece, saluta il sistema proporzionale, capace, nonevero, da solo, di sgominare il M5S, potendo riunire un manipolo di perdenti contro la formazione piu’ votata dagli italiani, pare, o almeno questo temono tutti. Altro sistema non esiste, secondo una visione lungimirante che vuole il legislatore italiano capace di governare il qui e ora, confondendo zen e politica.
Ma il palcoscenico vero, quello piu’ importante, questo fine settimana ultimo venuto, e’ tutto del parlamento italiano che ha dichiarato di aver acquisito finalmente la sigla dei lavori parlamentari. E’ il noto successo di Fabio Rovazzi “il ca… che mi frega”.
Ebbene i nostri prodi sono riusciti nell’impresa, rimarchevole, di sdoppiarsi: sono una volta legislatori e una volta destinatari delle leggi che hanno fatto. Ma in ossequio alla nuova filosofia parlamentare, quando legiferano sono seri, sobri, leggiadri nel loro svolazzare oltre gli interessi particolari di tizio o di caio, quando, invece, sono i destinatari, si rimboccano le maniche dei loro completi grigi, mandano a palla Fabio Rovazzi e, scatenandosi in un frenetico ballo, testimoniano la loro beffarda autonomia da quello che hanno partorito quali legislatori.
Della legge Severino, in una parola e secondo quella che era la regola di un uomo tanto famoso fra i famosi, quanto sconosciuto fra i piu’, Vittorio Camardese, potentino capace di dare l’impressione di vergognarsi delle sue indiscusse e inarrivabili virtu’ professionali e artistiche, rendendole in questa maniera, semplicemente, divine, proprio perche’ non pubblicizzate e quindi di valore assoluto, e cioe’ la sintesi, che deve chiudere ogni discussione a riprova che quella discussione ha senso, ebbene il parlamento ha sancito che delle sue stesse leggi non gliene frega una beneamata cippa. Ha cosi’ riabilitato Minzolini da una sentenza passata in cosa giudicata, segno che della nostra giustizia non bisogna tener conto, perche’ e’ carta straccia. E se lo dicono loro, possiamo crederci.
C’e’ chi parla di comportamento eversivo. Balle. E’ solo la prova che l’Italia vive e prospera sul palcoscenico di Scherzi a parte, sempre, che non c’e’ piu’ vergogna al pari delle stagioni, che questa e’ la globalizzazione, che prima l’abbiamo voluta e ora ce la dobbiamo tenere.
Una domanda residua: ma a questo punto possiamo non pagare le tasse?
Piano, non siamo tutti parlamentari. C’e’ chi puo’ e chi no. Noi comuni mortali abbiamo il nostro bel privilegio, da tenere stretto, possiamo essere processati e finire in galera.
Beati i disgraziati, diamine, non costretti come i parlamentari a stare sempre in Paradiso.
Uno “Maronna mia” e l’altro “Com’aggia fa”
Posted on 10. feb, 2014 by L.P. in Argomenti, Commenti, Regione Basilicata

http://italia.basilicata24.it/rubriche/maronna-laltro-comaggia-fa-12197.php
Tutti colpevoli
Posted on 13. gen, 2014 by L.P. in Argomenti, Commenti

Non è una questione di età.
E infatti quello che ha fatto la De Girolamo è tal quale, se non peggio, a quello che fece Mastella, sebbene la sua spocchiosa risposta sia davvero ben più tracotante di quella di Mastella.
Non è una questione di età.
Renzi fintantochè era solo un candidato alla segreteria del PD, trovava il modo di esprimersi anche aspramente sul comportamento de ministri, vedi il caso della Cancellieri, da quando è segretario, però, non una parola sulla De Girolamo o sullo scandalo dell’Aquila.
No, non è proprio una questione di età. Se non per poter serenamente affermare che i quarantenni sono davvero più spavaldi dei colleghi più anziani.
Sono convinti di stare sempre nel giusto, non accettano critiche e ne fanno di tutti i colori.
Cambiando materia, ma non soggetti, vorrei capire quale è l’opinione politica di Boccia sui fatti che riguardano in prima persona la moglie. Sono di partiti diversi, cionondimeno sono alleati, in casa come al governo, così come nell’Associazione VeDrò. Non saranno in grado di farsi la guerra, neanche politicamente, quindi. Questo potrebbe essere un altro bel caso di incompatibilità. Sarò anche esagerato, ma non si possono avere marito e moglie in parlamento e al governo, su sponde politiche diverse, ma insieme al governo. Credo si perda in credibilità; ma in fondo siamo in Italia, e quindi quanto alla credibilità ….. passo.
Non v’è giorno che non esca fuori uno scandalo, un caso di corruzione, una porcheria bella e buona.
In un marasma tale v’è da sospettare che la capacità di fare giustizia sia una capacità fortemente limitata, sporadica, casuale. Se il malaffare è a tali livelli (dai comuni ai ministeri) vuol dire che la possibilità di farla franca è sempre molto alta. E questo dovrà pur significare qualcosa.
Infine il Piemonte.
Elezioni annullate, secondo un bel copione scritto da uno che di ironia ne capisce molto.
Basti pensare che prima di avere una sentenza così importante hanno consentito a Cota e compagnia di acquistare mutande verdi e di governare per tre anni, se non sbaglio. Immaginare una giustizia, almeno in queste materie, più veloce e quindi più seria, sarebbe cosa che dovrebbe venire spontanea, ma invece ciccia, sempre e comunque in ritardo. Una giustizia che arriva sempre quando hanno smontato lo striscione del traguardo e tutti sono ormai a casa a farsi uno spaghetto.
Balorda Italia, non smetterai mai di stupirmi.
Ma lo spread è sceso sotto i 200, e quindi tutti bravi, tutti OK, anche la Cancellieri, anche Alfano e anche la De Girolamo.
Continuate a tassarci ce lo meritiamo. In un caos del genere nessuno può ritenersi innocente.
Nessuno.
E chi li ferma più.
Posted on 04. nov, 2013 by L.P. in Argomenti, Città di Potenza, Commenti

Mi sbaglierò, ma i nostri tempi mi sembrano ritmati al tempo dell’Arlesienne di Bizet; oppure della cavalcata delle valchirie.
Tiè, un crescendo rossiniano applicato alla realtà, alla scandalosa realtà italiana.
Scandalosa nel senso più letterale del termine, e quindi riferendomi, bell’e buono, al bombardamento di scandali che ci ricopre da mane a sera.
Non cannoni, mitraglie, o missili, bastano Tv, quotidiani, radio per i più snob; queste le armi di distruzione dell’onesto equilibrio dei cittadini normali.
Sembra essere stato abbattuto ogni limite, come se nella boxe eliminassero il divieto di colpi sotto la cintola, e fosse possibile anche sputare veleno o tirar calci nelle parti basse. Una specie di wrestling reale; anzi, sembra che sia in corso la partita a chi la fa più grossa, e a chi spara la giustificazione più inverosimile, che, però, nel gioco, diventa ipso facto la più verosimile, trasponendo il gioco alla realtà.
E, quindi, sotto le note di “Così parlò Zarathustra”, potremo assistere a un Lupi che ha appaltato l’acquisto di biro d’oro per il parlamento alla sezione mafiosa della Bic, Letta che fa entrare i trans a Palazzo Chigi ricevendoli con Napolitano che, però, li fa travestire da corazzieri, Alfano che fa la corte alla ex moglie di Berlusconi, la Cancellieri che ricicla danaro sporco, per scopi umanitari, ovviamente, la De Girolamo che a società col marito spaccia cocaina davanti alle scuole, le tasse che aumentano esponenzialmente, e i disoccupati che vengono dirottati ai lavori forzati. E mi fermo qua, per il semplicissimo motivo che la mia immaginazione non è nulla a fronte della realtà del nostro ceto politico.
Finiremo per avere terrore se un concorso premierà il migliore, o se un lavoro pubblico costerà il giusto. Ci sembrerà mostruoso, stupidamente giusto, laidamente lecito, insomma “na schifezza” assoluta.
Ma quest’incubo è lontano, grazie a Dio, molto lontano, i margini per un’esplosione colorata di una bomba atomica di nuovi scandali c’è eccome, perbacco. Ogni giorno fuochi di artificio, alleluja.
Un sentito ringraziamento alla regia, alla sceneggiatura, all’autore dei testi. Lo spettacolo Italia continua, immarcescibile, grintoso, volitivo, a fronte alta, mentre infuriano le note famose ci Strauss che pare non siano state scritte che per altro.
Allora non vaneggiavo …
Posted on 23. mag, 2013 by L.P. in Argomenti

http://www.beppegrillo.it/2013/05/m5s_senato_gioco_dazzardo_e_partiti.html
Vortici falassici
Posted on 07. lug, 2011 by L.P. in Argomenti

Lo Stato ritarda i trasferimenti ai Comuni. A rischio gli stipendi.
Non si capisce più niente. Con i sacrifici che stanno imponendo davvero si fa fatica a capire la mancata soppressione delle Province e il ritiro delle forze armate. E poi il mancato dimezzamento (quantomeno) di tutti i privilegi, e la mancata lotta alla corruzione, alias nuova questione morale.
Alfano ha detto “facciamo il partito degli onesti”. L’aveva detto Fini ed è stato espulso. Ora lo dice Alfano, ma con un premier inquisito, anzi plurinquisito, fa sorridere, anzi sganasciare dalle risate.
La querelle sul comma pro fininvest è altro argomento tragico. Pagliacci? Magari fossero solo pagliacci.
Ma non voglio rovinarmi e rovinare ad altri la giornata.
Sappiate solo che ora le squadre di calcio possono tesserare anche un altro extracomunitario; e queste sì che sono notizie. Se solo ci fosse un po’ di calcio anche a Potenza.
La Basilicata potrebbe non essere neanche sfiorata dalla crisi se solo potesse godere un pochino di più delle sue ricchezze.
Scossa di sesto grado su Marte, allertata la protezione civile.
In azione, nell’alto mediterraneo, bande di meduse di colore rosso; pare che non siano nocive ma sono petulanti e vogliono ad ogni costo lavarti il tergicristallo.
Scovato il nascondiglio di Ermete Fistola, pluriricercato, autore della rapina dell’Holdtrasfer, in quel di Manchester United.
Inventata la protesi che evita l’assunzione di viagra. Imponente e molto macha, va indossata sotto le mutande e garantisce relazioni più che soddisfacenti e gridolini di soddisfazione alla sola vista del palinsensto, del tipo “Oh!, Uh! Ullallà!”
Buone notizie per i diabetici. Lo zucchero non fa troppo male, ma evitate compagni/e sdolcinate, perché questi/e alzano il tasso glicemico e portano carie.
Arrestato il parmigiano di Belgrado. Ancora non se ne conoscono i motivi.
Cicu cicu, roger, roger.
“Ehi, ma cosa ti sei bevuto a prima mattina?” “La birraaaaaaaaaaaaaaaa?”
Signore e signori, bangerna.
http://www.youtube.com/watch?v=PxyISsA0Oh0
O violino zigano….
Posted on 10. giu, 2011 by L.P. in Diritto e giustizia

Alfano non è stato ancora sostituito. Tanto a che serve?
No, non fraintendetemi, non per lui, ma per il ministero. La giustizia in Italia è una tale barzelletta che un ministro non serve.
Pensate se una causa dura molto (praticamente la stragrande maggioranza) le parti, vincenti o soccombenti, possono chiedere un risarcimento dei danni, per il solo fatto che hanno dovuto penare per vedere una sentenza.
Bon, direbbe Fabrizio.
La causa che stabilisce il risarcimento dovrebbe essere breve, e, forse lo è pure, in considerazione dello stato comatoso della giustizia. Ma queste cause sono talmente tante, ormai, che stanno diventando lunghe anche queste, e chissà, in un domani non troppo lontano si potrà chiedere il risarcimento per la lungaggine della causa che doveva decidere sulla lungaggine della causa madre. Buffo, no?
Forse è una maniera per risarcire anche gli avvocati che ormai lavorano sempre di meno. Chissà. Un nuovo ammortizzatore sociale, tiè.
Ma, dicevo, Alfano o un altro, o nessuno, addirittura, il problema non si risolve.
Al sud, pare che nessun tribunale abbia richiesto l’abilitazione per le comunicazioni e notificazioni on line. In Veneto tutti i Tribunali hanno chiesto e ottenuto l’abilitazione, e poi c’è Milano, Torino, Bologna e varie altre città, che cercano di correre. Da noi, no! Con calma e per piacere.
Quando si parla di riformare la giustizia si finisce per parlare del Berlu, della Boccassini e dei processi targati PM rossi contro il calimero nero.
Intanto la corruzione impazza.
Alfano pare che passi mezza giornata al Ministero, e mezza giornata al partito. Senza risolvere niente. Però, da un lato come dall’altro.
Le mosse del governo e del PDL si esauriscono in annunci roboanti, e nulla più, e questo da troppo tempo.
Ma deve trattarsi di una buona tecnica. Diciamo una tecnica virtuale, anche di moda. La userò anche io. Domani annuncio a casa mia che le vacanze le passeremo in Australia, che dureranno tre mesi, e che ci sarà libertà di spesa. Male che va mi diranno che ho fatto il Berlu, ma, a questo punto è capace che mi votano pure capo famiglia.
http://www.youtube.com/watch?v=4k9GE3BzUIo
Un blog che muore. Ultimi squilli. Perchè il futuro della comunicazione sta nel silenzio on line. (Biagio Carparelli)
Posted on 14. apr, 2011 by L.P. in Argomenti

Silvio Berlusconi ha cominciato a riformare la giustizia pensando prima di tutto al popolo italiano. O meglio a una fetta del popolo italiano. Una fetta, invero, non troppo grande, di quegli italiani in attesa di una sentenza, di quelli che non hanno ancora subito condanne, e che non le subiranno almeno fino alla prossima marachella.
Poco conta che ci sia anche qualche suo processo per lo mezzo.
Giustamente, i pidiellini gridano che se un processo dura troppo la colpa è dei magistrati che non lavorano, o che lavorano poco. E questo è pure vero, perbacco. Peccato soltanto che anche il premier beneficerà di questa miniriforma. E, si è costretti a pensare, se non ci fosse stato il suo, di processo, questa riforma non sarebbe mai stata concepita.
Ma queste sono quisquilie.
Quello che mi affascina di più è la indicazione del suo successore fatta da Berlusconi.
Comportamento molto regale e poco democratico.
In democrazia temo sia proprio fuori schema l’indicazione di un successore. Ma la democrazia targata Berlusconi comporta anche questo, e nessuno che protesti, o gridi indignato.
L’attacco alla legalità e alla democrazia in atto da parte di Berlusconi è di violenza pari a quella dei despoti rovesciati che si attaccano al loro potere in un abbraccio mortale.
Il danno che Berlusconi ha prodotto alla sua immagine con il processo breve è di tale portata da non essere preventivamente calcolabile, ed è sicuramente più grave del danno che arrecherà agli italiani.
Questi ultimi sanno arrangiarsi in ogni frangente, e sanno, per esperienza, che un sopruso seguirà a un altro sopruso, che a un privilegiato ne seguirà un altro, e che, soprattutto, la libertà vera, e la democrazia vera, e cioè la partecipazione responsabile, non è roba per la penisola; è roba per gli altri, quelli da ammirare, ma solo da lontano.
Alfano, allora, o Tremonti?
Sono aperte le scommesse. Prego, puntare.
Una carezza in pugno
Posted on 21. ott, 2010 by L.P. in Attualità, Commenti

Alfano, pare, da parlamentare presentò un disegno di legge sulla giustizia. Ma governava il centro sinistra. Ora che è ministro quel disegno di legge lo ha dimenticato, e porta avanti un nuovo progetto.
Questo progetto ha un obiettivo conclamato che è quello di non far processare Berlusconi fintantochè questi ricoprirà incarichi super apicali. Il progetto è degno di nota, in quanto si caratterizza per la sua peculiare particolarità. E’, in definitiva una legge che riguarda due persone, a quanto è dato capire, e cioè Berlusconi premier, e Berlusconi futuro Presidente della Repubblica.
Per il resto la giustizia può anche marcire, coi suoi rinvii al 2013, se va bene, le sue decisioni strambe, e con buona parte dei fascicoli affidati alle premurose mani di giudici onorari, sotto pagati e sfruttati, ma che, in compenso non garantiscono, se non casualmente, qualità.
Il voto favorevole dei finiani ha sorpreso un pò.
Ma era nei programmi, rispondono in coro i finiani, e noi al programma siamo fedeli: bel programma, allora.
Ma il problema va affrontato con un pò di obiettività.
E’ giusto o no che un premier governi senza l’assillo dei processi? Mi chiedo se, mutatis mutandis, la stessa cosa non debba valere, in punto di principio, per un governatore o un sindaco. In fondo fanno lo stesso mestiere, e, se vogliamo, un sindaco o un governatore sono più a diretto contatto con la gente e un territorio più ristretto, e quindi? E poi, quanto è trasparente fare una legge che garantisce un premier nel momento in cui quel premier è indagato? Non sa troppo di “faccio quello che capperi mi piace?”
Le leggi sono una cosa seria, e dovrebbero innanzitutto essere di caratterer generale, e mai fatte da chi vi ha interesse. Insomma la vicenda è di un brutto e squallido, che non riesco a quantidicarne la misura.
V’è in atto una deriva morale di rara importanza. Il livello etico generale è sotto i piedi. e impera la faccia tosta. Ma poi, mi dico, cosa gliene importa agli italiani di una legge del genere? Gli italiani hanno bisogno di attenzioni, cura e amore, di un governo che li protegga e li faccia crescere economicamente e anche moralmente. Non che li imbastardisca ancora di più. Sono di destra e sono costretto a parlare così di un governo di destra, e questo mi umilia. Ma la verità è sotto gli occhi di tutti. Ritengo che la dignità e la trasparenza, oltre che l’altruismo e l’obiettività, siano i presupposti e i prerequisiti per fare politica, mi ritrovo, invece, a dover cercare queste qualità con la lente d’ingrandimento nei politici, in genere, ma per quello che più mi interessa, dalla mia parte politica.
Immaginerete lo sconforto. Così come immagino lo sdegno, che, però, ancora non vedo generale. C’è ancora qualcuno che crede che sia giusto opporsi, con una legge ad hoc, ai presunti e mai provati complotti del mondo della giustizia contro Berlusconi. Anche questo è segno che corrono tempi bui.
Oh, che bella canzone, una carezza in pugno!, dai, vieni a ballare, ma stavolta stringo!
Le mani in pasta
Posted on 17. lug, 2010 by L.P. in Commenti, Diritto e giustizia

Tanto che finanche Di Pietro rimane sbalordito (?), e arriva a dire che questa è una anomalia nell’anomalia italiana.
Balle.
Altro che anomalia. L’unica anomalia esistente in Italia è quella delle persone serie, che, nonostante, e anzi proprio perché per bene, danno fastidio, e vivono nel ghetto, e non si sa come facciano ancora a riprodursi.
Evidentemente non è di ieri che anche magistrati stiano in combutta con i faccendieri e i cattivi politici; trattandosi di Italia, lo sarà sempre stato. E lo sanno anche le pietre. O chi è incappato nella mala giustizia.
Invece è sempre uscita fuori l’immagine candida di una categoria senza nei. Che bravi a tutelare l’immagine.
Ma, del resto, sarebbe stato stupefacente il contrario. In Italia sono sempre troppi quelli che approfittano della loro posizione pubblica per ottenere vantaggi, facilitazioni, privilegi, ufficiali o di fatto.
E allora non c’è mai un “basta” allo sfregio dei valori sani.
Valgono solo i valori economici, per i quali l’uomo, in genere, ma spiccatamente l’uomo italiano, si fa in quattro.
E quale migliore occasione che approfittare della propria funzione?
Insomma non si salva niente.
Ma non è solo la giustizia deviata che deve preoccupare, è anche la mancanza di giustizia che allarma.
Cause che durano anni, arrivano alla fine e ti senti dire dal Giudice che non si può chiudere la causa, e che lo si farà a distanza di un anno, o anche di più, talvolta. E anche questo, in un paese civile, sarebbe uno scandalo. Ma da noi è normale, normalissimo. La regola.
Ma stanno arrivando le riforme. Meno male. Ora ci pensa il Governo.
E io sono più tranquillo.
Tiè, sorrido alla vita.
Non fa niente che i magistrati del Tar rinviano di sei o sette mese cause che avevano aspettato oltre dieci anni per essere decise, perché hanno paura di perdere qualche spicciolo e qualche privilegio; ora Alfano aggiusta tutto.
E se lo fa davvero? Che roba che sarebbe. Ma non ci sono problemi. In Italia si fa tutto purchè non cambi niente. I proclami si chiamano proclami solo perché proclamano, ma la realtà, vivaddio, è un’altra cosa. E noi lo sappiamo bene. Oltretutto gli italiani mostrano di avere davvero una bella schiena. Sempre piegati ad angolo retto, e sempre in forma. E questo è il vero, autentico, ineguagliabile miracolo italiano.
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