Il deluchismo, editoriale del Roma Cronache Lucane
Posted on 04. lug, 2017 by L.P. in Città di Potenza

Folino sostiene De Luca, ci mancava solo lui nell’allegra combriccola della maggioranza potentina. Cosa leghi la sinistra più sinistra a un sindaco autodichiaratosi uomo di destra, con due paggetti ex Fratelli d’Italia, è coperto da segreto istruttorio, ovvero è contenuto nell’ultimo mistero della Madonna di Fatima.
Ma nulla di strano, ci mancherebbe, fin quando funziona. Ecco, è sul concetto di buon funzionamento però, che bisogna soffermarsi.
Per esempio, se anche le cose hanno un’anima, sentimenti, pensieri e gusti, anche le rampe delle scale mobili potrebbero avere delle preferenze e quel fermarsi e non voler salire e scendere potrebbe essere il frutto di una vera e propria protesta politica.
Ieri da piazza Vittorio Enanuele a scendere in via Marconi le rampe non funzionanti erano quattro cioè la metà o forse addirittura di più. Forse stanno scioperando proprio per l’incauto accoppiamento degli avanzi di destra e sinistra in giunta e nel consiglio comunale. Niente di più difficile. Pensate, infatti, che un elettore di Bellettieri, conclamato uomo di destra, addirittura segretario provinciale per anni di Fratelli d’Italia, oggi deve tubare con un sostenitore del vice sindaco neo foliniano.
Come se Speranza si mettesse a collaborare con la Meloni per fare una legge sulla immigrazione, insomma roba dell’altro mondo.
Ma per il governo delle città è diverso! Certo, come no. Ma c’è una versione diversa che recita che per il potere tutto è possibile, purché esista il marchio di qualità del “bene della città”.
Ecco anche sul bene della città bisognerebbe capire cosa significa. È bene della città pretendere il pagamento completo di una corsa delle scale mobili quando ne funziona il 50%?
No, così, giusto per sapere. Perché se fosse una rapina bella e buona, o un furto con destrezza oppure solo una truffa, magari i cittadini potrebbero far causa. Dice, ma fai causa per 25 centesimi? No, si fa causa per il bene della città, chissà che a quel punto magicamente non funzioneranno a pieno ritmo tutte le rampe.
A meno che non si sia inaugurata la stagione del fitness e il Comune d’intesa con la Trotta non consenta di fare l’esercizio di step a soli 25 centesimi, scendendo le rampe.
Si badi bene, però, che, in tempi di caduta libera del renzismo è in ascesa il deluchismo. Il deluschismo è una maniera di fare politica che annienta, appunto, la politica, una specie di evoluzione del renzismo che pure qualche nemico lo contempla.
Nè destra, né sinistra, né moderati, né radicali, né riformisti, né conservatori. Basta convergere sul primo cittadino, poi non conta l’estrazione politica, le idee che hai e chi ti manda.
C’è spazio per pittelliani e speranziani, per quanto riguarda i santarsierani che imparino a tacere e potranno fare ingresso anche in giunta, perbacco. L’importante è supportare il Sindaco e ancor di più imparare a vegetare amministrativamente parlando.
Comunque c’è un bel dire che Pittella ha le redini di regione e capoluoghi regionali in mano, De Luca ha raso al suolo la politica; certo, c’era ancora poco da demolire, per la verità, ma De Luca le ha dato il colpo di grazia. Ora il voto a Potenza rischia di diventare una carnevalata, dopo la ammucchiata deluchiana e gli effetti benefici dello step comunale nelle scale mobili, infatti, pare si stiano preparando liste miste, perchè chi unisce De Luca nessuno potrà mai più dividere, anche Sergio Potenza e Rocco Coviello, per dire.
Amen.
Frammenti da Facebook
Posted on 02. ago, 2013 by L.P. in Amenità, Argomenti, Commenti

Ore 13:50, Potenza, corso 18 agosto, all’altezza della camera di Commercio, feudo DC.
Salgo con ritmo allegro con la mia bici diretto verso un parco pasto. Un’auto è parcheggiata metà sul marciapiede e metà sulla carreggiata, fottendosene del traffico. A bordo una signora chiacchiera amabilmente al cellulare. Sopraggiunge alle mie spalle un’auto che corre un pò troppo. Mi supera ma nel frattempo sta arrivando un’auto in senso opposto. Fra la signora amabilmente parcheggiata a cavallo del marciapiede, l’auto che arriva di fronte, la Punto è costretta a stringermi sull’auto parcheggiata. Me la vedo nera, e mentre inchiodo, sento che il passeggero della Punto avvisa il guidatore “attento alla bici”. Mi salvo per un pelo. Nel frattempo la Punto sfreccia via e la signora, ebete, continua a parlare al telefono.
Dopo aver sapientemente e violentemente vituperato in faccia alla signora, parto di gran carriera per recuperare la Punto, tanto la strada è chiusa per i lavori al parcheggio di via Bonaventura. La raggiungo mentre sta per parcheggiare nella caserma dei carabinieri. Caspita! Erano carabinieri!
Che dire. Io ho detto loro quello che pensavo, in un linguaggio poco garbato, concitato e colorito, ma resta l’amarezza.
Le forze dell’ordine che se ne fottono, rischiano di farmi del male, serio, e nemmeno si scusano, anzi scappano via. Visto questo, potrò mai indignarmi del comportamento di un quisque qualsiasi?
Mondo ladro. La crisi non è solo economica, è negli animi, nelle coscienze, nell’educazione.
Un Folino è per sempre.
Pubblicità Progresso.
E’ ora di risvegliare l’orgoglio lucano, di rinverdire vecchi fasti popolari, rianimare la dignità e dire finalmente basta alla presunta opposizione. Vota PD, il partito del rinnovamento lucano. Solo così potrai dire basta alle raccomandazioni, alle borse di studio per i figli di, all’impoverimento, alle nefandezze fatte di scorie e di patti contro la tua terra, all’isolamento e alla generale sciatteria amministrativa, perchè solo il PD potrà disfare quello che ha certosinamente creato. Un Folino è per sempre.
Il PDL sembra oggi un corpo senza testa. E una testa non può sostituirsi con una mano, un piede o una caviglia. Quel corpo è destinato ad accasciarsi al suolo. Un nuovo centro destra non solo è possibile ma è finalmente doveroso. Purchè sia davvero nuovo. Altrimenti avremo uno zombie che cammina.
Berlusconi abdica o non abdica?
Il PD sbaglia a dire che non si possono avere larghe intese con Berlusconi, ora che è stato condannato. Sbaglia, mostrando la sua miopia. Oppure chiarisce l’equivoco: le larghe intese avrebbero dovuto essere fra i partiti, non fra le persone. Giù la maschera.
Bene, ora la sinistra può governare. Avanti il prossimo avversario, abbiamo già un paio di inchieste da aprire.
Rubrica “dillo al tuo Sindaco”
Ultim’ora il Comune di Potenza, con l’apporto di giornalismo d’elitre, cambia la storia della città.
L’Italia è un grande mercato. Si vende tutto. Testimoni, professionisti, consulenze, politici, spie, parenti, soci, funzionari, e compagnia cantante. Magistrati? Quanti ne servono?
Dopo Craxi, Berlusconi. Sarà pure giusto ma non é un caso che chi governa e non é di sinistra finisce in galera.
La strategia del PD lucano è di stampo leninista. Ha sistemato un suo uomo ovunque penetrando le viscere della società. Amico, stai attento anche al clochard di turno, potrebbe essere uno del PD.
Rubrica “Dillo al tuo Sindaco”
caro Sindaco cambia storiografo, quello che ti fa apporre targhe non è il massimo.
Questo sistema va boicottato. E se facessimo tutti voto di povertà?
Il Comune di Rotondella, per tutelare la salute dei suoi cittadini, vieta il fumo anche lungo le strade della città. Si potrà fumare solo al di fuori del territorio comunale. Questo significa fare l’interesse comune!
In fondo sarei sereno e felice se solo non esistesse la politica.
Pare si sia risolto il mistero del trasposto notturno con l’esercito a guardia: si trattava della regina Elisabetta che si era andata a fare una mangiata di pesce.
Sono benignamente radioattivo: stamattina prendo anche i Simpson su Fox.
De Filippo: non erano scorie in transito, ma una parata notturna. Uno spettacolo incredibile che abbiamo offerto solo noi e che ci invidia il mondo.
De Filippo: tranquilli non sono scorie pericolose, me lo ha assicurato Franchino, il portiere dello stabile di fronte la regione. E poi ho chiamato Obama ma era in bagno, mi richiamerà.
Basilicata caput scoriae. E per favore non accollatevi i meriti chè questi sono solo della classe politica.
Di Potenza si diceva che aveva aria e acqua ottime. Oggi si potrebbe dire che è il capoluogo del culo dell’Italia. Ed è un fuoriclasse di culo giacchè la merda non la caccia ma la riceve.
Lucani radioattivi.
Eau de petrol, la nuova lavanda per l’uomo che deve chiedere sempre.
Il fagiolo di Sarconi, il mitico fagiolo di Sarconi, addizionato di radioattività e con una spruzzata di eau de petrol, non ha più rivali. Sbanca anche in Messico!
Quale soggetto profumato di petrolio, e radioattivamente vivace, grazie alle scorie donateci da un mondo generoso, mi sento particolarmente pericoloso per la pubblica incolumità. Da oggi pretendo la scorta e il trasporto speciale, anche quando devo andare in bagno!
Dagli effluvi del petrolio, alle scorie radioattive. Ma è proprio necessario che raccolga la cacca del mio cane dalla strada?
Rubrica “Dillo al tuo sindaco”
Caro Sindaco lo stato comatoso della Basentana e l’inesistenza di un serio treno che mi porti nel mondo, rischia di intristirmi oltre misura. A quando l’autostrada della cultura che ci porterà financo in America?
Da ciclista ritengo di ricevere rispetto dagli automobilisti nella città di Potenza. Temo, però, che con il diffondersi auspicabile dell’uso della bici in città, finendo l’effetto sorpresa, cessi ogni forma di riguardo.
Rubrica “Dillo al tuo sindaco”
Nella piazzetta adiacente piazza Sedile, lungo via Pretoria, lato Carabinieri, di cui non ricordo il nome, e dove insiste un bar e una gioielleria, ci sta qualche panchina. Una di queste da anni è priva della panca ma è rimasto lo schienale. Domanda: è un’opera d’arte, un nuovo concetto di seduta, un pesce d’aprile o soltanto sciatteria?
Rubrica “Dillo al tuo Sindaco”
Bisogna istituire il biglietto di ingresso per il centro storico. Le città fantasma sono rare e ricercate. Per i politici pass gratis, ovvio.
Folinopoli.
Cari consiglieri regionali che abusaste del rimborso,
cari politi che arraffaste l’impossibile,
è sempre il vostro giorno,
fra un giorno, un anno, un decennio,
la vostra presenza non sarà mai un abuso,
piuttosto la nostra
che non vi manchi di rispetto.
Rubrica “Dillo al tuo Sindaco”
Caro Sindaco cedo volentieri un paio di miliardi di T, P e C, mai usate, come nuove, alla città Cultura.
Rubrica “Dillo al tuo sindaco”
Se Potenza sarebbe stata davvero la Città Cultura forse parlerei meglio l’italiano.
Rubrica “Dillo al tuo sindaco”
Propongo manichini da sistemare nelle scale mobili, onde mostrarle frequentate e non come scenari per i film del miglior Dario Argento.
Rubrica “Dillo al tuo Sindaco”
Chiedesi interpretazione autentica sul criterio di irrogazione della sanzione per chi parcheggia in sosta vietata. Il caso, il tempo, l’istinto del vigile o il sorteggio?
Rubrica “dillo al tuo Sindaco”. Nel bagno per uomini del Cimitero di Potenza non funzionano gli sciacquoni.
La miopia politica del PDL lucano fa il paio solo con la sua endemica mediocrità.
La miopia politica del PD lucano fa il paio solo con la sua ingordigia.
Ove mai un rinnovamento del Pdl lucano passasse dall’esito della sentenza della Cassazione, ebbene, vista la sfiga, sono convinto che l’esito sarebbe quello contrario al cambiamento. O meglio vista la sfiga nostra e il culo di due o tre personaggi.
Se tornassi a nascere e potessi scegliere una vita senza problemi sceglierei quella di Viceconte. Pagato per partecipare, mai per vincere, da sempre nominato, mai eletto, le cui gocce di sudore -causa lavoro- vengono conservate nel museo di Londra, tanto sono state poche. Il buon senatore non se ne avrà a male se lo eleggo a idolo della vita che avrei sognato di fare.
Riuscirà il duo maraviglia in un nuovo scoop elettorale? Certo,migliorarsi non è facile, e quindi perdere ulteriori consensi è davvero cosa inimmaginabile, ma dai due c’è da aspettarsi il geniale colpo di coda che ingrasserà l’avido PD e comincerà a far muovere i primi passi al M5S in Basilicata.
La mia esperienza mi dice che se una la cosa la dice Viceconte, per l’interesse del partito è vero il suo contrario.
Viceconte “l’allenatore” più perdente del mondo. Pare che giochi sempre il campionato allievi per il rione più piccolo della città.
Viceconte, l’unico “allenatore” del mondo confermato senza aver mai vinto una partita.
Deus, libera nos a Viceconto et Taddeo.
Che tristezza vedere il centro destra rappresentato dalle stesse stanche facce. Che rabbia vedere che non è cambiato nulla in vent’anni. Speriamo che qualcuno a destra sappia distinguersi mandando a quel paese l’eternamente vuoto, politicamente parlando, Viceconte. Ma il coraggio di presentare facce nuove è davvero così latitante al fine di preservare un minimo reddito a uomini stanchi e perdenti?
PD lucano, un vero e proprio marchio.
Posted on 18. lug, 2013 by L.P. in Argomenti, Attualità

La politica in Basilicata è in fermento.
Beninteso, non per disegnare il futuro della regione, non per studiare binari per prospettive di sviluppo, no, assolutamente, da noi non si perde tempo in ciance.
E’ in fermento per capire chi saranno i futuri papi a ogni livello.
Sullo scacchiere le pedine viaggiano a cento all’ora, i capifila fanno riunioni, e la campagna acquisti e cessioni –o meglio divorzi- è in pieno funzionamento.
Per esempio chi governerà la Basilicata? Un uomo di Folino? Pare di sì. Poi basterà diramare la decisione e il popolo lucano ubbidirà.
E poi chi saranno gli assessori, e chi il sindaco del capoluogo, e, infine, dovessero farsi anche quelle provinciali, chi sostituirà Lacorazza.
Insomma roba seria.
Il mercato delle coppole è avviato.
Folino pare la faccia da padrone. Uomo politico di statura (pare oltre 1,80 cm.), di peso (pare oltre 93 Kg), di cultura, pardon, quello è Santarsiero, fine stratega, autore del modello lucano, modello che ha fatto fare un balzo in alto alle nostre esportazioni, Folino ha partorito molti amministratori e uomini politici, qualcuno addirittura elevatosi alle massime vette.
Oddio, queste vette non sembrano molto alte, ma questo passa il convento, e comunque la strada per arrampicarsi è molto affollata, ed essere arrivati su qualcosa significherà.
Insomma Folino pare guardare tutti dall’alto dei suoi centimetri politici.
Poi c’è De Filippo, che però, oggi come oggi, è senza sedia, e per uno come lui è cosa grave e che porta ansia assai. Dopo decenni con una poltrona sicura, temere di passare su una panca o addirittura di rimanere in piedi è cosa che lo mandia in depressione.
Ma gli ambasciatori sono all’opera, e, poi, un posto a un fedele governatore non si nega mai, così raccontano gli annali della storia della politica italiana. Anche Colombo, buon’anima, a un certo punto, dimenticato da tutti, si vide lanciare una fune che lo fece diventare senatore a vita.
E poi c’è il sindaco cultura; cosa farà da grande?
Possibile che provincia e comune siano gestiti attraverso un delegato per consentire ai vertici attuali di partecipare alla campagna elettorale. In fondo ubi major minor cessat. Ma del resto due enti dissestati come provincia di Potenza e Comune, se lasciati in balia di un vice, poco rischiano di più di quello che rischiano quotidianamente.
E poi ci sono i pesci piccoli, che, per noi comuni mortali, sono sempre come squali; quelli che vanno dietro i transatlantici per mangiare i resti, e gli scarti. Costituiscono una nutrita schiera di gente ormai facoltosa, boriosa, usa ai privilegi, di dubbia qualità.
Una cosa però davvero sconcerta: tutto questo esercito di apprendisti statisti hanno un rapporto conflittuale con tutto quello che significa precisione e seria amministrazione, non navigano bene fra le norme e hanno sempre bisogno di un interprete, troppo spesso scelto con criteri minimali, quale l’appartenenza, e mai perché bravi. La bravura la fa l’appartenenza.
E così andremo avanti, perbacco.
Da noi l’eccellenza ha il marchio di fabbrica: PD.
Chi sarà il nuovo imperatore di Basilicata?
Posted on 25. mag, 2013 by L.P. in Argomenti, Città di Potenza, Regione Basilicata

Chissà come fervono le trattative, le schermaglie, i tatticismi, per arrivare alla scelta del futuro imperatore di Basilicata.
Diverse sono le strategie. Proviamo a schematizzarle.
Casa PDL.
Il problema maggiore è trovare una collocazione, con relativo reddito, all’ex parlamentare Vincenzo Taddei. Problema di non poco conto. Altro problema è trovare una collocazione ai maggiorenti orfani di poltrona. Penso ai Pici, ai Pagliuca, e via discorrendo. Un occhio, benevolo, poi, a chi ha fatto la fila e meriterebbe un palcoscenico più luminoso.
L’ordine dei problemi è per importanza, ovviamente.
Allora, Taddei potrebbe essere candidato governatore, beninteso non per vincere, chè costerebbe una fatica enorme, responsabilità e noie che a una certa età pure pesano, soprattutto per chi conta ancora oggi le gocce di sudore profuso nel corso della vita solo con le dita, nonevèro, ma soltanto per ottenere un comodissimo posto da consigliere, e quindi il tanto agognato stipendiuccio, da contraccambiare col solito catalogo di frasi fatte, di qualche incarico distribuito, e di tante strette di mano ai militanti. Altra collocazione per Taddei potrebbe essere la poltrona di candidato Sindaco della città. Scelta minimale e di riserva, perché il gettone di consigliere è poca cosa rispetto allo stipendio di consigliere regionale, ma unito alla buonuscita parlamentare, e alla pensioncina, insomma fa cassa.
Poi rimane il nodo da sciogliere: gli indagati vanno ricandidati o no? Problema irrisolvibile, e quindi ci pensiamo dopo, tempo passa e Dio provvede.
Un programma per la regione o per la città? Cazzo, è caduta la linea!
Casa PD.
Il problema viene qui vissuto in maniera manageriale: c’è da sfruttare un prodotto, il prodotto Basilicata, e va sfruttato al meglio. Tutto sommato il consenso bulgaro costa molto; bisogna infatti alimentarlo come un maiale avido, ed è rischioso perché si rischia sempre qualche indagine, anche se la Procura sembra più orientata alle briciole che alla panella. Insomma da rifletterci.
La scelta, conseguentemente, finirà per beneficiare una filiera anziché un’altra, anche se c’è da sempre una stanza di compensazione fra correnti, nella quale il bilancino è il metodo più collaudato per non scontentare nessuno.
I nomi sono sempre quelli. Folino, Speranza, De Filippo, Lacorazza, Santarsiero, Margiotta, Santochirico, Pittella. Non c’è speranza in un nome vergine perché la classifica va rispettata.
Certo un ampio e schiacciante consenso consente una maggiore possibilità di collocazione per baronetti e loro fidi, ma l’apparato è elefantiaco, e una cura dimagrante sarebbe in linea coi tempi, come si accennava dianzi. Magari sacrificando qualcuno si potrebbe cedere un pacchetto di voti al centro destra, casomai contribuendo a scelte ponderate e condivise nel sottobosco amministrativo, e continuando a gestire tutto il potere facendo finta di averlo perso.
Progetti per il rilancio della Basilicata? Cazzo, a questo punto cade sempre la linea.
A ogni modo la partita a scacchi è ben cominciata.
Avremo una regione-cultura? Rimarremo al centro del futuro? Avremo una linea diretta con l’Europa? O vincerà la fuffa, oppure il pane e salsiccia? Vedremo.
L’importante è che non cambi nulla. Stiamo tanto male che cambiare per un non meglio identificato mondo migliore spaventa un po’. Tieniamoci stretta la nostra bella mediocrità, e non abbandoniamo la via maestra della sudditanza senza se e senza ma.
Sempre Vostro.
Noi, speriamo che ce la caviamo. Da Basilicata24
Posted on 20. mar, 2013 by L.P. in Città di Potenza, Politica nazionale, Regione Basilicata

Fred intervista il neoeletto Vincenzo on. Folino. Altro grande scoop giornalistico.
Posted on 27. feb, 2013 by L.P. in Amenità, Le grandi interviste di Fred Mulligan

FM: Onorevole Folino come sta? Non le dispiace lasciare la regione Basilicata?
F: Abbastantemente, caro Fred. E non ti nascondo che ho come la paura di aver lasciato qualcosa in sospeso, ma non ricordo cosa.
FM: qualche legge?
F: No.
FM: Che so, qualche trattativa politica?
F: Nooooo.
FM: E cosa allora?
F: bah!, mi verrà in mente.
FM: Comunque Roma l’aspetta a braccia aperte.
F: a chi?
FM: a lei.
F: ho capito, ma lei chi?
FM: a lei, a voi, cazzo, a te!, aspetta a te.
F: e perché ti arrabbi? E poi perché mi dai del tu?
FM: a parte che il tu me lo stai dando anche tu!
F: ehhhh, quante storie, Fred facciamola finita. Che ti serve?
FM: a me? Niente. Volevo farle, farti un’intervista.
F: e che aspetti, forza che non ho molto tempo, devo fare la valigia.
FM: dicevo. Onorevole quale sarà il suo primo atto a Roma?
F: bè, prima devo sistemarmi. Poi mi voglio organizzare con gli amici e i parenti che ho a Roma.
FM: Scusa onorevole, io dicevo in parlamento.
F: e parla chiaro, Fred. La politica è semplicità. E’ contorta semplicità. E’ un percorso, come dire, a ostacoli che chi va più veloce e intercetta i disagi della gente, inventandosi un’agibilità a tutto campo, poi si ritrova con un consenso ampio che non può che rallegrarti perché senti il calore della gente e il suo affetto.
FM: Certo, certo, ma …. Il tuo primo atto in parlamento?
F: il mio primo atto sarà di concertazione col gruppo, di analisi delle criticità generali, e comunque di ampio respiro. Così da fare stare zitti tutti quei primi della classe appena arrivati che ancora bevono il latte. E parlo politicamente, perché per il resto c’è il rispetto della persona che viene prima di tutto.
FM: ma questo governo ci sarà? E con chi stringerete alleanza?
F: Lo scenario cambia di giorno in giorno. Non puoi sapere stasera se domani c’è il sole o piove, in politica. L’importante è agire con la consapevolezza di fare bene, di fare cose giuste, di fare buona politica come siamo abituati a fare noi.
FM: va bè ci rinuncio. Onorevole, ma De Filippo ti mancherà?
F: Io a De Filippo ci voglio bene e lo stimo, come politico, come uomo e pure come filosofo. Che poi il filosofo t’assicuro che mica lo fa tanto. Comunque De Filippo è una risorsa, e poi prima o poi mi raggiunge qua a Roma.
FM: perfetto. Onorevole, allora, buon viaggio e buona permanenza.
F: Ciao Fred, e grazie.
N.B. L’intervista è inventata. E Folino mi sta simpatico assai.
Da Basilicata 24: la Befana e le elezioni
Posted on 04. gen, 2013 by L.P. in Argomenti, Attualità

http://basilicata.basilicata24.it/rubriche/evviva-rinnova-parco-parlamentari-6746.php
Dottor Jekyll e Mister Hyde, da Basilicata24
Posted on 13. set, 2012 by L.P. in Commenti, Regione Basilicata

Defilippese e folinese due idiomi di origine lucana …..
Posted on 17. mar, 2012 by L.P. in Argomenti, Regione Basilicata

Sfatiamo un luogo comune.
Non è vero che i lucani non amano le lingue e stentano ad apprenderne di diverse. Anzi, è vero il contrario. E valga il vero.
L’italiano, più o meno, con alti e bassi, lo parlano tutti e lo capiscono in molti, anche se l’italiano spesso usato, per esempio, nei consigli comunal-provincial-regionali, ne costituisce solo una fattispecie.
Il potentino arcaico c’è qualcuno che lo parla, e in molti lo capiscono.
Il dialetto potentino è parlato e capito da tutti.
L’inglese e lo spagnolo, comincia a essere parlato e capito da molti giovani.
Ma dove il salto di qualità è degno di nota è quando si affrontano idiomi unipersonali di recente conio, di poca diffusione, e senza che ci siano in commercio libri di grammatica e sintassi.
E parlo del folinese e del defilippese, due lingue completamente differenti fra di loro, di origine lucana, ma fortemente caratterizzate da una forma arcaica di politichese anni settanta/ottanta, non prive di contaminazioni, soprattutto di pronuncia, derivanti da dialetti di nicchia dell’entroterra lucano.
Capire, non dico parlare, questi due idiomi non è cosa di poco conto, né facile. Costituisce uno sforzo gigantesco, soprattutto per catturare il senso delle espressioni o delle frasi.
Il defilippese usa termini che è possibile rinvenire in qualsiasi dizionario della lingua italiana, ma vengono messi assieme, e assemblati, nei periodi, in maniera del tutto originale. Diciamo che costituisce una vera e propria arte. Gli studiosi ritengono che l’idioma sia nato per cercare di parlare corposamente anche quando non si sa che dire, ovvero per cercare di rendere complicata anche l’espressione più facile di questo mondo.
Per esempio la frase semplice “Che bella giornata che c’è oggi”, in defilippese potrebbe tradursi in qualcosa del genere “Nella odierna giornata accusiamo una certa responsabilità, che certo non ci pesa, anzi che sopportiamo con spirito di sacrificio e passione politica, che ci induce a riflettere sulla constatazione, tutta politica, ma anche filosofica, che il rigore degli ultimi giorni va risolvendosi nella direzione che avevamo immaginato dopo un’attenta riflessione. Il senso della democrazia, insomma, ci porta a poter sostenere con sufficiente margine di sicurezza, che abbiamo le capacità, noi lucani, di affrontare una giornata con una gradazione ben differente da quella di ieri, senza strascichi di effetto negativo”.
Il folinese, invece, ha un’altra storia. I termini subiscono deformazioni linguistiche apparentemente irragionevoli, ma che una loro logica pur devono averla, forse e chissà quale.
La costruzione del periodo non soffre consecutio temporis, e appare libera da legacci di qualsiasi tipo. Non soffre regole e lascia campo libero alla fantasia del momento e all’improvvisazione. Il risultato è simpatico, anche se l’effetto fonetico non è gradevolissimo.
Detto questo detto tutto.
Noi lucani parliamo ma soprattutto comprendiamo molte lingue. E finiamola con questo mito dei paesi nordeuropei che come lì da nessun’altra parte.
L’agibilità democratica di Fozzie Folino
Posted on 07. nov, 2011 by L.P. in Regione Basilicata

Agibilità: l’essere agibile.
Agibile: fattibile, che si può fare o compiere.
Questo di dice la Treccani.
Ma andiamo oltre.
Democratico: della democrazia, che si ispira ai principi della democrazia.
E allora l’agibilità democratica cosa è?
Il nostro Presidente del Consiglio regionale usa sovente questa espressione, e i giornali gliela pubblicano pure in prima pagina.
Quindi considerato che l’espressione “democratica” è un aggettivo e “agibilità” il sostantivo, dobbiamo ritenere che l’agibilità cui fa riferimento il Nostro è più o meno la “fattibilità” che si ispira ai principi della democrazia.
Capito? No?
Ma allora siete tonti!
L’Italiano è una lingua complessa, anche se bellissima. L’uso eccentrico dell’italiano, però, la rende impossibile. E bruttissima.
I neologismi di Folino sono, comunque, qualcosa di incredibile, e dovrebbero essere giustamente filtrati alla fonte, non utilizzati a piene mani, perché costituiscono un pessimo esempio.
In consiglio comunale già avevo sentito questa espressione, ma una cosa è pronunciarla in un consesso che parla la stessa sottospecie di lingua, e una cosa è parlare pubblicamente su un giornale.
Ad ogni modo, considerato che nessuno si azzarda a tradurre il folinese in italiano ci penso io.
Agibilità democratica sta per “i privilegi ci servono per svolgere l’attività politica”. In altri termini: la nostra “buona” (!) politica costa molto, ma non lamentatevi, anzi non rompete i cabasisi.
E allora dico io, non poteva dirlo chiaramente?
Che roba di Folino, accipicchia, è un mito.
PS: Ma se il nostro non fosse un sistema democratico perfetto, ma taroccato, una specie di regime, come pare essere, l’agibilità non è più necessaria? Insomma, esiste di agibilità sono quella democratica, o c’è anche quella imperialista, per esempio? E quest’ultima costa uguale?
Bacioni, estensibili.
Fozzie Folino, illuminaci tu!
Posted on 27. mar, 2011 by L.P. in Argomenti, Politica nazionale, Regione Basilicata

Qualche giorno orsono, il programma televisivo “le iene” ha offerto uno squarcio, importante, dell’ignoranza di tanti nostri parlamentari.
Una domanda si impone: ma dove hanno studiato? Non sarà che la nostra scuola pubblica ha toccato davvero il fondo, se riesce a far completare gli studi a gente che è ignorante in maniera tanto clamorosa? Probabilmente quei parlamentari erano quegli asini che stavano all’ultimo banco e giocavano a cerbottana con la bic vuota e caricata a palline di carta. Chissà. E oggi rappresentano l’Italia. Demenziale!
L’Italia è uno strano paese, per certuni, leggi parlamentari ignoranti, è ben più dell’America del “sogno americano”, anzi è una giostra felice e divertentissima, per altri, i bravi che emigrano, un inferno pazzesco. Stucchevole.
Un paese di raccomandati, come è l’Italia, o come è per esempio la Basilicata, è un paese che ha eluso le norme, anzi che le ha violate in lungo e in largo, per poter consentire ai raccomandati di fare carriera. Non dico eresie, è un dato incontestabile, e confermato dagli stessi politici, che l’Italia, e in particolare la Basilicata, sono paesi fondati sulla raccomandazione. Lo sanno le pietre, finanche.
Quindi, conseguentemente, l’Italia, inclusa la Basilicata, è un paese dove si vive nella illegalità più totale.
La magistratura, al riguardo, ha cercato e trovato solo le briciole. Non si sente in colpa? O tiene famiglia pure la magistratura?
Oggi a Lagopesole, provincia di Potenza, Italia, pare, si sono tenute prove tecniche di terzo polo.
Al tavolo c’era parte della Giunta regionale. Il terzo polo ci dicono essere alternativo al centro destra e al centro sinistra. Bene, scusatemi, ma non mi raccapezzo tanto.
La fortuna era che erano solo prove tecniche. Per il minestrone finale aspettiamo la benedizione di Fozzie Folino!
In Basilicata esiste la mafia bianca, parola di De Magistris.
In Basilicata non esiste alcuna mafia. Parola del giudice per le indagini preliminari di Catanzaro, del quale ho dimenticato il nome.
Indiscutibilmente nel pianeta giustizia c’è democrazia, e si possono sostenere tesi diverse, l’una il contrario dell’altra. Peccato che parliamo di giustizia e non di calcio o filosofia.
Ad ogni modo i tifosi della Basilicata pulita e di quella sporca si fronteggiano da tempo.
La cosa meravigliosa è che, quando prevale una, i suoi sostenitori aumentano, così come aumentano quelli dell’altra, quando è quest’ultima a prevalere. In ogni caso mi sembra uno spettacolo ignobile.
Da cittadino non so che pesci pigliare, non so quale tesi sposare, anzi, se fosse possibile, vorrei non sposare tesi, ma vorrei che la giustizia non fosse opinabile più di tanto, diciamo il giusto, non oltre, e vorrei una terra accogliente che non prende a calci nel culo chi non ha un padrino, pardon, un politico sensibile che ne prende le difese.
La prima domenica senza l’ora legale volge al tramonto. La giornata è bellissima, e a pochi chilometri si festeggia con mortaretti e tric trac ad altezza uomo. Ma all’italiano seduto davanti alla Tv non frega più di tanto. Però manca qualcosa a questa splendida giornata primaverile….. mumble…. Mumble…. Ah!, ecco, manca il campionato di calcio. Pensate con tutto il tempo a disposizione in Tv non hanno dato niente che non facesse rimpiangere le inutili interviste del dopo partita; troppo buoni, volevano farci stare per strada a godere questo magnifico tepore primaverile.
Bacioni. Estensibili.
Wakka Wakka, Fozzie
Posted on 26. ott, 2010 by L.P. in Regione Basilicata

Fozzie-Folino ha ammesso che qualche ente inutile c’è. Vivaddio. E se lo dice lui non può che essere vero.
Cioè, l’avessi detto io, tutti si sarebbero precipitati a dire “ma che dici”, “il solito disfattista” e nanì e nanera.
Ma lo ha detto Fozzie. Ah ah!
E allora come ci mettiamo?
Se è inutile significa che i costi di gestione sono soldi spesi mali, anzi gettati dalla finestra. Quindi l’evoluzione continua, ma sempre nello stesso senso, e cioè che si evolvono le forme clientelari, e null’altro. E noi di Basilicata lo sappiamo bene, dato che viviamo nella regione più antica del belpaese. Antica nel senso di ferma a trent’anni fa, ovviamente.
Ma se ci sono enti inutili, e la spesa non è giustificata, se non dal voler mettere la coppola a qualche fido scudiero, pardon, a qualche competente tecnico, la comunità subisce un danno.
E quel danno dovrebbe essere erariale. Così si chiama.
Ragion per cui la Corte dei Conti dovrebbe intervenire per dire basta ovvero per addossare ai responsabili la inutile spesa, alias danno per la collettività, ossia danno erariale.
Ma sto veleggiando.
Dalle nostre parti neanche una confessione pubblica come quella di Fozzie in TV induce all’indagine contabile, o alla resa dei conti, o ancora al diminuire del consenso, o infine al vaffa…. generale.
Certo che ce ne vuole di faccia e cozzetto, come suol dirsi.
“Presidente, ma qualche ente non è inutile?” Fozzie “Bè sì, certo, qualche ente è inutile”, e tutti via a mangiare i fusilli. Mai a pensare, il giornalista, di chiedere “Presidente e allora perché procedere alle nomine anziché alla soppressione?”, no, non sarebbe politicamente corretto.
E giù risate.
Mi sfilano soldi e soldi dal portafoglio, sempre più bucato, e la domanda al riguardo è scorretta politicamente!
Fozzie, però, è simpatico. De Filippo avrebbe detto, forse “ La ringrazio per la domanda. Da Platone in poi l’uomo si è interrogato sulla valenza, anche se metagiuridica, delle norme tese a eliminare quanto in precedenza fatto. Ebbene, già nel mille e trecento la tesi più accreditata riferiva della possibilità, sinallagmatica, e neanche tanto peregrina, di coniugare le esigenze più prettamente politiche con la prassi metodologica del divenire pre-cattolico. Ma una risposta ancora non l’abbiamo. Ma cercheremo, studieremo un percorso. Apriremo un dibattito”.
Invece Fozzie, tomo, sì qualche ente è inutile. Mitico.
E che sia di monito alle giovani leve, quelle che ogni tanto pensano a emigrare: Fozzie è difficile trovarlo ovunque. Talchè, meglio provare a infilarsi in un ente inutile, per un semplice voto e una militanza esterna, che tentar la fortuna altrove. L’America è qui da noi. Basta una tessera, perbacco.
E io non ce l’ho. E me ne vanto, pure, pensa te.
Wakka Wakka, che ritmo tribale, aspetta salgo sul cubo e tu non guardarmi troppo. Ti guardo, eh!, se ti guardo.
Fozzie il politico che è un mito
Posted on 23. ott, 2010 by L.P. in Amenità

Ammettetelo, ci somiglia, vero? Folino come Fozzie. Nel Muppet regionale è lui che mena la danza. E non ci offendiamo!!!!! Mi raccomando!!!! E’ satira.
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