Monday, 25th September 2023

Quella volta che Eni tremó davanti al gladiatore, dal Quotidiano del Sud

Posted on 03. nov, 2019 by in Argomenti

Quella volta che Eni tremó davanti al gladiatore, dal Quotidiano del Sud

Nel corso di una conferenza stampa il consigliere Pittella ha dichiarato che, quando c’era lui, a governare, l’Eni aveva tremato, a cotanto pavido comportamento costretto dalla strenua e ferrea difesa del territorio e degli interessi dei lucani posta in atto dalla sua giunta.

Registro il dato che, all’epoca, mi era sfuggito, ma sicuramente per colpa mia, ci mancherebbe.

Ma solo immaginare, sebbene in ritardo, il colosso petrolifero svestito della prepotenza tradizionalmente attribuitolgli e della sua attitudine a far tremare, piuttosto che il contrario, mi inorgoglisce, perbacco.

Noi siamo gente tosta, pfui, a noi non la si fa, non so se mi spiego.

Infatti le estrazioni, sotto il terrore dei governi di Basilicata e con l’Eni spalle al muro, ci hanno arricchito di occupazione, buon ambiente, salute, soldi e soprattutto infrastrutture; dai, si scherza.

L’unica strada seria, infatti, che attraversa la Basilicata è la Basentana, tale e quale da quando venne realizzata. Ovviamente ora ha qualche corsia in meno, ma che vuoi gli anni passano e riparare una strada così importante, ricca di ponti e belle vedute, richiede tempo, quindi pazienza.

La seconda arteria di un certo peso è la due corsie della Potenza-Melfi, nume ispiratore d incidenti stradali di ogni genere e specie. Entrambe, più o meno, sono più vecchie dell’arrivo delle royalties, che, quindi, non hanno contribuito a rendere la nostra terra normalmente percorribile.

Quanto ai Rivarossi di noialtri, e cioè ai trenini, a parte il bel muso del Freccia Rossa costretto a marciare in seconda perchè le linee non sopportano velocità superiori ai 70 km/h, sono paragonabili, e neanche, alle linee più vecchie delle metropolitane delle città meno attrezzate. Porti e aeroporti, no grazie, preferiamo sfruttare le linee limitrofe.

Il progresso che è arrivato, quindi, con le estrazioni è palpabile altrimenti che con infrastrutture, salute e occupazione. Potremmo scovarne i segni evidenti nei capodanno in regione, per esempio, o in altre situazioni che al momento mi sfuggono, e mi scuso per un tanto.

Ecco, l’Eni, costretta a tremare dalla paura, ha favorito la produzione di qualità di scetticismo, ironia in generale e supponenza nei politici i quali, a parole, sono tutti ostacoli insormontabili, ma nei fatti, sono buoni solo per le conferenze stampa.

Va bene, non fa niente, ci basta averli fatti tremare, una vittoria non da poco. Per il resto non ci attacchiamo ai soldi e a quello che coi soldi si può fare; siamo gente semplice, suvvia, ci accontentiamo di poco; una raccomandazione, una pacca sulla spalla e l’Eni che trema. Sì, basta e avanza.

Vota Antonio.

Posted on 17. mar, 2019 by in Argomenti

Vota Antonio.

Forse è l’equivoco maggiore del partito democratico e della sinistra in genere. Voler rappresentare, cioè, le classi disagiate e la borghesia altolocata assieme, ma lasciando ogni decisione e discussione solo alla seconda. Senza trascurare la sua ormai cromosomica tendenza a trasformarsi in comitato d’affari, e, per esempio, basterebbe guardare alla Basilicata.

La borghesia altolocata, poi, si riempie la bocca di solidarietà, disagio e difesa dei poveri, limitando, però, la difesa a discorsi teorici sui migranti, slogan e nulla più.

Questa sinistra, così malmessa, infine, pensa possa bastare avere, come programma politico, solo quello di sbarrare la strada al populismo se non addirittura al fascismO. Fuori di testa.

Incombono, frattanto, le elezioni europee, ma immaginare una campagna elettorale europea, cioè volta ai problemi specifici dell’ente politico Europa, strozzata dai trattati, è una chimera, perchè i partiti, e non solo quelli italiani, si sfidano in una partita tutta interna, tesa da un lato a delegittimare i partiti di governo e dall’altro a confermare e aumentare i consensi per contare all’interno di ogni stato. Ma ogni governo sa bene che, coi limiti dei trattati, può davvero poco, sebbene molti facciano passare l’idea che “loro possono cambiare l’Europa”. Balle.

In Basilicata fra sette giorni sapremo se  i lucani vogliono ancora stare al servizio del comitato d’affari della sinistra o se invece, sentendosi maggiorenni, vogliano scegliere liberamente. C’è chi ironizza che, in caso di cambiamento, si tratterebbe soltanto di cambiare comitato d’affari e, un pò, sono d’accordo, perchè fra tutti i candidati c’è poco valore politico, e, fra i candidati governatore ce ne sono un paio davvero improponibili (vedi destra e centro sinistra) e altri due alle prime armi in politica, ma, quanto a Trerotola e Bardi, come dice il mio barista di fiducia, “non si possono sentire”; vero, perbacco, sembrano due laureati ragionieri in un simposio su Catullo, a voler essere gentili.

Va bene, ma almeno fra poco sarà finita. Non è stata una campagna invasiva, come altre volte, ma non sono mancate le rappresentazioni teatrali pittelliane (temo abbia sbagliato mestiere) e manifesti fantasmagorici.

Alla prossima.

 

Centro democratico a chi???? Editoriale del Roma di Basilicata

Posted on 22. set, 2017 by in Politica nazionale, Regione Basilicata

Centro democratico a chi???? Editoriale del Roma di Basilicata

Centro democratico, quella formazione politica imponente, importante, nota al paese per le sue idee politiche nuove e coraggiose, fantasmagoriche, notoriamente sistemata nell’ambito del centro sinistra, fra Pisapia e una poltrona, Renzi e un assessorato, non ci sta. Lo ha detto a chiare lettere a Benedetto, l’assessore regionale lucano che dalle fila di quel partito ha scalato le vette regionali per poi sedere alla corte di Quagliariello, capo di un’altra imponente formazione politica che, sebbene costituita da chi alfanizzava nel centro sinistra, dopo aver discettato dai banchi del centro destra, ivi è tornata per conquistare il governo del paese, delle regioni, delle contrade e dei rioni.

Non ci sta, e lo ha anche detto a Pittella, al quale ha rivolto la impertinente domanda se continui a presiedere una giunta di centro sinistra o non più, vista, appunto, la presenza di Benedetto che nei fine settimana ha frequentazioni impossibili.

Il buon Pittella, che al Comune di Potenza appoggia addirittura un sindaco di destra, come da sua stessa dichiarazione, proveniente da destra ed eletto dalla destra, ha sorriso alla domanda come solo chi ha fatto il militare a Cuneo poteva.

Destra, sinistra, ma siamo ancora a questo punto? Deve aver pensato il governatore della regione più ricca d’Italia e nel contempo la più povera e inquinata, secondo un machiavellico disegno divino che ci sta mettendo alla prova della pazienza, della sopportazione e del sacrificio.

Deve aver riso di gusto, Pittella, poi deve aver rabbonito l’inquieto Benedetto con un paterno buffetto invitandolo a pensare al bene della Basilicata. Cosa che l’assessore ambidestro deve aver confuso col suo bene personale se fosse vero, come sembra, che stia già preparandosi un futuro da ancor più prima donna per conto del miglior offerente.

Del resto Alfano, ottimo maestro, ci ha insegnato che si può governare da una parte con tizio e da un’altra con caio, senza che un tanto scalfisca l’integerrima strategia politica del suo partito e dei suoi uomini. Quindi perchè Tabacci non la smette di cianciare e non si prende quello che arriva dai suoi uomini di punta, quando questi dimostrano una ubiquità di idee che li rende divini, immanenti, persistenti, icone della modernità, e perché no, anche simpatici e affascinanti?

Ma pare che Benedetto non ci sia rimasto bene,  “Cosa vogliono questi qui”? “Hanno dimenticato che mi sono “scocchiato”? Insomma pare abbia rinnegato l’appartenenza al Centro Democratico, sfoggiando una libertà politica e una insofferenza ai legami che lo rende quasi eroico.

Chissà se a destra, e dintorni, lo accoglierebbero a braccia aperte, come un Higuain qualsiasi proveniente dalle fila del più acerrimo avversario.

Dice, ma ancora ti meravigli?

Mannaggione, sì, mi continuo a meravigliare, ingenuo che non sono altro, ma con questa confusione di ruoli, partiti, posizioni politiche, con questa parte di mezzo della politica con un piede a destra e uno a sinistra, anche contemporaneamente, non riesco a capire la vera, unica, questa sì, immanente, regola della vita politica, ben sintetizzata da chi ha ironizzato sulla mitica figura del senatore Razzi nella frase “fatti li cazzi tua”.

Buona scuola a tutti, editoriale del Roma di Basilicata

Posted on 13. set, 2017 by in Regione Basilicata

Buona scuola a tutti, editoriale del Roma di Basilicata

Comincia la scuola e piovono i messaggi istituzionali di auguri.

Non ho niente contro i messaggi istituzionali, sebbene i social li abbiano moltiplicati e, purtroppo, banalizzati, purchè costituiscano un punto di riferimento, aprano una finestra sui problemi, siano l’occasione per affrontare tematiche problematiche, dimostrando di avere capacità e forza per risolverle.

Coi social, insomma, sembra doveroso fare il proprio annuncio dall’alto del proprio incarico.

Ed è così che anche il governatore della Basilicata ha lanciato il suo augurio, in verità sintetico, ma farcito di tutte le banalità in corso di legge, per l’inizio dell’anno scolastico, su Facebook.

Non mancano le parole chiave della politica by social 2.0, come la parola sfida, ripetuta due volte, la parola futuro, anch’essa al primo posto con due citazioni, la classica promessa di sostegno, tanto non costa un euro e non si traduce in niente, con la ostentata certezza, ovvio, che il sistema sarà all’avanguardia.

Non vi cito i commenti che, in verità, tracimano talvolta la buona educazione, ma sui social accade di tutto, inutile mostrare sorpresa. Ma quel che colpisce è l’assoluta, totale evanescenza del messaggio.

La scuola costituisce la colonna vertebrale delle conoscenze di un individuo. E’ vero che non si finisce mai di imparare, ma la scuola ci avvicina allo studio che poi ci accompagnerà nel resto della vita. La scuola in Italia è in evidente crisi: coi diplomi non ci fai niente e spesso corrispondono a un livello di preparazione approssimativo. Gli insegnanti sono maltrattati, economicamente e non, e non garantiscono più da anni una attitudine e una predisposizione all’insegnamento di livello. Gli edifici sono fatiscenti e mancano delle strutture minime; fra l’altro il futuro, citato dal governatore, non è tinto di rosa, anzi. A ogni terremoto viene giù una scuola e talvolta gli intonaci vengono via per caduta libera.

Ma soprattutto con il diploma e poi la laurea non è garantito il lavoro. Ecco, forse la sfida più grande è questa, per i nostri giovani, ed è una sfida autentica, contro il sistema, che non sarà mai all’avanguardia, o almeno non nei prossimi trent’anni, contro la classe politica, che dimostra quotidianamente una cronica incapacità anche a disfare i nodi al fazzoletto delle promesse, contro un intero paese che sollecita la fuga verso stati più civili e sicuramente una sfida senza l’aiuto dello Stato.

In un quadro del genere il messaggio di augurio del governatore al primo giorno di scuola, appare per quello che è: un tentativo di dimostrazione di sensibilità, presenza e attenzione mal riuscito, con tutte le caratteristiche dell’atto ritenuto dovuto e mal sopportato perché è evidente che la sua scrittura non ha impegnato più di qualche minuto.

Caro Governatore, un messaggio istituzionale è una cosa seria, non è un post di Facebook; può anche essere pubblicato su Facebook, ma non può avere le caratteristiche di un augurio di compleanno o di Buona Pasqua. Insomma un messaggio, oltre o al posto delle solite banalità sulle sfide della vita e del sostegno regionale, aria fritta, deve ergersi al di sopra del comune linguaggio da social, altrimenti rimarrà, soprattutto negli studenti, l’idea che anche il loro studio può avere la dimensione di un Tweet, la profondità di un post con tanto di superficiale approssimazione e superficialissima preparazione. Insomma un messaggio istituzionale o è originale e denso di contenuti o è meglio non farlo, o crea dibattito e pone domande o è una inutile ma ufficiale dimostrazione di poca sensibilità, appunto, istituzionale, oltre che di scarsezza di mezzi.

Questi social hanno rivoluzionato la nostra vita, e l’hanno semplificata, tanto semplificata da istituzionalizzare anche l’ovvio e renderlo anche eccellenza. Ahinoi!

 

L’ignaro governatore, editoriale del Roma Basilicata

Posted on 11. set, 2017 by in Regione Basilicata

L’ignaro governatore, editoriale del Roma Basilicata

Tutti sapevano tranne lui, che, quindi, anima pura, autorizzava la riapertura del centro nonostante titolati esperti avessero relazionato sul pericolo conclamato per la salute dei valligiani dell’attività estrattiva.

Immagino che ora gli strali dell’ignaro governatore si abbattano su chi, pur sapendo, non glielo disse, considerandolo, evidentemente, o poco interessato o totalmente indifferente o talmente sensibile da non volervo gettare nello sconforto più assoluto.

In generale una giustificazione del tipo “non ne sapevo niente”, da parte di un governatore con cotanta personalità, dovrebbe far scompisciare dalle risate non fosse estremamente grave. Perché delle due l’una: se dice la bugia è un irresponsabile pericoloso, se dice la verità è inadatto al ruolo che occupa anzi non è proprio cosa sua.

Sconfortanti entrambe le soluzioni. Ce ne sarà una terza, chissà, che coinvolge il prezzemolino fantasma formaggino, ma la lasciamo come ipotesi da Corriere dei Piccoli.

Fatto sta che l’attività estrattiva fa male. Non bastassero gli sversamenti, per gradire, per colpa di un vigliacco forellino, ci si mette pure il fumo. Beh, che non guarisse la bronchite sembrava palese, ma che facesse pure male, molto male, ora è addirittura ufficiale.Va da se che se era encomiabile il finanziamento di una costosissima indagine da parte dei comuni interessati, non è da eroi averla taciuta invece di sbandierarla, ostentarla e gridarla, prima della riapertura del Centro.

Ora la Regione spenderà un’altra cospicua somma per verificare direttamente, per garantirci che la nostra salute vale di più di una royalty.

Sarà. Ma è bene ricordare come la Regione Basilicata sia passata dalla fiducia cieca nei controlli che Eni faceva su se stessa alle relazioni medico-sanitarie da lasciare nel cassetto per non rovinare l’estate a Eni, residenti, malati e ipotetici malati, eroica.

Magari i sindaci che erano sicuramente a conoscenza della relazione non hanno creduto ai professori che avevano incaricato, avranno avuto le loro nobili ragioni per non destare quell’allarme che oggi viene fuori, insomma qualcosa li avrà spinti a tacere e rinviare.

Magari ce lo dicessero non sarebbe cosa azzardata ma, suggerisco, doverosa.

Quanto al governatore, che, devo immaginare, quando faceva tardi a scuola accusava la sveglia che non suonava, si inventasse una scusa più plausibile oppure facesse i nomi di chi gli ha taciuto la notizia. Del resto visto che la relazione è di giugno e il centro è stato riaperto a luglio, forse, chi sapeva doveva avere qualche premura speciale. Perché non l’ha avuta?

A questa domanda sarebbe il caso di dare una risposta. Qualche volontario? No?

Mannaggione.

Certo è che si sta scherzando con la salute dei residenti. Io lo trovo gravissimo. Ma evidentemente esagero io, visto l’andazzo. Anche la Procura pare che farà una indagine espiodemiologica. E saranno tre. Chissà, forse una decisione la prenderanno dopo che sarà stata estratta l’ultima goccia di petrolio. Sì, dai, dopo, chè ora ci servono i soldi. Se poi con questi soldi ci finanziamo una indagine che non utilizziamo, almeno tempestivamente, beh, diamine, abbiamo quantomeno fatto girare l’economia. E se ci è costata qualche vita e la salute di qualcuno, pazienza, se pensiamo che c’è gente che si autodistrugge fumando, che senso ha impedire che ad avvelenarci sia un fumo ch produce danaro, fa niente se a noi non tocca niente?

 

Lauria, caput mundi, editoriale del Roma Cronache Lucane

Posted on 01. set, 2017 by in Argomenti, Città di Potenza, Regione Basilicata

Lauria, caput mundi, editoriale del Roma Cronache Lucane

Ma cosa sono le ZES?

Andiamo con ordine. A fine giugno del corrente anno, nonevèro, lo stato italiano partorisce un decreto legge per, udite udite, favorire la crescita economica del mezzogiorno.

Un polpettone di legge che regolamenta di tutto, dai rifiuti ai Patti per lo sviluppo, dalle Zes appunto all’Ilva, dall’imprenditoria giovanile alla semplificazione amministrativa.

Il decreto diventa legge solo ai primi di agosto.

Sono previsti decreti attuativi che disciplineranno le modalità di istituzione delle Zes e tutta la normativa diciamo di sostanza, come la durata delle Zes, l’accesso ai benefici ecc. ecc.

Le Zes comporteranno benefici di vario tipo, per esempio fiscale, a quelle aziende già operanti all’interno della Zes o che nasceranno dopo, purchè sia garantita una attività duratura nel tempo e varie altre quisquilie.

Le Zes possono essere formate da più territori, anche non contigui, e devono includere un’area portuale di quel tipo che in Basilicata non esiste.

La Zes, che verrà battezzata dallo Stato su proposta della Regione, vedrà un comitato di gestione dedicato alla sua amministrazione presieduto dal Presidente dell’Autorità portuale di riferimento.

Insomma qualcosa che sta per nascere, ma che allo stato rimane definita solo per grandi linee.

Ma la Basilicata, pur priva di porti, è già pronta. Neanche il tempo della conversione in legge, senza un decreto attuativo, senza norme specifiche che regolamentano iter e quant’altro, e la Basilicata si dimostra prima della classe avendo già individuato le sue belle aree Zes.

La Giunta, infatti, già il 4 agosto aveva le idee chiare: Ferrandina col porto di Taranto per riferimento e la località Galdo di Lauria con riferimento il porto di Salerno o Napoli. Un record o quasi.

Roba da strabuzzare gli occhi per cotanta tempestiva operosità.

La Campania e la Puglia non risultano consultate, anche se vien da pensare che dovendo presiedere attraverso le loro Autorità portuali i comitati di amministrazione, forse qualcosa avrebbero da dire. Così come non è chiaro se uno stesso porto possa servire più Zes, nel qual caso immagino che la Campania possa preferire una Zes campana, appunto, ma queste sono cose secondarie, diamine.

Il criterio di scelta bisogna immaginare sia stato ideato esclusivamente dalla Giunta o da Pittella, viste le lamentele in giro e la evidente rapidità dell’azione.

Le zone identificate devono avere fra di loro un nesso economico funzionale, che immagino si estenda al porto di riferimento.

Ebbene quale nesso economico funzionale colleghi Lauria a Salerno è difficile da intuire ma tant’è.

Qualcuno comincia a lamentarsi seriamente, perché la creazione delle Zes dovrebbe inserirsi in un piano strategico di sviluppo ragionato, condiviso, concordato, tiè, approvato da qualcuno. Ma non c’era tempo, diamine. I decreti attuativi dovrebbero essere scritti entro i primi di ottobre, quindi meglio sbrigarsi, conviene essere i primi a proporsi, come alle biglietterie dei concerti, dove si arriva anche il giorno prima.

Tito o altri comuni potranno aspettare che altre zone possano svilupparsi meglio e prima, soprattutto con i benefici fiscali e amministrativi che saranno previsti.

Lauria è un noto polo industriale lucano, nonevèro, lo sappiamo, forse il più grande, hihi, con marcata vocazione produttiva, come ha riferito la Giunta (sic!) e il governatore è di Lauria, oltre a essere lo Ze(u)s di Basilicata. A marzo potrebbe essere destinato ad altri incarichi. Meglio darsi da fare. Del resto mettere le mani avanti non costa niente, diamine.

Una lettura maliziosa? Come no, ma se studiassimo a fondo l’articolo quinto, quello del chi tiene in mano ha vinto, tanto maliziosa non sembrerebbe. Ma aspettiamo le motivazioni della scelta che, come per una sentenza, forse arriveranno dopo la decisione estiva. Fra i sindaci lucani si è sentita solo la voce del Sindaco di Tito per protestare per la mancanza di strategie condivise o per l’esclusione. Gli altri hanno taciuto. Ad agosto hanno altro da pensare. Vero De Luca?

 

 

 

 

 

I love John, editoriale del Roma Cronache Lucane

Posted on 09. ago, 2017 by in Amenità, Politica nazionale, Regione Basilicata, Società e costume

I love John, editoriale del Roma Cronache Lucane

Tenerezza, simpatia, ammirazione? Non è facile capire cosa auspicasse l’ottimo Pittella quando si è fatto immortalare al momento di cominciare una ennesima avventura inglese finalizzata alla conoscenza della lingua che più lo ha reso famoso. Il suo inglese ha fatto ridere, sorridere, ha affascinato per la faccia tosta, qualcuno si è innamorato di quel personaggio che tutti hanno immaginato come novello e ironico messaggero dell’Europa unita.

Poi la doccia fredda. Non era un comico, ma un politico buffo, alle prese con la lingua straniera come solo un italiano alle scuole medie che non ha mai canticchiato neanche i Beatles, avrebbe potuto essere, cinquant’anni fa.

Il giro del mondo del suo video, si dice virale, oggi, non lo ha frenato, però, dal riprovare a offrire una immagine di uomo impegnato che con testardaggine vuole arrivare dove miliardi di persone sono arrivate senza affanni, e cioè al bilinguismo.

Meta che sembra inarrivabile, visti i risultati davvero scadenti, nonostante full immersion, frequentazioni europee e incarichi internazionali, ma che non lo smontano affatto.

La foto, postata su facebook, sembrerebbe di repertorio, viste giacca, camicia e foulard in un presumibile torrido giorno a Salerno, ma deve essere stata scattata invece proprio all’atto della partenza di questi giorni.

La didascalia ci parla della sua volontà di apprendimento di una lingua ostile, della sua abnegazione, del suo spirito di sacrificio, un esempio per tutti, suvvia.

Avrebbe potuto registrare un audio, in inglese, che attestasse anche i miglioramenti in barba a chi ancora sghignazza, ma forse preferisce stordirci tutti al ritorno con una conferenza sulla migrazione direttamente per la BBC o con un commento sul Manchester United in madre lingua.

Il timore è che l’impresa, invero ardua, diciamo da eroe, gli riesca quando sarà troppo tardi, quando sarà fuori del parlamento europeo e attorno avrà solo paesani o lucani, quando, cioè, per non correre il rischio di dimenticare quanto appreso nel corso di una vita, dovrà ricorrere al vecchio sistema dell’amico di penna, londinese o di Manchester, tiè.

A questi si rivolgerà col solito garbo e con lo stile di sempre: my dear friend of pen, how are you? I’m fine. Do you know? Here the pen is on the table and the door is open. …. e carinerie del genere.

Oppure conserverà l’abitudine di intercalare espressioni british al parlare normale, chiamerà pound l’euro, scusandosi immediatamente per lo sbaglio involontario dovuto alle frequentazioni di sempre, e berrà scotch dopo cena.

Eppure io ho un sogno, che Il video famoso e tutto quello che è venuto dopo siano il frutto di una voluta sceneggiata, che Gianni Pittella abbia fatto tutto recitando una parte, che il nostro  abbia voluto dimostrare al mondo che fare il comico è facile, almeno per lui, mentre è fare il politico che non riesce a tutti, soprattutto ai comici di professione.

Fosse davvero così, se, insomma, quel bonario sorriso mentre stroppia l’inglese a reti unificate, fosse il frutto di una colossale presa in giro, ebbene, avrei trovato il mio eroe, finalmente, e mi offrirei di servirlo umilmente.

Ma i sogni non si avverano, purtroppo.

Hallo, John, I love you.

 

 

 

 

Giubilo generale per Cifarelli assessore, editoriale del Roma Cronache Lucane

Posted on 03. ago, 2017 by in Regione Basilicata

Giubilo generale per Cifarelli assessore, editoriale del Roma Cronache Lucane

La Regione Basilicata ha un nuovo alfiere, non possiamo, ora, che guardare con maggior fiducia al futuro. Che la scelta sia caduta su un piddino doc, non conta. Che la scelta abbia sistemato le cose in casa PD, almeno provvisoriamente, è assolutamente secondario, perché l’operato di Pittella è stato ispirato dalla convinzione di regalare ai lucani un’altra arma per scardinare il futuro, trasformarlo nel paradiso terrestre e regalarlo ai lucani.

Lo spirito di sacrificio del PD lucano, per quanto inusuale in un partito italiano, perché esageratamente spiccato, oltre ogni umana misura, direi, non è stato sufficiente, però, per determinare anche le sorti della presidenza del consiglio regionale, che, come sta capitando al Comune di Potenza, soffrono di una rara forma di letargia muscolare, dove al sonnecchiare si sovrappone una litigiosità sonnambulare.

Del resto pare fosse scritto che i problemi della nostra terra passassero dalle mani di un Cifarelli assessore anziché capogruppo e Pittella, attento ai dettagli come un pittore alle sfumature di colore di un quadro, non ha fatto mancare alla Lucania il suo nobile e fattivo intervento.

Ora la speranza è che in casa PD possano passare un buon mese di agosto senza azzannarsi ogni giorno, aspettando sotto l’ombrellone quantomeno i primi di settembre, quando, riposti costumi da bagno e museruole, potranno riprendere ad azzuffarsi per una poltrona o, come piace a qualcuno, tipo  me, per una coppola.

La priorità dei problemi di appetito dei politici del centro sinistra rispetto a ogni altro problema della vil plebe, è riconosciuta dai più; tant’è che viene manifestata viva soddisfazione per il nuovo decreto di nomina. L’interessato garantisce attaccamento, professionalità e passione, col che non rimane che ringraziarlo, salvo a riflettere sul fatto che una tale promessa non è detto debba necessariamente giovarci.

Il povero Pace, però, non ce l’ha fatta a coronare un sogno: da destra alla presidenza, lo aveva titolato. Il miraggio della massima poltrona lo aveva distolto anche dai dubbi politici di appartenenza: son di centro destra o di centro sinistra? Un dubbio, direi amletico, che lo assaliva sovente nelle sue laboriose giornate di politico in carriera, ben testimoniate dalla sua pagina facebook. Ci terremo Mollica, anche se ci residuerà –noi non sfuggiamo alle crisi esistenziali- il malcelato sospetto che con Pace non sarebbe cambiato nulla.

Sospetto che accompagna anche l’incarico a Cifarelli: in Basilicata, da anni, l’avvicendarsi di prestigiosi politici non ha aggiunto o levato nulla alle sorti di una regione che va avanti per inerzia nonostante loro.

Diciamocelo francamente: da De Filippo a Pittella, il trapasso è stato indolore, direi asintomatico. E’ cambiato solo parzialmente l’entourage presidenziale, perché diamine, ognuno ha diritto ad avere il suo, e che capperi.

Dalla regione notizie confortanti anche sulla classe dirigente, tutta confermata, nonostante leggi senza soldi (parola di Corte dei Conti), leggi anticostituzionali (parola di Corte Costituzionale, mica di Gambadilegno), e provvedimenti illegittimi (parola di Tar).

Ma ora c’è Cifarelli che garantisce una progressione verso rete con padronanza di palleggio degna del miglior Neymar, quindi, a Pittella non rimarrà che far gol.

Per la cronaca: la porta siamo noi, e i gol li becchiamo sempre noi; del resto si gioca a una porta sola. A noi tocca solo difenderci, ma c’è una certezza: la sconfitta così è assicurata.

 

E’ tutto a posto, editoriale del Roma Cronache Lucane

Posted on 20. lug, 2017 by in Argomenti, Regione Basilicata

E’ tutto a posto, editoriale del Roma Cronache Lucane

E’ tutto a posto! Con la più classica delle espressioni locali si chiude la vicenda dello sversamento di greggio che causò il blocco della attività estrattiva con un provvedimento di Giunta urgente e una serie di polemiche, più o meno virulente.

Per rassicurare la popolazione, la Regione, a mezzo della Fondazione Basilicata Ricerca Biomedica, eseguirà una indagine epidemiologica su mille abitanti della Val d’Agri, per quella che governator Pittella chiama “l’operazione verità”.

Sorvolando sull’espressione usata dal governatore, “indagine porta a porta”, che cozza irrimediabilmente con il tipo di indagine che è invece a campione, vien da pensare che era ora.

C’è voluto il disastro perché si pensasse a qualcosa di utile.

Perché di disastro si è trattato. Disastro le cui conseguenze non sono state determinate, o, se determinate, non sono state rese pubbliche.

Ma, ripeto, è tutto a posto. Detto da chi non ha fatto un controllo per decenni lascia qualche dubbio, ma tant’è.

Ora che è scattata anche l’operazione verità possiamo finalmente stare tranquilli.

Come, se e quando verrà bonificata la zona inquinata dallo sversamento rimane fatto secondario, pare, di cui, forse, non è ancora il caso di parlarne, stante il tenore degli interventi e della conferenza stampa tenuta in regione.

Rimane la circostanza che a oggi non si conoscono ancora gli effetti negativi dell’attività estrattiva, la cui minima conoscenza è stata in parte favorita solo dagli incidenti. Diversamente un piano di controlli risultato totalmente inefficace non avrebbe segnalato alcun elemento di allarme.

La riapertura dell’attività di Eni, comunque, viene celebrata come un evento epocale, non come la chiusura di una parentesi tragica. Tutti bravi, un ringraziamento a tizio, uno a caio e uno pure a sempronio, le autocelebrazioni non mancano, salvo dimenticare quanto non fatto o fatto male e da chi.

Notevole il protagonismo dell’Arpa Basilicata, che un giorno grida un SOS per la mancanza di uomini e risorse e l’altro stabilisce di presidiare –finalmente- la zona. Con quali ulteriori risorse, umane e non, non è dato capire, ma forse non c’è nulla da capire, perché si parla sempre di tutto e del suo contrario e quindi è possibile quello che vogliono, che non ci siano uomini o che ce ne siano a sufficienza anche per attività mai svolte prima.

Si è fatta chiarezza?

Macchè. In assenza sui dati dei danni e col forte dubbio che i futuri controlli possano avere falle come è sempre accaduto, accontentiamoci delle chiacchiere.

L’invito, invece, è quello di guardare al futuro della Basilicata e della Val d’Agri con una prospettiva anche di lungo corso, oltre che emergenziale, come siamo abituati. La vocazione industriale, che la ricchezza di petrolio suggerirebbe, oltre alla presenza degli stabilimenti FCA e dei due indotti, di Melfi e della Val d’Agri, dovrà fare i conti con la vocazione agricola e turistica e dall’altro lato con la assenza di infrastrutture degne di una zona produttiva. Nulla esclude che possano convivere le diverse vocazioni, ma il futuro va disegnato, anche nei particolari e lo sviluppo accompagnato da idee che, allo stato, sono malinconicamente assenti.

Riuscirà la nostra politica a farsene venire una? Questo lo scopriremo alla prossima conferenza stampa, dove fra i mille ringraziamenti,  la certificazione del proprio buon operato, magari qualcuno saprà pure dirci dove sta andando la Basilicata e dove vorrebbero portarla. Attraverso una strada, possibilmente, e non una mulattiera.

 

Splenetenetonete, la Regione Basilicata sugli scudi, da Radio Potenza Centrale

Posted on 28. apr, 2017 by in Amenità, Città di Potenza, Politica nazionale, Regione Basilicata

Splenetenetonete, la Regione Basilicata sugli scudi, da Radio Potenza Centrale

https://www.youtube.com/watch?v=lqiKRwFjZnE

Renzi, Matteo, difende Renzi, Tiziano, a reti unificate. Editoriale del Roma Cronache Lucane

Posted on 14. apr, 2017 by in Argomenti, Politica nazionale, Regione Basilicata

Renzi, Matteo, difende Renzi, Tiziano, a reti unificate. Editoriale del Roma Cronache Lucane

Renzi in TV ha irriso il Fatto Quotidiano chiamandolo il Falso Quotidiano. Ha poi annunciato querele a iosa. Bene, bravo, che prova di forza. Non fosse che i fatti non riguardano lui ma il padre. Certo, i fatti hanno effetti, labili, anche su di lui, ma non e’ l’interessato, perbacco.

Cionondimeno Renzi, da cittadino semplice, ha il privilegio di difendere il padre attraverso lo strumento che entra nelle case di tutti gli italiani, e cioe’ la televisione.

Beato lui.

Quindi annuncia querele che suonano come avvisi a tutti i malintenzionati. Querele, beninteso, che dovrebbe sporgere il padre, non lui. Ma questo e’ un dettaglio, diamine; in Italia la famiglia e’ sacra, vietato toccare i genitori.

La premessa risulta addirittuta secondaria, il fatto cioe’ che in una informativa giudiziaria sia stato erroneamente fatto un nome anziche’ un altro. Errore riprovevole, non vi e’ dubbio, sul quale si indaghera’, ma, dicevo, la premessa e’ quasi irrilevante, anche perche’ non si sa quanto determinante ai fini delle indagini. Rimane l’avviso ai naviganti, si sentiva una volta per radio, avviso che suona sinistro: guai a toccare me o la mia famiglia, altrimenti ci arrabbiamo.

Ed ecco che il Fatto diventa il Falso, con una ingiuria bella e buona, mandata in onda in orario di punta.

Oltre ai fatti, squallidi, invero, rimane il clima di rissa alimentato da uno pseudo o gia’ o futuro statista. Per contorno, in TV, Renzi non aveva avversari, il contraddittorio e’ merce rara, la rissa e’ mediatica, non diretta.

Rimane lo sconcerto sulla circostanza che Renzi possa ancora tanto, in stile populista turbo GT, giacche’ se la prende con tutti, Europa inclusa.

Il clima invivibile che si respira in Italia e’ lo stesso che si vive all’interno del PD. Le primarie hanno creato vere e proprie battaglie che vanno dal nazionale, con la corsa alla segreteria, al rionale, passando per comuni e regioni.

Per esempio in Basilicata l’aria e’ fetida, gli avversari non solo si guardano in cagnesco, ma si rifilano colpi bassi con una buona dose di spregiudicatezza da far arrossire incalliti spacconi. Pittella sta provando a far fuori gli avversari di sempre che, per la verita’, sembrano spiazzati da cotanta verve agonistica. E dire che dovrebbero essere navigati, invece, li vediamo soccombere, salvo annunciare rese dei conti che non arrivano mai.

Non dimentichiamoci che il PD, primo partito in regione, non ha un segretario, sperimentando il sistema dell’anarchia piu’ audace. I capi corrente si sfidano, mostrando i loro impavidi eserciti, difendendo qualche postazione con miserabile e poco dignitosa taccagneria, anche dovessero affidarla a persona poco rappresentativa. Se pensano di poter conservare il consenso con questi metodi, possono stare freschi. La concorrenza ringrazia, ma non si evolve, mostrando superiore pigrizia e uguale insignificante reattivita’ alla realta’. Si’, solo il M5S sta su un altro binario e infatti gli italiani lo premiano. Mortifica e meraviglia la mancanza di sensibilita’ dei partiti vecchio stile, ma fin quando un gia’ premier e aspirante futuro premier andra’ in TV a difendere il padre, saremo sempre lontani dalla soglia minima della serieta’.

Drive slow, editoriale del Roma Cronache Lucane.

Posted on 07. apr, 2017 by in Città di Potenza, Politica nazionale, Regione Basilicata

Drive slow, editoriale del Roma Cronache Lucane.

Ponte tibetano e volo dell’angelo da un lato, mulattiere per superstrade, treni alla velocità di un 50 cc, dall’altro.

Le due facce della Basilicata. Entrambe per avventurosi sprezzanti del pericolo, intemerati oppositori della facile modernità, fatta di strade dritte a scorrimento veloce. “Drive slow”, questo lo slogan per la nostra regione che pretende lentezza, coraggio e cuore d’atleta.

I due volti della regione più “appetroliata” d’Italia –ognuno è libero di dare il significato che vuole al termine dialettale “appetroliare-rsi”- hanno radici diverse, però.

Il primo, quello del volo dell’angelo e del ponte tibetano, per intenderci, nasce dall’esigenza di sfruttare le meraviglie lucane in termini turistici con infrastrutture che si integrino col paesaggio da ogni punto di vista. Il secondo nasce probabilmente dall’esigenza di rendere inaccessibili quegli stessi posti di cui sopra resi più godibili dalle opere realizzate.

Una sorta di preparazione all’evento avventuroso: vuoi mettere arrivare a Sasso di Castalda col fiatone, impolverato, stanco ma felice di aver superato la prima prova e ansioso di immergerti nella vera avventura, quindi preparato fisicamente e psicologicamente?

Così sarebbe una autentica americanata poter arrivare al trampolino del Volo dell’Angelo dopo aver percorso una facile autostrada, dritta da annoiarti, senza una buca, perfetta e poi giocare a fare l’eroe. Eh no!, troppo facile, roba per americani, appunto. E noi non lo siamo, siamo, invece, orgogliosi montanari che solo a fatica e con mille rammarichi hanno abbandonato l’asino per la Vespa e poi per la Panda, che ora, di fronte alle dimissioni ufficiali presentata dalla Basentana, gioiscono come se un ministro indagato per corruzione facesse un passo in dietro. In fondo, diciamocelo, la Basentana è brutta. Quei pilastri che cozzano con la selvaggia natura, che non si sono mai perfettamente integrati col tessuto del territorio, che hanno isolato fior di centri lucani, una volta dolce meta per acquisti di nicchia o per un buon caffè, quando arrivare anche a Salerno era un viaggio serio, ebbene quei pilastri andrebbero abbattuti! Una volta per tutte. Proviamo a essere coerenti. Ci abbiamo provato a scimmiottare le altre regioni e non ci siamo riusciti. Volevamo essere come gli altri, ma non è roba per noi.

Creiamo, quindi, una dimensione “medievale” della Basilicata.

Avvisaglie di questa rinascita selvaggia lucana c’erano già tutte e da tempo. Non era, infatti, casuale quel pervicace rifiuto di leggere le Pec da parte del Comune di Potenza, ma una strategia inserita nel più ambizioso progetto di ritornare indietro nel tempo. Se la banda larga non è diffusa per il territorio nostrano, non è per la superficiale goffaggine di chi ci amministra, bensì la scrupolosa manovra di chi vuole salvarci dalla modernità. E quel perdurante quotidiano rifiuto di utilizzare il Ponte attrezzato, come lo si può giustificare se non con il desiderio di dire “no, grazie” a chi ha fatto della vita un perenne fast food?

E, infine, la nostra democrazia, quella praticata ogni giorno, non è più simile alla civiltà feudale, dove quelli che chiamiamo ipocritamente diritti non sono altro che concessioni del potere?

E allora basta a chiacchiericci e da oggi in poi, sia chiaro “DRIVE SLOW”!

Pittella Renziano, editoriale Roma Cronache Lucane

Posted on 05. apr, 2017 by in Città di Potenza, Regione Basilicata

Pittella Renziano, editoriale Roma Cronache Lucane

La domanda è: ma conviene ancora essere renziani?

Secondo logica, del tipo se uno più uno fa due, sembrerebbe proprio di no.

Eppure.

Le votazioni che si stanno facendo sezione per sezione danno in grande spolvero l’ex premier, ragion per cui la logica di cui sopra non è di uso comune. In politica ne esisterà un’altra.

Difatti se un Pittella governatore del Texas italiano, sebbene non circolino ancora dalle nostre parti spider con le corna sul cofano, né il nostro governatore pensi mai di rovinare l’acconciatura “effetto bagnato da gel” con un bianco cappellone a larghe falde, si dichiara renziano, ebbene un motivo ci dovrà pur essere.

E se renziani sono in tanti, in Basilicata, vuol dire che Renzi conta ancora davvero tanto.

Insomma, a meno che non abbiano sbagliato anche i calcoli più elementari, in tanti già se lo vedono segretario, ma soprattutto futuro premier. E ancor di più in tanti si vedono ministri e sottosegretari. Anomalia Bubbico a parte (sottosegretario fuoriuscito dal PD ma non dal governo) sono in molti a coltivare speranze sulla base di una fedeltà più o meno assoluta e certificata da primarie da KO per ogni avversario.

Invero più di qualche calcolo di recente è stato sbagliato dalle parti del PD, vedi referendum, ma la combriccola procede come se niente fosse successo, come se gli italiani quel voto lo abbiano dato per errore. Bontà loro.

Ma dicevamo di Pittella renziano. Ecco io mi chiedo, ma che bisogno ha un governatore di schierarsi con chi, in Basilicata, di referendum ne ha persi due, non è dato capire.

Renzi sta alla Basilicata come De Laurentis alla Juventus, cioè se non nemici, quantomeno acerrimi avversari. Quindi schierarsi con Renzi significa avallare politiche di sfruttamento del nostro sottoterra a tutto tondo, in barba anche alla convenienza più ruffiana, ben in uso da altre parti del PD.

Il risultato è che Pittella sembra diventato il primo nemico della Basilicata.

Schiera un Arpa spuntata, perché senza soldi, uomini e accreditamenti, al suo fianco, quasi fosse un’armata contro chi volesse solo ipotizzare uno sfruttamento illecito, e, nei fatti, attraverso anche altri minori interpreti del suo pensiero, avalla ogni forma di sfruttamento del territorio.

Ora non è che le estrazioni debbano essere combattute pregiudizialmente, ma uno strumento per tranquillizzare tutti se lo possono inventare o noi si deve sempre avere un comportamento solo fideistico nonostante fiammate, macchie, sversamenti e processi giudiziari?

Pittella è un uomo che si mostra sempre molto sicuro di sé, zeppo di certezze, ma non basta. Anche Renzi si mostrava così e non gli è bastato. Io ho spesso accomunato i due politici anche per scimmiottamenti comportamentali e addirittura per un modo di presentarsi in pubblico uguale, tipo camicia bianca e microfono in mano. Per la verità già praticato da Obama. Beh, scimmiottamento per scimmiottamento, non vorrei che, a cascata, dalla sconfitta dell’originale (Obama) e da quella immediatamente successiva della prima imitazione (Renzi) non arrivi anche quella della imitazione della imitazione.

Del resto può mai una imitazione riuscire meglio dell’originale? E a maggior ragione l’imitazione della imitazione?

 

 

Le avventure di Mario e Marcello dal Roma Cronache Lucane

Posted on 11. feb, 2017 by in Amenità, Racconti, Regione Basilicata

Le avventure di Mario e Marcello dal Roma Cronache Lucane

-Scusa, Marcello, hi hi, hai letto Repubblica? Ma tu saresti solo il più aggressivo fra i due Pittella, hihi?

-Mario stai facendo ironia?

-Ma dai scherzo. Però, diamine, ora tutti sanno che tu comandi in Basilicata, e solo tu!

-Veramente nominano anche Gianni ….

-Beh!, è sempre uno di famiglia, pensa a quando nomineranno solo me …

-Cosa???????

-E dai, ma non si può proprio scherzare con te, allora è vero che sei aggressivo, hi hi.

-Basta Mario, non mi piace questo gioco. Facciamo, invece, un giro di Monopoli?

-Caspita, ci siamo evoluti, e quando lo hai imparato? Fino a ieri volevi giocare solo coi playmobil.

-Beh, quelli sono la mia passione. Ma perché tu non hai un gioco preferito?

-Ehm, sì, ce l’ho ….. è …… ehm ….. palla prigioniera.

-Che bella, dai giochiamo un po’, facciamo le squadre, chiamiamo gli assessori e i dirigenti, dai.

-Sì dai, prendiamoci una pausa.

-Dai, che poi ci facciamo un giro dei quattro cantoni.

-Wow, sì sì sì, evviva.

Splene, fra la Raggi, lo sceriffo di Muro, i Pittella’s brothers,lo Spread e i cani al guinzaglio.

Posted on 10. feb, 2017 by in Amenità, Città di Potenza, Politica nazionale, Regione Basilicata

Splene, fra la Raggi, lo sceriffo di Muro, i Pittella’s brothers,lo Spread e i cani al guinzaglio.

https://www.youtube.com/watch?v=Uxv8NB89E1E&t=92s

<ul><li><strong>woo_feat_page</strong> - </li><li><strong>woo_inc_feat_page</strong> - false</li><li><strong>woo_feat_pages</strong> - </li><li><strong>woo_inc_feat_pages</strong> - false</li><li><strong>woo_uploads</strong> - a:3:{i:0;s:75:"http://www.lucianopetrullo.com/blog/wp-content/woo_uploads/5-safe_image.png";i:1;s:72:"http://www.lucianopetrullo.com/blog/wp-content/woo_uploads/4-Luciano.jpg";i:2;s:69:"http://www.lucianopetrullo.com/blog/wp-content/woo_uploads/3-logo.png";}</li><li><strong>woo_show_featured</strong> - true</li><li><strong>woo_textlogo</strong> - false</li><li><strong>woo_gravatar</strong> - true</li><li><strong>woo_contactme</strong> - Select a page:</li><li><strong>woo_bio</strong> - </li><li><strong>woo_twitter</strong> - </li><li><strong>woo_highlights_tag</strong> - potenza</li><li><strong>woo_highlights_tag_amount</strong> - 6</li><li><strong>woo_featured_tag</strong> - </li><li><strong>woo_featured_tag_amount</strong> - 4</li><li><strong>woo_highlights_show</strong> - true</li><li><strong>woo_also_slider_enable</strong> - true</li><li><strong>woo_slider_heading</strong> - Sul Blog si parla ancora di...</li><li><strong>woo_recent_archives</strong> - #</li><li><strong>woo_excerpt_enable</strong> - false</li><li><strong>woo_contact_page_id</strong> - </li><li><strong>woo_featured_image_dimentions_height</strong> - 371</li><li><strong>woo_featured_sidebar_image_dimentions_height</strong> - 78</li><li><strong>woo_hightlights_image_dimentions_height</strong> - 75</li><li><strong>woo_video_browser_init</strong> - 5</li><li><strong>woo_slider_pages</strong> - </li><li><strong>woo_inc_slider_pages</strong> - false</li><li><strong>woo_automate_slider</strong> - false</li><li><strong>woo_intro_page</strong> - </li><li><strong>woo_inc_intro_page</strong> - false</li><li><strong>woo_home_sidebar</strong> - Select a sidebar:</li><li><strong>woo_page_sidebar</strong> - Select a sidebar:</li><li><strong>woo_blog_sidebar</strong> - Select a sidebar:</li><li><strong>woo_also_slider_image_dimentions_height</strong> - 144</li><li><strong>woo_single_post_image_width</strong> - 280</li><li><strong>woo_single_post_image_height</strong> - 380</li><li><strong>woo_archive_page_image_width</strong> - 200</li><li><strong>woo_archive_page_image_height</strong> - 220</li><li><strong>woo_themename</strong> - The Journal</li><li><strong>woo_shortname</strong> - woo</li><li><strong>woo_manual</strong> - http://www.woothemes.com/support/theme-documentation/the-journal/</li><li><strong>woo_alt_stylesheet</strong> - brown_boxed.css</li><li><strong>woo_logo</strong> - http://www.lucianopetrullo.com/blog/wp-content/woo_uploads/5-safe_image.png</li><li><strong>woo_custom_favicon</strong> - </li><li><strong>woo_google_analytics</strong> - <script type=\"text/javascript\">

  var _gaq = _gaq || [];
  _gaq.push([\'_setAccount\', \'UA-703470-4\']);
  _gaq.push([\'_trackPageview\']);

  (function() {
    var ga = document.createElement(\'script\'); ga.type = \'text/javascript\'; ga.async = true;
    ga.src = (\'https:\' == document.location.protocol ? \'https://ssl\' : \'http://www\') + \'.google-analytics.com/ga.js\';
    var s = document.getElementsByTagName(\'script\')[0]; s.parentNode.insertBefore(ga, s);
  })();

</script></li><li><strong>woo_feedburner_url</strong> - </li><li><strong>woo_custom_css</strong> - </li><li><strong>woo_home_top</strong> - About</li><li><strong>woo_home_posts</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_page_ex</strong> - </li><li><strong>woo_popular</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_content</strong> - false</li><li><strong>woo_content_archives</strong> - false</li><li><strong>woo_resize</strong> - true</li><li><strong>woo_auto_img</strong> - true</li><li><strong>woo_home_width</strong> - 197</li><li><strong>woo_home_height</strong> - 100</li><li><strong>woo_thumb_width</strong> - 75</li><li><strong>woo_thumb_height</strong> - 75</li><li><strong>woo_cat_nav_1</strong> - false</li><li><strong>woo_ads_rotate</strong> - true</li><li><strong>woo_ad_image_1</strong> - http://www.woothemes.com/ads/woothemes-125x125-1.gif</li><li><strong>woo_ad_url_1</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_ad_image_2</strong> - http://www.woothemes.com/ads/woothemes-125x125-2.gif</li><li><strong>woo_ad_url_2</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_ad_image_3</strong> - http://www.woothemes.com/ads/woothemes-125x125-3.gif</li><li><strong>woo_ad_url_3</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_ad_image_4</strong> - http://www.woothemes.com/ads/woothemes-125x125-4.gif</li><li><strong>woo_ad_url_4</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_ad_image_5</strong> - http://www.woothemes.com/ads/woothemes-125x125-4.gif</li><li><strong>woo_ad_url_5</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_ad_image_6</strong> - http://www.woothemes.com/ads/woothemes-125x125-4.gif</li><li><strong>woo_ad_url_6</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_archive_content</strong> - false</li><li><strong>woo_search_content</strong> - false</li><li><strong>woo_cat_menu</strong> - false</li><li><strong>woo_portfolio_cat</strong> - Select a category:</li><li><strong>woo_port_in_nav</strong> - false</li><li><strong>woo_port_prev_title</strong> - Thumbnails</li><li><strong>woo_port_prev_ins</strong> - Click on images below to load a larger preview.</li><li><strong>woo_ad_125_adsense_a</strong> - </li><li><strong>woo_ad_125_image_a</strong> - http://woothemes.com/ads/woothemes-125x125-1.gif</li><li><strong>woo_ad_125_url_a</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_ad_125_adsense_b</strong> - </li><li><strong>woo_ad_125_image_b</strong> - http://woothemes.com/ads/woothemes-125x125-2.gif</li><li><strong>woo_ad_125_url_b</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_ad_125_adsense_c</strong> - </li><li><strong>woo_ad_125_image_c</strong> - http://woothemes.com/ads/woothemes-125x125-3.gif</li><li><strong>woo_ad_125_url_c</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_ad_125_adsense_d</strong> - </li><li><strong>woo_ad_125_image_d</strong> - http://woothemes.com/ads/woothemes-125x125-4.gif</li><li><strong>woo_ad_125_url_d</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_minifeat_height</strong> - 110</li><li><strong>woo_nav_exclude</strong> - </li><li><strong>woo_scroller_posts</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_about_header</strong> - </li><li><strong>woo_about_text</strong> - </li><li><strong>woo_about_button</strong> - </li><li><strong>woo_button_link</strong> - </li><li><strong>woo_about_photo</strong> - </li><li><strong>woo_cat_box_1</strong> - false</li><li><strong>woo_cat_box_1_image</strong> - </li><li><strong>woo_blog_navigation</strong> - false</li><li><strong>woo_blog_subnavigation</strong> - false</li><li><strong>woo_blog_permalink</strong> - </li><li><strong>woo_blog_cat</strong> - Select a category:</li><li><strong>woo_featured_posts</strong> - 2</li><li><strong>woo_ad_header</strong> - false</li><li><strong>woo_ad_header_code</strong> - </li><li><strong>woo_ad_header_image</strong> - http://www.woothemes.com/ads/468x60a.jpg</li><li><strong>woo_ad_header_url</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_ad_top</strong> - false</li><li><strong>woo_ad_top_adsense</strong> - </li><li><strong>woo_ad_top_image</strong> - http://www.woothemes.com/ads/468x60a.jpg</li><li><strong>woo_ad_top_url</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_ad_content</strong> - false</li><li><strong>woo_ad_content_adsense</strong> - </li><li><strong>woo_ad_content_image</strong> - http://www.woothemes.com/ads/728x90a.jpg</li><li><strong>woo_ad_content_url</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_ad_300_adsense</strong> - </li><li><strong>woo_ad_300_image</strong> - http://www.woothemes.com/ads/300x250a.jpg</li><li><strong>woo_ad_300_url</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_blog_cat_id</strong> - </li><li><strong>woo_the_content</strong> - true</li><li><strong>woo_ad_mpu_url</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_3col_height</strong> - 150</li><li><strong>woo_ad_footer_url</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_cat_color_1</strong> - </li><li><strong>woo_pf_cat</strong> - Select a category:</li><li><strong>woo_home_normal</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_portfolio_image_width</strong> - </li><li><strong>woo_portfolio_image_height</strong> - </li><li><strong>woo_posts_image_width</strong> - </li><li><strong>woo_posts_image_height</strong> - </li><li><strong>woo_sidebar_ad_img_1</strong> - http://www.woothemes.com/ads/woothemes-125x125-1.gif</li><li><strong>woo_sidebar_ad_href_1</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_sidebar_ad_img_2</strong> - http://www.woothemes.com/ads/woothemes-125x125-2.gif</li><li><strong>woo_sidebar_ad_href_2</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_sidebar_ad_img_3</strong> - http://www.woothemes.com/ads/woothemes-125x125-3.gif</li><li><strong>woo_sidebar_ad_href_3</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_sidebar_ad_img_4</strong> - http://www.woothemes.com/ads/woothemes-125x125-4.gif</li><li><strong>woo_sidebar_ad_href_4</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_enable_all_category</strong> - false</li><li><strong>woo_bgr</strong> - darkblue.css</li><li><strong>woo_right_sidebar</strong> - true</li><li><strong>woo_archives</strong> - Select a page:</li><li><strong>woo_layout</strong> - blog.php</li><li><strong>woo_other_entries</strong> - 6</li><li><strong>woo_other_headlines</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_nav_footer</strong> - true</li><li><strong>woo_box_colors</strong> - </li><li><strong>woo_about</strong> - Select a page:</li><li><strong>woo_more1_ID</strong> - </li><li><strong>woo_more1_link</strong> - Click here for more info</li><li><strong>woo_more1_url</strong> - </li><li><strong>woo_more2_ID</strong> - </li><li><strong>woo_more2_link</strong> - Click here for more info</li><li><strong>woo_more2_url</strong> - </li><li><strong>woo_highlight_url</strong> - </li><li><strong>woo_cat_ex</strong> - </li><li><strong>woo_highlight_text</strong> - </li><li><strong>woo_feedburner_id</strong> - Feedburner ID</li><li><strong>woo_home_link</strong> - true</li><li><strong>woo_home_link_text</strong> - Home</li><li><strong>woo_home_link_desc</strong> - </li><li><strong>woo_header_layout</strong> - about.php</li><li><strong>woo_about_bio</strong> - </li><li><strong>woo_about_gravatar</strong> - </li><li><strong>woo_about_readmore</strong> - </li><li><strong>woo_ad_header_adsense</strong> - </li><li><strong>woo_exclude_pages_main</strong> - </li><li><strong>woo_exclude_pages_footer</strong> - </li><li><strong>woo_featured_layout</strong> - large_no_ad.php</li><li><strong>woo_ad_block_adsense</strong> - </li><li><strong>woo_ad_block_image</strong> - http://www.woothemes.com/ads/woothemes-300x250-1.gif</li><li><strong>woo_ad_block_url</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_related</strong> - true</li><li><strong>woo_image_width</strong> - 430</li><li><strong>woo_image_height</strong> - 170</li><li><strong>woo_feat_alt_width</strong> - 130</li><li><strong>woo_feat_alt_height</strong> - 85</li><li><strong>woo_image_single</strong> - false</li><li><strong>woo_single_width</strong> - 180</li><li><strong>woo_single_height</strong> - 120</li><li><strong>woo_ad_content_disable</strong> - false</li><li><strong>woo_homepage_image_link</strong> - false</li><li><strong>woo_footer_left</strong> - </li><li><strong>woo_inc_footer_left</strong> - false</li><li><strong>woo_footer_right</strong> - </li><li><strong>woo_inc_footer_right</strong> - false</li><li><strong>woo_minifeat_width</strong> - 218</li><li><strong>woo_pages_ex</strong> - </li><li><strong>woo_breadcrumbs</strong> - false</li><li><strong>woo_features_page</strong> - Select a page:</li><li><strong>woo_featured_tabs</strong> - </li><li><strong>woo_featured_category</strong> - Città di Potenza</li><li><strong>woo_featured_entries</strong> - 10</li><li><strong>woo_4col_height</strong> - 100</li><li><strong>woo_flickr_id</strong> - </li><li><strong>woo_flickr_entries</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_asides_category</strong> - Sport</li><li><strong>woo_asides_entries</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_ad_page</strong> - Select a page:</li><li><strong>woo_home_arc</strong> - false</li><li><strong>woo_tabs</strong> - false</li><li><strong>woo_popular_posts</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_comment_posts</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_video_category</strong> - Select a category:</li><li><strong>woo_content_feat</strong> - true</li><li><strong>woo_home_thumb_width</strong> - 247</li><li><strong>woo_home_thumb_height</strong> - 92</li><li><strong>woo_ad_top_disable</strong> - false</li><li><strong>woo_ad_250_adsense</strong> - </li><li><strong>woo_ad_250_image</strong> - http://www.woothemes.com/ads/woothemes-250x250.gif</li><li><strong>woo_ad_250_url</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_flickr_url</strong> - Flickr URL</li><li><strong>woo_2col_height</strong> - 200</li><li><strong>woo_1col_height</strong> - 200</li><li><strong>woo_block_image</strong> - http://www.lucianopetrullo.com/blog/wp-content/themes/livewire/images/300x250.gif</li><li><strong>woo_block_url</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_port_images</strong> - false</li><li><strong>woo_all_category_title</strong> - Categories</li><li><strong>woo_home_layout</strong> - 3_columns.php</li><li><strong>woo_archive_layout</strong> - 3_columns.php</li><li><strong>woo_show_carousel</strong> - false</li><li><strong>woo_feat_entries</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_home</strong> - false</li><li><strong>woo_ad_mpu_disable</strong> - false</li><li><strong>woo_ad_mpu_adsense</strong> - </li><li><strong>woo_ad_mpu_image</strong> - http://www.woothemes.com/ads/300x250a.jpg</li><li><strong>woo_author</strong> - true</li><li><strong>woo_home_one_col</strong> - false</li><li><strong>woo_feat_image_width</strong> - 540</li><li><strong>woo_feat_image_height</strong> - 195</li><li><strong>woo_thumb_image_width</strong> - 75</li><li><strong>woo_thumb_image_height</strong> - 75</li><li><strong>woo_single_image_width</strong> - 100</li><li><strong>woo_single_image_height</strong> - 100</li><li><strong>woo_post_size</strong> - false</li><li><strong>woo_single_thumb</strong> - false</li><li><strong>woo_ad_footer</strong> - false</li><li><strong>woo_ad_footer_adsense</strong> - </li><li><strong>woo_ad_footer_image</strong> - http://www.woothemes.com/ads/woothemes-468x60-2.gif</li><li><strong>woo_twitter_enable</strong> - true</li><li><strong>woo_twitter_username</strong> - woothemes</li><li><strong>woo_about_enable</strong> - false</li><li><strong>woo_enable_blog_category</strong> - false</li><li><strong>woo_mid_exclude</strong> - </li><li><strong>woo_email</strong> - </li><li><strong>woo_vidpage</strong> - Select a page:</li><li><strong>woo_video_posts</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_cat_thumb_width</strong> - </li><li><strong>woo_cat_thumb_height</strong> - </li><li><strong>woo_home_title</strong> - Latest from my blog...</li><li><strong>woo_portfolio_category</strong> - Select a category:</li><li><strong>woo_portfolio_posts</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_portfolio_resizer</strong> - false</li><li><strong>woo_twitter_user</strong> - </li><li><strong>woo_flickr</strong> - </li><li><strong>woo_delicious</strong> - </li><li><strong>woo_digg</strong> - </li><li><strong>woo_facebook</strong> - </li><li><strong>woo_linkedin</strong> - </li><li><strong>woo_lastfm</strong> - </li><li><strong>woo_youtube</strong> - </li><li><strong>woo_stumble</strong> - </li><li><strong>woo_content_home</strong> - false</li><li><strong>woo_content_archive</strong> - false</li><li><strong>woo_ads_inner_content</strong> - true</li><li><strong>woo_blog_category</strong> - Select a category:</li><li><strong>woo_home_secondary</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_cat_mid_1</strong> - false</li><li><strong>woo_menupages</strong> - </li><li><strong>woo_intro</strong> - </li><li><strong>woo_featpages</strong> - </li><li><strong>woo_ex_featpages</strong> - true</li><li><strong>woo_featheight</strong> - </li><li><strong>woo_addblog</strong> - false</li><li><strong>woo_blogcat</strong> - </li><li><strong>woo_catmenu</strong> - false</li><li><strong>woo_about_button_1</strong> - </li><li><strong>woo_content_left</strong> - false</li><li><strong>woo_content_mid</strong> - false</li><li><strong>woo_image_disable</strong> - false</li><li><strong>woo_not_mpu</strong> - false</li><li><strong>woothemes_settings</strong> - a:0:{}</li><li><strong>woo_button_link_1</strong> - </li><li><strong>woo_about_button_2</strong> - </li><li><strong>woo_button_link_2</strong> - </li><li><strong>woo_carousel_header</strong> - </li><li><strong>woo_scroller_category</strong> - Select a category:</li><li><strong>woo_thumbnail_1</strong> - </li><li><strong>woo_featured_1</strong> - </li><li><strong>woo_featured_1_linkout</strong> - #</li><li><strong>woo_thumbnail_2</strong> - </li><li><strong>woo_featured_2</strong> - </li><li><strong>woo_featured_2_linkout</strong> - #</li><li><strong>woo_thumbnail_3</strong> - </li><li><strong>woo_featured_3</strong> - </li><li><strong>woo_featured_3_linkout</strong> - #</li><li><strong>woo_thumbnail_4</strong> - </li><li><strong>woo_featured_4</strong> - </li><li><strong>woo_featured_4_linkout</strong> - #</li><li><strong>woo_show_mostcommented</strong> - false</li><li><strong>woo_logo_left</strong> - false</li><li><strong>woo_cat_nav</strong> - false</li><li><strong>woo_cat_list</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_ex_cat_footer</strong> - false</li><li><strong>woo_cat_list_footer</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_cat_box_footer_1</strong> - false</li><li><strong>woo_image_archives</strong> - false</li><li><strong>woo_archive_width</strong> - 140</li><li><strong>woo_archive_height</strong> - 90</li><li><strong>woo_ad_300</strong> - false</li><li><strong>woo_ad_300_bot</strong> - false</li><li><strong>woo_exclude_pages</strong> - </li><li><strong>woo_exclude_cats</strong> - </li><li><strong>woo_steps</strong> - Select Format:</li><li><strong>woo_contact</strong> - Select a page:</li><li><strong>woo_blog</strong> - false</li><li><strong>woo_tabber</strong> - false</li><li><strong>woo_show_mpu</strong> - false</li><li><strong>woo_show_ad</strong> - false</li><li><strong>woo_ad_below_image</strong> - /images/ad468.jpg</li><li><strong>woo_ad_below_url</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_ad_leaderboard_f</strong> - false</li><li><strong>woo_ad_leaderboard_f_code</strong> - </li><li><strong>woo_ad_leaderboard_f_image</strong> - http://www.woothemes.com/ads/woothemes-728x90-2.gif</li><li><strong>woo_ad_leaderboard_f_url</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_alt_colours</strong> - default.css</li><li><strong>woo_aboutlink</strong> - </li><li><strong>woo_side_image</strong> - /styles/clean-light/images/ad-120x240.jpg</li><li><strong>woo_side_url</strong> - http://www.woothemes.com</li><li><strong>woo_ads</strong> - false</li><li><strong>woo_disclaimer</strong> - </li><li><strong>woo_exclude_pages_subnav</strong> - </li><li><strong>woo_subnav</strong> - false</li><li><strong>woo_feat_width</strong> - 280</li><li><strong>woo_feat_height</strong> - 210</li><li><strong>woo_smallthumb_width</strong> - 56</li><li><strong>woo_smallthumb_height</strong> - 42</li><li><strong>woo_homepage</strong> - layout-default.php</li><li><strong>woo_slider</strong> - false</li><li><strong>woo_tabber_pages</strong> - </li><li><strong>woo_inc_tabber_pages</strong> - false</li><li><strong>woo_intro_page_left</strong> - </li><li><strong>woo_inc_intro_page_left</strong> - false</li><li><strong>woo_intro_page_right</strong> - </li><li><strong>woo_inc_intro_page_right</strong> - false</li><li><strong>woo_mag_featured</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_mag_secondary</strong> - Select a number:</li><li><strong>woo_blog_navigation_footer</strong> - false</li><li><strong>woo_embed</strong> - false</li><li><strong>woo_home_featured</strong> - true</li><li><strong>woo_home_content</strong> - false</li><li><strong>woo_get_image_width</strong> - 190</li><li><strong>woo_get_image_height</strong> - 142</li><li><strong>woo_ad_200_adsense</strong> - </li><li><strong>woo_ad_200_image</strong> - </li><li><strong>woo_ad_200_url</strong> - </li></ul>