Post d’annata, correva il 2010, mese di gennaio e Santarsiero …..
Posted on 18. gen, 2018 by L.P. in Argomenti

Santarsiero è al quindicesimo posto di gradimento dei Sindaci italiani. Senza nulla togliere alla persona, cui rimango affezionato per averci trascorso cinque anni in consiglio comunale, ma con esclusivo riferimento all’operato amministrativo della sua giunta, pensando ai risultati ottenuti, allo stato in cui versa la città, etcetera etcetera, con angoscia mi viene da pensare alle città il cui sindaco sia, per esempio, ottantesimo o peggio in graduatoria.
Se poi penso che anche De Filippo è nel cuore dei lucani, concludo col pensare che è una classifica, come suol dirsi, livellata in basso, molto in basso. Della serie, bisogna accontentarsi, oggi l’Italia non può dare di più.
Sempre che le classifiche siano affidabili, perché, sempre per esempio, io non ho mai incontrato una persona entusiasta dell’operato amministrativo, in città siccome in regione. Chissà chi sarà stato intervistato.
Ma prendiamola bene. Vuol dire che noi potentini e lucani siamo comprensivi. Andrà meglio da domani, usiamo pensare. Poi sui giornali c’è l’apoteosi. La Nuova inneggia a San Vito come protettore dei nostri amministratori, e fin qui, se si pensa a un risultato miracoloso, cioè senza spiegazione scientifica, siamo d’accordo. Di seguito parla di una Potenza affogata dagli autobus e, nella stessa pagina inneggia al risultato del Sindaco. Ma, sempre per esempio, il problema degli autobus doveva essere risolto già con l’attuazione del programma “sarà Potenza 2009”. Ma cosa vai a vedere! Vabbene. Devo convincermi che col quindicesimo posto del mio Sindaco io viva in una bellissima e servitissima città. Aspettate che mi concentro…..abra cadabra……aglio e fragaglio……apriti sesamo……..uzc….cataflush……..grandspoing…………scatataflash. Fatto, per Giove, ma è splendida. Eh!, quante luci. E quanti colori.
Grazie Sole 24 Ore, senza di te e senza le tue classifiche non avrei vissuto in cotanta meraviglia. Potere della mente.
Cari Vito, però ora puntiamo al podio, mi raccomando. Basterà fare un tantino peggio, se fosse mai possibile.
No, grazie. Apprezziamo il gesto ma non devi preoccuparti.
Posted on 20. mar, 2014 by L.P. in Città di Potenza, Commenti

Non finirà mai di stupirmi la generosità dei politici. Per il bene del paese farebbero di tutto, affrontando qualsiasi sacrificio.
E anche a noi potentini tocca l’atto di generosità. Dopo il Santarsiero bis, ecco un Falotico che si offre, vittima sacrificale, a ricoprire la carica di primo cittadino della città.
In molti stanno già apprezzando il gesto, ricordando, nonevèro, che non è da tutti rendersi disponibile per cotanto impegno. “Gesto coraggioso”, viene chiamato, e dovrà pur essere così, diamine.
Immaginatevi a dover amministrare, voi, una città capoluogo di regione, che fatica, e che scocciatura, poi, per un politico di professione che, magari, rinuncia a fare il ministro per la sua città, per giove, è un gesto di profonda e umile generosità, al limite della prodigalità.
Ma, e veniamo al dunque, ce lo meritiamo? Siamo davvero i perfetti destinatari di cotanta bontà? Noi sempre pronti a brontolare, a polemizzare, e chi la vuole cotta e chi la vuole cruda; noi, che abbiamo anche criticato Santarsiero nonostante ci abbia migliorati culturalmente, arricchiti urbanisticamente, alleggeriti nelle tasche, resi più responsabili con un debito immane, resi meno schizzinosi con la spazzatura sparsa lungo le vie; ebbene noi, dico noi, ci meritiamo un gesto nobile e garbato come quello di Falotico?
Forse dovremmo declinare, apprezzare l’estrema galanteria, ma declinare, e provarci da soli. Inutile addossare sempre ad altri, e per di più sempre ai politici di professione, quelli che stanno sulla breccia da un paio di esistenza, tutto il peso dei nostri affari.
Per una volta dobbiamo avere il coraggio di dire “no, grazie”.
Dai Falotico che te lo meriti proprio.
Basta a dare sempre, Tu e i tuoi colleghi. Stavolta tocca a noi.
Sempre grati, comunque, e memori di tanta nobiltà d’animo.
Bacioni, estensibili in partito.
Sindaco, consigliere ora pure parlamentare. Ad honorem. Auto blu, nun te regge più.
Posted on 12. mar, 2014 by L.P. in Attualità, Città di Potenza, Commenti

http://basilicata.basilicata24.it/rubriche/parlamentare-consigliere-sindaco-12788.php
)
Totò, Peppino e il palazzo di giustizia
Posted on 09. mar, 2014 by L.P. in Argomenti, Città di Potenza

http://potenza.basilicata24.it/rubriche/parliamone-12732.php
Santarsiero: non dimenticherò questa entusiasmante esperienza. Noi sì.
Posted on 05. feb, 2014 by L.P. in Attualità, Città di Potenza

Potenza. Città cultura?
Posted on 03. feb, 2014 by L.P. in Città di Potenza, Regione Basilicata

http://basilicata.basilicata24.it/rubriche/potenza-citta-cultura-12092.php
Dimissioni, conflitti e pizze fritte
Posted on 27. gen, 2014 by L.P. in Argomenti, Attualità

http://basilicata.basilicata24.it/rubriche/dimissioni-conflitti-pizze-fritte-11975.php
L’antivigilia
Posted on 23. dic, 2013 by L.P. in Argomenti, Città di Potenza

Si stava meglio o peggio quando non esistevano i cellulari?
E quando la TV era in bianco e nero, la vita era migliore?
Era meglio quando non c’era traffico e neanche l’elettricità nelle case, o è meglio ora che passiamo le giornate nel traffico e abbiamo le case piene di elettrodomestici?
Queste domande, tutte di una banalità sublime, spesso formano oggetto di discussioni anche accese.
Il cofano di parole che si sprecano su argomenti inutili è sempre stracolmo, ma bisogna ammettere che relazionarsi con gli altri comporta anche discussioni fatalmente inutili.
Pensate a quando ci si scambia battute sul tempo: fa freddo oggi, era meglio ieri, domani mette bello.
Secondo le religioni orientali bisognerebbe astenersi dal proferire cose sciocche o inutili, meglio un regale silenzio.
C’è invece chi passa le ore al telefono per inventariare la fuffa.
Ma in fondo anche scrivere è un po’ come parlare. Per esempio io ora sto scrivendo di cose inutili, o meglio di come certe cose siano inutili, facendo, quindi, una cosa inutile.
Farei meglio a far tacere la penna, pardon, la tastiera.
A me piace scrivere, con la penna e con la tastiera. Mi piace la carta, sia essa elettronica o proprio carta, di agenda, di quaderno o di un notes. Appunterei tutto. E solo per il piacere di scrivere, con una bella grafia, con una bella penna, con un bell’inchiostro, su una bella carta.
Quando scrivi molto sulla carta questa tende a piegarsi e a scricchiolare, producendo “versi” dal fascino antico, inimitabile. Quando vedo un quaderno o un’agenda molto usata, la guardo con concupiscenza. Poi provo ad averla io, ma dopo un mese mi innammoro di un’altra agenda e parto daccapo.
E poi mi piacciono i libri, per leggerli o per tenerli, elettronici o di carta.
Fosse per me girerei con una borsa piena di congegni elettronici, dal PC al tablet, di agende, almeno due o tre, e di qualche libro; poi arriva il periodo che non voglio niente con me, e giro senza documenti, portafogli, cellulare e quant’altro (grazie, assessore).
-Ehi, come mai oggi non parli di politica?
-Perché ne ho le palle piene, di quella dei politici italiani.
-Hai sentito Santarsiero sulle opere intraprese che fanno di Potenza una delle città più attive?
-Come no. Ma Santarsiero vive specchiandosi nel lago, pardon in una fontana, brutta per giunta –obietterebbe Sgarbi- e si è innamorato della sua figura, ma, e questo è pericoloso, è convinto che tutti i potentini si siano innamorati del loro sindaco. E magari è vero.
-Hai visto? Hai parlato di politica.
-Vero, cazzo. E visto che ci sono cascato ti racconto di come mi sia arrivata una mail con gli auguri del sindaco. Almeno credo che si tratti di auguri, perché non ho letto il messaggio. Per arrivarci dovevo scorrere migliaia di indirizzi. Quando gli auguri diventano una formalità senza anima. Bleh! Meglio io che non li faccio mai.
-Insomma….. E domani cosa ti mangi?
-Quello che troverò, diviso quattro. Giuro.
-Bel coraggio.
-Trovi?
-Sì, trovo.
-Bè, ciao!
-Ciao.
-E, auguri.
-Fanculo.
-A te.
-No, a te.
Sfumando……
Bozza di manifesto per i lucani
Posted on 04. ago, 2013 by L.P. in Città di Potenza, Regione Basilicata

Rassegnazione? Fatalismo? Paura di cambiare?
Cosa affligge l’unica regione italiana dallo sperimentare il cambiamento?
Ovunque si è provato a cambiare comandante, da noi no.
Ma quando parlo di cambiamento, non mi riferisco esclusivamente al passare dalla sinistra alla destra, no, mi riferisco soprattutto al cambiamento di uomini, sistema e politiche.
Una causa di questo immobilismo è rinvenibile nel prepotente individualismo che connota la nostra regione. Quell’individualismo, che, come ben spiegato da tanti, non ci fa sentire come nostro tutto quello che è pubblico. Quell’individualismo cieco, che ci porta a sperare di poter usufruire di un favore o di un privilegio, che dir si voglia, anziché preferire una vita migliore per tutti.
Quell’individualismo che arriva a portare genitori senza anima a garantire ai propri figli una borsa di studio sicura anziché spingerli a un costruttivo confronto con gli altri giovani, facendo loro del male, che difficilmente sarà poi emendabile.
Quell’individualismo che nel quotidiano si traduce nel provare a farsi cancellare una multa e pretendere che gli altri vengano tutti multati, o che ci consenta di evadere un fisco che riesca poi a essere inflessibile con gli altri.
Un individualismo ipocrita che ci porta a parlare male dei contravventori della legge nello stesso istante in cui la violiamo.
Quell’individualismo idiota che ci costringe a seguire il più forte, a tesserne le lodi, a lustrargli le scarpe, sebbene si capisca facilmente che è un individuo che vale solo per il potere che ha.
Quell’individualismo che, anziché liberarci, ci rende ancora più schiavi di un sistema che di democratico ha soltanto lo stemma.
Per vivere bene la democrazia, invece, ci vuole serietà, responsabilità, capacità di autonoma riflessione, rispetto per gli altri e per le regole. Senza questo bagaglio il viaggio nella democrazia diventa un viaggio in balia di mediocri personaggi che giocano a fare gli statisti di turno, ma che di fatto in nulla si discostano dai signorotti di un tempo.
Forse, in un’Italia che boccheggia dietro i fatti personali di un uomo maturo per la pensione, e le lobby di potere, c’è spazio per un rigurgito di dignità anche qui in Basilicata.
Forse è arrivato il momento di capire che le scorciatoie comode che ci hanno portato alla schiavitù, alla rinnegazione di ogni forma di reazione, a una posizione prona pur di ottenere qualche favore, oltre che a interpretare il ruolo di popolazione più violentata della nazione, perché quotidianamente saccheggiata, oltre che depositaria delle schifezze prodotte da chiunque nel mondo, oltre che isolata fisicamente e intellettualmente, vanno abbandonate.
Forse.
E se non l’abbiamo ancora capito farà bene chi prenderà le sue poche cose e andrà via.
E a chi rimarrà verrà servito il solito piatto di brodaglia, dalla pseudo cultura divulgata attraverso una persona il cui alfabeto non supera le 17 lettere, essendogli venute a mancare una serie di consonanti, alla pseudo modernità sulla cui facciata è stata dipinta la copertina di un Simone di filosofia d’annata.
Ma per chi avrà accettato questa realtà varrà come una libagione principesca.
Frammenti da Facebook
Posted on 02. ago, 2013 by L.P. in Amenità, Argomenti, Commenti

Ore 13:50, Potenza, corso 18 agosto, all’altezza della camera di Commercio, feudo DC.
Salgo con ritmo allegro con la mia bici diretto verso un parco pasto. Un’auto è parcheggiata metà sul marciapiede e metà sulla carreggiata, fottendosene del traffico. A bordo una signora chiacchiera amabilmente al cellulare. Sopraggiunge alle mie spalle un’auto che corre un pò troppo. Mi supera ma nel frattempo sta arrivando un’auto in senso opposto. Fra la signora amabilmente parcheggiata a cavallo del marciapiede, l’auto che arriva di fronte, la Punto è costretta a stringermi sull’auto parcheggiata. Me la vedo nera, e mentre inchiodo, sento che il passeggero della Punto avvisa il guidatore “attento alla bici”. Mi salvo per un pelo. Nel frattempo la Punto sfreccia via e la signora, ebete, continua a parlare al telefono.
Dopo aver sapientemente e violentemente vituperato in faccia alla signora, parto di gran carriera per recuperare la Punto, tanto la strada è chiusa per i lavori al parcheggio di via Bonaventura. La raggiungo mentre sta per parcheggiare nella caserma dei carabinieri. Caspita! Erano carabinieri!
Che dire. Io ho detto loro quello che pensavo, in un linguaggio poco garbato, concitato e colorito, ma resta l’amarezza.
Le forze dell’ordine che se ne fottono, rischiano di farmi del male, serio, e nemmeno si scusano, anzi scappano via. Visto questo, potrò mai indignarmi del comportamento di un quisque qualsiasi?
Mondo ladro. La crisi non è solo economica, è negli animi, nelle coscienze, nell’educazione.
Un Folino è per sempre.
Pubblicità Progresso.
E’ ora di risvegliare l’orgoglio lucano, di rinverdire vecchi fasti popolari, rianimare la dignità e dire finalmente basta alla presunta opposizione. Vota PD, il partito del rinnovamento lucano. Solo così potrai dire basta alle raccomandazioni, alle borse di studio per i figli di, all’impoverimento, alle nefandezze fatte di scorie e di patti contro la tua terra, all’isolamento e alla generale sciatteria amministrativa, perchè solo il PD potrà disfare quello che ha certosinamente creato. Un Folino è per sempre.
Il PDL sembra oggi un corpo senza testa. E una testa non può sostituirsi con una mano, un piede o una caviglia. Quel corpo è destinato ad accasciarsi al suolo. Un nuovo centro destra non solo è possibile ma è finalmente doveroso. Purchè sia davvero nuovo. Altrimenti avremo uno zombie che cammina.
Berlusconi abdica o non abdica?
Il PD sbaglia a dire che non si possono avere larghe intese con Berlusconi, ora che è stato condannato. Sbaglia, mostrando la sua miopia. Oppure chiarisce l’equivoco: le larghe intese avrebbero dovuto essere fra i partiti, non fra le persone. Giù la maschera.
Bene, ora la sinistra può governare. Avanti il prossimo avversario, abbiamo già un paio di inchieste da aprire.
Rubrica “dillo al tuo Sindaco”
Ultim’ora il Comune di Potenza, con l’apporto di giornalismo d’elitre, cambia la storia della città.
L’Italia è un grande mercato. Si vende tutto. Testimoni, professionisti, consulenze, politici, spie, parenti, soci, funzionari, e compagnia cantante. Magistrati? Quanti ne servono?
Dopo Craxi, Berlusconi. Sarà pure giusto ma non é un caso che chi governa e non é di sinistra finisce in galera.
La strategia del PD lucano è di stampo leninista. Ha sistemato un suo uomo ovunque penetrando le viscere della società. Amico, stai attento anche al clochard di turno, potrebbe essere uno del PD.
Rubrica “Dillo al tuo Sindaco”
caro Sindaco cambia storiografo, quello che ti fa apporre targhe non è il massimo.
Questo sistema va boicottato. E se facessimo tutti voto di povertà?
Il Comune di Rotondella, per tutelare la salute dei suoi cittadini, vieta il fumo anche lungo le strade della città. Si potrà fumare solo al di fuori del territorio comunale. Questo significa fare l’interesse comune!
In fondo sarei sereno e felice se solo non esistesse la politica.
Pare si sia risolto il mistero del trasposto notturno con l’esercito a guardia: si trattava della regina Elisabetta che si era andata a fare una mangiata di pesce.
Sono benignamente radioattivo: stamattina prendo anche i Simpson su Fox.
De Filippo: non erano scorie in transito, ma una parata notturna. Uno spettacolo incredibile che abbiamo offerto solo noi e che ci invidia il mondo.
De Filippo: tranquilli non sono scorie pericolose, me lo ha assicurato Franchino, il portiere dello stabile di fronte la regione. E poi ho chiamato Obama ma era in bagno, mi richiamerà.
Basilicata caput scoriae. E per favore non accollatevi i meriti chè questi sono solo della classe politica.
Di Potenza si diceva che aveva aria e acqua ottime. Oggi si potrebbe dire che è il capoluogo del culo dell’Italia. Ed è un fuoriclasse di culo giacchè la merda non la caccia ma la riceve.
Lucani radioattivi.
Eau de petrol, la nuova lavanda per l’uomo che deve chiedere sempre.
Il fagiolo di Sarconi, il mitico fagiolo di Sarconi, addizionato di radioattività e con una spruzzata di eau de petrol, non ha più rivali. Sbanca anche in Messico!
Quale soggetto profumato di petrolio, e radioattivamente vivace, grazie alle scorie donateci da un mondo generoso, mi sento particolarmente pericoloso per la pubblica incolumità. Da oggi pretendo la scorta e il trasporto speciale, anche quando devo andare in bagno!
Dagli effluvi del petrolio, alle scorie radioattive. Ma è proprio necessario che raccolga la cacca del mio cane dalla strada?
Rubrica “Dillo al tuo sindaco”
Caro Sindaco lo stato comatoso della Basentana e l’inesistenza di un serio treno che mi porti nel mondo, rischia di intristirmi oltre misura. A quando l’autostrada della cultura che ci porterà financo in America?
Da ciclista ritengo di ricevere rispetto dagli automobilisti nella città di Potenza. Temo, però, che con il diffondersi auspicabile dell’uso della bici in città, finendo l’effetto sorpresa, cessi ogni forma di riguardo.
Rubrica “Dillo al tuo sindaco”
Nella piazzetta adiacente piazza Sedile, lungo via Pretoria, lato Carabinieri, di cui non ricordo il nome, e dove insiste un bar e una gioielleria, ci sta qualche panchina. Una di queste da anni è priva della panca ma è rimasto lo schienale. Domanda: è un’opera d’arte, un nuovo concetto di seduta, un pesce d’aprile o soltanto sciatteria?
Rubrica “Dillo al tuo Sindaco”
Bisogna istituire il biglietto di ingresso per il centro storico. Le città fantasma sono rare e ricercate. Per i politici pass gratis, ovvio.
Folinopoli.
Cari consiglieri regionali che abusaste del rimborso,
cari politi che arraffaste l’impossibile,
è sempre il vostro giorno,
fra un giorno, un anno, un decennio,
la vostra presenza non sarà mai un abuso,
piuttosto la nostra
che non vi manchi di rispetto.
Rubrica “Dillo al tuo Sindaco”
Caro Sindaco cedo volentieri un paio di miliardi di T, P e C, mai usate, come nuove, alla città Cultura.
Rubrica “Dillo al tuo sindaco”
Se Potenza sarebbe stata davvero la Città Cultura forse parlerei meglio l’italiano.
Rubrica “Dillo al tuo sindaco”
Propongo manichini da sistemare nelle scale mobili, onde mostrarle frequentate e non come scenari per i film del miglior Dario Argento.
Rubrica “Dillo al tuo Sindaco”
Chiedesi interpretazione autentica sul criterio di irrogazione della sanzione per chi parcheggia in sosta vietata. Il caso, il tempo, l’istinto del vigile o il sorteggio?
Rubrica “dillo al tuo Sindaco”. Nel bagno per uomini del Cimitero di Potenza non funzionano gli sciacquoni.
La miopia politica del PDL lucano fa il paio solo con la sua endemica mediocrità.
La miopia politica del PD lucano fa il paio solo con la sua ingordigia.
Ove mai un rinnovamento del Pdl lucano passasse dall’esito della sentenza della Cassazione, ebbene, vista la sfiga, sono convinto che l’esito sarebbe quello contrario al cambiamento. O meglio vista la sfiga nostra e il culo di due o tre personaggi.
Se tornassi a nascere e potessi scegliere una vita senza problemi sceglierei quella di Viceconte. Pagato per partecipare, mai per vincere, da sempre nominato, mai eletto, le cui gocce di sudore -causa lavoro- vengono conservate nel museo di Londra, tanto sono state poche. Il buon senatore non se ne avrà a male se lo eleggo a idolo della vita che avrei sognato di fare.
Riuscirà il duo maraviglia in un nuovo scoop elettorale? Certo,migliorarsi non è facile, e quindi perdere ulteriori consensi è davvero cosa inimmaginabile, ma dai due c’è da aspettarsi il geniale colpo di coda che ingrasserà l’avido PD e comincerà a far muovere i primi passi al M5S in Basilicata.
La mia esperienza mi dice che se una la cosa la dice Viceconte, per l’interesse del partito è vero il suo contrario.
Viceconte “l’allenatore” più perdente del mondo. Pare che giochi sempre il campionato allievi per il rione più piccolo della città.
Viceconte, l’unico “allenatore” del mondo confermato senza aver mai vinto una partita.
Deus, libera nos a Viceconto et Taddeo.
Che tristezza vedere il centro destra rappresentato dalle stesse stanche facce. Che rabbia vedere che non è cambiato nulla in vent’anni. Speriamo che qualcuno a destra sappia distinguersi mandando a quel paese l’eternamente vuoto, politicamente parlando, Viceconte. Ma il coraggio di presentare facce nuove è davvero così latitante al fine di preservare un minimo reddito a uomini stanchi e perdenti?
Potenza Città Cultura continua a sorprendere
Posted on 12. lug, 2013 by L.P. in Amenità, Argomenti, Città di Potenza

Caro Sindaco, dicevo ieri ….
Posted on 13. apr, 2013 by L.P. in Argomenti

La ritrosia del potentino, ma anche del lucano, a protestare deve essere figlia di qualche grosso complesso. Forse potrebbe trattarsi del complesso del suddito, che, ancora oggi, non riesce a discernere fra diritto e concessione.
E dire che siamo nel 2013, che nobili, monarchia e capetti vari, non dovrebbero aver lasciato tracce residue, eppure il potentino prima di protestare ci pensa mille volte, e se proprio lo deve fare lo fa a cena in famiglia o con gli amici più stretti.
Puoi fargli di tutto, ma lui non protesta; al più se la segna al dito, ma nella vendetta è scientifico, prudente e non rischia niente. In genere si vendica su chi è già clinicamente morto. Per esempio se deve vendicarsi con un politico aspetta che questi abbia cessato ogni forma di potere, anche quello più vuoto, dopodichè gli prospetta tutto il suo sdegno e la sua immediatamente successiva indifferenza.
Lo stesso atteggiamento il potentino lo riserva anche al politico avversario, quello al quale non può chiedere nulla. Il fenomeno si giustifica appunto con la mentalità del suddito che rispetta il potere in ogni sua forma. Poi si crea quella solidarietà speciale che lega sudditi e padroni, che quasi si consorziano contro altri gruppi di sudditi e potenti.
Il mondo della politica tace sulla condanna del Tribunale di Potenza a quattro consiglieri, rei di aver usufruito di rimborsi spese non dovuti. Sono solidali l’uno con l’altro. E tutto questo è politicamente corretto. Nessuno approfitta della circostanza per fare politica. Nessuno che si faccia paladino degli eventuali danni alla popolazione lucana che i comportamenti giudicati possano averle causato. Loro vivono nel loro acquario, e sebbene apparentemente avversari, mangiano, in misura diversa, nello stesso piatto che viene imbandito da quegli imbecilli dei sudditi, che, poi, non protestano neppure. Appunto.
Se qualcuno venisse a rubare a casa lo spenneremmo vivo. Se lo fa un politico, prego si accomodi, serve altro?
Passano le ore ma continuo a pensare al grave problema del tartufo lucano che viene raccolto anche da chi risiede fuori regione. La vicenda mi angoscia. Ma come può succedere? Meno male che il consigliere Singetta ha avvertito tutti. Wow, grazie di esistere Alessandro.
Il calcio a Potenza non decolla più, e la memoria del grande Potenza rimane offuscata da una targa che riporta dati inesatti, alterando la storia. Ma il Comune di Potenza ha altro da pensare e gli storici di professione (tutti in piedi) dispensano favole non conoscendo la storia che raccontano.
Caro Sindaco, hai letto la letterina che ti ho spedito ieri? No? Immaginavo. Fa niente, tanto anche se la leggessi non cambierebbe un piffero.
Viva l’Italia, viva Potenza, viva la fuffa.
Istruzioni per la lettura del post:
si consiglia di leggerlo, poi far partire la musica e rileggerlo, vedrete funziona, quasi ti viene voglia di protestare.
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