Cuonch cuonch
Posted on 09. ott, 2012 by L.P. in Attualità, Diritto e giustizia

Oggi la Corte di Appello di Potenza ha rinviato una causa al 2016.
La notizia non è ormai di quelle sorprendenti, dal momento che di questi accadimenti la storia giudiziaria italiana è zeppa, cionondimeno una riflessione va fatta.
Se la responsabilità di una giustizia che chiamare lenta è un eufemismo non è dei magistrati, bisogna chiedersi una buona volta di chi sia.
E se è vero, come dicono, che una giustizia lenta allontana investitori, capitali e fa fuggire tanti imprenditori italiani, rallentando l’economia e provocando danni inenarrabili, ebbene, porca vacca, perché non si fa qualcosa?
Io sono convinto che una giustizia lenta fa comodo ai più. Pensate a quante prescrizioni si beccano e si sono beccate i politici per i loro fattacci.
Il bello è però che nessuno accusa nessuno.
I magistrati non accusano nessuno, e il governo non accusa i magistrati.
E quindi la responsabilità sarà del figlio del farmacista di via Robortella n. 75.
Accertata ogni responsabilità aspettiamo la genialata, a riguardo, del tecnico Monti. In verità se deve partorire qualcosa di (pare) sì abominevole come i regolamenti sull’Imu della Chiesa, meglio soprassedere.
Potrebbe partorire che per fare una causa bisogna sopportare esborsi milionari, e che se proprio si vuole dare fastidio bisogna battere un record in una disciplina a piacere, e poi mettere sotto il ricorso diecimila euro, e una fideiussione di pari importo casomai il caso si presentasse come difficile.
Oppure che bisogna scrivere con inchiostro simpatico gli atti e garantire gli antibiotici alla corte casomai la causa venisse trattata in un periodo freddo.
Per ora hanno cancellato una manciata di tribunali.
Ma anche su questo argomento è bene fare luce sui recenti pregressi.
Ero avvocato da qualche anno, forse anche una decina. Il Governo decise di costruire una serie di Preture nuove, dove alloggiare gli uffici. In Basilicata ne cominciarono a costruire varie. Neanche erano finite, però, che vennero abolite. Qualcosa di analogo è accaduto negli anni successivi.
La giustizia delocalizzata, però, funzionava benino, quindi era meglio stravolgerla.
Poi fecero i giudici di pace in tanti paesi. E ora li accorperanno.
Ecco, se proprio si può fare un bilancio, si può affermare che i governi non hanno saputo progettare un cappero, non hanno mai saputo guardare al di là del mese corrente. E questo è grave.
Come per le Regioni. Prima le fanno, poi le rendono più autonome (mi pare l’abbia fatto il governo Prodi), ora ne riducono i poteri.
Viene voglia di gridare “Per Giove fermateli!”, perché davvero governano a vista, come mai e poi mai dovrebbe essere.
I supertecnici non si salvano, da questo punto di vista, né può pensarsi che da loro in poi sarà nuova Italia, perché già si è capito che non sarà.
E allora godiamoci questi rinvii a babbo morto, noi avvocati, con l’auspicio di poterla finire una causa e di non rimanere inutili interpreti solo di una loro fase.
Non un alito di vento sui Monti italiani
Posted on 22. nov, 2011 by L.P. in Argomenti, Commenti

Le borse non vanno granché bene, anzi. Lo spread sta lì, ma l’allarme è passato.
I titoli sono più soft di qualche settimana fa.
Eppure sembrava che l’ingresso di Monti nella stanza di comando avrebbe fatto invertire il segno.
Lo stesso Monti, a fronte di una urgenza dichiarata drammatica, ancora non ha adottato una misura.
Il neo premier è celebrato come una star, non rilascia interviste, e appare serafico come un Buddha.
Questa la fotografia dello status quo.
Nel frattempo Fiorello impazza in Tv, a qualcuno non piace, io per esempio lo preferisco in radio, ad altri piace assai.
I programmi politici languono un pò. Senza Berlusconi non è la stessa cosa.
Tutto d’un tratto una situazione ribollente si è trasformata in un mare piatto. E dire che non ci siamo abituati. La noia già fa capolino.
Va bene allora pensiamo alle elezioni. Quelle del 2013, ammesso che ci arriviamo senza cadere in letargo. Pare ci saranno nuove formazioni. C’è chi parla di un nuovo centro destra capitatanato da Casini. Sì, quello che flirta con Bersani. C’è chi parla di un terzo polo centralissimo nel quale confluiranno tutti i nomadi della politica, e non sono pochi. C’è chi parla di un Pd spaccato e chi di un Pd liberale.
Il bello è che cambiano le sigle, le formazioni, gli accordi, ma le persone sono sempre le stesse. Come in un ballo in maschera. Le coppie cambiano spesso e nascono tresche inimmaginabili, e subito dopo una tresca lascia il posto a un’altra.
Saranno due anni di autentico bordello. Tutti tradiranno almeno una volta tutti. Allegria.
In Parlamento, nel frattempo, ci si annoia assai. Tanto che cominciano a riunirsi di mercoledì. Inaugurata la settimana lampo. Quella che va dal mercoledì al giovedì. Ma del resto non hanno davvero niente da fare: le prossime norme le farà a dio piacendo Monti, le elezioni sono lontane, nessun parlamentare è in odore di galera (ma che strano…..); bene finalmente un po’ di tempo libero per corteggiare una velina, e spendere i soldi che con tanto sacrificio arrivano in saccoccia.
Meno male che c’è il calcio con tutte quelle partite. L’italiano ha bisogno di stress. Anche se solo televisivo. Ma senza allarmi, urgenze, straordinarietà, omicidi, stragi e quant’altro (direbbe l’assessore), proprio non si vive più bene.
Monti ha calmato anche le piogge.
C’è chi dice che abbia fatto un patto col diavolo, e questi abbia acconsentito. Non succederà nulla fino a nuovo ordine. In cambio consegnati uno stok di pensionati e disoccupati.
Che affare.
Augh!
Berlusconi, ci dica.
Posted on 03. ago, 2011 by L.P. in Argomenti

Una cappa pesantissima aleggia sull’Italia. Siamo in pieno agosto ma Napolitano non va in ferie e Berlusconi deve rispondere alle Camere sulla crisi economica.
I presagi sono negativi.
Nel frattempo arrivano buone notizie sul fronte della vita dei nostri parlamentari, che non subirà affronti economici. L’IdV si batte da leoni per calmierare i costi della casta, anche se approfitta della chiusura a riccio della stessa casta, per far solo bella figura e non rinunciare ai privilegi.
Fini è scivolato sulla buccia di banana abbastanza ingenuamente, e le ferie dei parlamentari dureranno fino al 12 settembre, sempre ammesso che non durino, nella sostanza, tutto l’anno.
Tremonti è scomparso dalla scena. Ora è chiaro a tutti che le sue scelte erano il frutto della scoperta dell’acqua calda.
Ma Berlusconi ha la possibilità di riabilitarsi agli occhi del mondo. Abbattesse la spesa pubblica, da subito, di un buon trenta per cento con misure drastiche e strappalacrime, dimezzasse i privilegi della casta, abolisse Province e enti inutili, e con la metà del ricavato rilanciasse l’economia e abbattesse anche simbolicamente la pressione fiscale.
Il tutto condito con un proclama del tipo “niente processo breve o lungo, ma processo giusto per tutti”, e con un ulteriore contorno fatto di scuse agli italiani per tutto quanto fatto male, non fatto o fatto inopportunamente.
Non lo farà.
Non lo farà lui o chiunque avesse la sorte di succedergli.
E merda sarà per tutti.
Un bacione affettuoso estensibile.
http://www.youtube.com/watch?v=PDnmBKFUqnQ
Giulio e Claudio, due sfortunati dei nostri giorni
Posted on 02. ago, 2011 by L.P. in Amenità

G: Insomma, Claudio, hai visto? E’ capitato anche a me.
C: Giulio, te lo dicevo io. I tempi sono cambiati. I pregiudizi ormai imperano.
G: Vero, verissimo. La gente non può più fare del bene in forma anonima che subito ti accusano delle peggiori nefandezze.
C: A chi lo dici, caro Giulio. Pensa a quello che è successo a me. Un fan, chissà, comunque un generoso che voleva rimanere anonimo, mi fa un regalo. E tutti a darmi in testa. Che mondo.
G: E a me? Aggiustano una casa, me la offrono per riposare, e subito a inventarsi storie.
C: Però pure tu con la storia del canone settimanale a nero, bè, te la potevi risparmiare. Chi vuoi che ti creda.
G: Sei bravo tu. E a te chi ti crede? Con la storia del finanziatore anonimo?
C: Ma allora ti ci metti pure tu. Non sei rimasto scottato? Noi dovremmo fare fronte unico contro le maldicenze. Io do una mano a te e tu dai una mano a me. Ecco è semplice e si chiama solidarietà.
G: Ti do ragione.
C: Sì ma devi dimetterti.
G: Già fatto, caro Claudio.
C: Non mi risulta, perbacco.
G: Già fatto, invece.
C: Sarà. Ma non mi risulta. Bè allora sei libero, partitina a tennis stasera o andiamo in un localino?
G: No, devo tornare a Pavia. Dormo lì.
C: Ogni giorno avanti e indietro?
G: Sì, una vitaccia.
C: Ma prendi un albergo!
G: Costa troppo.
C: Ma sei avaro! Non lo sapevo.
G: Oculato. L’aereo me lo pagano gli italiani, e la casa a Pavia è mia.
C: Allora domani a colazione?
G: No, c’ho consiglio dei ministri.
C: ma non ti eri dimesso?
G: Sì, da inquilino. Subitissimo.
C: Ma vai a cagare. Qua mi sono dimesso solo io.
G: Sei un mona, Claudio.
C: Concordo, belin.
G: Bè ciao, Claudio, alla prossima.
C: Ciao, Giulio, sei sempre un amico.
Esimio signor Avv. Caneppele
Posted on 01. ago, 2011 by L.P. in Commenti

Elemosina revocata. Niente più card della benzina gratis.
E’ stato solo un sogno di inizio estate.
E dire che con tutti quei soldi avevo già fatto un bel programmino.
Pensate avrei potuto andare e venire da Roma. Gratis. E ci scappavano pure una ventina di chilometri nella capitale e una trentina al ritorno a Potenza.
E tutto per quegli ingordi dei veneti, che saranno pure, per lo più leghisti. Bah!
Ora bisognerà rifare tutta la programmazione economica dei prossimi anni.
Nel frattempo Napolitano ha tagliato la spesa del Quirinale, dicono i giornali buoni.
Pare che, invece, non sia così, nel senso che non v’è nessun taglio, perché Napolitano ha solo rinunciato a qualche aumento. Il mistero italiano. La spesa non si taglia sul serio mai, al più si tagliano parte degli aumenti previsti. Pensa te. A uscire dalla crisi così non ci riusciremo mai. E nel frattempo l’economia muore.
Che genio Tremonti, giù il cappello. Del resto da un ministro che afferma ufficialmente di pagare in contanti e a nero un canone di locazione cosa ci si può aspettare?
Berlusconi, in coma, ha chiesto di poter esprimere l’ultimo desiderio, che però non è noto, perché è calato il segreto di stato. C’è chi parla di un super bunga-bunga, e chi di un giorno da PapaPresidentedellaRepubblica cannonieredichampionsmissItaliamistermuscolomedagliadoro delpisellopiùresistenteerecordmasuicentometri. L’opposizione bofonchia ma alla fine cederà.
Buongiorni a tutti.
Io il fitto lo pago in contanti e settimanalmente. Va bene?
Posted on 30. lug, 2011 by L.P. in Argomenti

Il nostro ministro dell’economia gira con molto contante in tasca. Diciamo almeno mille euro. Poi ogni settimana si incontra con Milanese e gli consegna il malloppo.
Il tutto nell’epoca del bonifico on line eccetera eccetera.
Non chiede una ricevuta, né pare che il contratto di locazione sia registrato. Pare che usi così.
Noi tutti dobbiamo crederci. La versione fornita è forse peggiore della verità sottesa, che, cioè, Tremonti non pagasse una lira.
E questo è il meglio che avevamo, dico come ministro. Figuratevi un po’.
Pare che non si dimetta perché lo ha già fatto da inquilino, bontà sua, e che non lo dimettano gli altri perché un Tremonti con le mani sporche di marmellata fa comodo.
Insomma il massimo.
Intanto il senato è impegnato a riformare la giustizia con norme che solo casualmente giovano ai processi di Berlusconi, ma che, in effetti, sono il toccasana del processo che tutti aspettavamo. E ora risata libera per un quarto d’ora.
Nel mentre il governo e la maggioranza si parla allo specchio navigando in un coma senza fine, il dieci per cento degli italiani vive nel lusso, e il resto vive a novanta gradi.
Per uno del sottobosco italiano, il più ricco di specie rare, che fa un pieno alla settimana di ventimila euro alla barca, ce ne sono cento che si chiedono come arrivare a fine mese, o solo come arrivare e basta.
Il sistema italiano è sempre più simile a quelli del sudamerica di una volta. Evviva. Ce ne è voluto ma ci siamo arrivati.
Del resto i ricchi erano stanchi di avere le stesse macchine e le stesse barche di tante altre persone. Ora sono tornati in pochi a sfoggiare navi e limousine. E sono più sereni. E noi con loro.
La Juventus ha acquistato tal Vucinic per quindici milioni di euro. I suoi tifosi possono anche avere difficoltà finanziarie, ma alla domenica, almeno, saranno felici.
Scoperto un nuovo segno zodiacale, il calamaro. Segno d’acqua, ma anche ripieno o da fare fritto, sposa le virtù dei pesci con la spensieratezza dei ramarri in pensione. Aperte le iscrizioni. Si accettano soltanto i primi dodici milioni di persone. In futuro sarà della costellazione del calamaro chi nascerà fra il ventotto e il trentaquattro febbraio.
Il sole picchia e il mare brimbisce.
I miei ossequi a tutti quanti.
Estensibili, benintesamente.
Mari e tremonti
Posted on 29. lug, 2011 by L.P. in Commenti

Il governo invece di porre la fiducia sull’abolizione delle Province, per esempio, la pone sulla ennesima norma-spazzatura sui processi. Come dire che la vergogna non sa dov’è di casa. Nel contempo il PD si lecca le ferite lacero contuse inferte dalle indagini.
Come dire che non ci possiamo lamentare.
La situazione è di autentico stallo, e a nulla servono gli sos che provengono da più parti e contemporaneamente.
Ci stiamo lasciando morire o sommergere dal fango senza battere ciglio.
I tempi di reazione degli italiani, narcotizzati dal sistema, sono biblici, fatta eccezione per i sardi.
Nel frattempo la Juve acquista campioni strapagandoli, e le squadre spagnole e inglesi, passando per le francesi non accusano battute da crisi. Beate loro.
Tremonti non poteva conoscere le manovre di Milanese, con il quale parlava solo di Hockey e di Baseball; abile nel prenotare i ristoranti col rapporto qualità-prezzo migliore, aveva guadagnato la fiducia del ministro parlandogli della cura delle orchidee e della maniera per guarirle dai malanni di stagione.
Oggi il ministro Tremonti pare si sia dimesso da inquilino, e la cosa gli fa tanto onore. E io, nel mio piccolo, sono orgoglione di avere un ministro così in controtendenza. E dove lo trovi un politico che si dimette, oggi come oggi?
I mille euro, pagati settimanalmente a titolo di contributo, dei quali non c’è traccia, ma che diamine fra signori ci mancherebbe, non hanno violato il fisco né altro, perché figuriamoci se il ministro in persona non chiede la fattura al ristoratore e lo scontrino al tabaccaio.
Lo spaccato di questa Italia, di questi tempi, sembra un quadro di Iacovitti, e io probabilmente sono quel vermiciattolo che pende dalla tettoia del saloon, e che finirà schiacciato, insieme a tanti altri vermiciattoli, a fine quadro.
Tante belle cose a tutti quanti.
Sgrunt!
Posted on 15. lug, 2011 by L.P. in Argomenti

Buongiorno, sono Gigio Gigi, una persona qualsiasi e mi chiedo: ma la manovra partorita in quattro e quattr’otto dai due rami del Parlamento, si è resa necessaria perché non era prevedibile la situazione in cui troviamo ora? Insomma il debito pubblico che Tremonti sventola per terrorizzarci un po’, non c’era già il primo giorno che il ministro cominciò a fare, appunto, il ministro?
E poi, se l’opposizione non ha fatto capricci, ritenendo la situazione grave, anzi gravissima, non poteva evitare di farli anche ieri e l’altro ieri?
E’ palese che la situazione è grave da anni, ed è altrettanto chiaro che il sangue del popolo italiano non basterà a risolvere tutti i problemi. Occorrono riforme e tagli alla spese. Tutto ciò andava previsto e preparato per tempo, e se non lo si è fatto, chi ci ha governato negli ultimi anni, e chi è stato all’opposizione, si è comportato in maniera del tutto irersponsabile.
Il Guru Tremonti, insomma, ci poteva pure pensare prima. Talchè quell’aria spocchiosa da primo della classe, come usa dire, dove l’appoggia?
Direbbe un mio collega, battendo i pugni “vergogna, vergogna, vergogna”.
Nel frattempo la commissione delle autorizzazioni a procedere continua a lavorare indefessamente, segno, questo, che la classe politica proprio non riesce ad essere cristallina e trasparente per più di sei o sette giorni di fila.
“Vergogna, vergogna, vergogna”.
Oggi, commemorato a undici anni dalla sua scomparsa, il giudice Carlo Lepore, magistrato che non conobbe ritardi o inefficienze, rinvii e limiti nel lavoro. Ha detto, oggi, un magistrato,durante la commemorazione, che se i magistrati come Lepore fossero la maggioranza la giustizia sarebbe ben altra, ma che, praticamente non sono neanche la minoranza, ma l’eccezione. Un altro magistrato ha ricordato come Lepore insegnasse ai più giovani che il magistrato risolve i problemi, non ne crea, né discetta di diritto nei suoi provvedimenti, ma va al sodo, in maniera asciutta e non professorale.
Io lo ricordo bene, e lo rimpiango.
Comunque a ricordarlo sono stati gli avvocati, i suoi colleghi non l’hanno fatto, segno evidente che probabilmente gli avvocati hanno saputo apprezzarne meglio le innumerevoli virtù, a differenza dei suoi colleghi, ai quali, evidentemente, e senza volerlo, faceva ombra.L’attività di Lepore era appassionata, indefessa, trasparente, dialogante, responsabile. Quella della maggioranza dei magistrati, semplicemente, no.
Con Lepore non si accumulavano ritardi. Ragion per cui si possono fare mille riforme, ma se non cambiano gli uomini e il loro senso della responsabilità, è tutto inutile.
Tante belle cose a tutti quanti.
Capitan Tremonti, ma tu sei salito sul Titanic?
Posted on 15. lug, 2011 by L.P. in Argomenti

Berlusconi non parla, e così, almeno, non fa ulteriori danni. Tremonti infonde fiducia evocando l’immagine del Titanic, sul quale, però, pare non abbia preso posto la cosiddetta casta. Un ministro finisce sotto processo, e il quadro è, più o meno, fatto.
Ma la classe politica, per la finanziaria, si è compattata a difesa del fortino; il loro, però, verrebbe da pensare, se è vero, come è vero, che a fare i sacrifici saranno soltanto i fessi.
Si riprende a discutere di liberalizzazioni, ma, come sempre accade in Italia, senza che siano stati creati i presupposti. Si gioca alla viva il parroco, mentre i tempi richiederebbero maggiore professionalità.
Fateci caso: in ogni campo si pretende sempre più capacità tecnica, meno che nella politica, che, quindi, non è una scienza, e non necessita di un sapere.
Ora dicono che ministro della giustizia potrebbe essere nominata la moglie di Bruno Vespa: ottima scelta. Poi, casomai, un bel Porta a Porta fra marito e moglie sulle riforme della giustizia, da girare a casa Vespa, senza scomodare nessuno in Rai.
Sembra incredibile, ma è vero.
Arresti eccellenti a Potenza, funzionari pubblici, commercialisti e imprenditori. Stratapinfete! Che bel mondo abbiamo costruito.
Lo scudetto all’Inter è revocato anzi no.
Bene. Con la speranza di non affondare col mio canotto, il Titanic è davvero troppo per me, anche un Titanic con falla, e che Tremonti non esageri con le iniezioni di fiducia e speranza, mi è gradito augurarvi una buona giornata.
Federico Stalacchione, un grande uomo.
Posted on 09. lug, 2011 by L.P. in Argomenti

Senza ombra di dubbio le missioni all’estero rispondono a logiche sconosciute al popolo italiano.
La fermezza con la quale Napolitano afferma che bisogna rispettare gli accordi, suona sinistra. Cui prodest?
Inannzitutto sono assolutamente ingiuste; inoltre non ce le possiamo permettere.
E allora?
Torturare l’italiano medio e quello povero, lasciando intaccati i privilegi, gli sprechi, e gli impegni bellici è un comportamento crudele, disumano.
Quando un Tremonti qualsiasi, il cui fascino è stato azzoppato dalle amicizie pericolose, dice che non hanno messo le mani nelle tasche degli italiani, mente spudoratamente. Perché, per esempio, basta pensare alle spese di giustizia lievitate in maniera sconsiderata, per rappresentare il più classico dei furti: un servizio scadente, quello della giustizia, reso a prezzi insopportabili.
Oggi pare che verrà pubblicata la sentenza Fininvest. Strano, pensavo ci fossero tempi più lunghi. Insomma il comma maledetto arrivava al fotofinish, altro che riforma giusta.
Berlusconi ha detto a Tremonti che è sostituibile. Certo, anche lui lo è. Chiunque non sia una eccellenza, lo è. Quindi nel mondo della politica sono tutti sostituibili.
Diventano insostituibili nel momento in cui si tutelano con una legislazione perversa e a uso loro.
Per come viene condotta l’Italia dal dopoguerra in poi, salvo poche momentanee stagioni, potremmo alternarci al governo tutti. Sono sicuro che così facendo di delinquenti ai posti di comando ce ne andrebbero molti di meno, e le cose andrebbero significativamente meglio.
In Italia c’è una moda: chi non è cristallino, chi ha sguazzato nella repubblica del clientelismo, e delle raccomandazioni, nel momento in cui cade in disgrazia, gli va storto qualcosa, o trova un giudice che gli conta i peli, diventa il primo moralista, il simbolo dell’etica, il portatore della onestà. Personaggi da sempre nascosti come topolini a rosicchiare il formaggio, una volta caduta in malora si ergono a predicatori e professionisti dell’anticrimine, facendo leva su tutto quello che hanno appreso negli anni, dai metodi ai singoli peccati di ognuno. Quanti ce ne sono. Anche su facebook, ma anche in fondo alla via, o accanto al palazzo più importante della città.
Ma veniamo alle ultime:
schianto sulle montagne della Carnia, un corriero travolge une vachio. Nessun ferito, ma la carcassa del corriero è sfatta come una buace.
Intravisto un Ufo a Pescara. Poi si è spiegato il fenomeno: era solo Zeman.
Scoperto traffico di colombi sull’asse Venezia San Marco-Potenza centrale.
Tanto tuonò che piovve.
Il parlamentare Milanese, dopo una girata e una voltata di Woodcook, ha aggiunto un altro nome con provvedimento della Corte di Appello; ora si chiama cotoletta alla milanese.
Orda di millepiedi in marcia su Roma, stanno transitando a Caserta, Alemanno “saremo pronti ad accoglierli”, arrivo previsto per il 2017.
Sanchez va alla Reggina, e Ganso al Portogruaro.
Intitolata una piazza di Potenza a Federico Stalacchione, per meriti sportivi; quali? Un po’ di calma li stanno inventando.
Piove, governo farsa
Posted on 08. lug, 2011 by L.P. in Argomenti

Un gradevolissimo spettacolo, non c’è che dire.
Regia estemporanea, recite a soggetto, polemiche, liti, insulti, richieste di arresto, finanziarie e commi truffaldini.
Io non so quanto resisterà questo governo, ma ogni giorno che passa diventa non solo più inguardabile, ma riesce a danneggiarsi da solo. Un immenso consenso che, ormai, si sbriciola quotidianamente a fronte di comportamenti inopportuni, truffaldini, sospetti.
Ma vi sembra mai possibile che un ministro alloggi in un lussuosissimo edificio locato a ottomila e dispari euro al mese, pagato da un onorevole del quale si chiede l’arresto?
Ricorda un po’ il caso Scajola che, beato lui, si trovava le case pagate da sconosciuti benefattori. Roba da non credere e che a raccontarle si rischiano le pernacchie più sonore.
E’ diventato, indiscutibilmente, un governo di macchiette, fra l’altro tutte incazzate le une con le altre, e tenute insieme solo dal collante della poltrona, e da interessi diversi e ancora più oscuri.
Si danno dello scemo e poi si abbracciano; e questo è penoso. Si danno dell’appena sufficiente (Galan a Tremonti), e non si abbracciano neppure. Si accusano di sapere anzi no. Un contesto farsesco davvero irripetibile, credo.
Bella poi quella del Berlu; questi ha detto che tutti sapevano del comma salva culo fininvest, e che per questo motivo era inutile sottoporlo alla firma e all’esame del Consiglio dei Ministri: roba davvero dell’altro mondo.
Come se ci fossero commi da firmare e commi che non vanno firmati perché così va il mondo. Sotto c’è roba che puzza assai. Secondo il mio pensiero, sapevano tutti. Soltanto, hanno deciso di non ufficializzare la presenza del comma maledetto per scaricarlo sulle spalle del solo Berlu, al momento di una probabile scoperta. Insomma il risultato è che il Berlu è stato trattato da pirla, ma il fango se lo sono buttati tutti in faccia.
Pensate, gli accadimenti di questi giorni sono così eclatanti che passano in second’ordine finanche le bravate sessuali del Berlu, ridotte a meschinerie di poco conto.
Comunque, tranquilli, nel 2013 il Berlu abdica. E lo credo bene, probabilmente non si voterebbe neanche lui, se solo fosse lucido.
Ma a sinistra non ne approfittano. Litigano su tutto. Dalle Province al Mattarellum, e paraggi.
Ne sta approfittando, invece, un lucido Di Pietro, e anche il terzo Polo. A proposito li vedo un po’ troppo spesso accanto. Che non siano in procinto di allearsi?
Comunque assistiamo al coma del governo, sebbene la cosa abbia di tragico solo la crisi economica, perché per il resto siamo alla comicità più sfrenata.
Bene, ci aspetta un fine settimana caldo. C’è qualcuno disposto a mia insaputa a pagarmi un albergo a Positano da mille e duecento euro a notte? No? Giusto. Mica sono Tremonti io.
Gli haker della finanziaria
Posted on 06. lug, 2011 by L.P. in Commenti

Andiamo con ordine.
Il governo vara la finanziaria. Tutti sono soddisfatti, si è fatto il possibile. Gli italiani capiranno. Anche lo slittamento delle norme anticasta, perbacco, capiranno anche questo.
Strette di mano, occhiolini soddisfatti, baci e abbracci.
Le stanze si svuotano, e arrivano gli haker della finanziaria che inseriscono un virus, che altro non è che il comma pro-fininvest.
Si ristampa il paccotto e si spedisce al Quirinale.
Il Berlu sa tutto, tanto da difendere, il giorno dopo, il comma (è una norma giusta, tuonerà); i leghisti dicono di non sapere; Tremonti dice di non sapere. Oppure sa e lo manda a dire al Quirinale. Calderoli sa o non sa, rimarrà il dubbio.
Di certo, una volta scoperto il comma, tuti scaricano il Berlu, che rimane col cerino in mano.
Belpietro si sforzerà, con altri fidi, di spiegare che la norma è giusta, ma ammetterà che messa così è una cafonata indegna.
Alla fine il Berlu ritira il comma.
1) Una norma che cambia radicalmente lo spirito del codice di procedura civile, al più va inserita in un contesto di riforma generale che ne cambi lo spirito ispiratore.
2) E’ cosa pacifica, fra i giuristi, che il codice di procedura tende a rendere esecutive, anche se provvisoriamente, tutte le decisioni, finanche quelle di primo grado. Serve a evitare l’accesso indiscriminato e strumentale alla giustizia. Il comma, quindi, cala come un cavolo a merenda. Al di fuori di ogni progettualità, al di sopra di un ragionamento giuridico. Insomma una cazzata pazzesca.
3) Non è giusto che tale norma non sia stata concepita innanzitutto per chi, senza possibilità, deve soldi, per esempio, allo Stato, o a un Comune per una multa ingiusta, e soltanto dopo, a chi i soldi li ha anche nel materasso.
4) Se il comma è stato inserito a insaputa dei ministri, e nello specifico del ministro Tremonti, credo si sia trattato di un comportamento non solo censurabile, ma addirittura illecito, e come tale da denunciare.
5) Se invece tutti sapevano, tutti meritano di essere mandati a quel paese, e come minimo devono dimettersi, perché non si gioca con le leggi come con il Lego. Credo.
6) L’ennesima brutta figura meriterebbe quanto meno la consegna del Tapiro di Platino a Berlusconi, ma anche a Tremonti, che non sapeva come Scajola. Dai Striscia faccelo un pensierino. O si può sbeffeggiare chiunque tranne il padrone di Fininvest?
Chissà il domani cosa ci riserva. Questo governo può solo migliorare.
Capitolo Province.
Il PDL ha gettato la maschera: in campagna elettorale aveva spudoratamente mentito. Che vergogna. Il PD pure. Che vergogna.
Non li può salvare nessuno.
E ora tutti a ripetere il mantra degli italiani:
oooooommmmmmmmmmm merda secca, oooooommmmmm merda secca.
Scusi, per Berlino?
Posted on 05. lug, 2011 by L.P. in Argomenti, Città di Potenza

La finanziaria prevede un aumento dei costi della giustizia impressionante e ingiustificabile visto il livello bassissimo del servizio reso alla collettività. E’ come se si pagasse un esosissimo pedaggio per percorrere la Basentana così come è attualmente dissestata.
E poi è aumentata la benzina, e una infinità di altre cose.
I furti d’auto sono in diminuzione, ma le polizze in aumento.
I tagli ai costi avverranno sì, ma a Dio piacendo, quando e se arriverà un domani.
Le Provincie rimangono nonostante i proclami, e continueremo a vedere gli impiegati andare in giro con le auto di servizio e i politici farsi accompagnare anche a casa dell’amante.
Per i voli di stato ci rimettiamo al buon cuore, che non c’è, e alla responsabilità, che latita, dei nostri politici.
Per fare una finanziaria del genere non c’era bisogno del geniaccio dei conti Tremonti; bastava un qualsiasi ragioniere. Ma non ditelo a Tremonti, chè si offende.
Insomma siamo alle solite: paga l’italiano medio, quello che non evade le tasse e che ha sempre meno in tasca per i suoi bisogni.
Mondo ladro e merda secca.
Nel frattempo i maghi dei conti dello Stato hanno inserito il comma che salvaguarda i super ricchi che si chiamano Berlusconi o simili. Roba da non credere. Una vigliaccata da far vergogna. Ma loro se ne fottono.
Il concetto è che le regole le detta chi ha il pallone, pensa te.
Cambiando argomento:
Oggi ho beccato un sacco di acqua in bici. Le strade ai piedi di Potenza erano tutte allagate di un acqua con schiuma. Forse pioveva anche bagnoschiuma. Oppure vallo a capire di che si trattava. Speriamo bene.
Montagne e topolini
Posted on 28. giu, 2011 by L.P. in Argomenti

Fermo restando che poi non se ne fa niente. Dato per scontato che è un discorso da ombrellone in spiaggia e considerato che la salute è la prima cosa, la trovata di Tremonti sul fisco merita un pensiero.
Allora, tre sole aliquote e un punto in più di iva.
Come dire qualcosina si risparmia, e subito dopo si restituisce consumando.
Evidentemente faccio i conti con le mani, il mio è un discorso semplice semplice.
Ma un’ economia che continua a sostenersi col consumo è una economia che non ha futuro.
Non ha futuro perché non ha spessore, perché non fa i conti con i costi (di tutti i tipi) dell’energia, e perché ci tratta come clienti e nulla più.
Dal cilindro del mago Tremonti, ad ogni modo, trattandosi di riforma che arriva troppo in ritardo, quando cioè le cose stanno messe malissimo, non riesce a uscire altro.
Che Dio ce la mandi buona.
Buon anno Italia
Posted on 07. gen, 2011 by L.P. in Argomenti, Politica nazionale, Società e costume

In fondo non è un problema di età. Non serve rottamare i sessantenni e zone limitrofe per ridare credito al ceto politico; bisognerebbe, invece, rottamare il pressappochismo, la mancanza di cultura e di responsabilità, la mera voglia di potere, che non ha età.
Quanti giovani si affacciano alla politica senza avere un’idea, ma rincorrendo semplicemente una “coppola”? Troppi.
E quanti anziani rimangono credibili per le loro idee, per la coerenza, non tanto a una fede politica, quanto piuttosto a un’idea di responsabilità, che, pur non avendo colore, è perennemente assente ingiustificata dalle teste del potere e dintorni? Se esistesse un esame clinico al riguardo riferirebbe laconicamente: “tracce”.
Quindi, io dico basta a tanti luoghi comuni.
Come, sempre per esempio, al luogo comune che vuole ricco di consensi solo l’amministratore prodigo che evita i sacrifici, portando, semmai, un paese o un qualsivoglia ente, alla crisi totale.
Guardate Tremonti, il ministro che ha tagliato tante uscite. Ora tutti inneggiano a lui, ma nessuno, fino a Tremonti, aveva avuto il coraggio di dire papale papale che la festa è finita.
Ha tradito finanche l’ottimismo berlusconiano, imposto come tattica vincente con un popolo di poveri illusi.
Ora in molti lo vorrebbero addirittura premier, perché simbolo della serietà e del rigore.
Io non so se Tremonti è davvero un alieno, uno normale o un semplice bluff, so, però, che la serietà, il rigore, la responsabilità, che evitano l’italianissima mediazione di interessi, in fondo, anche in Italia, pagano.
Il fronte del berlusconismo a go go, comincia a frantumarsi; anche la cordata giornalistica Giornale-Libero scricchiola e Feltri è arrivato a dire che un Berlusconi al Quirinale non ce lo vedrebbe mai e poi mai, non foss’altro che per evitare il via vai di escort fra i corazzieri. Un Feltri così fa pensare alla libertà di pensiero senza confini. Magari non si può essere d’accordo con lui su tante cose, ma un’insubordinazione al premier di tal guisa lascia tranquilli sulle pregresse prese di posizione a favore del premier da parte di Feltri, che, evidentemente, risponde solo alla propria coscienza.
Insomma per qualche morto di fame di parlamentare che Berlusconi raccatta ogni tanto, ci sono parti importanti della società che lo abbandonano. Cresce la voglia della buona politica.
Solo a sinistra non si odono squilli di tromba.
Qualcuno dice che il nuovo decennio sarà un decennio di destra; chissà. Certo questa sinistra non fa nulla per uscire dal coma. E’ in ritardo su tutto, non sa più se stare con i lavoratori, o con Marchionne, non riconosce più il giusto dallo sbagliato, il bianco dal nero. E’ confusa, non sa se credere in Dio o tornare all’ateismo, se il comunismo è morto davvero o non sarebbe il caso di rispolverarlo, salvando, però, barche a vela e salottino buono. Si è persa nel lusso, è decadente, la morale la sa usare solo contro l’avversario, e nulla più. Non è più credibile e affidabile.
Peccato. Ma se guardiamo alle nuove leve della sinistra, anche a livelli locali, ne capiamo il motivo: apprendisti stregoni alla ricerca di incarichi e soldi, di potere deresponsabilizzato e prestigio e privilegi. Una fanghiglia mitigata solo da analogo spessore dall’altra parte politica. Merda secca, insomma.
Un tanto mi basta per dire benarrivato al nuovo anno, già vecchio, o forse nato già vecchio. Se fosse possibile resettare l’Italia, attraverso un pulsantino, staremmo a posto. Ma l’Italia non è un computer, tutt’altro. Perché il computer ha regole solide, che vanno rispettate; l’Italia ha regole traballanti che non sono mai state rispettate e mai lo saranno.
Buon anno.
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